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AVVERTENZE
Ipotensione sintomatica. L'ipotensione sintomatica e' stata raramente osservata in pazienti con ipertensione non complicata. Nei pazienti ipertesi trattati con l'questo medicinale, e' piu' probabile che l'ipotensione sintomatica si verifichi se il paziente e' ipovolemico, ad esempio in caso di terapia con diuretici, limitazione del sale nella dieta, dialisi, diarrea o vomito. E' stata osservata ipotensione sintomatica in pazienti affetti da insufficienza cardiaca, con o senza insufficienza renale associata. E' piu' probabile che cio' accada nei pazienti affetti da insufficienza cardiaca piu' grave, a seguito dell'uso di elevate dosi di diuretici dell'ansa, iponatriemia o insufficienza renale. In questi pazienti, la terapia deve essere iniziata sotto controllo medico ed i pazienti devono essere seguiti attentamente in caso di aggiustamento della dose del farmaco e/o del diuretico. Considerazioni simili si applicano a pazienti con ischemia cardiaca o patologie cerebrovascolari per i quali un'eccessiva diminuzione della pressione arteriosa potrebbe dar luogo ad infarto miocardico o ad un incidente cerebrovascolare. Qualora dovesse verificarsi ipotensione, il paziente deve essere posto in posizione supina e, se necessario, sottoposto a infusione endovenosa di soluzione fisiologica. Una risposta ipotensiva transitoria non rappresenta una controindicazione a ulteriori dosi, che possono essere somministrate generalmente senza difficolta' non appena la pressione arteriosa sara' aumentata dopo l'espansione della volemia. In alcuni pazienti affetti da insufficienza cardiaca con pressione arteriosa normale o ridotta, la somministrazione del farmaco puo' provocare un'ulteriore riduzione della pressione arteriosa sistemica. Questo effetto e' previsto e generalmente non costituisce un motivo di interruzione del trattamento. Se l'ipotensione diventa sintomatica, puo' rendersi necessaria la riduzione della dose e/o l'interruzione del diuretico e/o delfarmaco. Sindromi da disfunzione del nodo del seno. Si raccomanda cautela nell'uso di questo medicnale in pazienti affetti da sindromi da disfunzione del nodo del seno (se non e' impiantato un pacemaker). Disfunzione ventricolare sinistra. Sebbene studi controllati di emodinamica non abbiano dimostrato alcuna compromissione della funzione ventricolare, e' necessario prestare cautela in pazienti affetti da disfunzione ventricolare sinistra. Ischemia cardiaca. E' stato evidenziato che i pazienti affetti da ischemia cardiaca hanno un elevato rischio cardiovascolare durante il trattamento con alcune diidropiridine a breve durata d'azione. Sebbene questa abbia una lunga durata d'azione, in tali pazienti e' richiesta cautela. In rari casi, alcune diidropiridine possono causare dolore precordiale o angina pectoris. Molto raramente, nei pazienti con angina pectoris pre-esistente, questi attacchi possono verificarsi con maggiore frequenza, durata o gravita'. Potrebbero essere osservati isolati casi di infarto miocardico. Uso in caso di compromissione renale. E' richiesta particolare cautela durante la fase iniziale del trattamento con il farmaco in pazienti con insufficienza renale lieve-moderata. Il monitoraggio di routine di potassio e creatinina nel siero fanno parte della normale pratica medica per questi pazienti. Insufficienza renale e' stata riportata in associazione con questo medicinale, soprattutto in pazienti affetti da grave disfunzione cardiaca o patologia renale latente, compresa la stenosi dell'arteria renale. Se tempestivamente riconosciuta e adeguatamente trattata, l'insufficienza renale quando associata a una terapia con questo farmaco risulta generalmente reversibile. Alcuni pazienti ipertesi senza apparente patologia renale pre-esistente, hanno sviluppato un aumento dei livelli di urea e creatinina nel sangue quando e' stato somministrato questo medicinale contemporaneamente con un diuretico. Puo' essere richiesta una riduzione della dose del farmaco e/o la sospensione del diuretico. Questa situazione dovrebbe far emergere la possibilita' di stenosi latente dell'arteria renale. Ipertensione renovascolare. C'e' un aumentato rischio di ipotensione e insufficienza renale quando pazienti con stenosi bilaterale dell'arteria renale o stenosi dell'arteria di un solo rene funzionante sono trattati con ACE-inibitori. La perdita della funzione renale verificarsi solo con lievi alterazioni della creatinina sierica. In questi pazienti, la terapia deve essere iniziata sotto stretto controllo medico, con dosi ridotte e accurata titolazione e monitorando la funzione renale. Trapianto renale. Non esiste esperienza clinica riguardo l'uso della lercanidipina o dell'enalapril in pazienti recentemente sottoposti a trapianto di rene. Il trattamento con questo medicinale non e' quindi raccomandato. Insufficienza epatica. L'effetto antiipertensivo del farmaco puo' risultare potenziato nei pazienti affetti da insufficienza epatica. Raramente gli ACE-inibitori sono stati associati ad una sindrome che inizia con ittero colestatico o epatite e progredisce a necrosi epatica fulminante e a volte morte. Il meccanismo di questa sindrome non e' noto. I pazienti che stanno ricevendo ACE-inibitori che sviluppano ittero o marcato innalzamento degli enzimi epatici dovrebbero interrompere l'assunzione dell'ACE- inibitore e ricevere assistenza medica adeguata. Dialisi peritoneale. Lercanidipina e' stata associata allo sviluppo di un fluido peritoneale torbido in pazienti sottoposti a dialisi peritoneale. La torbidita' e' dovuta ad una maggiore concentrazione di trigliceridi nel fluido peritoneale. Sebbene il meccanismo sia sconosciuto, la torbidita' tende a risolversi subito dopo la sospensione di lercanidipina. Questa e' un'associazione importante da riconoscere poiche' il fluido peritoneale torbido puo' essere confuso con una peritonite infettiva con conseguente ospedalizzazione non necessaria e terapia antibiotica empirica. Neutropenia/agranulocitosi. Neutropenia/agranulocitosi, trombocitopenia ed anemia sono state riscontrate in pazienti che ricevevano gli ACE-inibitori. Nei pazienti con funzionalita' renale normale e senza particolari fattori di rischio, raramente si verifica neutropenia. Il medicinale deve essere usato con estrema cautela nei pazienti affetti da collagenopatie vascolari, in terapia immunosoppressiva, in trattamento con allopurinolo, procainamide o con una combinazione di questi fattori complicanti, particolarmente se vi e' una preesistente funzionalita' renale compromessa. Alcuni di questi pazienti hanno sviluppato gravi infezioni che alcune volte non hanno risposto a terapia antibiotica intensiva. Se questo medicinale viene usato in tali pazienti, si consiglia il monitoraggio periodico della conta dei globuli bianchi ed i pazienti devono essere informati della necessita' di riferire qualsiasi segno di infezione.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
ACE-inibitori e calcio-antagonisti
CONSERVAZIONE
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce e dall'umidita'. Non conservare a temperatura superiore a 25 gradi C.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' ad un ACE-inibitore o ad un calcio-antagonista diidropiridinico o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Anamnesi di angioedema causato da precedente terapia con un ACE-inibitore. Angioedema ereditario o idiopatico. Secondo e terzo trimestre di gravidanza. Ostruzione all'eiezione ventricolare sinistra. Insufficienza cardiaca congestizia non trattata. Angina pectoris instabile o infarto miocardico recente (avvenuto da meno di un mese). Grave compromissione epatica. Grave compromissione renale (GFR < 30 ml/min), compresi pazienti sottoposti a dialisi. Trattamento concomitante con: potenti inibitori di CYP3A4o ciclosporina o pompelmo o succo di pompelmo. Uso concomitante con una terapia a base di sacubitril/valsartan. Il trattamento con questo medicinale non deve essere iniziato prima che siano trascorse 36 ore dall'ultima dose di sacubitril/valsartan. L'uso concomitante di questo medicinale con prodotti contenenti aliskiren e' controindicato in pazienti affetti da diabete mellito o compromissione renale (GFR < 60 ml/min/1,73 m^2).
DENOMINAZIONE
ZANIPRIL 20 MG/20 MG
ECCIPIENTI
Nucleo: lattosio monoidrato, cellulosa microcristallina, sodio carbossimetilamido (tipo A), povidone K30, sodio idrogeno carbonato, magnesio stearato. Film di rivestimento: ipromellosa 5 cP, titanio diossido (E171), macrogol 6000, ferro ossido giallo (E172), talco, ferro ossido rosso (E172).
EFFETTI INDESIDERATI
Sintesi del profilo di sicurezza. La sicurezza di questo medicinale e' stata valutata in cinque studi clinici controllati in doppio-cieco e in due studi a lungo termine in aperto. In totale, 1.141 pazienti hanno ricevuto il farmaco ad una dose di 10 mg/10 mg, 20 mg/10 mg e 20 mg/20 mg. Gli effetti indesiderati dell'associazione sono simili a quelli osservati a seguito della singola somministrazione di uno o dell'altro componente. Le reazioni avverse piu' comunemente riportate durante il trattamento con questo medicinale sono state: tosse (4,03%), capogiri (1,67%) e cefalea (1,67%). Sintesi delle reazioni avverse. Di seguito le reazioni avverse riportate negli studi clinici con somministrazione di questo medicinale in 10 mg/10 mg, 20 mg/10 mg e 20 mg/20 mg e per le quali sia stata stabilita una ragionevole relazione causale, vengono elencate in base alla classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA e in accordo alla frequenza: molto comune (>1/10), comune (da >=1/100 a <1/10), non comune (da >=1/1000 a <1/100), raro (da >=1/10.000 a <1/1000), molto raro (<1/10.000), non nota (non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Disturbi del sistema emolinfopoietico. Non comune: trombocitopenia; raro: diminuzione dell'emoglobina. Disturbi del sistema immunitario. Raro: ipersensibilità. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comune: iperkaliemia. Disturbi psichiatrici. Non comune: ansia. Patologie del sistema nervoso. Comune: capogiri, cefalea; non comune: capogiri posturali. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: vertigine; raro: tinnito. Patologie cardiache. Non comune: tachicardia, palpitazioni. Patologie vascolari. Non comune: Vampate di calore, ipotensione; raro: collasso circolatorio. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: tosse; raro: secchezza della gola, dolore orofaringeo. Patologie gastrointestinali. Non comune: dolore addominale, stipsi, nausea; raro: dispepsia, edema delle labbra, disturbi alla lingua, diarrea, secchezza delle fauci, gengivite. Patologie epatobiliari. Non comune: aumento di alt, aumento di ast. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: eritema; raro: Angioedema, edema facciale, dermatite, eruzioni cutanee, orticaria. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comune: artralgia. Patologie renali e urinarie. Non comune: pollachiuria; raro: nicturia, poliuria. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Raro: disfunzione erettile. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune: astenia, stanchezza, vampate di calore, edema periferico. Effetti indesiderati che si verificano in un solo paziente sono riportati sotto la frequenza rara. Descrizione di reazioni avverse selezionate. Informazioni aggiuntive sui singoli componenti. Le reazioni avverse riportate con uno dei due componenti (enalapril o lercanidipina) possono essere anche potenziali effetti indesiderati di questo medicinale, anche se non sono stati osservati negli studi clinici o durante il periodo post-marketing. Enalapril. Gli effetti indesiderati riportati per l'enalapril sono. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: anemia (comprese le forme aplastiche ed emolitiche); raro: neutropenia, diminuzione dell'emoglobina, diminuzione dell'ematocrito, trombocitopenia, agranulocitosi, insufficienza midollare, pancitopenia, linfoadenopatia, malattie autoimmuni. Disordini endocrini. Non nota: sindrome da inappropriata secrezione di ormone antidiuretico (SIADH). Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comune: ipoglicemia. Disturbi psichiatrici. Comune: depressione; non comune: confusione, nervosismo, insonnia; raro: anomalie del sogno, disturbi del sonno. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: capogiro; comune: cefalea, sincope, alterazione del gusto; non comune: sonnolenza, parestesia, vertigine. Patologie dell'occhio. Molto comune: visione offuscata. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: tinnito. Patologie cardiache. Comune: dolore toracico, disturbi del ritmo cardiaco, angina pectoris, tachicardia; non comune: palpitazioni, infarto del miocardio o accidente cerebrovascolare, possibilmente conseguente all'eccessiva ipotensione in pazienti ad alto rischio. Patologie vascolari. Comune: ipotensione (inclusa ipotensione ortostatica); non comune: vampate di calore, ipotensione ortostatica; raro: fenomeno di Raynaud. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Molto comune: tosse; comune: dispnea; non comune: rinorrea, dolore orofaringeo e disfonia, broncospasmo/asma; raro: infiltrati polmonari, rinite, alveolite allergica/polmonite eosinofila. Patologie gastrointestinal. Molto comune: nausea; comune: diarrea, dolore addominale; non comune: ileo, pancreatite, vomito, dispepsia, stipsi, anoressia, irritazione gastrica, secchezza delle fauci, ulcera peptica; raro: stomatite/ulcerazioni aftose, glossite; molto raro: angioedema intestinale. Patologie epatobiliari. Raro: insufficienza epatica, epatite - sia epatocellulare che colestatica, epatite con necrosi, colestasi (compreso ittero). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: eruzioni cutanee, ipersensibilita'/edema angioneurotico: sono stati riportati casi di edema angioneurotico al volto, estremita', labbra, lingua, glottide e/o laringe; non comune: diaforesi, prurito, orticaria, alopecia; raro: eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, dermatite esfoliativa, necrolisi epidermica tossica, pemfigo, eritrodermia. E' stato riportato un complesso sintomatologico che puo' includere alcune o tutte le seguenti condizioni: febbre, sierosite, vasculite, mialgia/miosite, artralgia/artrite, positivita' per ANA, elevata VES, eosinofilia e leucocitosi. Possibilita' di comparsa di eruzioni cutanee, fotosensibilita' o altre manifestazioni dermatologiche. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comune: crampi muscolari; patologie renali e urinarie; non comune: disfunzione renale, insufficienza renale, proteinuria; raro: oliguria. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: impotenza; raro: ginecomastia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: astenia; comune: stanchezza; non comune: malessere, febbre. Esami diagnostici. Comune: iperkaliemia, aumento della creatininemia; non comune: aumento dell'uremia, iponatriemia; raro: aumento degli enzimi epatici, aumento della bilirubinemia. Lercanidipina. Le reazioni avverse al medicinale piu' comunemente osservate negli studi clinici e nell'esperienza post-marketing sono state edema periferico, cefalea, vampate di calore, tachicardia e palpitazioni. Disturbi del sistema immunitario. Raro: ipersensibilita'.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza. Enalapril. L'uso degli ACE-inibitori non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza. L'uso degli ACE- inibitori e' controindicato durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza. Non sono disponibili prove epidemiologiche definitive sul rischio di teratogenesi a seguito dell'esposizione agli ACE-inibitori durante il primo trimestre di gravidanza; tuttavia, non e' possibile escludere un lieve aumento del rischio. A meno che la somministrazione di ACE-inibitori non sia considerata essenziale, le pazienti che stanno pianificando una gravidanza dovrebbero passare ad un trattamento con farmaci antiipertensivi alternativi, il cui uso risulti sicuro durante la gravidanza. Non appena la gravidanza viene diagnosticata, interrompere immediatamente il trattamento con gli ACE-inibitori e, se necessario, iniziare una terapia alternativa. L'esposizione alla terapia con gli ACE-inibitori durante il secondo e il terzo trimestre induce fetotossicita' umana (diminuzione della funzionalita' renale, oligoidramnios, ritardo dell'ossificazione cranica) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia). Si sono verificati casi di oligoidramnios materna, che presumibilmente indica una ridotta funzionalita' renale fetale e che puo' indurre contratture degli arti, deformazioni cranio-facciali e sviluppo di ipoplasia polmonare. Qualora si fosse verificata un'esposizione agli ACE-inibitori dopo il secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalita' renale e del cranio. I bambini le cui madri hanno assunto gli ACE-inibitori devono essere strettamente monitorati per verificare l'insorgenza di ipotensione. Lercanidipina. Non sono disponibili dati riguardanti l'uso di questo farmaco in donne in gravidanza. Studi condotti su animali non hanno mostrato effetti teratogeni, che invece sono stati osservati con l'uso di altri composti diidropiridinici. Questo medicinale non e' raccomandato durante la gravidanza e in donne in eta' fertile che non utilizzino alcuna contraccezione. Associazione enalapril e lercanidipina. Non esistono o ci sono pochi dati sull'uso dell'associazione enalapril maleato/lercanidipina cloridrato in donne in gravidanza. Studi sugli animali sono insufficienti riguardo la tossicita' riproduttiva. L'uso di questo medicinale e' controindicato nel secondo e terzo trimestre di gravidanza. Non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza ed in donne in eta' fertile che non utilizzano alcuna contraccezione. Allattamento. Enalapril. Limitati dati di farmacocinetica dimostrano concentrazioni molto basse nel latte materno. Sebbene queste concentrazioni sembrano essere clinicamente irrilevanti, l'uso di questo medicinale in allattamento non e' raccomandato per i neonati pretermine e nelle prime settimane dopo il parto, a causa del rischio ipotetico di effetti cardiovascolari e renali e perche' non vi e' abbastanza esperienza clinica. Nel caso di un neonato piu' grande, si puo' considerare l'uso del farmaco nella madre che allatta se ritenuto necessario per lei, ma in questo caso il neonato deve essere seguito per la possibile comparsa di effetti avversi. Lercanidipina. Non e' noto se questo medicinale o i suoi metaboliti siano escreti nel latte materno. Il rischio per i neonati/infanti non puo' essere escluso. Il medicinale non deve essere usato durante l'allattamento. Associazione enalapril e lercanidipina. Di conseguenza, questo medicinale non dovrebbe essere usato durante l'allattamento. Fertilita'. Non sono disponibili dati clinici con lercanidipina. In alcuni pazienti trattati con calcio-antagonisti sono state riportate variazioni biochimiche reversibili nella testa degli spermatozoi, che potrebbero pregiudicare la fecondazione. A fronte di ripetute fecondazioni in-vitro non riuscite, e in mancanza di altre spiegazioni, e' possibile attribuirne la causa ai calcio-antagonisti.
INDICAZIONI
Trattamento dell'ipertensione essenziale come terapia sostitutiva nei pazienti adulti la cui pressione sanguigna e' adeguatamente controllata con 20 mg di enalapril e 20 mg di lercanidipina somministrate contemporaneamente in compresse separate.
INTERAZIONI
L'effetto antiipertensivo di questo farmaco potrebbe essere potenziato da altri farmaci ipotensivi, quali diuretici, beta-bloccanti, alfa-bloccanti ed altre sostanze. Inoltre, sono state osservate le seguenti interazioni con uno o l'altro componente dell'associazione. Enalapril maleato. Medicinali che aumentano il rischio di angioedema. L'uso concomitante di ACE-inibitori e sacubitril/valsartan e' controindicato, in quanto aumenta il rischio di angioedema. L'uso concomitante di ACE-inibitori con racecadotril, inibitori di mTOR (ad esempio sirolimus, everolimus, temsirolimus) e vildagliptina puo' causare un maggiore rischio di angioedema. Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS). I dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) attraverso l'uso combinato di ACE- inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren, e' associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalita' renale (inclusa l'insufficienza renale acuta) rispetto all'uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS. Diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio. Sebbene generalmente il potassio sierico resti entro i limiti normali, alcuni pazienti trattati con questo medicinale possono manifestare iperkaliemia. I diuretici risparmiatori di potassio (ad esempio spironolattone, triamterene o amiloride), gli integratori di potassio o i sostituti del sale contenenti potassio possono portare a un significativo aumento del livello di potassio sierico. E' necessaria cautela anche in caso di somministrazione concomitante di questo con altri agenti che aumentano il potassio sierico, quali trimetoprim e cotrimossazolo (trimetoprim/sulfametossazolo), in quanto trimetoprim e' notoriamente in grado di agire come diuretico risparmiatore di potassio come l'amiloride. Pertanto l'associazione di questo con i suddetti farmaci non e' raccomandata. Se l'uso concomitante e' indicato, devono essere usati con cautela e con un monitoraggio frequente del potassio sierico. Ciclosporina. Con l'uso concomitante di ACE-inibitori e ciclosporina puo' verificarsi iperkaliemia. Si raccomanda il monitoraggio del potassio sierico. Eparina. Con l'uso concomitante di ACE-inibitori ed eparina puo' verificarsi iperkaliemia. Si raccomanda il monitoraggio del potassio sierico. Diuretici (tiazidi o diuretici dell'ansa). Un precedente trattamento con diuretici ad alte dosi puo' dare luogo a ipovolemia e a rischio di ipotensione quando si inizia la terapia con questo medicinale. Gli effetti ipotensivi possono essere ridotti tramite l'interruzione del diuretico, l'aumento della volemia o l'assunzione di sale oppure iniziando la terapia con una dose ridotta di farmaco. Altri antiipertensivi. L'uso concomitante con altri antiipertensivi puo' aumentare gli effetti ipotensivi del medicinale. L'uso concomitante di nitroglicerina ed altri nitrati o vasodilatatori puo' comportare un'ulteriore riduzione della pressione arteriosa. Litio. In caso di somministrazione concomitante con gli ACE-inibitori, sono stati riportati aumenti reversibili delle concentrazioni sieriche e della tossicita' del litio. L'uso concomitante di diuretici tiazidici puo' aumentare ulteriormente la concentrazione di litio nel siero, con conseguente aumento del rischio di tossicita' da litio con ACE-inibitori. L'uso del farmaco con il litio non e' raccomandato, ma se l'associazione si dimostrasse necessaria, dovrebbe essere effettuato un accurato monitoraggio dei livelli sierici di litio. Antidepressivi triciclici/antipsicotici/anestetici/narcotici. L'uso concomitante di alcuni medicinali anestetici, antidepressivi triciclici ed antipsicotici con gli ACE- inibitori puo' dare luogo ad un'ulteriore riduzione della pressione arteriosa. Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), inclusi gli inibitori selettivi della ciclossigenasi-2 (COX-2). I farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), inclusi gli inibitori selettivi della ciclossigenasi-2 (inibitori della COX-2) possono ridurre gli effetti dei diuretici e di altri farmaci antiipertensivi. Di conseguenza, i FANS e gli inibitori selettivi della COX-2 possono attenuare l'effetto antiipertensivo degli antagonisti del recettore dell'angiotensina II o degli ACE inibitori. L'assunzione concomitante di FANS (inclusi gli inibitori della COX-2) e di antagonisti del recettore dell'angiotensina II o di ACE inibitori esercita un effetto additivo sull'aumento di potassio sierico, e puo' dare luogo ad un deterioramento della funzionalita' renale. Questi effetti sono generalmente reversibili. In rari casi si puo' verificare insufficienza renale acuta, specialmente in pazienti con funzionalita' renale compromessa (come gli anziani o i pazienti con ipovolemia, inclusi i pazienti trattati con diuretici). L'assunzione concomitante dei farmaci sopra menzionati va quindi gestita con prudenza nei pazienti con compromissione della funzionalita' renale. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e la funzionalita' renale dopo l'inizio di una terapia concomitante deve essere monitorata periodicamente. Oro. Reazioni nitritoidi (i sintomi comprendono vampate di calore, nausea, vomito e ipotensione) sono state riportate raramente in pazienti sottoposti a terapia con oro iniettabile (aurotiomalato di sodio) e somministrazione concomitante di ACE- inibitori, incluso questo. Farmaci simpaticomimetici. I farmaci simpaticomimetici possono ridurre gli effetti antiipertensivi degli ACE-inibitori. Antidiabetici. Studi epidemiologici hanno suggerito che la somministrazione concomitante di ACE- inibitori e farmaci antidiabetici (insulina, ipoglicemizzanti orali) puo' provocare un aumento dell'effetto ipoglicemizzante di questi ultimi, con rischio di ipoglicemia. Sembra che questi casi si verifichino con maggior probabilita' durante le prime settimane di trattamento combinato ed in pazienti con funzionalita' renale compromessa. Alcol. L'alcol potenzia l'effetto ipotensivo degli ACE-inibitori. Acido acetilsalicilico, trombolitici e beta-bloccanti. Questo medicinale puo' essere somministrato con sicurezza insieme all'acido acetilsalicilico (a dosi cardiologiche), ai trombolitici e ai beta-bloccanti. Lercanidipina. Controindicazioni dell'uso concomitante. Inibitori di CYP3A4. Poiche' questo medicinale viene metabolizzata dall'enzima CYP3A4, la contemporanea somministrazione di inibitori del CYP3A4 puo' interagire con il metabolismo e l'eliminazione del farmaco. Uno studio di interazione con il ketoconazolo, un potente inibitore di CYP3A4, ha mostrato un considerevole aumento dei livelli plasmatici del farmaco (un aumento di 15 volte dell'area sotto la curva tempo/concentrazione del farmaco, AUC, e di 8 volte della C max per l'eutomero S- lercanidipina).
POSOLOGIA
Posologia. La dose raccomandata e' di una compressa al giorno almeno 15 minuti prima dei pasti. Anziani. La dose dipende dalla funzionalita' renale del paziente. Pazienti con compromissione renale. Questo medicinale e' controindicato in pazienti affetti da grave insufficienza renale (clearance della creatinina <30 ml/min) o in pazienti sottoposti a emodialisi. Si raccomanda particolare cautela all'inizio del trattamento in pazienti con insufficienza renale da lieve a moderata. Pazienti con compromissione epatica. Questo medicinale e' controindicato in caso di grave insufficienza epatica. Si raccomanda particolare cautela all'inizio del trattamento in pazienti con insufficienza epatica da lieve a moderata. Popolazione pediatrica. Non esiste alcuna indicazione per un uso specifico di questo medicinale nella popolazione pediatrica per l'indicazione dell'ipertensione. Modo di somministrazione. Precauzioni che devono essere prese prima della manipolazione o della somministrazione del medicinale. Il trattamento deve essere somministrato preferibilmente al mattino almeno 15 minuti prima della colazione. Questo medicinale non deve essere assunto con succo di pompelmo.
PRINCIPI ATTIVI
Ogni compressa rivestita con film contiene 20 mg di enalapril maleato (15.29 mg di enalapril) e 20 mg di lercanidipina cloridrato (18.88 mg di lercanidipina).