hai aggiunto
hai aggiunto
AVVERTENZE
Tutte le avvertenze legate a ciascun componente singolo, come elencatesotto, devono applicarsi anche all'associazione fissa Takawita. Relative a perindopril. Ipersensibilita'/angioedema: in pazienti trattati con ACE inibitori, incluso perindopril, e' stato riferito raramente angioedema del volto, delle estremita', delle labbra, delle mucose, dellalingua, della glottide e/o della laringe (vedere paragrafo 4.8), chepuo' manifestarsi in qualsiasi momento nel corso della terapia. In questi casi, Takawita deve essere immediatamente sospeso e deve essere iniziato un adeguato monitoraggio, che deve essere continuato fino allacompleta remissione dei sintomi. In quei casi in cui il gonfiore sia limitato al volto e alle labbra la condizione generalmente si risolve senza trattamento, anche se gli antistaminici sono stati utili nel daresollievo ai sintomi. L'angioedema associato a edema laringeo puo' essere fatale. Laddove vi e' coinvolgimento della lingua, della glottideo della laringe, che puo' causare ostruzione delle vie aree, deve essere immediatamente somministrata terapia di emergenza, che puo' includere la somministrazione di adrenalina e/o il mantenimento della pervieta' delle vie aree. Il paziente deve essere tenuto sotto stretto controllo medico fino a completa e confermata remissione dei sintomi. I pazienti con un'anamnesi di angioedema non correlato alla terapia con ACEinibitori possono essere a rischio maggiore di angioedema durante il trattamento con un ACE inibitore (vedere paragrafo 4.3). In pazienti trattati con ACE inibitori e' stato riferito raramente angioedema intestinale. Questi pazienti presentavano dolore addominale (con o senza nausea e vomito); in alcuni casi non c'era stato precedente angioedema facciale e i livelli di esterasi C-1 erano normali. L'angioedema venivadiagnosticato tramite procedure che includevano TC addominale o ecografia o tramite chirurgia e i sintomi si sono risolti con l'interruzionedella terapia con ACE inibitore. L'angioedema intestinale deve essereincluso nella diagnosi differenziale dei pazienti in terapia con ACEinibitori che presentano dolore addominale (vedere paragrafo 4.8). L'uso concomitante degli ACE-inibitori e di sacubitril/valsartan e' controindicato in considerazione dell'aumento del rischio di angioedema. Iltrattamento con sacubitril/valsartan non deve essere iniziato prima che siano trascorse almeno 36 ore dall'ultima dose di ACE inibitore Iltrattamento con ACE inibitore non deve essere iniziato prima che sianotrascorse almeno 36 ore dall'ultima dose di sacubitril/valsartan (vedere paragrafi 4.3 e 4.5). L'uso concomitante di ACE-inibitori e racecadotril, inibitori di mTOR (come sirolimus, everolimus, temsirolimus) egliptine (ad es. linapgliptin, saxagliptin, sitagliptin, vildagliptin) puo' determinare un aumento del rischio di angioedema (rigonfiamentodelle vie aeree o della lingua, associato o meno a difficolta' respiratorie) (vedere paragrafo 4.5). Occorre cautela nell'iniziare la terapia con racecadotril, inibitori di mTOR (come sirolimus, everolimus, temsirolimus) e gliptine (ad es. linapgliptin, saxagliptin, sitagliptin,vildagliptin) in un paziente che sta gia' assumendo un ACE-inibitore.Reazioni anafilattoidi durante l'aferesi delle lipo-proteine a bassadensita' (LDL): raramente i pazienti trattati con ACE inibitori durante aferesi delle lipo-proteine a bassa densita' (LDL) con destrano solfato hanno manifestato reazioni anafilattoidi pericolose per la vita, Queste reazioni sono state evitate sospendendo temporaneamente la terapia con ACE inibitori prima di ciascuna aferesi. Reazioni anafilattoididurante desensibilizzazione: i pazienti trattati con ACE inibitori durante il trattamento con desensibilizzazione (ad es. veleno di imenotteri) hanno manifestato reazioni anafilattoidi. Negli stessi pazienti,queste reazioni sono state evitate quando gli ACE inibitori venivano temporaneamente sospesi, ma sono ricomparse in caso di somministrazioneaccidentale. Neutropenia/agranulocitosi/trombocitopenia/anemia: in pazienti trattati con ACE inibitori sono state riferite neutropenia/agranulocitosi, trombocitopenia e anemia. In pazienti con funzione renalenormale e nessun altro fattore di complicazione, la neutropenia si verifica raramente. Perindopril deve essere usato con estrema cautela inpazienti con malattia vascolare del collagene, in terapia immunosoppressiva, in trattamento con allopurinolo o procainamide, o un'associazione di questi fattori di complicazione, in particolare se vi e' una preesistente compromissione della funzione renale. Alcuni di questi pazienti hanno sviluppato gravi infezioni, che in pochi casi non hanno risposto a terapia antibiotica intensiva. Se perindopril viene usato in questi pazienti, si consiglia il monitoraggio periodico del numero di globuli bianchi e i pazienti devono essere avvertiti di riferire qualsiasi segni di infezione (ad es. mal di gola, febbre). Ipertensione renovascolare: nei pazienti con stenosi bilaterale dell'arteria renale o stenosi dell'arteria in caso di un unico rene funzionante in trattamentocon ACE inibitori, vi e' un aumentato rischio di ipotensione e insufficienza renale (vedere paragrafo 4.3). Il trattamento con diuretici puo' essere un fattore contribuente. In pazienti con stenosi unilateraledell'arteria renale, in caso di modifiche anche lievi dei livelli dicreatinina sierica, puo' verificarsi una perdita della funzionalita' renale. Aldosteronismo primario: i pazienti con iperaldosteronismo primario generalmente non rispondono alla terapia con farmaci antiipertensivi che agiscono per inibizione del sistema renina-angiotensina. Pertanto, l'uso di questo farmaco non e' raccomandato. Gravidanza: la terapia con ACE inibitori non deve essere iniziata durante la gravidanza. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi, con comprovato profilo disicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafi 4.3 e 4.6). Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS): esiste l'evidenza che l'uso concomitante di ACE-inibitori, antagonisti del recettoredell'angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalita' renale (inclusa l'insufficienza renale acuta). Il duplice blocco del RAAS attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensinaII o aliskiren non e' pertanto raccomandato (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
ACE inibitori e bloccanti del canale del calcio.
CONSERVAZIONE
Conservare nella confezione originale per proteggere dalla luce e dall'umidita'. Questo medicinale non richiede alcuna condizione speciale di temperatura di conservazione.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Relative a perindopril: ipersensibilita' al perindopril o ad un qualsiasi altro ACE inibitore, anamnesi di angioedema associato ad una precedente terapia con ACE inibitori, angioedema ereditario o idiopatico, secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.4 e 4.6), uso concomitante con medicinali contenenti aliskiren nei pazienti affetti da diabete mellito o compromissione renale (GFR < 60 ml/min/1,73 m^2) (vedere paragrafi 4.5 e 5.1), uso concomitante di sacubitril/valsartan (vedere paragrafi 4.4 e 4.5), trattamenti extracorporei che causano il contatto del sangue con superfici caricate negativamente (vedereparagrafo 4.5), importante stenosi bilaterale dell'arteria renale o stenosi dell'arteria in caso di un unico rene funzionante (vedere paragrafo 4.4). Relative ad amlodipina: grave ipotensione, ipersensibilita'all'amlodipina o ad un derivato delle diidropiridine, shock, incluso shock cardiogenico, ostruzione dell'efflusso ventricolare sinistro (adesempio, stenosi artica di grado elevato), insufficienza cardiaca emodinamicamente instabile dopo infarto miocardico acuto. Relative a Takawita: tutte le controindicazioni legate a ciascun componente singolo, come elencate sopra, devono applicarsi anche all'associazione fissa diTakawita. Ipersensibilita' ad uno qualsiasi degli eccipienti, elencatial paragrafo 6.1.
DENOMINAZIONE
TAKAWITA COMPRESSE
ECCIPIENTI
Cellulosa microcristallina tipo 200XLM, cellulosa microcristallina tipo 112, sodio amido glicolato tipo A, silice colloidale anidra, magnesio stearato.
EFFETTI INDESIDERATI
Riassunto del profilo di sicurezza. Perindopril: il profilo di sicurezza di perindopril e' in linea con il profilo di sicurezza degli ACE inibitori. Gli eventi avversi piu' frequenti riportati nei trial clinicie osservati sono: capogiri, mal di testa, parestesia, vertigini, disturbi visivi, tinnito, ipotensione, tosse, dispnea, dolore addominale,costipazione, diarrea, disgeusia, dispepsia, nausea, vomito, prurito,eruzioni cutanee, crampi muscolari, e astenia. Amlodipina: le reazioniavverse piu' comunemente riportate durante il trattamento sono sonnolenza, capogiri, mal di testa, palpitazioni, vampate di calore, doloreaddominale, nausea, gonfiore alle caviglie, edema e affaticamento. Elenco degli effetti indesiderati. In corso di trattamento con perindopril o amlodipina somministrati separatamente, sono stati segnalati i seguenti effetti indesiderati classificati secondo la classificazione MedDRA per classe di organi. Patologie del sistema emolinfopoietico: eosinofilia, leucopenia/neutropenia (vedere paragrafo 4.4), agranulocitosio pancitopenia (vedere paragrafo 4.4), trombocitopenia (vedere paragrafo 4.4), anemia emolitica in pazienti con una deficienza congenita dig-6pdh (vedere paragrafo 4.4), riduzione dell'emoglobina e dell'ematocrito. Disturbi del sistema immunitario: reazioni allergiche. Disturbidel metabolismo e della nutrizione: iperglicemia, ipoglicemia (vedereparagrafo 4.4 e 4.5), iperkaliemia, reversibile alla sospensione (vedere paragrafo 4.4), iponatriemia. Disturbi psichiatrici: insonnia, cambiamenti d'umore (inclusa ansia), disturbi del sonno, depressione, confusione. Patologie del sistema nervoso: sonnolenza (specialmente all'inizio del trattamento), capogiri (specialmente all'inizio del trattamento), cefalea (specialmente all'inizio del trattamento), tremore, ipoestesia, parestesia, ipertonia, neuropatia periferica, vertigini, disgeusia, sincope, disturbo extrapiramidale, depressione. Patologie dell'occhio: disturbi della visione (inclusa diplopia). Patologie dell'orecchio e del labirinto tinnito. Patologie cardiache: palpitazioni, sincope, dolore da angina, angina pectoris, infarto miocardico, possibilmente secondario ad eccessiva ipotensione in pazienti a rischio elevato (vedere paragrafo 4.4), aritmia (inclusa bradicardia, tachicardia ventricolare e fibrillazione atriale). Patologie vascolari: vampate, ipotensione (ed effetti correlati all'ipotensione), ictus possibilmente secondario ad eccessiva ipotensione in pazienti a rischio elevato (vedere paragrafo 4.4), vasculite, fenomeno di raynaud, rossore. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: dispnea, rinite, tosse, broncospasmo, polmonite eosinofila. Patologie gastrointestinali: iperplasia gengivale, dolore addominale, nausea, vomito, dispepsia, abitudini intestinali alterate, secchezza delle fauci, disgeusia, diarrea, costipazione, pancreatite, gastrite. Patologie epatobiliari: epatite, ittero colestatico, epatite citolitica o colestatica (vedere paragrafo 4.4), aumento degli enzimi epatici (nella maggior parte dei casi dovuto a colestasi). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: edema di quincke, angioedema del volto, delle estremita', delle labbra, delle mucose,della lingua, della glottide e/o della laringe (vedere 4.4), eritemamultiforme, alopecia, porpora, scoloramento della pelle, iperidrosi, prurito, orticaria, rash cutaneo, aggravamento della psoriasi, sindromedi steven-johnson, dermatite esfoliativa, fotosensibilita', pemfigoide, necrolisi epidermica tossica. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: artralgia, mialgia, crampi muscolari, mal di schiena, gonfiore alle caviglie. Patologie renali e urinarie: disturbi della minzione, nicturia, aumento della frequenza urinaria, compromissione renale, insufficienza renale acuta, anuria oliguria. Patologie endocrine: sindrome da inappropriata secrezione dell'ormone antidiuretico (siadh). Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella: impotenza, ginecomastia, disfunzione erettile. Patologie sistemichee condizioni relative alla sede di somministrazione: edema, affaticamento, dolore toracico, astenia, dolore, malessere, piressia. Esami diagnostici: incremento ponderale, decremento ponderale, aumento della bilirubina sierica e degli enzimi epatici, aumento dell'urea ematica e della creatinina sierica (vedere paragrafo 4.4). Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura: collasso, caduta. *Frequenza calcolata da studi clinici per effetti indesiderati rivelati da segnalazionespontanea. Studi clinici: durante il periodo di randomizzazione dellostudio EUROPA, sono stati raccolti solo gli eventi avversi gravi. Pochi pazienti hanno riportato eventi avversi gravi: 16 dei 6122 pazienti(0,3%) trattati con perindopril e 12 dei 6107 pazienti (0,2%) trattaticon placebo. Nei pazienti trattati con perindopril, e' stata osservata ipotensione in 6 pazienti, angioedema in 3 e arresto cardiaco improvviso in 1 paziente. Piu' pazienti hanno sospeso il trattamento per tosse, ipotensione o altra intolleranza nel braccio trattato con perindopril rispetto ai soggetti trattati con placebo, il 6,0% (n=366) verso il 2,1% (n=129) rispettivamente. Segnalazione di reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificanodopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Considerati gli effetti dei singoli componenti di questa associazionesulla gravidanza e l'allattamento: Takawita non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza. Takawita e' controindicato duranteil secondo e terzo trimestre di gravidanza. Takawita non e' raccomandato durante l'allattamento. Pertanto deve essere presa una decisione se interrompere l'allattamento o interrompere Takawita tenendo conto dell'importanza di questa terapia per la madre. Gravidanza. Relative a perindopril: l'uso degli ACE inibitori non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). L'uso degli ACE inibitori e' controindicato durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedi paragrafi 4.3 e 4.4). L'evidenza epidemiologica riguardoil rischio di teratogenicita' a seguito dell'esposizione agli ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza, non e' stata conclusiva; comunque, non si puo' escludere un piccolo aumento del rischio. Lepazienti che intendono programmare una gravidanza devono passare a trattamenti antiipertensivi alternativi, che possiedano un comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che il proseguimento della terapia con ACE inibitori non sia considerata essenziale. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, deve essereintrapresa una terapia alternativa. E' noto che negli esseri umani, l'esposizione ad una terapia di ACE inibitori durante il secondo e terzo trimestre induce fetotossicita' (diminuita funzionalita' renale, oligoidramnios, ritardo nella ossificazione del cranio) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia). (Vedere paragrafo 5.3). Se si fosse verificata un'esposizione ad ACE inibitori a partire dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controlloecografico della funzionalita' renale e del cranio. I neonati di madriche hanno assunto ACE inibitori devono essere posti sotto attenta osservazione per l'ipotensione (vedi paragrafi 4.3 e 4.4). Relative ad amlodipina: nell'uomo, la sicurezza di amlodipina durante la gravidanzanon e' stata stabilita. Negli studi animali, a dose elevate e' stata osservata tossicita' riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). L'uso in gravidanza e raccomandato solo se non esistono alternative piu' sicure e quando la malattia stessa comporta un rischio maggiore per la madre e per il feto. Allattamento. Relative a perindopril: poiche' non sono disponibili informazioni sull'uso di perindopril durante l'allattamento,Takawita non e' raccomandato ed e' preferibile ricorrere a trattamentialternativi con profilo di sicurezza meglio stabilito durante l'allattamento al seno, specialmente quando si allatta un neonato o un neonato pretermine. Relative ad amlodipina: l'amlodipina viene escreta nel latte materno. La percentuale della dose materna ricevuta dal neonato e' stata stimata con un intervallo interquartile del 3 - 7%, con un massimo del 15%. L'effetto dell'amlodipina sui neonati non e' noto. Bloccanti dei canali del calcio simili del tipo della diidropiridina vengono escreti nel latte materno. Si deve prendere una decisione se continuare/interrompere l'allattamento o continuare/interrompere la terapia con amlodipina tenendo conto del beneficio dell'allattamento al seno per il bambino e del beneficio della terapia con amlodipina per la madre. Fertilita': in pazienti trattati con bloccanti dei canali calcio, sono state riportate alterazioni biochimiche reversibili alla testa degli spermatozoi. Non sono disponibili dati clinici sufficienti sul potenziale effetto di amlodipina sulla fertilita'. In uno studio sui ratti,sono stati riportati effetti indesiderati sulla fertilita' maschile (vedere paragrafo 5.3).
INDICAZIONI
Takawita e indicato come terapia sostitutiva per il trattamento dell'ipertensione essenziale e/o della malattia coronarica stabile in pazienti gia' controllati con perindopril e amlodipina, somministrati separatamente allo stesso dosaggio.
INTERAZIONI
Relative a perindopril. Uso concomitante controindicato, doppio bloccodel sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS): i dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren, e' associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione,iperpotassiemia e riduzione della funzionalita' renale (inclusa l'insufficienza renale acuta) rispetto all'uso di un singolo agente attivosul sistema RAAS (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.1). Medicinali che aumentano il rischio di angioedema: l'uso concomitante di perindopril consacubitril/valsartan e controindicato poiche' la concomitante inibizione della neprilisina a dell'enzima di conversione (ACE) dell'angiotensina I, puo' aumentare il rischio di angioedema. Il trattamento con sacubitril/valsartan non deve essere cominciato prima che siano trascorse 36 ore dall'assunzione dell'ultima dose di perindopril. La terapia con perindopril non deve essere cominciata prima che siano trascorse 36ore dall'ultima dose di sacubitril/valsartan (vedere paragrafi 4.3 e4.4). Trattamenti extracorporei: i trattamenti extracorporei che causano il contatto del sangue con superfici caricate negativamente come ladialisi o l'emofiltrazione con alcuni tipi di membrana ad alto flusso(ad es. membrane poliacrilonitriliche) e l'aferesi delle lipoproteinea bassa densita' con destrano solfato, a causa dell'aumentato rischiodi reazioni anafilattoidi gravi (vedere paragrafo 4.3). Se tali trattamenti sono necessari, dovrebbe essere considerato l'utilizzo di un diverso tipo di membrana dialitica o una diversa classe di farmaci antipertensivi. Uso concomitante non raccomandato, medicinali che aumentanoil rischio di angioedema: l'uso concomitante di ACE-inibitori e racecadotril, inibitori di mTOR (come sirolimus, everolimus, temsirolimus)e gliptine (ad es. linapgliptin, saxagliptin, sitagliptin, vildagliptin) puo' determinare un aumento del rischio di angioedema (vedere paragrafo 4.4). Medicinali che inducono iperkaliemia, diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio: sebbene il potassio sierico si mantenga generalmente nei limiti della norma, in alcuni pazienti trattati con perindopril si puo'sviluppare iperkaliemia. I diuretici risparmiatori del potassio (comespironolattone, triamterene o amiloride), gli integratori di potassioo i sostituti del sale contenenti potassio possono determinare aumenti significativi del potassio sierico. Occorre esercitare la debita cautela anche nel somministrare perindopril in concomitanza con altri agenti che aumentano il potassio sierico, come trimetoprim e cotrimoxazolo (trimetoprim/sulfametoxazolo), in quanto e' noto che trimetoprim agisce da diuretico risparmiatore del potassio come l'amiloride, L'associazione di perindopril con i farmaci sopra citati non e' pertanto raccomandata. Se e' indicato l'uso concomitante, occorre esercitare la debita cautela e monitorare frequentemente il potassio sierico. Per l'usodello spironolattone nell'insufficienza cardiaca vedere sotto. Ciclosporina: durante l'uso concomitante di ACE-inibitori e ciclosporina si puo' manifestare iperkaliemia. Si raccomanda il monitoraggio del potassio sierico. Eparina: durante l'uso concomitante di ACE-inibitori ed eparina si puo' manifestare iperkaliemia. Si raccomanda il monitoraggiodel potassio sierico. Aliskiren: in pazienti diabetici o con insufficienza renale, rischio di iperkaliemia, peggioramento della funzionalita' renale e della morbilita' cardiovascolare e aumento della mortalita'. Litio: aumenti reversibili delle concentrazioni sieriche e della tossicita' del litio (grave neurotossicita') sono stati riscontrati durante la somministrazione concomitante di litio e ACE-inibitori. L'associazione di perindopril con litio non e' raccomandata. Se l'associazionesi dimostra necessaria, si raccomanda un attento monitoraggio dei livelli plasmatici di litio (vedere paragrafo 4.4). Estramustina: rischiodi aumento degli effetti avversi quali edema angioneurotico (angioedema). Terapia concomitante con ACE inibitore e bloccante del recettoredell'angiotensina: e' stato riportato in letteratura che nei pazienticon malattia aterosclerotica conclamata, insufficienza cardiaca o neidiabetici con danno d'organo terminale, la terapia concomitante con unACE inibitore e un bloccante del recettore dell'angiotensina e' associata ad una maggiore frequenza di ipotensione, sincope, iperkaliemia epeggioramento della funzionalita' renale (compresa insufficienza renale acuta) se confrontata con l'utilizzo di un solo agente attivo sul sistema renina-angiotensina-aldosterone. Il duplice blocco (ad esempiomediante l'associazione di un ACE-inibitore con un antagonista del recettore dell'angiotensina II) deve essere limitato a casi valutati singolarmente con uno stretto controllo della funzionalita' renale, dei livelli di potassio e della pressione sanguigna. Uso concomitante che richiede particolare attenzione. Diuretici non risparmiatori di potassio: i pazienti in trattamento con diuretici e specialmente quelli con deplezione del volume e/o salina, possono manifestare una riduzione eccessiva della pressione arteriosa dopo l'inizio di una terapia con un ACE inibitore. La possibilita' di effetti ipotensivi puo' essere diminuita sospendendo il diuretico, espandendo la volemia o aumentando l'assunzione di sale prima di iniziare una terapia con perindopril, a dosi basse e progressive. Nell'ipertensione arteriosa, nel caso in cui una precedente terapia con un diuretico ha causato una deplezione salina e/o del volume, e' necessario interrompere il diuretico prima di iniziare il trattamento con l'ACE inibitore, nel qual caso puo' essere reintrodotto un diuretico non risparmiatore di potassio, oppure e' necessario iniziare il trattamento con l'ACE inibitore a basso dosaggio e aumentarlo progressivamente. Nell'insufficienza cardiaca congestizia trattata con diuretici, e' necessario iniziare il trattamento con l'ACE inibitore a un dosaggio molto basso, possibilmente dopo aver ridotto il dosaggio del diuretico non risparmiatore di potassio associato. In tuttii casi, la funzionalita' renale (livelli di creatinina) deve essere controllata durante le prime settimane di trattamento con l'ACE inibitore.
POSOLOGIA
La combinazione a dose fissa non e' adatta per la terapia iniziale. See' necessario un cambiamento della dose, i singoli componenti devonoessere titolati individualmente. Posologia: uso orale. Una compressa al giorno in dose singola, da assumere preferibilmente al mattino e comunque prima di un pasto. Popolazioni speciali. Pazienti con compromissione renale e pazienti anziani (vedere paragrafi 4.4 e 5.2): negli anziani e nei pazienti con compromissione renale l'eliminazione del perindoprilato e' ridotta. Pertanto, l'abituale follow-up medico includera'un frequente monitoraggio della creatinina e del potassio. Takawita puo' essere somministrato in pazienti con clearance della creatinina >=60 ml/min e non e' adatto a pazienti con clearance della creatinina <60 ml/min. In questi pazienti si raccomanda una titolazione individualedella dose con i singoli componenti. Amlodipina usata a dosaggi analoghi in pazienti anziani e giovani e' ugualmente ben tollerata. Nei pazienti anziani si raccomandano i dosaggi normalmente utilizzati, ma l'aumento di dosaggio va considerato con cautela. Modificazioni delle concentrazioni plasmatiche di amlodipina non sono correlate al grado di compromissione renale. Amlodipina non e' dializzabile. L'uso concomitante di perindopril con aliskiren e' controindicato nei pazienti con compromissione renale (GFR < 60 ml/min/1,73 m^2) (vedere paragrafi 4.3, 4.4, 4.5 e 5.1). Pazienti con compromissione epatica (vedere paragrafi4.4 e 5.2): non sono stati stabiliti dosaggi specifici per pazienti con insufficienza epatica da lieve a moderata; pertanto la scelta del dosaggio deve essere effettuata con cautela e deve partire dal dosaggiopiu' basso. Per individuare la dose ottimale di inizio e la dose di mantenimento in questi pazienti si raccomanda una titolazione individuale della dose con i singoli componenti. La farmacocinetica di amlodipina non e' stata studiata nei pazienti con insufficienza epatica grave;pertanto, in questi pazienti il trattamento con amlodipina deve essereiniziato con il dosaggio piu' basso, seguito da un graduale aggiustamento del dosaggio. Popolazione pediatrica: Takawita non deve essere usato nei bambini e negli adolescenti poiche' in questa fascia di eta' l'efficacia e la tollerabilita' di perindopril e amlodipina in associazione non sono state stabilite.
PRINCIPI ATTIVI
Takawita 4 mg/5 mg compresse: ogni compressa contiene 4 mg di perindopril tert-butilamina (pari a 3,34 mg di perindopril) e 5 mg di amlodipina (come besilato). Takawita 4 mg/10 mg compresse: ogni compressa contiene 4 mg di perindopril tert-butilamina (pari a 3,34 mg di perindopril) e 10 mg di amlodipina (come besilato). Takawita 8 mg/5 mg compresse: ogni compressa contiene 8 mg di perindopril tert-butilamina (pari a6,68 mg di perindopril) e 5 mg di amlodipina (come besilato). Takawita8 mg/10 mg compresse: ogni compressa contiene 8 mg di perindopril tert-butilamina (pari a 6,68 mg di perindopril) e 10 mg di amlodipina (come besilato). Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo6.1.