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TACNI*60CPS 1MG

TACNI*60CPS 1MG

TEVA ITALIA Srl
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AVVERTENZE
Sono stati segnalati errori di terapia, compreso lo scambio involontario o non intenzionale o senza supervisione tra le formulazioni a rilascio immediato o a rilascio prolungato di tacrolimus. Cio' ha portato aeventi avversi gravi, compreso il rigetto dell'organo o altri effettiindesiderati che possono essere la conseguenza della sottoesposizioneo della sovraesposizione al tacrolimus. I pazienti devono essere tenuti in terapia con una sola formulazione di tacrolimus con il regime posologico quotidiano corrispondente; cambi della formulazione o del regime devono essere effettuati solo sotto la stretta supervisione di unospecialista in trapianti (vedere paragrafi 4.2 e 4.8). Durante il periodo iniziale post-trapianto, e' richiesto il monitoraggio di routinedei seguenti parametri: pressione arteriosa, ECG, controllo neurologico e oculistico, livello di glucosio a digiuno, elettroliti (in particolare potassio), test relativi alla funzionalita' epatica e renale, parametri ematologici, parametri della coagulazione e determinazione delle proteine plasmatiche. Se vengono osservate variazioni clinicamente rilevanti, occorre considerare degli aggiustamenti al regime immunosoppressivo. Sostanze con potenziale di interazione: gli inibitori o induttori del CYP3A4 devono essere somministrati in associazione al tacrolimus solo in seguito a consulenza con uno specialista in trapianti, poiche' vi e' un potenziale rischio di interazione tra farmaci che puo' comportare reazioni avverse gravi come rigetto o tossicita' (vedere paragrafo 4.5). Inibitori del CYP3A4: se usato in associazione a inibitori del CYP3A4, i livelli ematici di tacrolimus potrebbero aumentare comportando reazioni avverse gravi tra cui nefrotossicita', neurotossicita' e allungamento dell'intervallo QT. Si raccomanda quindi di evitareche forti inibitori del CYP3A4 (come ritonavir, cobicistat, ketoconazolo, itraconazolo, posaconazolo, voriconazolo, telitromicina, claritromicina o josamicina) siano somministrati in combinazione con tacrolimus. Se cio' non si puo' evitare, gia' dai primi giorni di co-somministrazione i livelli ematici di tacrolimus devono essere monitorati frequentemente sotto la supervisione di uno specialista in trapianti, per aggiustare adeguatamente il dosaggio di tacrolimus in modo da mantenere una inalterata esposizione a tacrolimus. Si deve monitorare attentamente anche la funzionalita' renale, l'ECG (incluso l'intervallo QT) e lecondizioni cliniche del paziente. L'aggiustamento della dose si deve basare sulla situazione individuale di ciascun paziente. Potrebbe essere necessario un immediato aggiustamento della dose all'inizio del trattamento (vedere paragrafo 4.5). Allo stesso modo la sospensione di inibitori del CYP3A4 potrebbe influenzare la velocita' con cui il tacrolimus e' metabolizzato, comportando una diminuzione dei livelli di tacrolimus ematici sotto la soglia terapeutica e per questo e' richiesto uncontrollo ravvicinato e la supervisione da parte di uno specialista in trapianti. Induttori del CYP3A4: l'uso concomitante di tacrolimus con induttori del CYP3A4 puo' diminuire i livelli ematici di tacrolimus,andando potenzialmente ad aumentare il rischio di rigetto dell'organotrapiantato. Si raccomanda quindi di evitare l'uso concomitante del tacrolimus con forti induttori del CYP3A4 (ad esempio rifampicina, fenitoina, carbamazepina). Se cio' non si puo' evitare, gia' dai primi giorni di co-somministrazione i livelli ematici di tacrolimus devono essere monitorati frequentemente sotto la supervisione di uno specialistain trapianti, per aggiustare adeguatamente il dosaggio di tacrolimus in modo da mantenere una inalterata esposizione a tacrolimus. Si deve monitorare attentamente anche la funzione dell'organo trapiantato (vedere paragrafo 4.5). Allo stesso modo la sospensione di induttori del CYP3A4 potrebbe influenzare la velocita' con cui il tacrolimus e' metabolizzato, comportando un aumento dei livelli di tacrolimus ematici sopra la soglia terapeutica e per questo richiede un controllo ravvicinatoe la supervisione di uno specialista in trapianti. Glicoproteina-P: si deve usare cautela quando tacrolimus e' somministrato in concomitanza con farmaci che inibiscono la glicoproteina-P, in quanto puo' verificarsi un aumento dei livelli di tacrolimus. I livelli di tacrolimus nel sangue intero e le condizioni cliniche del paziente devono essere monitorati attentamente. Potrebbe rendersi necessario un aggiustamento della dose di tacrolimus (vedere paragrafo 4.5). Preparazioni a base dierbe: durante la terapia con Tacni devono essere evitate le preparazioni erboristiche contenenti l'erba di San Giovanni (Hypericum perforatum) o altre preparazioni erboristiche a causa del rischio di interazioni che possono provocare la diminuzione delle concentrazioni di tacrolimus nel sangue e possono ridurre l'efficacia clinica del tacrolimus,o un aumento delle concentrazioni ematiche di tacrolimus e rischio ditossicita' di tacrolimus (vedere paragrafo 4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione). Altre interazioni: la somministrazione di ciclosporina e tacrolimus in associazione deve essere evitata ed e' necessario porre particolare attenzione quando tacrolimusviene somministrato a pazienti precedentemente in terapia con ciclosporina (vedere paragrafi 4.2 e 4.5). Devono essere evitate l'assunzionedi elevate quantita' di potassio o la somministrazione di diuretici risparmiatori di potassio (vedere paragrafo 4.5). La combinazione di tacrolimus con alcuni medicinali noti per avere effetti neurotossici puo'incrementare il rischio che si verifichino questi effetti (vedere paragrafo 4.5). Vaccinazione: i medicinali immunosoppressori possono modificare la risposta alle vaccinazioni, e la vaccinazione nel corso deltrattamento con tacrolimus puo' essere meno efficace. Deve essere evitato l'uso di vaccini vivi attenuati. Nefrotossicita': tacrolimus puo'causare compromissione della funzionalita' renale nei pazienti post- trapianto. La compromissione renale acuta senza intervento attivo puo'evolvere in compromissione renale cronica. I pazienti con funzionalita' renale compromessa devono essere monitorati attentamente perche' puo' rendersi necessaria una riduzione della dose di tacrolimus. Il rischio di nefrotossicita' puo' aumentare quando tacrolimus e' somministrato in concomitanza con farmaci associati a nefrotossicita' (vedere paragrafo 4.5). L'uso concomitante di tacrolimus con farmaci noti per avere effetti nefrotossici deve essere evitato. Quando la co-somministrazione non puo' essere evitata, il livello ematico di valle di tacrolimuse la funzionalita' renale devono essere monitorati attentamente e lariduzione della dose deve essere presa in considerazione in caso di nefrotossicita'.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Immunosoppressivi - inibitori della calcineurina.
CONSERVAZIONE
Conservare a temperatura inferiore a 30 gradi C. Conservare nella confezione originale (all'interno della bustina di alluminio) per tenerloal riparo dalla luce e dall'umidita'.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' al tacrolimus o ad altri macrolidi; ipersensibilita'ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
DENOMINAZIONE
TACNI CAPSULE RIGIDE
ECCIPIENTI
Contenuto delle capsule: povidone K-30, croscarmellosa sodica (E468),lattosio, magnesio stearato. Involucro della capsula. 0,5 mg: titaniobiossido (E171), ferro ossido giallo (E172), gelatina. 1 mg: titanio biossido (E171), gelatina. 5 mg: titanio biossido (E171), ferro ossidorosso (E172), gelatina.
EFFETTI INDESIDERATI
Il profilo delle reazioni avverse al farmaco associate all'impiego diimmunosoppressori e' spesso difficile da definire a causa della patologia di base e dell'uso concomitante di piu' farmaci. Molte delle reazioni avverse al farmaco di seguito riportate sono reversibili e/o rispondono a una riduzione della dose. La somministrazione orale sembra essere associata ad una minore incidenza di reazioni avverse al farmaco rispetto all'uso endovenoso. Le reazioni avverse al farmaco sono elencate di seguito in ordine decrescente in base alla frequenza: molto comune (>= 1/10); comune (>= 1/100, < 1/10); non comune (>= 1/1000, < 1/100); raro (>= 1/10.000, < 1/1000); molto raro (< 1/10.000), non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili).Infezioni ed infestazioni: come gia' noto nel caso di altri potenti immunosoppressori, la predisposizione a infezioni (virali, batteriche,fungine, da protozoi) e' spesso maggiore in pazienti trattati con tacrolimus. Il decorso di malattie infettive preesistenti puo' risultare aggravato. Le infezioni possono verificarsi sia in forma generalizzatasia in forma localizzata. In pazienti trattati con immunosoppressori,tacrolimus compreso, sono stati segnalati casi di infezione da CMV, nefropatia associata al virus BK, come casi di leucoencefalopatia multifocale progressiva (PML) associata al virus JC. Tumori benigni, malignie non specificati (inclusi cisti e polipi): i pazienti trattati con terapia immunosoppressiva sono a maggior rischio di comparsa di neoplasie maligne. In associazione al trattamento con tacrolimus, sono statisegnalati tumori benigni e maligni, inclusi disturbi linfoproliferativi associati a infezioni da EBV, tumori cutanei maligni e sarcoma di Kaposi. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: anemia, leucopenia, trombocitopenia, leucocitosi, anomalie delle analisi eritrocitarie; non comune: coagulopatie, anomalie delle prove di coagulazione e disanguinamento, pancitopenia, neutropenia, microangiopatia trombotica;raro: porpora trombotica trombocitopenica, ipoprotrombinemia; non noto: aplasia pura delle cellule della serie rossa, agranulocitosi, anemiaemolitica, neutropenia febbrile. Disturbi del sistema immunitario: inpazienti in terapia con tacrolimus sono state osservate reazioni allergiche e anafilattoidi (vedere paragrafo 4.4). Patologie endocrine. Raro: irsutismo. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comune: condizioni iperglicemiche, diabete mellito, iperkaliemia; comune:ipomagnesiemia, ipofosfatemia, ipokaliemia, ipocalcemia, iponatriemia,sovraccarico di liquidi, iperuricemia, diminuzione dell'appetito, anoressia, acidosi metabolica, iperlipidemia, ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia, altre alterazioni degli elettroliti; non comune: disidratazione, ipoproteinemia, iperfosfatemia, ipoglicemia. Disturbi psichiatrici. Molto comune: insonnia; comune: sintomi d'ansia, stato confusionale e disorientamento, depressione, umore depresso, disturbi e anomalie dell'umore, incubi, allucinazioni, disturbi mentali; non comune: disturbi psicotici. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: tremore, cefalea; comune: convulsioni, alterazioni della coscienza, parestesia e disestesia, neuropatie periferiche, capogiro, incapacita' di scrivere, disturbi del sistema nervoso; non comune: coma, emorragie del sistema nervoso centrale e accidenti cerebrovascolari, paralisi e paresi,encefalopatia, alterazioni del linguaggio e dell'espressione, amnesia; raro: ipertonia; molto raro: miastenia; non noto: sindrome da encefalopatia posteriore reversibile (PRES). Patologie dell'occhio. Comune:visione sfocata, fotofobia, disturbi dell'occhio; non comune: cataratta; raro: cecita'; non noto: neuropatia ottica. Patologie dell'orecchioe del labirinto. Comune: tinnito; non comune: ipoacusia; raro: sordita' neurosensoriale; molto raro: compromissione dell'udito. Patologie cardiache. Comune: ischemia delle coronarie, tachicardia; non comune: aritmie ventricolari e arresto cardiaco, insufficienza cardiaca, cardiomiopatie, ipertrofia ventricolare, aritmie sopraventricolari, palpitazioni; raro: versamento pericardico; molto raro: torsioni di punta. Patologie vascolari. Molto comune: ipertensione; comune: emorragia, eventi tromboembolici e ischemici, disturbi vascolari periferici, disturbiipotensivi vascolari; non comune: infarto, trombosi venosa profonda dell'arto, shock. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: dispnea, disturbi del parenchima polmonare, versamento pleurico,faringite, tosse, congestione nasale e infiammazioni; non comune: insufficienza respiratoria, disturbi dell'apparato respiratorio, asma; raro: sindrome da distress respiratorio acuto. Patologie gastrointestinali. Molto comune: diarrea, nausea; comune: condizioni di infiammazionedel tratto gastrointestinale, ulcerazione e perforazione del tratto gastrointestinale, emorragie gastrointestinali, stomatiti e ulcera, ascite, vomito, dolori gastrointestinali e addominali segni e sintomi di dispepsia, costipazione, flatulenza, gonfiore e distensione, feci molli, segni e sintomi gastrointestinali; non comune: ileo paralitico, pancreatite acuta e cronica, reflusso gastroesofageo, compromissione dellosvuotamento gastrico; raro: ileo subocclusivo, pseudocisti pancreatica. Patologie epatobiliari. Comune: colestasi e ittero, danno epatocellulare ed epatite, colangite; raro: trombosi dell'arteria epatica, malattia veno-occlusiva epatica; molto raro: insufficienza epatica, stenosi del dotto biliare. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo.Comune: prurito, eruzione cutanea, alopecia, acne, aumentata sudorazione; non comune: dermatite, fotosensibilita'; raro: necrolisi epidermica tossica (sindrome di Lyell); molto raro: sindrome di Stevens-Johnson. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: artralgia, spasmi muscolari, dolori agli arti, dolore alla schiena; non comune: disturbi articolari; raro: diminuzione della mobilita'. Patologie renali e delle vie urinarie. Molto comune: insufficienzarenale; comune: insufficienza renale, insufficienza renale acuta, oliguria, necrosi tubulo renale, nefropatia tossica, alterazioni urinarie,sintomi uretrali e vescicali; non comune: anuria, sindrome emoliticauremica; molto raro: nefropatia, cistite emorragica. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: dismenorrea e sanguinamento uterino.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza: i dati nell'uomo mostrano che il tacrolimus e' in grado diattraversare la placenta. I limitati dati disponibili in pazienti sottoposte a trapianto di organo mostrano che non c'e' evidenza di un aumentato rischio di eventi avversi sul decorso e sull'esito della gravidanza durante il trattamento con tacrolimus in confronto ad altri medicinali immunosoppressori. Tuttavia, sono stati riportati casi di abortospontaneo. Ad oggi, non sono disponibili altri dati epidemiologici dirilievo. Se il trattamento e' necessario, tacrolimus puo' essere preso in considerazione nelle donne in gravidanza quando non esiste alcunaalternativa piu' sicura e quando i benefici percepiti giustifichino il rischio potenziale per il feto. In caso di esposizione in utero e' raccomandato il monitoraggio del neonato per controllare i potenziali eventi avversi del tacrolimus (in particolare gli effetti sui reni). Esiste un rischio di parto prematuro (< 37 settimane), come anche di iperkaliemia nel neonato, la quale comunque si normalizza spontaneamente.Nei ratti e nei conigli, tacrolimus ha causato tossicita' embriofetale a dosi che hanno dimostrato tossicita' materna (vedere paragrafo 5.3). Allattamento: i dati sull'uomo dimostrano che tacrolimus viene escreto nel latte materno. Poiche' non si possono escludere effetti negativi sul neonato, le donne in terapia con tacrolimus non devono allattare. Fertilita': nei ratti e' stato osservato un effetto negativo di tacrolimus sulla fertilita' maschile sottoforma di ridotta conta e motilita' spermatiche (vedere paragrafo 5.3).
INDICAZIONI
Profilassi del rigetto del trapianto nei pazienti riceventi trapiantoallogenico di fegato, rene o cuore. Trattamento del rigetto allogenicoresistente al trattamento con altri medicinali immunosoppressivi.
INTERAZIONI
Interazioni metaboliche: il tacrolimus disponibile a livello sistemicoe' metabolizzato dal CYP3A4 epatico. Esistono inoltre prove di un metabolismo gastrointestinale da parte del CYP3A4 nella parete intestinale. L'uso concomitante di medicinali o rimedi erboristici notoriamentein grado di provocare inibizione o induzione del CYP3A4 puo' influiresul metabolismo di tacrolimus e quindi aumentarne o diminuirne i livelli ematici. Allo stesso modo, la sospensione di questi prodotti o di rimedi erboristici puo' avere effetto sulla velocita' con cui il tacrolimus e' metabolizzato e percio' sui livelli ematici del tacrolimus. Gli studi farmacocinetici hanno indicato che l'aumento dei livelli ematici di tacrolimus quando usato in associazione a inibitori del CYP3A4 e' principalmente una conseguenza dell'aumento della biodisponibilita'orale del tacrolimus dovuta all'inibizione del metabolismo gastrointestinale. L'effetto sulla clearance epatica e' meno pronunciato. Si consiglia fortemente di monitorare con attenzione i livelli ematici di tacrolimus sotto la supervisione di uno specialista in trapianti, cosi' come la funzione dell'organo trapiantato, il prolungamento dell'intervallo QT (mediante ECG), la funzionalita' renale e altri eventi avversitra cui la neurotossicita', quando sostanze in grado di alterare il metabolismo del CYP3A4 vengono utilizzate simultaneamente e di aggiustare o interrompere la dose di tacrolimus, se appropriato, per mantenereuna costante esposizione al tacrolimus (vedere paragrafi 4.2 e 4.4). Allo stesso modo, i pazienti che usano tacrolimus in concomitanza con diverse sostanze che influenzano il CYP3A4 devono essere monitorati attentamente poiche' gli effetti sull'esposizione del tacrolimus potrebbero risultare aumentati o diminuiti. I medicinali con effetti sul tacrolimus sono elencati di seguito. Gli esempi di interazione tra medicinali non sono tutti inclusi o esaustivi, pertanto si deve consultare l'etichettatura dello specifico medicinale che si vuole co-somministrareal tacrolimus per informazioni sulla via dell'interazione metabolica,modalita' di interazione, potenziali rischi e specifiche azioni da effettuare in caso di co- somministrazione. Medicinali con effetti sul tacrolimus. Pompelmo o succo di pompelmo. Effetto dell'interazione farmacologica: possono aumentare le concentrazioni di valle di tacrolimus nel sangue intero e aumentare il rischio di reazioni avverse gravi (adesempio neurotossicita', allungamento dell'intervallo qt) (vedere paragrafo 4.4). Raccomandazioni relative alla co-somministrazione: evitarepompelmo o succo di pompelmo. Ciclosporina. Effetto dell'interazionefarmacologica: puo' aumentare le concentrazioni di valle di tacrolimusnel sangue intero. Inoltre, possono avvenire effetti sinergici/additivi nefrotossici. Raccomandazioni relative alla co- somministrazione: l'uso simultaneo di ciclosporina e tacrolimus deve essere evitato (vedere paragrafo 4.4). Prodotti noti per avere effetti nefrotossici o neurotossici: amminoglicosidi, inibitori della girasi, vancomicina, sulfametossazolo+trimetoprim, farmaci anti- infiammatori non steroidei (NSAIDs), ganciclovir, aciclovir, amfotericina b, ibuprofene, cidofovir, foscarnet. Effetto dell'interazione farmacologica: possono umentare glieffetti nefrotossici o neurotossici del tacrolimus. Raccomandazioni relative alla co- somministrazione: l'uso simultaneo di tacrolimus con farmaci noti per avere effetti nefrotossici o neurotossici deve essereevitato. Quando la co- somministrazione non puo' essere evitata, si deve monitorare la funzionalita' renale e altri effetti indesiderati e aggiustare la dose di tacrolimus se necessario. Forti inibitori del CYP3A4: agenti antifungini (ad esempio ketoconazolo, itraconazolo, posaconazolo, voriconazolo), antibiotici macrolidi (ad esempio telitromicina, troleandomicina, claritromicina, josamicina), inibitori della proteasi del virus dell'immunodeficienza umana (HIV) (ad esempio ritonavir,nelfinavir, saquinavir), inibitori delle proteasi del virus dell'epatite c (HCV) (ad esempio telaprevir, boceprevir, e la coMBinazione di oMBitasvir e paritaprevir con ritonavir, quando usati con o senza dasabuvir), nefazodone, gli amplificatori farmacocinetici cobicistat, e gliinibitori delle chinasi idelalisib, ceritinib. Sono state anche osservate forti interazioni con l'antibiotico macrolide eritromicina. Effetto dell'interazione farmacologica: possono aumentare le concentrazionidi valle di tacrolimus nel sangue intero e aumentare il rischio di gravi reazioni avverse (ad esempio nefrotossicita', neurotossicita', allungamento dell'intervallo qt) che richiedono un attento monitoraggio (vedere paragrafo 4.4). Puo' avvenire un rapido e acuto incremento dei livelli di tacrolimus, gia' 1-3 giorni dopo la co-somministrazione, anche nel caso di un'immediata riduzione della dose di tacrolimus. In generale l'esposizione del tacrolimus puo' aumentare di >5 volte. Quandosono somministrate coMBinazioni con ritonavir, l'esposizione del tacrolimus puo' aumentare di >50 volte. Quasi tutti i pazienti potrebbero necessitare una riduzione nella dose di tacrolimus e si potrebbe rendere necessaria anche un'interruzione temporanea di tacrolimus. L'effettosulle concentrazioni ematiche di tacrolimus puo' durare per parecchigiorni dopo la conclusione della co-somministrazione. Raccomandazionirelative alla co- somministrazione: si raccomanda di evitare l'uso inconcomitanza. Se la co- somministrazione di un forte inibitore del CYP3A4 non si puo' evitare, considerare di tralasciare la dose di tacrolimus il giorno in cui si comincia la somministrazione del forte inibitore di CYP3A4. Ricominciare la somministrazione del tacrolimus il giorno seguente a una dose ridotta sulla base della concentrazione ematicadi tacrolimus. I caMBiamenti nella dose e/o frequenza della dose devono essere specifici e regolati secondo necessita' sulla base delle concentrazioni di valle di tacrolimus che devono essere valutate all'inizio, monitorate frequentemente durante (iniziando gia' dai primi giorni)e rivalutate dopo la fine del trattamento con l'inibitore del CYP3A4.A seguito del completamento, la dose e la frequenza della somministrazione di tacrolimus devono essere basate sulle concentrazioni ematichedi tacrolimus. Si deve monitorare attentamente la funzionalita' renale, l'ecg per l'allungamento qt e altri effetti indesiderati.
POSOLOGIA
La terapia con Tacni richiede un attento monitoraggio da parte di personale adeguatamente qualificato e attrezzato. La prescrizione del medicinale, cosi' come le modifiche della terapia immunosoppressiva in corso, devono essere effettuate soltanto da medici con esperienza nella terapia immunosoppressiva e nella gestione dei pazienti trapiantati. Loscambio involontario, non intenzionale o senza supervisione tra le formulazioni a rilascio immediato o a rilascio prolungato di tacrolimuse' pericoloso. Cio' puo' portare al rigetto dell'organo o a un aumentodell'incidenza degli effetti indesiderati, compresa una scarsa o eccessiva immunosoppressione, effetti dovuti a differenze clinicamente rilevanti dell'esposizione sistemica al tacrolimus. I pazienti devono essere tenuti in terapia con una sola formulazione di tacrolimus con il regime posologico quotidiano corrispondente; cambi della formulazione odel regime devono essere effettuati solo sotto la stretta supervisione di uno specialista in trapianti (vedere paragrafi 4.4 e 4.8). Dopo il passaggio a qualsiasi formulazione alternativa, deve essere effettuato un monitoraggio terapeutico del farmaco e devono essere effettuatiaggiustamenti della dose per assicurare che sia mantenuta l'esposizione sistemica al tacrolimus. Considerazioni generali: le dosi iniziali raccomandate, presentate qui di seguito, devono servire soltanto come indicazione generale. La dose di tacrolimus deve essere stabilita innanzitutto in base alle valutazioni dei segni clinici di rigetto e sullatollerabilita' del singolo paziente, con l'ausilio del monitoraggio del livello ematico (vedere di seguito per le concentrazioni target raccomandate nel sangue intero). Se sono evidenti segni clinici di rigetto, deve essere presa in considerazione una variazione del regime di immunosoppressione. Il tacrolimus puo' essere somministrato per endovenao per via orale. Generalmente, l'assunzione di tacrolimus puo' essereiniziata per via orale, se necessario, somministrando il contenuto della capsula sospeso in acqua, tramite intubazione naso-gastrica. Nellafase iniziale del periodo post-operatorio, tacrolimus viene normalmente somministrato in associazione ad altri farmaci immunosoppressori. Ladose di Tacni puo' variare in base al regime immunosoppressore prescelto. Durata del trattamento: per impedire il rigetto dell'organo trapiantato, occorre mantenere lo stato di immunosoppressione; di conseguenza, non e' possibile stabilire un limite per la durata della terapia orale. Posologia. Dosi raccomandate - Trapianto di fegato Profilassi del rigetto del trapianto - adulti: la terapia per via orale con tacrolimus deve cominciare con 0,10 - 0,20 mg/kg/die somministrati in due dosi separate (ad es. al mattino e alla sera). La somministrazione deve cominciare circa 12 ore dopo il termine dell'intervento chirurgico. Sela dose non puo' essere somministrata per via orale a causa delle condizioni cliniche del paziente, si deve iniziare la terapia mediante infusione endovenosa continua per 24 ore con una dose di 0,01 - 0,05 mg/kg/die. Profilassi del rigetto del trapianto - pazienti pediatrici: deve essere somministrata una dose orale iniziale pari a 0,30 mg/kg/die in due dosi separate (ad es. al mattino e alla sera). Se le condizionicliniche del paziente impediscono la somministrazione per via orale, si deve iniziare la terapia mediante infusione endovenosa continua per24 ore con una dose di 0,05 mg/kg/die. Aggiustamenti posologici durante il periodo post-trapianto in pazienti adulti e pediatrici: le dosi di tacrolimus vengono generalmente ridotte nel periodo post-trapianto.E' possibile, in alcuni casi, sospendere le terapie immunosoppressiveconcomitanti fino alla monoterapia con tacrolimus. I miglioramenti clinici del paziente nel periodo post-trapianto possono modificare la farmacocinetica del tacrolimus con la necessita' di ulteriori aggiustamenti posologici. Terapia del rigetto - pazienti adulti e pediatrici: percontrollare episodi di rigetto, si e' ricorso all'aumento della dosedi tacrolimus, all'associazione di terapie aggiuntive a base di corticosteroidi e all'introduzione di brevi cicli di trattamento con anticorpi mono/policlonali. Se vengono notati segni di tossicita' (come gravireazioni avverse - vedere paragrafo 4.8), potrebbe rendersi necessaria la riduzione della dose di tacrolimus. Per la conversione a tacrolimus, il trattamento deve cominciare con la dose iniziale per via oraleconsigliata per l'immunosoppressione primaria. Per informazioni sullaconversione da ciclosporina a Tacni, vedere di seguito "Aggiustamentiposologici in popolazioni specifiche di pazienti". Dosi raccomandate -Trapianto di rene. Profilassi del rigetto del trapianto - adulti: laterapia per via orale con tacrolimus deve cominciare con 0,20 - 0,30 mg/kg/die somministrati in due dosi separate (ad es. al mattino e allasera). La somministrazione deve cominciare entro le 24 ore dopo il termine dell'intervento chirurgico. Se la dose non puo' essere somministrata per via orale a causa delle condizioni cliniche del paziente, si deve iniziare la terapia mediante infusione endovenosa continua per 24ore con una dose di 0,05-0,10 mg/kg/die. Profilassi del rigetto del trapianto - pazienti pediatrici: deve essere somministrata una dose orale iniziale pari a 0,30 mg/kg/die in due dosi separate (ad es. al mattino e alla sera). Se le condizioni cliniche del paziente impediscono lasomministrazione per via orale, si deve iniziare la terapia medianteinfusione endovenosa continua per 24 ore con una dose di 0,075- 0,100mg/kg/die. Aggiustamenti posologici durante il periodo post-trapiantoin pazienti adulti e pediatrici: le dosi di tacrolimus vengono generalmente ridotte nel periodo post-trapianto. E' possibile, in alcuni casi, sospendere le terapie immunosoppressive concomitanti fino alla duplice terapia a base di tacrolimus. I miglioramenti clinici del pazientenel periodo post-trapianto possono modificare la farmacocinetica del tacrolimus con la necessita' di ulteriori aggiustamenti posologici. Terapia del rigetto - pazienti adulti e pediatrici: per controllare episodi di rigetto, si e' ricorso all'aumento della dose di tacrolimus, all'associazione di terapie aggiuntive a base di corticosteroidi e all'introduzione di brevi cicli di trattamento con anticorpi mono/policlonali. Se vengono notati segni di tossicita' (come gravi reazioni avverse- vedere paragrafo 4.8), potrebbe rendersi necessaria la riduzione della dose di Tacni. Per la conversione a tacrolimus, il trattamento devecominciare con la dose iniziale per via orale consigliata per l'immunosoppressione primaria. Per informazioni sulla conversione da ciclosporina a Tacni, vedere di seguito "Aggiustamenti posologici in popolazioni specifiche di pazienti".
PRINCIPI ATTIVI
0,5 mg: ogni capsula rigida contiene 0,5 mg di tacrolimus. 1 mg: ognicapsula rigida contiene 1 mg di tacrolimus. 5mg: ogni capsula rigida contiene 5 mg di tacrolimus. Eccipienti. 0,5 mg: ogni capsula rigida da0,5 mg contiene 109,1 mg di lattosio. 1 mg: ogni capsula rigida da 1mg contiene 108,6 mg di lattosio. 5 mg: ogni capsula rigida da 5 mg contiene 104,6 mg di lattosio. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

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    0-3km standard €2,43
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