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SABRIL*50CPR RIV 500MG

SABRIL*50CPR RIV 500MG

SANOFI Srl
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AVVERTENZE
Tranne che per il trattamento degli spasmi infantili, il SABRIL non deve essere iniziato come monoterapia. Sono stati segnalati difetti del campo visivo (DCV) con elevata prevalenza (circa 1/3 dei pazienti) in pazienti trattati con vigabatrin. Le frequenze riscontrate, in uno studio clinico aperto, sono state inserite nel paragrafo 5.1. L'insorgenza generalmente si verifica dopo un periodo che varia da mesi ad anni di terapia con il vigabatrin. Il grado di restrizione del campo visivo puo' essere grave. La maggior parte dei pazienti con difetti confermati dalla misurazione del campo visivo (perimetria) era priva di sintomi. Quindi questo effetto indesiderato puo' essere riconosciuto in maniera attendibile solo mediante perimetria sistematica che di solito e' possibile solo in pazienti con eta' dello sviluppo di oltre 9 anni. Il produttore fornisce su richiesta un metodo messo a punto appositamente, basato sui "Potenziali Evocati Visivi" (Visual Evoked Potentials = VEP), per controllare la presenza della visione periferica in bambini di 3 anni e piu'. Attualmente questo metodo non e' stato validato nel riconoscimento di difetti visivi attribuiti al vigabatrin. L'elettroretinografia puo' essere utile, ma deve essere impiegata solo in adulti che non siano in grado di collaborare con la perimetria o in soggetti molto giovani (vedere "Difetti del campo visivo DCV"). I dati attualmente disponibili fanno ritenere che i difetti del campo visivo siano irreversibili anche dopo la sospensione di vigabatrin. Non puo' essere escluso un peggioramento dei DCV dopo la sospensione del trattamento Pertanto, il vigabatrin deve essere impiegato solo dopo un'accurata valutazione del rapporto rischio/beneficio rispetto alle alternative terapeutiche disponibili. Non e' raccomandato l'uso del vigabatrin in pazienti con difetti del campo visivo preesistenti clinicamente significativi. I pazienti devono essere sottoposti ad un esame di screening sistematico quando si inizia la terapia con vigabatrin e a intervalli regolari per diagnosticare difetti del campo visivo e ridotta acuita' visiva. Gli esami del campo visivo e la valutazione dell'acuita' visiva devono continuare a intervalli di 6 mesi per l'intera durata del trattamento. (Vedere "Difetti del campo visivo" e "Acuita' visiva"). Difetti del campo visivo (DCV): in base ai dati disponibili, l'andamento abituale e' costituito da una restrizione concentrica del campo visivo di entrambi gli occhi, che generalmente e' piu' marcata a livello nasale che a livello temporale. Nel campo visivo centrale (entro 30. di eccentricita'), si osserva spesso un difetto nasale anulare. Tuttavia i DCV segnalati in pazienti trattati con vigabatrin andavano da lievi a gravi. I casi gravi possono essere caratterizzati da visione a tunnel. In casi gravi e' stata anche segnalata cecita'. La maggior parte dei pazienti con difetti del campo visivo confermati mediante perimetria non aveva notato in precedenza spontaneamente alcun sintomo, neppure in casi in cui si osservava un grave difetto alla perimetria. I dati disponibili fanno ritenere che il DCV sia irreversibile anche dopo sospensione di vigabatrin. Non puo' essere escluso un peggioramento dei DCV dopo la sospensione del trattamento. I dati riuniti in pool di studi di prevalenza fanno ritenere che non meno di un terzo dei pazienti trattati con vigabatrin presenti DCV. I pazienti di sesso maschile possono essere esposti a un rischio maggiore dei pazienti di sesso femminile. Le frequenze riscontrate, in uno studio clinico aperto, sono state inserite nel paragrafo 5.1. In questo studio e' stata evidenziata una possibile relazione tra il rischio di difetti del campo visivo e l'esposizione prolungata al vigabatrin, sia in termini di dose giornaliera (da 1 g a piu' di 3 g), sia in termini di durata del trattamento (il massimo e' durante i primi tre anni). Tutti i pazienti devono essere sottoposti a consulto oftalmologico con l'esame del campo visivo prima di iniziare il trattamento con vigabatrin. Prima di iniziare il trattamento e a intervalli di sei mesi per l'intera durata dello stesso devono essere eseguiti esami del campo visivo appropriati (perimetria) usando una perimetria statica standardizzata (Humphrey oppure Octopus) o una perimetria cinetica (Goldmann). La perimetria statica e' il metodo preferito per riconoscere i difetti del campo visivo associati al vigabatrin. L'elettroretinografia puo' essere utile, ma deve essere usata solo in pazienti adulti che non siano in grado di collaborare durante la perimetria. In base ai dati disponibili, il primo potenziale oscillatorio e le risposte di flicker a 30 Hz dell'elettroretinogramma sembrano correlate a un DCV associato a vigabatrin. Queste risposte sono ritardate e ridotte al di la' dei limiti normali. Queste modificazioni non sono state osservate in pazienti trattati con vigabatrin senza DCV. Il paziente e/o coloro che se ne prendono cura devono ricevere una descrizione approfondita della frequenza e delle implicazioni dello sviluppo di DCV durante il trattamento con vigabatrin. I pazienti devono essere istruiti a segnalare eventuali nuovi problemi e sintomi visivi che possano essere associati a una limitazione del campo visivo.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Antiepilettici.
CONSERVAZIONE
Questo medicinale non richiede alcuna speciale condizione di conservazione.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' al vigabatrin o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
DENOMINAZIONE
SABRIL 500 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM
ECCIPIENTI
Compresse rivestite con film. Nucleo: povidone K30 (E1201), cellulosa microcristallina (E460), magnesio stearato; carbossimetilamido sodico (Tipo IA). Rivestimento: ipromellosa 15 mPa.s (E464), titanio biossido (E171), macrogol 8000.
EFFETTI INDESIDERATI
Riassunto del profilo di sicurezza: sono stati segnalati frequentemente difetti del campo visivo da lievi a gravi in pazienti trattati con il vigabatrin. I casi gravi sono potenzialmente invalidanti. La comparsa avviene di solito dopo mesi o anni di terapia con il vigabatrin. I dati riuniti in pool di studi di prevalenza fanno ritenere che non meno di un terzo dei pazienti trattati con il vigabatrin sviluppi difetti del campo visivo (vedere anche paragrafo 4.4). Circa il 50% dei pazienti in studi clinici controllati ha avuto effetti indesiderati durante il trattamento con vigabatrin. Negli adulti, essi erano per la maggior parte a carico del sistema nervoso centrale, ad esempio: sedazione, stordimento, stanchezza e diminuita capacita' di concentrazione. Tuttavia, nei bambini e' frequente l'eccitazione o l'agitazione. L'incidenza di questi effetti indesiderati e' generalmente piu' elevata all'inizio del trattamento e diminuisce con l'andar del tempo. Come avviene con altri antiepilettici, alcuni pazienti possono avere un aumento della frequenza di convulsioni, compreso lo " status epilepticus " (stato epilettico), con vigabatrin. I pazienti con convulsioni miocloniche possono essere particolarmente soggetti a questo effetto. In casi rari possono verificarsi mioclono di nuova insorgenza ed esacerbazione del mioclono esistente. Elenco delle reazioni avverse. Di seguito vengono elencati gli effetti indesiderati classificati secondo la loro frequenza, usando la seguente convenzione: molto comune: (>=1/10); comune (da >=1/100 a <1/10); non comune (da >=1/1000 a <1/100); raro (da >=1/10.000 a <1/1000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: anemia. Disturbi psichiatrici*. Comune: agitazione, aggressività, nervosismo, depressione, reazioni paranoidi, insonnia; non comune: ipomania, mania, disturbi psicotici; raro: tentato suicidio; molto raro: allucinazioni. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: sonnolenza; comune: disordini del linguaggio, cefalea, capogiri, parestesia, disturbi dell'attenzione e compromissione della memoria, compromissione mentale (disturbi del pensiero) tremori; non comune: coordinazione anormale (atassaia); raro: encefalopatia**; molto raro: neurite ottica;non nota: sono stati segnalati casi di risonanza magnetica cerebrale anormale (vedere paragrafo 4.4). Sono stati segnalati disturbi del movimento che comprendono distonia, discinesia e ipertonia, sia da soli che associati a risonanza magnetica anormale (vedere paragrafo 4.4). Patologie dell'occhio. Molto comune: difetti del campo visivo; comune: visione offuscata, diplopia, nistagmo; patologie retiniche (principalmente periferiche); atrofia ottica; non nota: ridotta acuità visiva. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea, vomito, dolore addominale patologie epatobiliari. Epatite. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: alopecia; non comune: rash; angioedema, orticaria. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Molto comune: artralgia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: fatica; comune: edema, irritabilità. Esami diagnostici***. Comune: aumento di peso. * Sono state segnalate reazioni psichiatriche durante la terapia con il vigabatrin. Queste reazioni si sono manifestate in pazienti con o senza anamnesi psichiatrica e sono risultate, di solito, reversibili con la riduzione o la sospensione graduale del vigabatrin (vedere paragrafo 4.4). La depressione e' risultata una reazione psichiatrica comune negli studi clinici ma raramente ha richiesto l'interruzione del vigabatrin. ** Nelle prime fasi del trattamento con il vigabatrin, sono stati descritti rari casi di sintomi encefalopatici come sedazione marcata, stupore e confusione associati a un'attivita' aspecifica a onde lente nell'elettroencefalogramma. Tali reazioni si sono dimostrate completamente reversibili dopo la riduzione della dose o la sospensione del vigabatrin (vedere paragrafo 4.4). *** Dati di laboratorio indicano che il trattamento con il vigabatrin non conduce a tossicita' renale. Sono state osservate diminuzioni nei valori di ALT e AST, tali diminuzioni sono considerate essere il risultato dell'inibizione di queste aminotransferasi da parte del vigabatrin. Popolazione pediatrica. Disturbi psichiatrici. Molto comune: eccitazione, agitazione. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza. Rischio correlato all'epilessia e ai medicinali antiepilettici in generale: nella prole di donne trattate con antiepilettici la prevalenza di malformazioni e' due o tre volte maggiore rispetto alla popolazione generale. Quelle riportate piu' frequentemente sono labioschisi, malformazioni cardiovascolari e difetti del tubo neurale. La politerapia puo' essere associata ad un maggiore rischio di malformazioni congenite rispetto alla monoterapia, pertanto e' importante praticare la monoterapia ogni volta che sia possibile. Deve essere fornito un consiglio specialistico a tutte le pazienti che potrebbero iniziare una gravidanza o che sono in eta' fertile. Deve essere rivalutata la necessita' di un trattamento antiepilettico quando una paziente pianifica una gravidanza. Non si deve interrompere improvvisamente una terapia antiepilettica efficace quando una paziente entra in gravidanza, poiche' il peggioramento della malattia puo' essere dannoso sia per la madre che per il feto. Rischio correlato al vigabatrin: sulla base dei dati ottenuti da gravidanze esposte al vigabatrin, disponibili da segnalazioni spontanee, sono stati segnalati risultati anormali (anomalie congenite o aborto spontaneo) nella prole delle madri che hanno assunto il vigabatrin. Non si puo' trarre alcuna conclusione definitiva per stabilire se vigabatrin determini un maggior rischio di malformazioni se assunto durante la gravidanza a causa dei dati limitati e della presenza di concomitanti medicinali antiepilettici. Studi negli animali hanno mostrato tossicita' riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Sabril non deve essere usato durante la gravidanza a meno che le condizioni cliniche della donna richiedano un trattamento con vigabatrin. Esiste una quantita' limitata di informazioni sulla possibile comparsa di difetti del campo visivo in bambini che siano stati esposti a vigabatrin in utero. Allattamento: vigabatrin viene escreto nel latte materno umano. Non ci sono informazioni sufficienti sugli effetti di vigabatrin nei neonati/infanti. Si deve decidere se interrompere l'allattamento o interrompere/astenersi dalla terapia con Sabril considerando il beneficio dell'allattamento per il bambino e il beneficio della terapia per la donna. Fertilita': studi sulla fertilita' nei ratti non hanno mostrato nessun effetto sulla fertilita' maschile e femminile (vedere paragrafo 5.3).
INDICAZIONI
Trattamento in associazione con altri medicinali antiepilettici per pazienti con epilessia parziale resistente con o senza generalizzazione secondaria e cioe' in quei pazienti in cui tutte le altre associazioni siano risultate inadeguate o non siano state tollerate. Monoterapia nel trattamento di spasmi infantili (Sindrome di West).
INTERAZIONI
Dato che vigabatrin non viene metabolizzato ne' si lega alle proteine e non e' un induttore di enzimi del citocromo P450 che metabolizzano i farmaci, sono improbabili interazioni con altri medicinali. Tuttavia, durante studi clinici controllati, e' stata osservata una graduale riduzione del 16-33% delle concentrazioni plasmatiche di fenitoina. La natura esatta di questa interazione non e' attualmente chiara, ma, nella maggior parte dei casi, e' improbabile che abbia un significato terapeutico. Le concentrazioni plasmatiche di carbamazepina, fenobarbital e valproato di sodio sono state anch'esse monitorate durante studi clinici controllati e non e' stata riconosciuta alcuna interazione clinicamente significativa. Vigabatrin puo' determinare una diminuzione dell'attivita' plasmatica misurata dell'alanin-aminotransferasi (ALT) e, in misura minore, dell'aspartato-aminotransferasi (AST). E' stato riferito che l'entita' della soppressione dell'ALT variava fra il 30 ed il 100%. Pertanto questi test epatici possono essere inaffidabili dal punto di vista quantitativo in pazienti che assumevano vigabatrin. (Vedere il paragrafo 4.8). Vigabatrin puo' aumentare la quantita' di aminoacidi nell'urina probabilmente determinando un test falso-positivo per certi disturbi metabolici genetici rari (ad es. la presenza nell'urina di acido alfa-amino-adipico). L'uso concomitante di vigabatrin e clonazepam puo' aggravare l'effetto sedativo (vedere paragrafo 4.4).
POSOLOGIA
Il trattamento con SABRIL puo' essere iniziato solo da uno specialista in epilettologia, neurologia o neurologia infantile. Il follow-up deve essere organizzato sotto il controllo di uno specialista in epilettologia, neurologia o neurologia infantile. Posologia: il SABRIL e' destinato alla somministrazione orale una o due volte al giorno e puo' essere assunto prima o dopo i pasti. Se il controllo dell'epilessia non e' migliorato in maniera clinicamente significativa dopo un periodo di trattamento adeguato, la somministrazione di vigabatrin non deve essere continuata. Vigabatrin deve essere gradualmente sospeso sotto rigoroso controllo medico. Adulti: l'efficacia massima si manifesta generalmente in un intervallo di 2-3 g/die. Una dose iniziale di 1 g/die deve essere aggiunta al regime terapeutico attuale dei pazienti con medicinali antiepilettici. La dose giornaliera deve essere poi titolata con incrementi di 0,5 g ad intervalli settimanali, a seconda della risposta clinica e della tollerabilita' del farmaco. La dose massima raccomandata e' di 3 g/die. Non esiste alcuna correlazione diretta fra la concentrazione plasmatica e l'efficacia del farmaco. La durata dell'effetto del medicinale dipende dal tasso di resintesi della GABA-transaminasi anziche' dalla concentrazione plasmatica del farmaco (vedere anche i paragrafi 5.1 e 5.2). Popolazione pediatrica. Epilessia parziale resistente: la dose iniziale raccomandata nei neonati, bambini e adolescenti e' di 40 mg/kg/die. Le dosi di mantenimento raccomandate in rapporto al peso corporeo sono le seguenti. Peso corporeo: 10-15 kg: 0,5-1 g/die; 15-30 kg: 1-1,5 g/die; 30-50 kg: 1,5-3 g/die; > 50 kg: 2-3 g/die. Non deve essere superata la dose massima raccomandata in ciascuna delle categorie. Monoterapia per gli spasmi infantili (Sindrome di West): la dose iniziale raccomandata e' di 50 mg/kg/die che puo' essere titolata nel corso di una settimana, se necessario. Sono state usate con una buona tollerabilita' dosi fino a 150 mg/kg/die. Anziani e pazienti con compromissione renale: dato che vigabatrin viene eliminato attraverso il rene, si deve usare cautela quando si somministra il farmaco a persone anziane e, piu' in particolare, a pazienti con clearance della creatinina inferiore a 60 ml/min. Si deve prendere in considerazione un aggiustamento della dose o della frequenza di somministrazione. Questi pazienti possono rispondere ad una dose di mantenimento inferiore. I pazienti devono essere tenuti sotto controllo per accertare eventuali effetti indesiderati, come sedazione o confusione (vedere i paragrafi 4.4 e 4.8).
PRINCIPI ATTIVI
Ogni compressa contiene: 500 mg di vigabatrin. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

  • Ritiro in Farmacia Spedizione Gratuita
  • Consegna a domicilio (costi da €2,43 a €6,10 in base alla distanza) Spedizione Gratuita
    COSTI:
    0-3km standard €2,43
    3-4 km standard + €1,22
    4-5 km standard + €1,83
    5-6 km standard + €2,44
    6-7 km standard + €3,05
    7-8 km standard + €3,66
    8-9 km standard + €4,88
    9-10 km standard + €6,10

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