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AVVERTENZE
Tutte le avvertenze relative a ciascun mono-componente, come sotto elencate, si devono applicare anche all'associazione in dose fissa di ramipril/amlodipina. Si raccomanda di utilizzare il prodotto con cautela nei pazienti trattati contemporaneamente con diuretici, poiche' in questi pazienti potrebbe verificarsi ipovolemia e/o deplezione di sali. La funzionalita' renale e la potassiemia devono essere tenute sotto osservazione. Ramipril. Duplice blocco del sistema renina- angiotensina-aldosterone (RAAS). Esiste l'evidenza che l'uso concomitante di ACE- inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren aumenti il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e di riduzione della funzionalita' renale (inclusa l'insufficienza renale acuta). Il duplice blocco del RAAS attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren non e' pertanto raccomandato. Se la terapia del duplice blocco e' considerata assolutamente necessaria, cio' deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalita' renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna. Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica. Popolazioni speciali. Gravidanza. Non si inizi alcun trattamento con ACE-inibitori durante la gravidanza. A meno che la continuazione della terapia con l'ACE-inibitore non sia considerata essenziale, le pazienti che pianificano una gravidanza devono passare a trattamenti antiipertensivi alternativi, i cui profili di sicurezza per l'uso in gravidanza siano stabiliti. Quando la gravidanza viene confermata il trattamento con gli ACE- inibitori deve essere immediatamente interrotto e, se necessario, deve essere iniziata una terapia alternativa. Pazienti particolarmente a rischio di ipotensione. Pazienti con iperattivazione del sistema renina-angiotensina- aldosterone. I pazienti con iperattivazione del sistema renina-angiotensina- aldosterone possono incorrere in un notevole calo acuto della pressione arteriosa e nel deterioramento della funzione renale dovuto all'ACE inibizione, specialmente quando l'ACE inibitore o un diuretico in associazione sono somministrati per la prima volta o al primo incremento della dose. Deve essere prevista un'attivazione rilevante del sistema renina-angiotensina-aldosterone ed e' necessaria una supervisione medica che includa il monitoraggio della pressione per esempio in: pazienti con ipertensione grave; pazienti con insufficienza cardiaca congestizia scompensata; pazienti con ostacolo emodinamicamente rilevante all'afflusso o al deflusso ventricolare sinistro (ad es. stenosi valvolare aortica o mitralica); pazienti con stenosi unilaterale dell'arteria renale con secondo rene funzionante; pazienti in cui vi e' o si puo' sviluppare deplezione di fluidi o di sali (inclusi i pazienti in trattamento con diuretici); pazienti con cirrosi epatica e/o ascite; durante interventi chirurgici importanti o durante anestesia con farmaci che causano ipotensione. In genere si raccomanda di correggere la disidratazione, l'ipovolemia o la deplezione di sali prima di iniziare il trattamento (tuttavia nei pazienti con insufficienza cardiaca tale azione correttiva deve essere attentamente valutata contro il rischio di un sovraccarico). Insufficienza cardiaca transitoria o persistente post infarto miocardico. Pazienti a rischio di ischemia cardiaca o cerebrale in caso di ipotensione acuta. La fase iniziale del trattamento richiede un attento controllo medico. Chirurgia. Se possibile, si raccomanda di interrompere il trattamento con inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina come ramipril un giorno prima dell'intervento chirurgico. Monitoraggio della funzione renale. La funzione renale deve essere valutata prima e durante il trattamento e la dose deve essere aggiustata in particolare nelle prime settimane di trattamento. In pazienti con insufficienza renale e' richiesto un monitoraggio particolarmente attento. C'e' il rischio di un danneggiamento della funzione renale, in particolare in pazienti con insufficienza cardiaca congestizia o dopo trapianto di rene. Angioedema. E' stato riportato angioedema in pazienti trattati con ACE inibitori incluso ramipril. L'uso concomitante degli ACE-inibitori e di sacubitril/valsartan e' controindicato in considerazione dell'aumento del rischio di angioedema. Il trattamento con sacubitril/valsartan non deve essere iniziato prima che siano trascorse almeno 36 ore dall'ultima dose di ramipril. Il trattamento con ramipril non deve essere iniziato prima che siano trascorse almeno 36 ore dall'ultima dose di sacubitril/valsartan. L'uso concomitante di ACE-inibitori e racecadotril, inibitori di mTOR (come temsirolimus, everolimus, sirolimus) e vildagliptin puo' determinare un aumento del rischio di angioedema (rigonfiamento delle vie aeree o della lingua, associato o meno a difficolta' respiratorie). Occorre cautela nell'iniziare la terapia con racecadotril, inibitori di mTOR (come sirolimus, everolimus, temsirolimus) e vildagliptin in un paziente che sta gia' assumendo un ACE-inibitore. In caso di angioedema deve essere interrotta la somministrazione di ramipril. Deve essere istituita tempestivamente una terapia di emergenza. Il paziente deve restare in osservazione per almeno 12-24 ore e dimesso dopo la completa risoluzione dei sintomi. Nei pazienti in terapia con ACE inibitori, incluso ramipril, e' stato riportato angioedema intestinale. Questi pazienti hanno presentato dolore addominale (con o senza nausea o vomito). Reazioni anafilattiche durante terapie desensibilizzanti. La probabilita' e la gravita' di reazioni anafilattiche o anafilattoidi in seguito a contatto con veleno di insetti o altri allergeni sono aumentate durante terapia con ACE inibitori. Prima della desensibilizzazione deve essere presa in considerazione una temporanea sospensione di ramipril. Controllo degli elettroliti. Iperpotassiemia. Gli ACE-inibitori possono provocare iperkaliemia poiche' inibiscono il rilascio di aldosterone. Tale effetto non e' solitamente significativo nei pazienti con una funzione renale nella norma. Tuttavia, nei pazienti con una funzione renale compromessa, eta' (> 70 anni), con diabete mellito non controllato e/o nei pazienti che assumono integratori di potassio (inclusi sostituti del sale), diuretici risparmiatori del potassio, o altri principi attivi che fanno aumentare il livello plasmatico del potassio (eparina, trimetoprim o cotrimoxazolo, noto anche come trimetoprim/sulfametoxazolo) e soprattutto antagonisti dell'aldosterone o bloccanti del recettore dell'angiotensina, o condizioni come disidratazione, scompenso cardiaco acuto, acidosi metabolica si puo' verificare iperkaliemia.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Un inibitore dell'enzima di conversione dell'angiotensina e un calcioantagonista.
CONSERVAZIONE
Non conservare a temperatura superiore a 25 gradi C.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ramipril/amlodipina. Ipersensibilita' a ramipril, amlodipina, ad altri ACE (enzima di conversione dell'angiotensina) inibitori, ai derivati diidropiridinici o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Ramipril. E' controindicato l'uso concomitante del medicinale e prodotti contenenti aliskiren in pazienti con diabete mellito o compromissione renale (GFR < 60 ml/min/1.73 m^2). Uso concomitante con terapia a base di sacubitril/valsartan. Ramipril non deve essere iniziato prima che siano trascorse almeno 36 ore dall'ultima dose di sacubitril/valsartan. Riscontro anamnestico di angioedema (ereditario, idiopatico o pregresso angioedema da ACE inibitori o antagonisti del recettore dell'angiotensina II). Trattamenti extracorporei che portano il sangue a contatto con superfici caricate negativamente. Stenosi bilaterale significativa dell'arteria renale o stenosi unilaterale in pazienti con rene unico funzionante. Secondo e terzo trimestre di gravidanza. In pazienti ipotesi o emodinamicamente instabili. Amlodipina. Ipotensione grave. Shock (incluso shock cardiogeno). Occlusione del tratto di efflusso ventricolare sinistro (ad es. stenosi aortica di grado elevato). Insufficienza cardiaca emodinamicamente instabile dopo infarto miocardico acuto.
DENOMINAZIONE
RAMIPRIL E AMLODIPINA EG CAPSULE RIGIDE
ECCIPIENTI
Contenuto della capsula: cellulosa microcristallina, ipromellosa, crospovidone tipo B, glicerolo dibeenato. Testa/Corpo della capsula: gelatina, titanio diossido (E171), indaco carminio (E132).
EFFETTI INDESIDERATI
Il profilo di sicurezza di ramipril include tosse secca persistente e reazioni dovute all'ipotensione. Reazioni avverse gravi comprendono ictus, infarto del miocardio, angioedema, iperpotassiemia, danno epatico o renale, pancreatite, reazioni cutanee gravi e neutropenia/agranulocitosi. Le reazioni avverse riportate piu' comunemente durante il trattamento con amlodipina sono state sonnolenza, capogiri, cefalea, palpitazioni, vampate di calore, dolore addominale, nausea, gonfiore alle caviglie, edema e faticabilita'. La frequenza degli effetti indesiderati e' definita usando la seguente convenzione: Molto comune (>= 1/10); comune (da >=1/100 a < 1/10); non comune (da >= 1/1.000 a < 1/100); raro (da >= 1/10.000 a < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000), non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Le seguenti reazioni avverse sono state riportate durante trattamenti indipendenti con ramipril e amlodipina. Ramipril. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: eosinofilia; raro: riduzione della conta dei globuli bianchi (incluse neutropenia o agranulocitosi), riduzione della conta dei globuli rossi, riduzione dell'emoglobina, riduzione della conta piastrinica; non nota: insufficienza del midollo osseo, pancitopenia, anemia emolitica. Disturbi del sistema immunitario. Non nota: reazioni anafilattiche o anafilattoidi, aumento degli anticorpi antinucleo. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: aumento del potassio ematico; non comune: anoressia, diminuzione dell'appetito; non nota: riduzione del sodio nel sangue. Patologie endocrine. Non nota: sindrome da inappropriata secrezione dell'ormone antidiuretico (siadh). Disturbi psichiatrici. Non comune: stato depressivo, ansia, nervosismo, irrequietezza, disturbi del sonno, inclusa sonnolenza; raro: stato confusionale; non nota: disturbo dell'attenzione. Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea, capogiri; non comune: vertigini, parestesia, ageusia, disgeusia; raro: tremore, disturbo dell'equilibrio; non nota: ischemia cerebrale, incluso ictus ischemico e attacco ischemico transitorio, compromissione delle capacità psicomotorie, sensazione di bruciore, parosmia. Patologie dell'occhio. Non comune: disturbi della vista, inclusa visione offuscata; raro: congiuntivite. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Raro: compromissione dell'udito, tinnito. Patologie cardiache. Non comune: ischemia del miocardio, inclusi angina pectoris e infarto miocardico, tachicardia, aritmia, palpitazioni, edema periferico; patologie vascolari. Comune: ipotensione, ipotensione ortostatica, sincope; non comune: vampate; raro: stenosi vascolare, ipoperfusione, vasculite; non nota: fenomeno di raynaud. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: tosse stizzosa non produttiva, bronchite, sinusite, dispnea; non comune: broncospasmo incluso aggravamento dell'asma, congestione nasale. Patologie gastrointestinali. Comune: infiammazione gastrointestinale, disturbi digestivi, disagio addominale, dispepsia, diarrea, nausea, vomito; non comune: pancreatite (sono stati segnalati eccezionalmente casi ad esito fatale con gli aceinibitori), aumento degli enzimi pancreatici, angioedema dell'intestino tenue, dolore al tratto intestinale superiore, inclusa gastrite, stipsi, bocca secca; raro: glossite; non nota: stomatite aftosa. Patologie epatobiliari. Non comune: aumento degli enzimi epatici e/o della bilirubina coniugata; raro: ittero colestatico, danno epatocellulare; non nota: insufficienza epatica acuta, epatite colestatica o citolitica (l'esito fatale è stato molto eccezionale). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: eruzione cutanea, soprattutto di tipo maculo-papulare; non comune: angioedema; in casi veramente eccezionali, l'ostruzione delle vie aeree dovuta dall'angioedema può avere esito fatale, prurito, iperidrosi; raro: dermatite esfoliativa, orticaria, onicolisi; molto raro: reazioni di fotosensibilità; non nota: necrolisi epidermica tossica, sindrome di stevens- johnson, eritema multiforme, pemfigo, aggravamento di una psoriasi, dermatite psoriasiforme esantema pemfigoide o lichenoide o enantema, alopecia. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: spasmi muscolari, mialgia; non comune: artralgia. Patologie renali e urinarie. Non comune: danno renale (inclusa insufficienza renale acuta), aumento della diuresi, peggioramento di una proteinuria preesistente, aumento dell'azotemia, aumento della creatinina ematica. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: disfunzione erettile transitoria, riduzione della libido; non nota: ginecomastia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: dolore al torace, affaticamento; non comune: piressia; raro: astenia. Amlodipina. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto raro: leucocitopenia, trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Molto raro: reazioni allergiche. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto raro: iperglicemia. Disturbi psichiatrici. Non comune: insonnia, alterazioni dell'umore (compresa ansia), depressione; raro: confusione. Patologie del sistema nervoso. Comune: sonnolenza, capogiri, cefalea (soprattutto all'inizio del trattamento); non comune: tremore, disgeusia, sincope, ipoestesia, parestesia; molto raro: ipertonia, neuropatia periferica; non nota: disturbi extrapiramidali. Patologie dell'occhio. Non comune: disturbi della vista (inclusa diplopia). Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: tinnito. Patologie cardiache. Comune: palpitazioni; non comune: aritmie (incluse bradicardia, tachicardia ventricolare e fibrillazione atriale); molto raro: infarto del miocardio. Patologie vascolari. Comune: vampate; non comune: ipotensione; molto raro: vasculite. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: dispnea, rinite; molto raro: tosse. Patologie gastrointestinali. Comune: dolore addominale, nausea, dispepsia, alterazioni delle abitudini intestinali (incluse diarrea e stipsi); non comune: vomito, bocca secca; molto raro: pancreatite, gastrite, iperplasia gengivale. Patologie epatobiliari. Molto raro: epatite, ittero, aumento degli enzimi epatici. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: alopecia, porpora, decolorazione della cute, iperidrosi, prurito, eruzione cutanea, esantema, orticaria; molto raro: angioedema, eritema multiforme, dermatite esfoliativa, sindrome di stevens- johnson, edema di quincke, fotosensibilità; non nota: necrolisi epidermica tossica. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: gonfiore alla caviglia, crampi muscolari; non comune: artralgia, mialgia, dolore alla schiena. Patologie renali e urinarie. Non comune: disturbi della minzione, nicturia, aumento della frequenza della minzione.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Di seguito vengono dati gli effetti dei singoli componenti di questo medicinale di combinazione sulla gravidanza e l'allattamento: Ramipril/amlodipina non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza ed e' controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza. L'uso di ramipril/amlodipina non e' raccomandato durante l'allattamento. La decisione se continuare/interrompere l'allattamento al seno o continuare/interrompere la terapia con ramipril/amlodipina deve essere presa tenendo in considerazione il beneficio dell'allattamento al seno per il bambino e il beneficio della terapia con amlodipina per la madre. Gravidanza Ramipril. La somministrazione degli ACE-inibitori non e' raccomandata durante il primo trimestre di gravidanza. La somministrazione degli ACE-inibitori e' controindicata nel secondo e terzo trimestre di gravidanza. Le evidenze epidemiologiche relative al rischio teratogeno in seguito all'esposizione a ACE-inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non sono risolutive; non e' tuttavia possibile escludere un piccolo aumento del rischio. A meno che la continuazione della terapia con l'ACE-inibitore non sia considerata essenziale, le pazienti che pianificano una gravidanza devono passare a trattamenti antiipertensivi alternativi, i cui profili di sicurezza per l'uso in gravidanza siano stabiliti. Quando la gravidanza viene confermata il trattamento con gli ACE-inibitori deve essere immediatamente interrotto e, se necessario, deve essere iniziata una terapia alternativa. E' noto che una prolungata esposizione agli ACE inibitori durante il secondo e terzo trimestre induce fetotossicita' umana (diminuzione della funzionalita' renale, oligoidramnios, ritardo nella chiusura della fontanella) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperpotassiemia). Nel caso in cui si sia verificata una esposizione all'ACE-Inibitore a partire dal secondo trimestre di gravidanza e' consigliabile un controllo ecografico della funzionalita' renale e del cranio. I neonati le cui madri abbiano assunto ACE inibitori devono essere attentamente osservati per ipotensione, oliguria e iperpotassiemia. Amlodipina. La sicurezza di amlodipina durante la gravidanza umana non e' stata stabilita. Negli studi sugli animali sono stati osservati effetti di tossicita' riproduttiva in seguito a somministrazione di dosi elevate. L'uso in gravidanza e' raccomandato solo se non esiste un'alternativa piu' sicura e quando il disturbo comporta rischi importanti per la madre e per il feto. Allattamento. Ramipril. Essendo insufficienti le informazioni disponibili relativamente all'uso di ramipril durante l'allattamento, non si raccomanda l'uso di ramipril ed e' preferibile l'impiego di trattamenti alternativi con profili di sicurezza meglio stabiliti, soprattutto se si stanno allattando neonati o bambini nati pretermine. Amlodipina. L'amlodipina viene escreta nel latte materno. La percentuale della dose materna ricevuta dal neonato e' stata stimata con un intervallo interquartile del 3 - 7%, con un massimo del 15%. L'effetto dell'amlodipina sui neonati non e' noto. La decisione se continuare/interrompere l'allattamento al seno o continuare/interrompere la terapia con ramipril/amlodipina deve essere presa tenendo in considerazione il beneficio dell'allattamento al seno per il bambino e il beneficio della terapia con amlodipina per la madre. Fertilita'. In pazienti trattati con bloccanti dei canali del calcio sono state riportate modificazioni biochimiche reversibili alla testa degli spermatozoi. Non sono disponibili dati clinici sufficienti sul potenziale effetto di amlodipina sulla fertilita'. In uno studio sui ratti, sono stati riportati effetti indesiderati sulla fertilita' maschile.
INDICAZIONI
Trattamento dell'ipertensione negli adulti. Il medicinale e' indicato come terapia sostitutiva nei pazienti con pressione arteriosa adeguatamente controllata con ramipril e amlodipina somministrati contemporaneamente alla stessa dose presente nell'associazione, ma come compresse separate.
INTERAZIONI
Ramipril. Combinazioni controindicate. I dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren, e' associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalita' renale (inclusa l'insufficienza renale acuta) rispetto all'uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS. Medicinali che aumentano il rischio di angioedema. L'uso concomitante di ACE-inibitori e sacubitril/valsartan e' controindicato poiche' aumenta il rischio di angioedema. Trattamenti extracorporei che portano a contatto il sangue con superfici a carica negativa quali dialisi o emofiltrazione con membrane ad alto flusso (ad esempio membrane poliacrilonitriliche) oppure aferesi delle lipoproteine a bassa densita' per mezzo di destrano solfato sono controindicati a causa dell'aumento del rischio di gravi reazioni anafilattoidi. Se e' richiesto questo tipo di trattamento, deve essere considerato l'uso di membrane per dialisi differenti o una diversa classe di antipertensivi. Precauzioni per l'uso. Diuretici risparmiatori del potassio, integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio. Sebbene il potassio sierico si mantenga generalmente nei limiti della norma, in alcuni pazienti trattati con ramipril si puo' sviluppare iperkaliemia. I diuretici risparmiatori del potassio (come spironolattone, triamterene o amiloride), gli integratori di potassio, i sostituti del sale contenenti potassio, eparina, altri principi attivi che aumentano i livelli del potassio nel sangue (inclusi gli antagonisti dell'Angiotensina II, tacrolimus) possono determinare aumenti significativi del potassio sierico. Occorre esercitare la debita cautela anche nel somministrare ramipril in concomitanza con altri agenti che aumentano il potassio sierico, come trimetoprim e cotrimoxazolo (trimetoprim/sulfametoxazolo), in quanto e' noto che trimetoprim agisce da diuretico risparmiatore del potassio come l'amiloride. L'associazione di ramipril con i farmaci sopra citati non e' pertanto raccomandata. Se e' indicato l'uso concomitante, occorre esercitare la debita cautela e monitorare frequentemente il potassio sierico. Ciclosporina. Durante l'uso concomitante di ACE-inibitori e ciclosporina si puo' manifestare iperkaliemia. Si raccomanda il monitoraggio del potassio sierico. Eparina Durante l'uso concomitante di ACE-inibitori ed eparina si puo' manifestare iperkaliemia. Si raccomanda il monitoraggio del potassio sierico. Farmaci antipertensivi (ad es. diuretici) ed altri farmaci a potenziale effetto antipertensivo (ad es. nitrati, antidepressivi triciclici, anestetici, assunzione di alcol in forma acuta, baclofene, alfuzosina, doxazosina, prazosina, tamsulosina, terazosina): si deve prevedere un possibile potenziamento del rischio di ipotensione. Vasopressori simpaticomimetici ed altre sostanze (ad es. isoproterenolo, dobutamide, dopamina, adrenalina) che possono ridurre l'effetto antipertensivo di ramipril: si raccomanda il monitoraggio della pressione arteriosa. Allopurinolo, immunosoppressori, corticosteroidi, procainamide, citostatici e altri farmaci che possono alterare il quadro ematico: aumentato rischio di reazioni ematologiche. Sali di litio: l'escrezione di litio puo' essere ridotta dagli ACE inibitori e quindi la tossicita' del litio puo' essere aumentata. I livelli di litio devono essere controllati. Farmaci antidiabetici inclusa l'insulina: possono verificarsi reazioni ipoglicemiche. Si raccomanda il controllo della glicemia. Farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS) e acido acetilsalicilico: deve essere prevista una possibile riduzione dell'effetto antipertensivo di ramipril. Inoltre, una terapia concomitante con ACE inibitori e FANS puo' portare ad un aumento del rischio di peggioramento della funzionalita' renale e ad un aumento della potassiemia. L'uso concomitante di ACE-inibitori e racecadotril, inibitori di mTOR (come temsirolimus, everolimus, sirolimus) e vildagliptin puo' determinare un aumento del rischio di angioedema. Amlodipina. Effetti di altri prodotti medicinali sulla amlodipina. Inibitori del CYP3A4: l'uso concomitante di amlodipina con inibitori del CYP3A4 potenti o moderati (inibitori della proteasi, antifungini azolici, macrolidi quali eritromicina o claritromicina, verapamil o diltiazem) puo' causare un aumento significativo dell'esposizione all'amlodipina. Il significato clinico di queste variazioni farmacocinetiche puo' essere piu' pronunciato nelle persone anziane. Pertanto, possono essere richiesti un monitoraggio clinico e un aggiustamento del dosaggio. Induttori del CYP3A4: e' possibile un'alterazione delle concentrazioni plasmatiche di amlodipina in seguito alla co-somministrazione con noti induttori del CYP3A4. La pressione arteriosa deve essere pertanto tenuta sotto controllo e si deve considerare un adattamento del dosaggio sia durante che dopo il trattamento concomitante, in particolare con forti induttori del CYP3A4 (ad esempio rifampicina, hypericum perforatum ). La somministrazione di amlodipina con pompelmo o succo di pompelmo non e' raccomandata poiche' in alcuni pazienti la biodisponibilita' di amlodipina potrebbe aumentare e potenziare conseguentemente l'effetto antipertensivo dell'amlodipina. Dantrolene (infusione): negli animali sono stati osservati fibrillazione ventricolare letale e collasso cardiovascolare associati a iperpotassiemia in seguito a somministrazione di verapamil e dantrolene per via endovenosa. A causa del rischio di iperpotassiemia, si raccomanda di evitare la somministrazione concomitante di bloccanti dei canali del calcio come amlodipina in pazienti soggetti all'ipertermia maligna e nel trattamento dell'ipertermia maligna. Effetti di amlodipina su altri medicinali. Gli effetti ipotensivi dell'amlodipina si sommano agli effetti ipotensivi di altri farmaci antiipertensivi. In studi clinici di interazione l'amlodipina non ha mostrato influssi farmacocinetici su atorvastatina, digossina o warfarin. Simvastatina: la co-somministrazione di dosi ripetute di 10 mg di amlodipina con simvastatina 80 mg ha determinato un aumento del 77% dell'esposizione alla simvastatina rispetto alla simvastatina da sola. Limitare la dose di simvastatina a 20 mg al giorno nei pazienti trattati con amlodipina. Tacrolimus: sussiste il rischio di aumento dei livelli ematici di tacrolimus quando somministrato in concomitanza all' amlodipina. Al fine di evitare la tossicita' del tacrolimus, la somministrazione di amlodipina in un paziente trattato con tacrolimus richiede il monitoraggio dei livelli ematici del tacrolimus e l'adeguamento della dose di tacrolimus, se necessario.
POSOLOGIA
Posologia. Il medicinale non deve essere utilizzato per il trattamento iniziale dell'ipertensione. Le dosi di ogni componente devono essere individualizzate in accordo con il profilo del paziente ed il controllo della pressione arteriosa. Qualora si rendesse necessario un aggiustamento del dosaggio, il regime terapeutico deve essere inizialmente individualizzato, determinando il dosaggio adeguato al paziente dei singoli componenti, amlodipina e ramipril, e, una volta stabilizzato, puo' essere modificato passando al farmaco. La dose raccomandata e' pari a una capsula al giorno. La dose massima giornaliera e' pari a 1 capsula da 10 mg/10 mg. Popolazioni speciali. Popolazione anziana. Nei pazienti anziani si raccomandano i dosaggi iniziali piu' bassi e l'aumento di dosaggio va considerato con cautela. Danno renale. Per individuare la dose ottimale iniziale e di mantenimento nei pazienti con ridotta funzionalita' renale, questi pazienti devono essere studiati in modo individuale utilizzando dosi scalari dei singoli componenti amlodipina e ramipril. La massima dose giornaliera di ramipril in pazienti con danno renale deve essere basata sulla clearance della creatinina; se la clearance e' >= 60 ml/min, la massima dose giornaliera sara' 10 mg; se la clearance si colloca tra 10 - 60 ml/min, la massima dose giornaliera sara' 5 mg; nei pazienti ipertesi emodializzati: ramipril e' scarsamente dializzabile; la massima dose giornaliera e' 5 mg; il medicinale deve essere somministrato poche ore dopo l'effettuazione dell'emodialisi. Non e' richiesto alcun aggiustamento del dosaggio di amlodipina nei pazienti con compromissione renale. L'amlodipina non e' dializzabile. L'amlodipina deve essere somministrata con particolare cautela ai pazienti sottoposti a dialisi. Durante la terapia con il medicinale devono essere monitorati la funzionalita' renale e i livelli sierici di potassio. In caso di deterioramento della funzionalita' renale, l'uso del farmaco deve essere sospeso e sostituito dai singoli componenti, le cui dosi devono essere adeguatamente aggiustate. Compromissione epatica. La dose massima giornaliera e' pari a 2.5 mg di ramipril. Non e' possibile ottenere la dose di 2.5 mg di ramipril con il medicinale. Popolazione pediatrica. La sicurezza e l'efficacia del farmaco non sono state stabilite nei bambini; ma non e' possibile formulare una raccomandazione posologica. Modo di somministrazione. Poiche' il cibo non influenza l''assorbimento di ramipril e amlodipina, il farmaco puo' essere assunto indipendentemente dai pasti. Si raccomanda di assumere il medicinale ogni giorno alla stessa ora.
PRINCIPI ATTIVI
Ogni capsula contiene 5 mg di ramipril e amlodipina besilato pari a 5 mg di amlodipina. Ogni capsula contiene 5 mg di ramipril e amlodipina besilato pari a 10 mg di amlodipina. Ogni capsula contiene 10 mg di ramipril e amlodipina besilato pari a 5 mg di amlodipina. Ogni capsula contiene 10 mg di ramipril e amlodipina besilato pari a 10 mg di amlodipina.