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QUETIAPINA AUR*30CPR RIV 25MG

QUETIAPINA AUR*30CPR RIV 25MG

AUROBINDO PHARMA ITALIA Srl
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AVVERTENZE
Poiche' il medicinale ha numerose indicazioni, si deve tener conto del profilo di sicurezza del farmaco rispetto alla diagnosi del singolo paziente e alla dose da somministrare. Popolazione pediatrica. Quetiapina non e' raccomandata in bambini e adolescenti di eta' inferiore a 18 anni a causa della mancanza di dati a supporto dell'impiego in questo gruppo d'eta'. Gli studi clinici con quetiapina hanno evidenziato che in aggiunta al noto profilo di sicurezza osservato negli adulti, alcuni eventi avversi si verificano con una frequenza piu' alta in bambini e adolescenti rispetto agli adulti (aumento dell'appetito, innalzamento della prolattina serica, vomito, rinite e sincope), o puo' avere diverse implicazioni per i bambini e gli adolescenti (sintomi extrapiramidali ed irritabilita'), ed uno di questi non era stato mai riportato precedentemente negli studi condotti su soggetti adulti (aumento della pressione arteriosa). In bambini e adolescenti si sono anche osservate alterazioni dei test della funzione tiroidea. Inoltre, le implicazioni nel lungo termine del trattamento con quetiapina sulla crescita e la maturazione non sono state studiate per periodi superiori alle 26 settimane. Le implicazioni nel lungo termine sullo sviluppo cognitivo e comportamentale non sono note. In studi clinici controllati con placebo su pazienti bambini e adolescenti, la quetiapina e' stata associata ad un'aumentata incidenza di sintomi extrapiramidali (EPS) in confronto al placebo in pazienti trattati per schizofrenia, mania bipolare e depressione bipolare. Suicidio/ideazione suicidaria o peggioramento clinico. La depressione nel disturbo bipolare e' associata ad aumento del rischio di ideazione suicidaria, autolesionismo e suicidio (eventi correlati al suicidio). Tale rischio persiste fino a che si verifichi una remissione significativa. Poiche' possono non verificarsi miglioramenti durante le prime settimane di trattamento o in quelle immediatamente successive, i pazienti devono essere attentamente controllati fino ad avvenuto miglioramento. Dall' esperienza clinica generale si e' osservato che il rischio di suicidio puo' aumentare nelle fasi precoci del miglioramento. Inoltre i medici devono considerare il potenziale rischio di eventi correlati al suicidio a seguito di interruzione brusca del trattamento con quetiapina, a causa dei noti fattori di rischio della patologia in trattamento. Anche altri disturbi psichiatrici per i quali viene prescritto quetiapina possono essere associate ad un aumento del rischio di eventi correlati al suicidio. Oltre a cio', queste patologie possono esistere in co-morbilita' con episodi depressivi maggiori. Le stesse precauzioni seguite per il trattamento di pazienti con episodi depressivi maggiori devono percio' essere adottate durante il trattamento di pazienti affetti da altri disturbi psichiatrici. I pazienti con un'anamnesi positiva per eventi correlati al suicidio, o coloro che mostrano un grado significativo di ideazione suicidaria prima dell'inizio del trattamento, sono esposti ad un rischio maggiore di ideazione suicidaria o tentativo di suicidio e devono pertanto essere sottoposti a stretta sorveglianza durante il trattamento. Una metanalisi condotta su studi clinici controllati con placebo con farmaci antidepressivi in pazienti adulti con disturbi psichiatrici ha mostrato un aumentato rischio di comportamento suicidario con l'uso di antidepressivi rispetto al placebo nei pazienti di eta' inferiore a 25 anni. Durante la terapia deve essere effettuato un attento monitoraggio dei pazienti, in particolare di quelli ad alto rischio, specie nelle fasi iniziali del trattamento e in seguito alle variazioni di dosaggio. I pazienti (e chi si prende cura di loro) devono essere avvertiti della necessita' di controllare qualsiasi eventuale peggioramento clinico, comportamento o ideazione suicidaria e variazioni inusuali del comportamento, e di richiedere immediatamente un intervento medico se tali sintomi si presentano. In studi clinici controllati con placebo a piu' breve termine condotti su pazienti con episodi depressivi maggiori associati al disturbo bipolare e' stato osservato un rischio maggiore di eventi correlati al suicidio nei pazienti giovani adulti (di eta' inferiore a 25 anni) trattati con quetiapina rispetto ai pazienti trattati con placebo (rispettivamente 3,0% vs. 0%). Rischio metabolico Dato il rischio osservato di un peggioramento del loro profilo metabolico, incluse variazioni di peso corporeo, glucosio ematico e lipidi riscontrate negli studi clinici, i parametri metabolici dei pazienti devono essere valutati all'inizio della terapia e le variazioni in questi parametri devono essere regolarmente controllate durante il corso del trattamento. Il peggioramento in questi parametri deve essere gestito in modo clinicamente appropriato. Sintomi extrapiramidali. Negli studi clinici controllati con placebo nei pazienti adulti trattati per episodi depressivi maggiori correlati a disturbo bipolare e disturbo depressivo maggiore, la quetiapina e' stata associata ad un aumento dell'incidenza di sintomi extrapiramidali (EPS) rispetto al placebo. L'uso di quetiapina e' stato associato allo sviluppo di acatisia, caratterizzata da una sensazione di agitazione soggettivamente spiacevole o stressante e dalla necessita' di muoversi, spesso accompagnata da un'incapacita' a rimanere seduti o fermi. Cio' e' piu' probabile che si verifichi entro le prime settimane di trattamento. Nei pazienti che manifestino questi sintomi, l'incremento della dose puo' rivelarsi nocivo. Discinesia tardiva. Qualora si manifestassero segni e sintomi di discinesia tardiva, si deve considerare una riduzione del dosaggio o l'interruzione della terapia con quetiapina. I sintomi di discinesia tardiva possono peggiorare o persino insorgere dopo l'interruzione del trattamento. Sonnolenza e capogiri. Il trattamento con quetiapina e' stato associato a sonnolenza e sintomi correlati, come sedazione. Negli studi clinici per il trattamento di pazienti con depressione bipolare, l'insorgenza di tale evento si verifica solitamente entro i primi 3 giorni di trattamento ed era prevalentemente di intensita' da lieve a moderata. I pazienti che manifestano sonnolenza di grave intensita' possono richiedere controlli piu' frequenti per un minimo di due settimane dall'insorgenza della sonnolenza o fino al miglioramento dei sintomi, e deve essere presa in considerazione l'interruzione del trattamento. Ipotensione ortostatica. Il trattamento con quetiapina e' stato associato ad ipotensione ortostatica e capogiri correlati i quali, analogamente alla sonnolenza, insorgono solitamente durante la fase iniziale di aggiustamento del dosaggio. Cio' puo' aumentare il verificarsi di lesioni accidentali (cadute), specialmente nella popolazione anziana.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Antipsicotici.
CONSERVAZIONE
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. La somministrazione concomitante di inibitori del citocromo P450 3A4 quali gli inibitori dell'HIV-proteasi, gli antimicotici azolici, l'eritromicina, la claritromicina ed il nefazodone, e' controindicata.
DENOMINAZIONE
QUETIAPINA AUROBINDO COMPRESSE RIVESTITE CON FILM
ECCIPIENTI
Nucleo della compressa: cellulosa microcristallina, povidone K29-32, calcio idrogeno fosfato diidrato, sodio amido glicolato (tipo A), lattosio monoidrato, magnesio stearato. Rivestimento della compressa: ipromellosa 6cP (E 464), titanio diossido (E171), lattosio monoidrato, macrogol 3350, triacetina, ossido di ferro giallo E172 (nelle compresse da 25 mg, 100 mg e 150 mg), ossido di ferro rosso E172 (solo nelle compresse da 25 mg).
EFFETTI INDESIDERATI
L'incidenza delle ADR associate alla terapia con quetiapina e' di seguito tabulata secondo il formato raccomandato dal Council for International Organizations of Medical Sciences (CIOMS III Working Group; 1995). ADR associate alla terapia con quetiapina. Le frequenze degli effetti indesiderati sono classificate in accordo al seguente schema: Molto comune (>=1/10), comune (>=1/100 a <1/10), non comune (>=1/1.000 a <1/100), raro (>=1/10.000 a <1/1.000), molto raro (<1/10.000), e non noto (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto comune: ridotta emoglobina; comune: leucopenia, conta dei neutrofili ridotta, conta degli eosinofili aumentata; non comune: neutropenia, trombocitopenia, anemia, conta delle piastrine ridotta; raro: agranulocitosi. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: ipersensibilità (che include reazioni allergiche cutanee); molto raro: reazione anafilattica. Patologie endocrine. Comune: iperprolattinemia, riduzione del t4 totale, riduzione del t4 libero, riduzione del t3 totale, aumenti del TSH; non comune: riduzione del t3 libero, ipotiroidismo; molto raro: inappropriata secrezione dell'ormone antidiuretico. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comune: aumenti dei livelli sierici dei trigliceridi, aumenti del colesterolo totale (soprattutto del colesterolo LDL), riduzioni del colesterolo HDL, aumento di peso; comune: aumento dell'appetito, aumento del glucosio ematico fino a livelli iperglicemici; non comune: iponatremia, diabete mellito, esacerbazione di diabete pre-esistente; raro: sindrome metabolica. Disturbi psichiatrici. Comune: sogni anomali e incubi, ideazioni suicidarie e comportamenti suicidari; raro: sonnambulismo e reazioni correlate quali parlare durante il sonno e disordini alimentari correlati al sonno. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: capogiri, sonnolenza, cefalea, sintomi extrapiramidali; comune: disartria; non comune: crisi epilettiche, sindrome delle gambe senza riposo, discinesia tardiva, sincope. Patologie cardiache. Comune: tachicardia, palpitazioni; non comune: prolungamento del QT, bradicardia. Patologie dell'occhio. Comune: vista offuscata; patologie vascolari. Comune: ipotensione ortostatica; raro: tromboembolismo venoso. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: dispnea; non comune: rinite. Patologie gastrointestinali. Molto comune: bocca secca; comune: stipsi, dispepsia, vomito; non comune: disfagia; raro: pancreatite, ostruzione intestinale/ileo. Patologie epatobiliari. Comune: aumenti dei livelli sierici di alanina aminotransferasi (alt), aumenti dei livelli delle gamma-GT; non comune: aumento dei livelli sierici dell'aspartato amino transferasi (AST); raro: ittero, epatite. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto raro: angioedema, sindrome di Stevens-Johnson; non noto: necrolisi epidermica tossica, eritema multiforme, eruzione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS). Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Molto raro: rabdomiolisi. Disturbi renali ed urinari. Non comune: ritenzione di urina. Condizioni di gravidanza, puerperio e perinatali. Non noto: sindrome da astinenza neonatale. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: disfunzione sessuali; raro: priapismo, galattorrea, tumefazione del seno, disturbi mestruali. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: sintomi da sospensione (interruzione); comune: lieve astenia, edema periferico, irritabilità, piressia; raro: sindrome neurolettica maligna, ipotermia. Esami diagnostici. Raro: aumento della creatina-fosfochinasi ematica. La frequenza e' basata su eventi avversi segnalati di bradicardia ed eventi correli in tutti gli studi clinici con quetiapina. In seguito all'uso di neurolettici sono stati segnalati casi di prolungamento dell'intervallo QT, aritmia ventricolare, morte improvvisa inspiegabile, arresto cardiaco e torsioni di punta e sono considerati effetti di classe. Reazioni cutanee avverse severe (SCARs), che includono la sindrome di Stevens Johnson (SSJ), necrolisi epidermica tossica (NET), eruzione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS) sono state riportate in associazione al trattamento con quetiapina. Popolazione pediatrica. Le stesse ADR descritte sopra per gli adulti devono essere considerate per bambini e adolescenti. La seguente tabella riassume le ADR che si sono verificate con frequenza maggiore in pazienti bambini e adolescenti (10-17 anni) rispetto alla popolazione adulta o ADR che sono state identificate nella popolazione adulta. ADRs in bambini e adolescenti associate alla terapia con quetiapina che si manifestano con una frequenza maggiore che nella popolazione adulta La frequenza degli effetti indesiderati e' ordinata come segue: molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, <1/10), non comune (>=1/1.000, <1/100), raro (>=1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non noto (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). INSERIRE TABELLA Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta all'indirizzo http://www.aifa.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazi one-avversa.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza. Primo trimestre. La moderata quantita' di dati pubblicati da gravidanze esposte (tra 300-1000 esiti di gravidanza), comprendenti reports individuali e alcuni studi osservazionali non suggeriscono un aumento del rischio di malformazioni dovute al trattamento. Tuttavia, sulla base di tutti i dati disponibili, non puo' essere stabilita una conclusione definitiva. Studi su animali hanno mostrato tossicita' riproduttiva. Pertanto in caso di gravidanza la quetiapina deve essere somministrata solamente se i benefici giustificano i potenziali rischi. Terzo trimestre. I neonati esposti agli antipsicotici (inclusa la quetiapina), durante il terzo trimestre di gravidanza sono a rischio di reazioni avverse che includono sintomi extrapiramidali e/o sintomi di astinenza che possono variare per gravita' e durata dopo la nascita. Sono state effettuate segnalazioni di agitazione, ipertonia, ipotonia, tremore, sonnolenza, difficolta' respiratorie o disturbi nell'alimentazione. Di conseguenza, i neonati devono essere attentamente monitorati. Allattamento. In base a un numero molto limitato di dati ricavati da reports pubblicati sull'escrezione della quetiapina nel latte umano materno, l'escrezione di quetiapina alle dosi terapeutiche non sembra essere costante. Data la mancanza di dati robusti, bisogna decidere se interrompere l'allattamento o la terapia con quetiapina, tenendo conto del beneficio dell'allattamento al seno per il bambino e del beneficio della terapia per la madre. Fertilita'. Gli effetti della quetiapina sulla fertilita' dell'uomo non sono stati valutati. Sono stati riscontrati effetti correlati a livelli elevati di prolattina nei ratti, benche' non siano direttamente rilevanti per l'uomo.
INDICAZIONI
Il farmaco e' indicata per: il trattamento della schizofrenia; il trattamento del disturbo bipolare: per il trattamento degli episodi maniacali da moderati a gravi associati al disturbo bipolare; per il trattamento degli episodi depressivi maggiori associati al disturbo bipolare; per la prevenzione di recidive di episodi maniacali o depressivi nei pazienti con disturbo bipolare che ha precedentemente risposto al trattamento con quetiapina.
INTERAZIONI
Poiche' la quetiapina esplica la sua attivita' principale a livello del sistema nervoso centrale, essa deve essere somministrata con cautela in associazione con altri farmaci ad attivita' centrale e con alcol. Deve essere prestata cautela nel trattamento di pazienti che ricevono altri medicinali con effetti anticolinergici (muscarinici). Il CYP3A4 e' il principale enzima del sistema del citocromo P450 responsabile del metabolismo della quetiapina. In uno studio di interazione su volontari sani, la somministrazione concomitante di quetiapina (dosaggio da 25 mg) con ketoconazolo, un inibitore del CYP3A4, ha determinato un aumento dell'AUC della quetiapina da 5 a 8 volte. Di conseguenza e' controindicato l'uso concomitante di quetiapina con un inibitore del CYP3A4. Si raccomanda inoltre di non assumere quetiapina con succo di pompelmo. In uno studio in pazienti trattati con dosi multiple inteso a valutare la farmacocinetica della quetiapina somministrata prima e durante il trattamento con carbamazepina (un noto induttore degli enzimi epatici), la co-somministrazione di carbamazepina ha aumentato in modo significativo la clearance della quetiapina. Questo aumento di clearance ha ridotto l'esposizione sistemica della quetiapina (misurata tramite AUC) in media del 13% rispetto alla somministrazione di sola quetiapina; sebbene in alcuni pazienti sia stato comunque osservato un effetto piu' marcato. Come conseguenza di tale interazione, possono prodursi le concentrazioni plasmatiche ridotte che possono influenzare l'efficacia della terapia con quetiapina. La somministrazione contemporanea di quetiapina e fenitoina (un altro induttore del sistema enzimatico microsomiale) ha indotto un marcato aumento della clearance della quetiapina, pari a circa il 450%. Nei pazienti in trattamento con induttori degli enzimi epatici, il trattamento con quetiapina puo' essere iniziato solo se il medico ritiene che i benefici di quetiapina superino il rischio della sospensione degli induttori enzimatici epatici. E' importante che ogni variazione di tali induttori avvenga gradualmente e, se necessario, che venga sostituita da un farmaco non induttore (per es. valproato di sodio). La contemporanea somministrazione degli antidepressivi imipramina (noto inibitore del CYP2D6) o fluoxetina (noto inibitore del CYP3A4 e CYP2D6), non altera in modo significativo il profilo farmacocinetico della quetiapina. La contemporanea somministrazione degli antipsicotici risperidone o aloperidolo, non altera in modo significativo il profilo farmacocinetico della quetiapina. L'uso concomitante di quetiapina e tioridazina e quetiapina provoca un incremento della clearance di quetiapina pari a circa il 70%. La contemporanea somministrazione di cimetidina non altera il profilo farmacocinetico della quetiapina. La quetiapina non modifica il profilo farmacocinetico del litio in caso di associazione terapeutica. In uno studio randomizzato di 6 settimane di litio e quetiapina compresse a rilascio prolungato verso placebo e quetiapina compresse a rilascio prolungato in pazienti adulti con mania acuta, una maggiore incidenza di eventi correlati al sistema extrapiramidali (in particolare tremore), sonnolenza e aumento ponderale sono stati osservati nel gruppo trattato anche con litio rispetto a quello trattato anche con placebo. In caso di somministrazione concomitante di valproato di sodio e quetiapina non si e' verificata alcuna alterazione farmacocinetica clinicamente rilevante. Uno studio retrospettivo su bambini e adolescenti che hanno ricevuto valproato, quetiapina o entrambi, ha evidenziato un'incidenza piu' elevata di leucopenia e neutropenia nel gruppo di combinazione rispetto ai gruppi in monoterapia. Non sono stati eseguiti studi formali di interazione con i medicinali cardiovascolari piu' comunemente utilizzati. Occorre usare cautela quando quetiapina viene somministrata in concomitanza con medicinali noti per determinare squilibri elettrolitici o prolungamenti dell'intervallo QT. Sono stati segnalati casi di falso positivo nei risultati di test immunoenzimatici per il metadone e antidepressivi triciclici in pazienti che avevano assunto quetiapina. Si raccomanda di confermare i risultati dubbi dei test di screening immunoenzimatici mediante appropriata tecnica cromatografica.
POSOLOGIA
Posologia. Esistono diversi schemi di dosaggio per ciascuna indicazione. Bisogna pertanto assicurarsi che i pazienti ricevano informazioni chiare sul dosaggio piu' appropriato per la loro patologia. Adulti. Per il trattamento della schizofrenia Per il trattamento della schizofrenia il farmaco deve essere somministrato 2 volte al giorno. La dose totale giornaliera per i primi quattro giorni di terapia e' di 50 mg (Giorno 1), 100 mg (Giorno 2), 200 mg (Giorno 3) e 300 mg (Giorno 4). A partire dal quarto giorno la dose deve essere titolata fino alla dose efficace abituale che va da 300 a 450 mg/die. In base alla risposta clinica ed alla tollerabilita' del singolo paziente, la dose puo' essere regolata entro un intervallo che va da 150 a 750 mg/die. Per il trattamento degli episodi maniacali da moderati a gravi nel disturbo bipolare Per il trattamento di episodi maniacali associati con disturbo bipolare, il medicinale deve essere somministrato 2 volte al giorno. La dose totale giornaliera per i primi quattro giorni di terapia e' di 100 mg (Giorno 1), 200 mg (Giorno 2), 300 mg (Giorno 3) e 400 mg (Giorno 4). Ulteriori adattamenti posologici fino a 800 mg/die entro il giorno 6 devono avvenire con incrementi non superiori a 200 mg/die. In funzione della risposta clinica e della tollerabilita' di ogni singolo paziente, la dose puo' essere variata entro un range di 200-800 mg/die. La dose efficace abituale si colloca nel range 400-800 mg/die. Per il trattamento degli episodi di depressione maggiore nel disturbo bipolare il medicinale deve essere somministrata momento alla sera prima di coricarsi. La dose totale giornaliera per i primi quattro giorni di terapia e' di 50 mg (Giorno 1), 100 mg (Giorno 2), 200 mg (Giorno 3) e 300 mg (Giorno 4). La dose giornaliera raccomandata e' di 300 mg. Negli studi clinici non e' stato osservato alcun beneficio aggiuntivo nel gruppo di pazienti trattato con la dose da 600 mg rispetto ai pazienti trattati con 300 mg. Singoli pazienti possono beneficiare del trattamento con il dosaggio da 600 mg. Le dosi superiori a 300 mg devono essere somministrate da medici con esperienza nel trattamento del disturbo bipolare. In singoli pazienti, nel caso di problemi di tolleranza, gli studi clinici hanno evidenziato che puo' essere considerata la riduzione della dose fino a un minimo di 200 mg. Per la prevenzione di recidive nel disturbo bipolare. Per prevenire la recidiva di episodi maniacali, misti o depressivi nel disturbo bipolare, i pazienti responsivi alla quetiapina per il trattamento del disturbo bipolare acuto devono proseguire la terapia alla stessa dose. La dose puo' essere aggiustata in base alla risposta clinica e alla tollerabilita' del singolo paziente, in un intervallo compreso tra 300-800 mg/ die somministrati due volte al giorno. E' importante utilizzare la dose minima efficace per la terapia di mantenimento. Anziani. Come per altri antipsicotici, la quetiapina deve essere utilizzata con cautela negli anziani, in particolare durante le prime fasi del trattamento. In base alla risposta clinica e alla tollerabilita' del singolo paziente, potrebbe rendersi necessaria una piu' lenta titolazione della dose e il dosaggio terapeutico giornaliero potrebbe essere inferiore rispetto ai pazienti giovani. La clearance plasmatica media di quetiapina e' risultata ridotta dal 30 fino al 50% nei pazienti anziani rispetto ai pazienti piu' giovani. L'efficacia e la sicurezza non sono state valutate nei pazienti di eta' superiore a 65 anni con episodi depressivi associati a disturbo bipolare. Popolazione pediatrica. Il medicinale non e' raccomandato in bambini e adolescenti di eta' inferiore a 18 anni a causa della mancanza di dati a supporto dell'impiego in questo gruppo d'eta'. Compromissione della funzionalita' renale. Non e' necessario un aggiustamento del dosaggio nei pazienti con compromissione della funzionalita' renale. Compromissione della funzionalita' epatica. La quetiapina viene ampiamente metabolizzata nel fegato. Pertanto il medicinale deve essere impiegata con cautela in pazienti con compromissione epatica nota, in particolare durante le fasi iniziali del trattamento. I pazienti con nota compromissione epatica devono iniziare con 25 mg/die. L'aggiustamento del dosaggio deve essere effettuato giornalmente con incrementi giornalieri di 25-50 mg fino a raggiungere la dose efficace, in funzione della risposta clinica e della tollerabilita' di ogni singolo paziente. Modo di somministrazione il farmaco puo' essere somministrato con o senza cibo.
PRINCIPI ATTIVI
Ogni compressa da 25 mg contiene 25 mg di quetiapina (come fumarato). Ogni compressa da 100 mg contiene 100 mg di quetiapina (come fumarato). Ogni compressa da 150 mg contiene 150 mg di quetiapina (come fumarato). Ogni compressa da 200 mg contiene 200 mg di quetiapina (come fumarato). Ogni compressa da 300 mg contiene 300 mg di quetiapina (come fumarato).

  • Ritiro in Farmacia Spedizione Gratuita
  • Consegna a domicilio (costi da €2,43 a €6,10 in base alla distanza) Spedizione Gratuita
    COSTI:
    0-3km standard €2,43
    3-4 km standard + €1,22
    4-5 km standard + €1,83
    5-6 km standard + €2,44
    6-7 km standard + €3,05
    7-8 km standard + €3,66
    8-9 km standard + €4,88
    9-10 km standard + €6,10

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