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PIOGLITAZONE SAN*28CPR 30MG

PIOGLITAZONE SAN*28CPR 30MG

SANDOZ SpA
minsan: 040675151
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AVVERTENZE
Pioglitazone può causare ritenzione idrica, la quale può esacerbare o precipitare l'insufficienza cardiaca. Quando vengono trattati pazienti che presentano almeno un fattore di rischio per lo sviluppo di insufficienza cardiaca congestizia, iniziare il trattamento con la dose più bassa disponibile e aumentare la dose gradualmente. Osservare i pazienti per segni e sintomi di insufficienza cardiaca, aumento di peso o edema, specie quelli con una ridotta riserva cardiaca. Nella fase post-marketing segnalati casi di insufficienza cardiaca quando pioglitazone si è usato in combinazione con insulina o in pazienti con anamnesi di insufficienza cardiaca. Quando pioglitazone viene usato in combinazione con insulina osservare i pazienti per segni e sintomi di insufficienza cardiaca, aumento di peso ed edema. Poiché insulina e pioglitazone sono entrambi associati a ritenzione idrica, la co- somministrazione può aumentare il rischio di edema. Durante la commercializzazione riportati anche casi di edema periferico ed insufficienza cardiaca in pazienti con uso concomitante di pioglitazone e farmaci anti-infiammatori non steroidei. Sospendere pioglitazone se si manifesta qualsiasi deterioramento dello stato cardiaco. Considerare con cautela L'uso in combinazione con insulina nei pazienti anziani, a causa di un aumentato rischio di insufficienza cardiaca grave. In considerazione dei rischi correlati all'età, considerare con attenzione negli anziani il rapporto rischi/benefici, sia prima sia in corso di trattamento. In una meta-analisi di studi clinici controllati, segnalati casi di tumore della vescica più frequentemente con pioglitazone rispetto ai gruppi di controllo. Studi epidemiologici hanno suggerito anche un piccolo aumento del rischio di tumore della vescica nei pazienti diabetici trattati con pioglitazone, sebbene non tutti gli studi abbiano identificato un aumento statisticamente significativo del rischio. Prima di iniziare il trattamento con pioglitazone valutare i fattori di rischio per il tumore della vescica. Prima di iniziare il trattamento con pioglitazone investigare qualsiasi eventuale ematuria macroscopica. Avvisare i pazienti di consultare subito il loro medico se durante il trattamento sviluppano ematuria macroscopica o altri sintomi, come disuria o urgenza urinaria. Durante l'esperienza post-marketing è stata raramente segnalata disfunzione epatocellulare. Si raccomanda pertanto che i pazienti trattati con pioglitazone siano sottoposti a un periodico monitoraggio degli enzimi epatici. Controllare gli enzimi epatici prima di iniziare con pioglitazone in tutti i pazienti. Non iniziare la terapia con pioglitazone nei pazienti con livelli basali degli enzimi epatici aumentati o con qualsiasi altra evidenza di malattia epatica. Dopo l'inizio della terapia con pioglitazone si raccomanda di monitorare periodicamente gli enzimi epatici, secondo necessità clinica. Se durante la terapia con pioglitazone i livelli di ALT aumentano fino a 3 volte il limite superiore della norma, rivalutare appena possibile i livelli degli enzimi epatici. Se i livelli di ALT rimangono >3 volte il limite superiore della norma interrompere la terapia. Controllare gli enzimi epatici se si manifestano sintomi che suggeriscono disfunzione epatica. Decidere se continuare a trattare il paziente con pioglitazone o meno in base al giudizio clinico, in attesa delle valutazioni degli esami di laboratorio. Se si osserva ittero, sospendere il farmaco. Negli studi clinici con pioglitazone sono emerse prove di un aumento di peso dose correlato, che può essere dovuto ad accumulo di adipe e in alcuni casi associato a ritenzione idrica. In alcuni casi l'aumento di peso può essere un sintomo di insufficienza cardiaca: pertanto monitorare attentamente il peso. È necessario consigliare ai pazienti di seguire rigorosamente una dieta a calorie controllate. Durante la terapia con pioglitazone osservata una lieve riduzione dell'emoglobina media e dell'ematocrito, coerenti con emodiluizione. Osservate alterazioni simili nel corso di studi comparativi controllati con pioglitazone nei pazienti trattati con metformina e, in misura minore, in quelli trattati con sulfonilurea e insulina. Come conseguenza dell'aumentata sensibilità all'insulina, i pazienti che ricevono pioglitazone in terapia orale duplice o triplice con una sulfonilurea o in terapia duplice con insulina possono essere a rischio di ipoglicemia dose-correlata: può essere necessaria una riduzione nella dose della sulfonilurea o dell'insulina. Con i tiazolidinedioni riportati casi post-marketing di nuova insorgenza o peggioramento di edema maculare diabetico, con diminuzione dell'acuità visiva. Molti di questi pazienti hanno riportato edema periferico concomitante. Non è chiaro se esista o meno un'associazione diretta tra pioglitazone ed edema maculare, ma i medici prescriventi devono fare attenzione alla possibilità di edema maculare se i pazienti riferiscono disturbi dell'acuità visiva. In un'analisi cumulativa delle reazioni avverse di fratture ossee riportate da studi clinici randomizzati, controllati, in doppio cieco, osservata un'aumentata incidenza di fratture ossee nelle donne. Il rischio di fratture deve essere preso in considerazione nella terapia a lungo termine dei pazienti trattati con pioglitazone. In conseguenza dell'aumentata azione dell'insulina, il trattamento con pioglitazone nelle pazienti con sindrome dell'ovaio policistico può causare la ripresa dell'ovulazione. Queste pazienti possono essere a rischio di gravidanza. Le pazienti devono essere consapevoli del rischio di gravidanza e se una paziente desidera intraprendere una gravidanza o se si verifica una gravidanza, il trattamento deve essere interrotto. Pioglitazone deve essere usato con cautela durante la co-somministrazione di inibitori (per esempio gemfibrozil) o induttori (per esempio rifampicina) del citocromo P450 2C8. Il controllo glicemico deve essere monitorato attentamente. Considerare l'opportunità di aggiustare la dose di pioglitazone nell'ambito della posologia raccomandata o la possibilità di modificare il trattamento del diabete. Le compresse di Pioglitazone Sandoz contengono lattosio monoidrato e non devono pertanto essere somministrate a pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit totale di lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Farmaci usati nel diabete, farmaci che riducono il glucosio ematico, escluse le insuline.
CONSERVAZIONE
Questo medicinale non richiede alcuna speciale condizione di conservazione.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Pioglitazone e' controindicato nei pazienti con: ipersensibilita' al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti; insufficienza cardiaca o anamnesi di insufficienza cardiaca (NYHA stadi da I a IV); compromissione della funzionalita' epatica; chetoacidosi diabetica; tumore della vescica in atto o anamnesi di tumore della vescica; ematuria macroscopica non investigata.
DENOMINAZIONE
PIOGLITAZONE SANDOZ COMPRESSE
ECCIPIENTI
Lattosio monoidrato. Idrossipropilcellulosa. Carmellosa calcica. Magnesio stearato.
EFFETTI INDESIDERATI
Le frequenze della reazioni avverse sono definite come: molto comune (>=1/10); comune (da >=1/100 a <1/10); non comune (da >=1/1000 a <1/100); rara (da >=1/10.000 a <1/1000); molto rara (<1/10.000), non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Frequenza delle reazioni avverse di pioglitazone in funzione del regime di trattamento. Infezioni e infestazioni. Infezione delle vie respiratorie superiori: comune in monoterapia; comune con metformina; comune con sulfonilurea; comune con metformina e sulfonilurea; comune con insulina. Bronchite: comune con insulina. Sinusite: non comune in monoterapia; non comune con metformina; non comune con sulfonilurea; non comune con metformina e sulfonilurea; non comune con insulina. Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi). Carcinoma della vescica: non comune in monoterapia; non comune con metformina; non comune con sulfonilurea; non comune con metformina e sulfonilurea; non comune con insulina. Patologie del sistema emolinfopoietico. Anemia: comune con metformina; disturbi del sistema immunitario. Ipersensibilità e reazioni allergiche: non nota in monoterapia; non nota con metformina; non nota con sulfonilurea; non nota con metformina e sulfonilurea; non nota con insulina. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Ipoglicemia: non comune con sulfonilurea; molto comune con metformina e sulfonilurea; comune con insulina. Aumento dell'appetito: non comune con sulfonilurea; patologie del sistema nervoso. Ipoestesia: comune in monoterapia; comune con metformina; comune con sulfonilurea; comune con metformina e sulfonilurea; comune con insulina. Cefalea: comune con metformina; non comune con sulfonilurea; capogiri: comune con sulfonilurea; insonnia: non comune in monoterapia; non comune con metformina; non comune con sulfonilurea; non comune con metformina e sulfonilurea; non comune con insulina. Patologie dell'occhio. Disturbi visivi: comune in monoterapia; comune con metformina; non comune con sulfonilurea; edema maculare: non nota in monoterapia; non nota con metformina; non nota con sulfonilurea; non nota con metformina e sulfonilurea; non nota con insulina. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Vertigini: non comune con sulfonilurea; patologie cardiache. Insufficienza cardiaca: comune con insulina. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Dispnea: comune con insulina. Patologie gastrointestinali. Flatulenza: non comune con metformina; comune con sulfonilurea; patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Sudorazione: non comune con sulfonilurea; patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Frattura ossea: comune in monoterapia; comune con metformina; comune con sulfonilurea; comune con metformina e sulfonilurea; comune con insulina. Artralgia: comune con metformina; comune con metformina e sulfonilurea; comune con insulina. Mal di schiena: comune con insulina. Patologie renali e urinarie. Ematuria: comune con metformina; glicosuria: non comune con sulfonilurea; proteinuria: non comune con sulfonilurea; patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Disfunzione erettile: comune con metformina; patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Edema: molto comune con insulina. Affaticamento: non comune con sulfonilurea; esami diagnostici. Aumento del peso: comune in monoterapia; comune con metformina; comune con sulfonilurea; comune con metformina e sulfonilurea; comune con insulina. Aumento della creatina fosfochinasi plasmatica: comune con metformina e sulfonilurea; aumento della lattico deidrogenasi: non comune con sulfonilurea; aumento dell'alanina aminotransferasi: non nota in monoterapia; non nota con metformina; non nota con sulfonilurea; non nota con metformina e sulfonilurea; non nota con insulina. Descrizione di reazioni avverse selezionate. Segnalate reazioni di ipersensibilità in pazienti trattati con pioglitazone dopo l'introduzione sul mercato. Queste reazioni comprendono anafilassi, angioedema e orticaria. Segnalati disturbi visivi principalmente all'inizio del trattamento, correlati alle modifiche della glicemia e dovuti a un'alterazione temporanea della turgidità e dell'indice di rifrazione del cristallino. Negli studi clinici controllati l'incidenza di segnalazioni di insufficienza cardiaca riportate con il trattamento con pioglitazone è stata la stessa osservata nei gruppi trattati con placebo, metformina e sulfonilurea, ma è aumentata quando pioglitazone è stato utilizzato in terapia di combinazione con insulina. Durante la commercializzazione di pioglitazone segnalata insufficienza cardiaca e più frequentemente quando pioglitazone è stato usato in combinazione con insulina o nei pazienti con anamnesi di insufficienza cardiaca. Fratture ossee: nelle donne è stata osservata un'incidenza più elevata di fratture rispetto a quelle trattate con il farmaco di confronto. Non è stato osservato alcun aumento dell'incidenza di fratture negli uomini trattati con pioglitazone rispetto a quelli trattati con il farmaco di confronto. E' stato segnalato edema nel 6-9% dei pazienti trattati con pioglitazone per un anno in studi clinici controllati. Le percentuali di edema nei gruppi di confronto (sulfonilurea, metformina) sono state del 2- 5%. I casi di edema sono stati generalmente da lievi a moderati e di solito non hanno richiesto l'interruzione del trattamento. In studi controllati con farmaco attivo l'aumento di peso medio con pioglitazone somministrato per un anno in monoterapia è stato di 2-3 kg. Questo risultato è stato simile a quello osservato nel gruppo di confronto attivo con sulfonilurea. L'aumento di peso medio nell'arco di un anno è stato di 1,5 kg negli studi in cui pioglitazone è stato associato a metformina e di 2,8 kg negli studi in cui pioglitazone è stato associato a sulfonilurea. Nei gruppi di confronto l'aggiunta di sulfonilurea a metformina ha determinato un aumento del peso medio di 1,3 kg e l'aggiunta di metformina a sulfonilurea ha determinato una perdita di peso medio di 1,0 kg. Negli studi clinici con pioglitazone l'incidenza dell'aumento di ALT oltre 3 volte i limiti superiori della norma è stata uguale al placebo ma inferiore a quella osservata nei gruppi di confronto trattati con metformina o sulfonilurea. I livelli medi degli enzimi epatici sono diminuiti con il trattamento con pioglitazone. Nell'esperienza post-marketing si sono verificati rari casi di aumento degli enzimi epatici e di disfunzione epatocellulare. Sebbene in casi molto rari sia stato riportato un esito fatale, non è stata stabilita alcuna relazione causale. Segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Non sono disponibili dati umani adeguati a determinare la sicurezza di pioglitazone durante la gravidanza. Studi condotti con pioglitazone sull'animale hanno evidenziato un rallentamento dello sviluppo del feto. Questo e' stato attribuito all'azione di pioglitazone nella diminuzione dell'iperinsulinemia materna e all'aumentata insulino-resistenza che si verifica durante la gravidanza e quindi alla conseguente della disponibilita' dei substrati metabolici per la crescita del feto. La rilevanza di un simile meccanismo nell'uomo non e' chiara e pioglitazone non deve essere usato in gravidanza. Pioglitazone e' stato ritrovato nel latte dei ratti in allattamento. Non e' noto se pioglitazone venga secreto o meno nel latte materno umano. Pertanto pioglitazone non deve essere somministrato alle donne in allattamento. Nel corso degli studi sulla fertilita' condotti sull'animale non e' stato osservato alcun effetto sulla copulazione, sulla fecondazione o sull'indice di fertilita'.
INDICAZIONI
Pioglitazone e' indicato come trattamento di seconda o terza linea per il diabete mellito di tipo 2 come esposto qui di seguito: in monoterapia, nei pazienti adulti (in particolare nei pazienti sovrappeso) non controllati adeguatamente dalla dieta e dall'esercizio fisico per i quali il trattamento con metformina e' inappropriato a causa di controindicazioni o intolleranza in terapia orale duplice in combinazione con una sulfonilurea, solo nei pazienti adulti che mostrano intolleranza a metformina o per i quali metformina e' controindicata e che presentano un insufficiente controllo glicemico nonostante la massima dose tollerata di monoterapia con una sulfonilurea in terapia orale triplice in combinazione con Pioglitazone e' anche indicato in combinazione con insulina nei pazienti adulti con diabete mellito di tipo 2 che non ottengono un sufficiente controllo glicemico con insulina e per i quali l'uso di metformina e' inappropriato a causa di controindicazioni o intolleranza. Dopo l'inizio della terapia con pioglitazone i pazienti devono essere rivalutati dopo 3-6 mesi per determinare l'adeguatezza della risposta al trattamento (per esempio riduzione dell'HbA 1c ). Nei pazienti che non mostrano una risposta adeguata, pioglitazone deve essere interrotto. In considerazione dei rischi potenziali della terapia prolungata, in occasione delle successive rivalutazioni di routine i medici prescriventi devono confermare il mantenimento del beneficio di pioglitazone.
INTERAZIONI
Gli studi di interazione hanno dimostrato che pioglitazone non ha alcun effetto rilevante ne' sulla farmacocinetica ne' sulla farmacodinamica di digossina, warfarina, fenprocumone e metformina. La co-somministrazione di pioglitazone con sulfoniluree non sembra influenzare la farmacocinetica della sulfonilurea. Studi condotti sull'uomo non suggeriscono alcuna induzione del principale citocromo inducibile P450, 1A, 2C8/9 e 3A4. Studi in vitro non hanno evidenziato alcuna inibizione di alcun sottotipo del citocromo P450. Non si prevedono interazioni con i farmaci metabolizzati da tali enzimi, per esempio contraccettivi orali, ciclosporina, calcio antagonisti e inibitori dell'HMG-CoA reduttasi. La co-somministrazione di pioglitazone con gemfibrozil (un inibitore del citocromo P450 2C8) ha comportato un aumento di 3 volte dell'AUC di pioglitazone. Poiche' esiste il potenziale di un aumento degli eventi avversi dose-correlati, puo' essere necessario diminuire la dose di pioglitazone quando gemfibrozil viene somministrato in concomitanza. Si deve considerare un attento monitoraggio del controllo glicemico. E' stato riportato che la co-somministrazione di pioglitazone con rifampicina (un induttore del citocromo P450 2C8) ha provocato una diminuzione del 54% dell'AUC di pioglitazone. Puo' essere necessario aumentare la dose di pioglitazone quando rifampicina viene somministrata in concomitanza. Si deve considerare un attento monitoraggio del controllo glicemico.
POSOLOGIA
Il trattamento con pioglitazone puo' essere iniziato con 15 mg o 30 mg una volta al giorno. La dose puo' essere aumentata gradualmente fino a 45 mg una volta al giorno. Nella combinazione con insulina, la dose in uso di insulina puo' essere mantenuta all'inizio del trattamento con pioglitazone. Se i pazienti segnalano ipoglicemia, la dose di insulina deve essere ridotta. Popolazioni speciali. Anziani. Nei pazienti anziani non e' necessario alcun aggiustamento della dose. I medici devono iniziare il trattamento con la piu' bassa dose disponibile e aumentare la dose gradualmente, in particolare quando pioglitazone viene usato in combinazione con insulina. Danno renale. Nei pazienti con funzionalita' renale compromessa (clearance della creatinina >4 ml/min) non e' necessario alcun aggiustamento della dose. Non sono disponibili informazioni sui pazienti in dialisi, pertanto in tali pazienti pioglitazone non deve essere usato. Compromissione della funzionalita' epatica. Pioglitazone non deve essere usato nei pazienti con compromissione della funzionalita' epatica. Popolazione pediatrica. La sicurezza e l'efficacia del farmaco nei bambini e negli adolescenti di eta' inferiore ai 18 anni non sono state stabilite. Non sono disponibili dati. Modo di somministrazione. Le compresse di pioglitazone vanno assunte per via orale una volta al giorno, in concomitanza o meno con il cibo. Le compresse devono essere deglutite con un bicchiere d'acqua.
PRINCIPI ATTIVI
Ogni compressa contiene 15 o 30 mg di pioglitazone (come pioglitazone cloridrato).

  • Ritiro in Farmacia Spedizione Gratuita
  • Consegna a domicilio (costi da €2,43 a €6,10 in base alla distanza) Spedizione Gratuita
    COSTI:
    0-3km standard €2,43
    3-4 km standard + €1,22
    4-5 km standard + €1,83
    5-6 km standard + €2,44
    6-7 km standard + €3,05
    7-8 km standard + €3,66
    8-9 km standard + €4,88
    9-10 km standard + €6,10

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