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AVVERTENZE
I pazienti con disturbo schizoaffettivo trattati con paliperidone devono essere monitorati attentamente per un potenziale passaggio dai sintomi maniacali a quelli depressivi. Intervallo QT: e' necessaria cautela nel somministrare paliperidone ai pazienti con disturbi cardiovascolari noti o con una storia familiare di prolungamento dell'intervallo QT e in caso di uso concomitante di altri farmaci ritenuti in grado di prolungare l'intervallo QT. Sindrome Neurolettica Maligna: in associazione all'utilizzo di paliperidone, e' stata riportata la Sindrome Neurolettica Maligna (SNM), caratterizzata da ipertermia, rigidita' muscolare, instabilita' del Sistema Nervoso Autonomo, alterazioni dello stato di coscienza e livelli sierici elevati di creatinfosfochinasi. Ulteriori manifestazioni cliniche possono includere mioglobinuria (rabdomiolisi) e insufficienza renale acuta. Se un paziente sviluppa segni o sintomi indicativi della SNM bisogna sospendere il trattamento con qualsiasi antipsicotico, incluso Paliperidone Teva. Discinesia tardiva/sintomi extrapiramidali: i farmaci con azione antagonista sui recettori dopaminergici sono stati associati all'induzione di discinesia tardiva caratterizzata da movimenti ritmici e involontari soprattutto della lingua e/o del viso. Qualora si manifestassero i segni e i sintomi della discinesia tardiva, si deve considerare la sospensione di qualsiasi antipsicotico, incluso Paliperidone Teva. Si richiede cautela nei pazienti che assumono in concomitanza sia farmaci psicostimolanti (ad es. metilfenidato) che paliperidone, poiche' i sintomi extrapiramidali possono emergere durante la regolazione di uno o entrambi i farmaci. Si raccomanda la sospensione graduale del trattamento con stimolanti (vedere paragrafo 4.5). Leucopenia, neutropenia e agranulocitosi: sono stati segnalati casi di leucopenia, neutropenia e agranulocitosi con l'utilizzo di antipsicotici, incluso il paliperidone. Durante la sorveglianza post-marketing l'agranulocitosi e' stata segnalata molto raramente (< 1/10.000 pazienti). I pazienti con una storia clinicamente significativa di bassa conta di globuli bianchi (WBC) o con una leucopenia/neutropenia farmaco indotta devono essere monitorati durante i primi mesi di terapia e deve essere presa in considerazione una interruzione di paliperidone al primo segno di una diminuzione della WBC clinicamente significativa in assenza di altri fattori causali. I pazienti con una neutropenia clinicamente significativa devono essere monitorati attentamente per febbre o altri sintomi o segni di infezione e trattati tempestivamente qualora si presentassero tali sintomi o segni. I pazienti con grave neutropenia (conta assoluta dei neutrofili < 1 X 10^9 /L) devono interrompere il paliperidone e la loro WBC deve essere seguita fino alla risoluzione. Iperglicemia e diabete mellito: durante il trattamento con paliperidone sono stati segnalati iperglicemia, diabete mellito ed esacerbazione di un diabete preesistente. In alcuni casi e' stato riferito un precedente aumento di peso corporeoche puo' essere un fattore di predisposizione. L'associazione con chetoacidosi e' stata segnalata molto raramente e raramente con coma diabetico. Si consiglia un appropriato monitoraggio clinico in conformita' alle linee guida utilizzate per gli antipsicotici. Pazienti trattati con qualsiasi antipsicotico atipico, compreso paliperidone, devono essere monitorati per i sintomi di iperglicemia (come polidipsia, poliuria, polifagia e debolezza) e i pazienti con diabete mellito devono essere monitorati regolarmente per valutare un peggioramento del controllo glicemico. Aumento di peso: durante l'uso di paliperidone e' stato segnalato un significativo aumento del peso corporeo. Il peso corporeo deve essere valutato regolarmente. Iperprolattinemia: studi in colture cellulari suggeriscono che la crescita cellulare nei tumori mammari umani puo' essere stimolata dalla prolattina. Sebbene negli studi clinici ed epidemiologici non sia stata finora dimostrata una chiara associazione con la somministrazione di antipsicotici, si raccomanda cautela nei pazienti con anamnesi medica rilevante. Paliperidone deve essere utilizzato con cautela in pazienti con possibili tumori prolattina-dipendenti. Ipotensione ortostatica: Paliperidone puo' indurre ipotensione ortostatica in alcuni pazienti a causa della sua azione alfa bloccante. In base ai dati aggregati raccolti dalle 3 sperimentazioni cliniche condotte con paliperidone, controllate con placebo, della durata di 6 settimane a dosaggio fisso (3, 6, 9 e 12 mg), l'ipotensione ortostatica e' stata riportata dal 2,5% dei soggetti trattati con paliperidone, contro lo 0,8% dei soggetti trattati con placebo. Paliperidone deve essere somministrato con cautela a pazienti con malattie cardiovascolari note (ad es. scompenso cardiaco, infarto del miocardio o ischemia miocardica, difetti della conduzione), malattia cerebrovascolare o condizioni che predispongono il paziente all'ipotensione (ad es. disidratazione ed ipovolemia). Crisi convulsive Il paliperidone deve essere somministrato con cautela a pazienti con anamnesi di convulsioni o altre condizioni che potrebbero abbassare la soglia convulsiva. Potenziale ostruzione gastrointestinale Poiche' la compressa di Paliperidone Teva non e' deformabile e non muta sostanzialmente forma nel tratto gastrointestinale, Paliperidone Teva non deve, di norma, essere somministrato a pazienti con preesistente grave restringimento gastrointestinale (patologico o iatrogeno) o a pazienti con disfagia o con serie difficolta' nella deglutizione delle compresse. In pazienti con restringimenti noti sono stati riportati rari casi di sintomi ostruttivi in associazione all'ingestione di farmaci in formulazioni non deformabili a rilascio controllato. Per via della tipologia a rilascio controllato della forma farmaceutica, Paliperidone Teva deve essere usato solo da pazienti in grado di deglutire la compressa intera. Condizioni cliniche caratterizzate da riduzione del tempo di transito gastrointestinale: le condizioni che generano una riduzione del tempo di transito gastrointestinale, ad es. malattie associate a diarrea cronica grave, possono causare una riduzione dell'assorbimento di paliperidone.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Psicolettici, antipsicotici.
CONSERVAZIONE
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall'umidita'. Questo medicinale non richiede alcuna temperatura particolare di conservazione.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' al principio attivo, a risperidone, o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
DENOMINAZIONE
PALIPERIDONE TEVA 3 MG COMPRESSE A RILASCIO PROLUNGATO
ECCIPIENTI
Nucleo della compressa: macrogol; butilidrossitoluene; povidone; cloruro di sodio; cellulosa microcristallina; magnesio stearato; ossido di ferro rosso (E172); idrossipropilcellulosa; acetato di cellulosa. Rivestimento: ipromellosa; titanio diossido (E171); talco; glicole propilenico; ossido di ferro giallo (E172) solo nelle compresse da 6 mg; ossido di ferro rosso (E172) solo nelle compresse da 9 mg. Inchiostro da stampa: shellac; ossido di ferro nero (E 172); glicole propilenico.
EFFETTI INDESIDERATI
Adulti. Riassunto del profilo di sicurezza: le reazioni avverse da farmaco (ADR) piu' frequentemente riportate nelle sperimentazioni cliniche negli adulti sono state: mal di testa, insonnia, sedazione/sonnolenza, parkinsonismo, acatisia, tachicardia, tremore, distonia, infezione delle vie respiratorie superiori, ansia, capogiro, peso aumentato, nausea, agitazione, stipsi, vomito, stanchezza, depressione, dispepsia, diarrea, bocca secca, mal di denti, dolore muscoloscheletrico, ipertensione, astenia, dolore dorsale, QT dell'elettrocardiogramma prolungato e tosse. Le ADR che sembravano essere correlate alla dose includevano mal di testa, sedazione/sonnolenza, parkinsonismo, acatisia, tachicardia, distonia, capogiro, tremore, infezione delle vie respiratorie superiori, dispepsia e dolore muscoloscheletrico. Negli studi del disturbo schizoaffettivo, una proporzione maggiore di soggetti nel gruppo totale trattato con paliperidone in terapia concomitante con antidepressivi o stabilizzatori dell'umore ha riportato eventi avversi rispetto ai soggetti trattati con paliperidone in monoterapia. Tabella delle reazioni avverse: le ADR che seguono sono state tutte riportate durante le sperimentazioni cliniche e nella fase post-marketing con paliperidone per categorie di frequenza stimata dagli studi clinici negli adulti. Si applicano i seguenti termini e frequenze: molto comune (>= 1/10), comune (>= 1/100, <1/10), non comune (>= 1/1.000, < 1/100), raro (>= 1/10.000, < 1/1.000), molto raro (< 1/10.000) e non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Nell'ambito di ogni gruppo di frequenza gli effetti indesiderati vengono presentati in ordine decrescente di gravita'. Infezioni ed infestazioni. Comune: bronchite, infezione delle vie respiratorie superiori, sinusite, infezione delle vie urinarie, influenza; Non comune: polmonite, infezione delle vie respiratorie, cistite, infezione auricolare, tonsillite; Raro: infezione oculare, onicomicosi, cellulite, acarodermatite. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: conta dei leucociti diminuita, trombocitopenia, anemia, ematocrito diminuito; Raro: agranulocitosic, neutropenia, conta eosinofila aumentata. Disturbi del sistema immunitario. Raro: reazione anafilattica, ipersensibilita'. Patologie endocrine. Non comune: iperprolattinemia (a); Raro: escrezione inappropriata di ormone antidiureticoc, glucosio urinario presente. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: peso aumentato, appetito aumentato, peso diminuito, appetito ridotto; Non comune: diabete mellito (d), iperglicemia, aumento della circonferenza della vita, anoressia, trigliceridi ematici aumentati; Raro: intossicazione da acqua, chetoacidosi diabetica (c), ipoglicemia, polidipsia, colesterolo ematico aumentato; Non nota: iperinsulinemia. Disturbi psichiatrici. Molto comune: insonnia (e); Comune: mania, agitazione, depressione, ansia; Non comune: disturbo del sonno, stato confusionale, libido diminuita, anorgasmia, nervosismo, incubi; Raro: catatonia, sonnambulismo, affettivita' appiattita. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: parkinsonismo (b), acatisia (b), sedazione/ sonnolenza, cefalea; Comune: distonia (b), capogiro, discinesia (b), tremore (b); Non comune: discinesia tardiva, convulsioni (e), sincope, iperattivita' psicomotoria, capogiro posturale, alterazione dell'attenzione, disartria, disgeusia, ipoestesia, parestesia; Raro: sindrome neurolettica maligna, ischemia cerebrale, non reattivo agli stimoli (c), perdita di coscienza, riduzione del livello di coscienza (c), coma diabetico (c), disturbo dell'equilibrio, coordinazione anormale, barcollamento (c).
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza: non esistono dati adeguati in merito all'uso di paliperidone durante la gravidanza. In studi condotti sugli animali, paliperidone non si e' dimostrato teratogeno, ma sono stati osservati altri tipi di tossicita' riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). I neonati esposti agli antipsicotici (incluso paliperidone) durante il terzo trimestre di gravidanza sono a rischio di reazioni avverse che includono sintomi extrapiramidali e/o da astinenza che potrebbero variare in gravita' e durata in seguito al parto. Si sono verificate segnalazioni di irrequietezza, ipertonia, ipotonia, tremore, sonnolenza, difficolta' respiratoria, o disturbi dell'alimentazione. Di conseguenza, i neonati devono essere monitorati attentamente. Il paliperidone non deve essere assunto in gravidanza se non in caso di assoluta necessita'. Se fosse necessario interrompere il trattamento durante la gravidanza, l'interruzione non deve essere improvvisa. Allattamento: Paliperidone viene escreto nel latte materno in misura tale che in caso di somministrazione di dosi terapeutiche a donne in allattamento sono probabili effetti sul neonato allattato al seno. Il paliperidone non va utilizzato durante il periodo di allattamento al seno. Fertilita': non sono stati osservati effetti rilevanti durante gli studi non-clinici.
INDICAZIONI
Paliperidone Teva e' indicato per il trattamento della schizofrenia negli adulti e negli adolescenti a partire dai 15 anni di eta'. Paliperidone Teva e' indicato per il trattamento del disturbo schizoaffettivo negli adulti.
INTERAZIONI
Si raccomanda cautela nel prescrivere paliperidone in associazione a farmaci riconosciuti in grado di prolungare l'intervallo QT, come ad es. gli antiaritmici di classe IA (ad es. chinidina, disopiramide), e gli antiaritmici di classe III (ad es. amiodarone, sotalolo), alcuni antistaminici, alcuni antipsicotici ed alcuni antimalarici (ad es. meflochina). Potenziale capacita' di paliperidone di influire su altri farmaci: non si ritiene che paliperidone possa causare interazioni farmacocinetiche clinicamente significative in associazione a farmaci metabolizzati da isoenzimi del citocromo P-450. Studi in vitro indicano che paliperidone non e' un induttore dell'attivita' del CYP1A2. Considerati gli effetti primari di paliperidone sul sistema nervoso centrale (vedere paragrafo 4.8), esso deve essere usato con cautela in combinazione con altri farmaci ad azione centrale, come ad es. gli ansiolitici, la maggior parte degli antipsicotici, gli ipnotici, gli oppiacei, etc., o con l'alcool. Il paliperidone puo' antagonizzare gli effetti della levodopa e di altri agenti dopaminergici. Se tale combinazione fosse ritenuta necessaria, soprattutto nelle fasi terminali del morbo di Parkinson, si consiglia di prescrivere la dose minima efficace di ciascun trattamento. A causa del suo potenziale di indurre ipotensione ortostatica (vedere paragrafo 4.4), si potrebbe osservare un effetto additivo quando paliperidone viene somministrato con altri agenti terapeutici che possiedono tale potenziale, ad es. altri antipsicotici o farmaci triciclici. Si raccomanda cautela nel caso in cui paliperidone venga somministrato in combinazione con altri farmaci ritenuti in grado di abbassare la soglia convulsiva (ad es., fenotiazine o butirrofenoni, clozapina, triciclici o SSRI, tramadolo, meflochina, etc.). Non e' stato condotto alcuno studio sull'interazione tra paliperidone e litio, tuttavia e' improbabile che si verifichi una interazione farmacocinetica. La co-somministrazione di paliperidone 12 mg una volta al giorno con compresse a rilascio prolungato di divalproex sodico (da 500 mg a 2000 mg una volta al giorno) non ha influenzato la farmacocinetica allo stato stazionario di valproato. La co-somministrazione di paliperidone con compresse a rilascio prolungato di divalproex sodico ha aumentato l'esposizione a paliperidone (vedere sotto). Potenziale capacita' di altri farmaci di influire su paliperidone: studi in vitro indicano che il CYP2D6 e il CYP3A4 potrebbero essere minimamente coinvolti nel metabolismo di paliperidone, tuttavia non ci sono indicazioni ne' in vitro ne' in vivo che tali isoenzimi svolgano un ruolo significativo nel metabolismo di paliperidone. La somministrazione concomitante di paliperidone con paroxetina, un potente inibitore del CYP2D6, non ha mostrato effetti clinicamente significativi sulla farmacocinetica di paliperidone. Studi in vitro hanno mostrato che paliperidone e' un substrato della glicoproteina P (P-gp). La co-somministrazione di paliperidone una volta al giorno con carbamazepina 200 mg due volte al giorno ha causato una diminuzione del 37% circa della C max e della AUC medie allo stato stazionario di paliperidone. Questa diminuzione e' causata, in misura sostanziale, da un aumento del 35% nella clearance renale di paliperidone, probabilmente come risultato dell'induzione della P-gp renale da parte della carbamazepina. Una diminuzione minore della quota di principio attivo escreta immodificata nelle urine suggerisce un minimo effetto sul metabolismo mediato dal CYP o sulla biodisponibilita' di paliperidone durante la co-somministrazione di carbamazepina. Con dosi piu' elevate di carbamazepina potrebbero verificarsi diminuzioni piu' consistenti delle concentrazioni plasmatiche di paliperidone. All'inizio di un trattamento con carbamazepina, la dose di paliperidone deve essere rivalutata e aumentata se necessario. Viceversa, in caso di interruzione della terapia con carbamazepina, la dose di paliperidone deve essere rivalutata e diminuita se necessario. Sono necessarie 2-3 settimane per ottenere la piena induzione e, a seguito di interruzione del trattamento con l'induttore, l'effetto diminuisce gradualmente in un simile arco di tempo. Altri farmaci o preparati a base di piante medicinali ad azione inducente, quali ad es. rifampicina e l'erba di San Giovanni ( Hypericum perforatum), potrebbero avere effetti simili su paliperidone. I farmaci che agiscono sul tempo di transito gastrointestinale, ad es. la metoclopramide, potrebbero influire sull'assorbimento di paliperidone. La co-somministrazione di una singola dose di paliperidone 12 mg con divalproex sodico compresse a rilascio prolungato (due compresse da 500 mg una volta al giorno) ha prodotto un aumento del 50% circa della C max e della AUC di paliperidone. In caso di co-somministrazione di paliperidone con valproato, dopo valutazione clinica, si deve prendere in considerazione una diminuzione della dose di paliperidone. Uso concomitante di paliperidone con risperidone: non e' raccomandato l'uso concomitante di paliperidone con risperidone orale poiche' paliperidone e' il metabolita attivo di risperidone e la combinazione dei due potrebbe portare ad un'esposizione aggiuntiva a paliperidone.
POSOLOGIA
Posologia. Schizofrenia (adulti): la dose raccomandata di Paliperidone Teva per il trattamento della schizofrenia negli adulti e' di 6 mg in un'unica somministrazione giornaliera, da assumere la mattina. Non e' necessaria titolazione della dose iniziale. Alcuni pazienti potrebbero trarre beneficio da dosi maggiori o minori, all'interno dell'intervallo raccomandato, compreso tra 3 mg e 12 mg, sempre da assumersi una volta al giorno. La variazione del dosaggio, se indicata, deve essere effettuata solamente a seguito di rivalutazione clinica. Quando sono indicati aumenti del dosaggio, si raccomanda di procedere con incrementi di 3 mg al giorno e generalmente devono avvenire ad intervalli superiori ai 5 giorni. Disturbo schizoaffettivo (adulti): la dose raccomandata di Paliperidone Teva per il trattamento del disturbo schizoaffettivo negli adulti e' di 6 mg in un'unica somministrazione giornaliera, da assumere la mattina. Non e' necessaria titolazione della dose iniziale. Alcuni pazienti potrebbero trarre beneficio da dosi maggiori, all'interno dell'intervallo raccomandato, compreso tra 6 mg e 12 mg, sempre da assumersi una volta al giorno. La variazione del dosaggio, se indicata, deve essere effettuata solamente a seguito di rivalutazione clinica. Quando sono indicati aumenti del dosaggio si raccomanda di procedere con incrementi di 3 mg al giorno che generalmente devono avvenire ad intervalli superiori ai 4 giorni. Passaggio ad altri farmaci antipsicotici: non esistono raccolte sistematiche di dati relative specificamente al passaggio di pazienti da Paliperidone Teva ad altri farmaci antipsicotici. A causa dei differenti profili farmacodinamici e farmacocinetici dei diversi farmaci antipsicotici e' necessaria la supervisione del medico quando il passaggio ad un altro antipsicotico e' considerato clinicamente appropriato. Anziani: la dose raccomandata per i pazienti anziani con funzionalita' renale nella norma (>= 80 mL/min) e' la stessa degli adulti in condizioni di funzionalita' renale normale. Tuttavia, poiche' negli anziani la funzionalita' renale puo' essere ridotta, puo' essere necessario aggiustare la dose in base al quadro di funzionalita' renale del paziente (vedere sotto Compromissione renale). Paliperidone Teva deve essere usato con cautela nei pazienti anziani affetti da demenza in presenza di fattori di rischio per ictus (vedere paragrafo 4.4). La sicurezza e l'efficacia di Paliperidone Teva non sono state studiate nei pazienti sopra i 65 anni di eta' con disturbo schizoaffettivo. Compromissione epatica: non e' richiesta alcuna variazione del dosaggio nei pazienti con compromissione epatica lieve o moderata. Poiche' il paliperidone non e' stato studiato in pazienti con compromissione epatica grave, si raccomanda cautela in tali pazienti. Compromissione renale: per i pazienti con compromissione renale lieve (clearance della creatinina da >= 50 a < 80 mL/min), la dose iniziale raccomandata e' di 3 mg una volta al giorno. Questa dose puo' essere aumentata a 6 mg una volta al giorno sulla base della risposta clinica e della tollerabilita'. Per i pazienti con compromissione renale da moderata a grave (clearance della creatinina da >= 10 a < 50 mL/min), la dose iniziale raccomandata di paliperidone e' di 3 mg a giorni alterni, dose che puo' essere aumentata a 3 mg al giorno a seguito di rivalutazione clinica. Poiche' il paliperidone non e' stato studiato in pazienti con clearance della creatinina inferiore a 10 mL/min, non se ne raccomanda l'uso in questi pazienti. Popolazione pediatrica. Schizofrenia: la dose iniziale raccomandata di Paliperidone Teva per il trattamento della schizofrenia negli adolescenti a partire dai 15 anni di eta' e' di 3 mg una volta al giorno, somministrata al mattino. Adolescenti di peso < 51 kg: la dose massima giornaliera raccomandata di Paliperidone Teva e' di 6 mg. Adolescenti di peso >= 51 kg: la dose massima giornaliera raccomandata di Paliperidone Teva e' di 12 mg. L'aggiustamento del dosaggio, se indicato, deve avvenire solo dopo una rivalutazione clinica basata sulla necessita' individuale del paziente. Quando sono indicati aumenti del dosaggio, sono raccomandati incrementi di 3 mg/giorno e generalmente devono avvenire ad intervalli di 5 o piu' giorni. Non sono state stabilite la sicurezza e l'efficacia di paliperidone nel trattamento della schizofrenia negli adolescenti di eta' compresa tra 12 e 14 anni. I dati attualmente disponibili sono riportati nei paragrafi 4.8 e 5.1 ma non puo' essere fatta alcuna raccomandazione riguardante la posologia. Non esiste alcuna indicazione per un uso specifico di Paliperidone Teva nei bambini di eta' inferiore ai 12 anni. Disturbo schizoaffettivo: la sicurezza e l'efficacia di paliperidone nel trattamento del disturbo schizoaffettivo in pazienti di eta' compresa tra 12 e 17 anni non sono state studiate o stabilite. Non esiste alcuna indicazione per un uso specifico di Paliperidone Teva nei bambini di eta' inferiore ai 12 anni. Altre popolazioni speciali: non e' raccomandato alcun aggiustamento della dose di Paliperidone Teva in base al sesso, all'etnia o nel caso di pazienti fumatori. Modo di somministrazione: Paliperidone Teva e' destinato alla somministrazione orale. La compressa deve essere deglutita intera con un liquido, non deve essere masticata, divisa ne' frantumata. Il principio attivo e' all'interno di un involucro non assorbibile studiato per rilasciarlo in modo controllato. L'involucro e i suoi principali componenti insolubili sono eliminati dal corpo; i pazienti non devono preoccuparsi se notano occasionalmente nelle feci qualcosa di simile ad una compressa. La somministrazione di Paliperidone Teva deve avvenire sempre nelle stesse condizioni di assunzione di cibo (vedere paragrafo 5.2). Al paziente deve essere spiegato che Paliperidone Teva va assunto sempre a digiuno o sempre con la colazione e di non alternare l'assunzione a digiuno con quella a stomaco pieno.
PRINCIPI ATTIVI
3 mg: ogni compressa a rilascio prolungato contiene 3 mg di paliperidone. 6 mg: ogni compressa a rilascio prolungato contiene 6 mg di paliperidone. 9 mg: ogni compressa a rilascio prolungato contiene 9 mg di paliperidone. Eccipiente con effetti noti: ogni compressa contiene 15,7 mg di sodio. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.