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AVVERTENZE
Mestane non deve essere somministrato alle donne in stato endocrino dipre-menopausa. Pertanto, se ritenuto appropriato da un punto di vistaclinico, lo stato di post-menopausa dovra' essere verificato valutando i livelli di LH, di FSH e di estradiolo. Mestane deve essere usato con cautela in pazienti con funzione epatica o renale ridotta. Le compresse di Mestane contengono saccarosio; i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, da malassorbimento di glucosio-galattosio o da insufficienza di sucrasi-isomaltasi non devono assumere questo medicinale. Le compresse di Mestane contengono metil-para-idrossibenzoato che puo' causare reazioni allergiche (anche ritardate). Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa, cioe' essenzialmente 'senza sodio'. Mestane e' un potente agente che riduce il livello di estrogeni, e, in seguito alla somministrazione, sono stati osservati una riduzione della densita' minerale ossea (bone mineral density, BMD) ed un aumento della percentuale di fratture (vedere paragrafo 5.1). All'inizio del trattamento adiuvante con Mestane nelle donne con osteoporosi o a rischio di osteoporosi deve essere valutata la condizione minerale delle ossa di inizio trattamento secondo la prassi e le linee guida correnti. Nelle pazienti con malattia avanzata, la densita' minerale ossea deve essere valutata caso per caso. Sebbene non siano disponibili dati sufficienti a mostrare gli effetti di una terapia per il trattamento della riduzione della densita'minerale ossea causata da exemestane, le pazienti trattate con Mestanedevono essere attentamente monitorate e il trattamento o la profilassi dell'osteoporosi deve essere iniziato nelle pazienti a rischio. Il controllo di routine dei livelli di 25 idrossi vitamina D prima dell'inizio del trattamento con un inibitore dell'aromatasi deve essere considerato, a causa dell'elevata prevalenza di grave carenza nelle donne con cancro della mammella in fase iniziale. Le donne con carenza di vitamina D devono ricevere un supplemento con Vitamina D.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Inibitore steroideo dell'aromatasi; agente antineoplastico.
CONSERVAZIONE
Questo medicinale non richiede conservazione alcuna condizione particolare di conservazione.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
L'uso di Mestane compresse e' controindicato nelle pazienti con nota ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1, nelle donne in pre-menopausa, in quelle in gravidanza o durante l'allattamento.
DENOMINAZIONE
MESTANE 25 MG COMPRESSE RIVESTITE
ECCIPIENTI
Nucleo della compressa: silice colloidale idrata, ipromellosio, magnesio stearato, mannitolo, sodio amido glicolato, polisorbato, croscarmellosa sodica (tipo A). Rivestimento: ipromellosio, polivinile alcool, simeticone, macrogol, saccarosio, magnesio carbonato, titanio diossido(E171), metil paraidrossibenzoato (E218), talco, cera carnauba.
EFFETTI INDESIDERATI
L'Exemestane e' stato generalmente ben tollerato in tutti gli studi clinici condotti con l'exemestane alla dose standard di 25mg/die, e glieffetti indesiderati generalmente sono stati di gravita' da lieve a moderata. L'incidenza di interruzione del trattamento a causa di eventiavversi e' stata del 7,4% nelle pazienti con cancro della mammella infase iniziale sottoposte a trattamento adiuvante con Exemestane dopo terapia adiuvante iniziale con tamoxifene Le reazioni avverse piu' comunemente riportate sono state vampate di calore (22%), artralgia (18%)e stanchezza (16%). L'incidenza di interruzione del trattamento a causa di eventi avversi e' stata del 2,8% in tutta la popolazione di pazienti con cancro della mammella in fase avanzata. Le reazioni avverse piu' comunemente riportate sono state vampate di calore (14%) e nausea (12%). La maggior parte delle reazioni avverse possono essere attribuite alle normali conseguenze farmacologiche da deprivazione estrogenica(p.es. vampate di calore). Le reazioni avverse segnalate dagli studi clinici e successive alla commercializzazione sono sotto elencate secondo classificazione per sistemi e organi e frequenza. Le frequenze sonostate cosi' definite: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, <1/10);non comune (>=1/1.000, <1/100); raro (>=1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10,000); non nota (la frequenza non puo' essere definita sullabase dei dati disponibili). Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto comune: leucopenia^( **^); comune: trombocitopenia^( **^); non nota: conta linfocitaria diminuita^( **^). Patologie del sistema immunitario. Non comune: ipersensibilita'. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: anoressia. Disturbi psichiatrici. Molto comune: depressione, insonnia. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: cefalea, capogiri; comune: sindrome del tunnel carpale, parestesia; raro: sonnolenza. Patologie vascolari. Molto comune: vampate di calore. Patologie gastrointestinali. Molto comune: dolore addominale, nausea; comune: vomito, diarrea, stipsi, dispepsia. Patologie epatobiliari. Molto comune: enzimi epatici aumentati, bilirubina ematica aumentata, fosfatasi alcalina ematica aumentata; raro: epatite^((*)), epatite colestatica^((*)) . Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune: aumento della sudorazione; comune: alopecia, eruzione cutanea, orticaria, prurito; raro: Pustolosi esantematica acuta generalizzata^((*)).Patologie del sistema muscoloscheletrico. Molto comune: dolori muscoloscheletrici e delle articolazioni ^( *^); comune: fratture, osteoporosi. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: dolore, stanchezza; comune: edema periferico, astenia. ^( *^) Include: artralgia, e con minore frequenza dolore agli arti, osteoartrite, dolore dorsale, artrite, mialgia e rigidita' dellearticolazioni. ^(**^) In pazienti con cancro della mammella in fase avanzata raramente sono stati segnalati casi di trombocitopenia e leucopenia. Una diminuzione occasionale del numero dei linfociti e' stata osservata in circa il 20% delle pazienti che ricevevano exemestane, in particolare in quelle con linfopenia preesistente; tuttavia, in tali pazienti i valori medi dei linfociti non si sono modificati in modo significativo nel tempo e non e' stato osservato alcun corrispondente aumento delle infezioni virali. Questi effetti non sono stati osservati inpazienti trattate negli studi relativi al cancro della mammella in fase iniziale. ^((*)) Frequenza calcolata con la regola del 3/X. Nello studio IES, la frequenza di eventi ischemici cardiaci e' stata del 4,5%vs 4,2% nei pazienti trattati rispettivamente con exemestane e con tamoxifene. Non e' stata osservata alcuna differenza significativa per singoli eventi cardiovascolari tra cui ipertensione (9,9% vs 8,4%), infarto del miocardio (0,6% vs 0,2%) e insufficienza cardiaca (1,1% vs 0,7%). Nello studio IES, exemestane e' stato associato ad una maggiore incidenza di ipercolesterolemia rispetto a tamoxifene (3,7% vs 2,1%). Nel corso di un altro studio randomizzato, in doppio cieco condotto sudonne in post-menopausa affette da cancro della mammella in fase iniziale a basso rischio e trattate con exemestane (N=73) o placebo (N=73)per 24 mesi, exemestane e' stato associato ad una riduzione media deilivelli plasmatici di colesterolo HDL del 7-9%, vs un aumento dell'1%nel gruppo placebo. Nel gruppo trattato con exemestane e' stata inoltre osservata una riduzione dell'apolipoproteina A1 pari al 5-6% vs 0-2%nel gruppo placebo. L'effetto sugli altri parametri lipidici esaminati (colesterolo totale, colesterolo LDL, trigliceridi, apolipoproteinaB e lipoproteina a) e' stato molto simile in entrambi i gruppi di trattamento. Non e' chiaro il significato clinico di questi risultati. Nello studio IES, e' stata riscontrata una maggiore frequenza di ulcera gastrica nel braccio exemestane rispetto al braccio tamoxifene (0,7% vs<0,1%). La maggior parte dei pazienti nel braccio exemestane con ulcera gastrica era in terapia concomitante con agenti antinfiammatori nonsteroidei e/o aveva una precedente storia clinica. Segnalazione dellereazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza: non sono disponibili dati clinici su donne in stato di gravidanza esposte all'exemestane. Studi sugli animali hanno dimostrato effetti tossici sulla riproduzione (vedere paragrafo 5.3). Pertanto Mestane e' controindicato in gravidanza. Allattamento: non e' noto se l'exemestane venga escreto nel latte umano. Mestane non deve essere somministrato durante l'allattamento. Donne in perimenopausa o in eta' fertile: il medico deve valutare la necessita' di una contraccezione efficace alle donne in eta' fertile comprese le donne in perimenopausa, o che hanno raggiunto la menopausa di recente, almeno finche' lo stato dipost-menopausa non sia stato completamente stabilito (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
INDICAZIONI
Mestane e' indicato nel trattamento adiuvante delle donne in post-menopausa con cancro della mammella invasivo in fase iniziale ( early breast cancer , EBC) e con recettori estrogenici positivi, dopo iniziale terapia adiuvante con tamoxifene per 2-3 anni. Mestane e' indicato neltrattamento del cancro della mammella in fase avanzata, in donne in stato di post-menopausa naturale o indotta, nelle quali la malattia e' progredita dopo trattamento con terapia anti-estrogenica. L'efficacia non e' stata dimostrata nelle pazienti con recettori estrogenici negativi.
INTERAZIONI
Studi condotti in vitro hanno mostrato che il farmaco viene metabolizzato dal citocromo P450 CYP3A4 e dalle aldochetoreduttasi (vedere paragrafo 5.2) e non inibisce alcuno dei principali isoenzimi CYP. In uno studio clinico di farmacocinetica, l'inibizione specifica del CYP3A4 daparte del ketoconazolo non ha mostrato effetti significativi sulla farmacocinetica dell'exemestane. In uno studio di interazione con rifampicina, un potente induttore del CYP450, somministrata alla dose di 600mg/die e una dose singola di 25 mg di exemestane, l'AUC dell'exemestane fu ridotta del 54% e la C max del 41%. Poiche' la rilevanza clinicadi tale interazione non e' stata valutata, la somministrazione concomitante di farmaci quali rifampicina, anticonvulsivanti (es. fenitoinae carbamazepina) e preparati a base di erbe contenenti Hypericum Perforatum (Erba di San Giovanni) noti per indurre il CYP3A4, puo' ridurrel'efficacia di Mestane. Mestane deve essere usato con cautela con farmaci che vengono metabolizzati attraverso la via del CYP3A4 e che hannouna finestra terapeutica ristretta. Non esiste esperienza clinica relativa all'uso concomitante di Mestane con altri farmaci antitumorali.Mestane non deve essere somministrato in concomitanza con medicinali contenenti estrogeni poiche' questi annullerebbero la sua azione farmacologica.
POSOLOGIA
Posologia. Pazienti adulte e anziane: la dose raccomandata di Mestanee' di 1 compressa da 25 mg da assumere una volta al giorno, preferibilmente dopo un pasto. Nelle pazienti con cancro della mammella in faseiniziale, il trattamento con Mestane deve proseguire fino a completamento di una terapia ormonale adiuvante combinata sequenziale (tamoxifene seguito da Mestane) di cinque anni o di durata inferiore in caso direcidiva del tumore. In pazienti con cancro della mammella in fase avanzata, il trattamento con Mestane deve proseguire fino a quando e' evidente la progressione del tumore. Non sono richiesti aggiustamenti della dose per pazienti con insufficienza epatica o renale (vedere paragrafo 5.2). Popolazione pediatrica: l'uso nei bambini non e' raccomandato.
PRINCIPI ATTIVI
Principio attivo: exemestane. Ciascuna compressa contiene: exemestane25 mg. Ciascuna compressa contiene: 30.8 mg di saccarosio e 0.003 mg di metilparaidrossibenzoato (E218). Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.