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AVVERTENZE
Gli animali in terapia corticosteroidea devono essere monitorati per sintomi di infezione e dove necessario, si deve adottare un'appropriata terapia antimicrobica. Come con tutti i corticosteroidi, il monitoraggio della possibile soppressione surrenale dovrebbe essere considerato durante e successivamente un trattamento di lungo termine di processi cronici. Puo' rendersi necessaria una stimolazione della surrenale con l'ormone adrenocorticotropo (ACTH), in particolare se l'animale e' stato sottoposto a particolari stress insoliti. La concomitante somministrazione di barbiturici, fenilbutazone, fenitoina o rifampicina puo' aumentare il metabolismo e ridurre gli effetti dei corticosteroidi. I corticosteroidi possono anche ridurre la risposta agli anticoagulanti. I corticosteroidi possono ritardare la cicatrizzazione di lesioni e l'azione immunosoppressiva puo' indebolire la resistenza od aggravare infezioni esistenti. In corso di infezioni la terapia corticosteroidea deve essere associata ad un trattamento antibatterico eziologico. In presenza di infezioni virali, gli steroidi possono peggiorare od accelerare lo sviluppo della malattia.. Gli steroidi stessi, durante il trattamento, possono causare una notevole alterazione del metabolismo lipidico, glucidico, proteico e minerale, per es. puo' manifestarsi una ridistribuzione del grasso corporeo, debolezza muscolare, deperimento ed osteoporosi. I corticosteroidi possono causare ingrossamento del fegato (epatomegalia), fare aumentare i livelli sierici degli enzimi epatici ed aumentare il rischio di pancreatiti acute. Durante la terapia, dosi effi caci sopprimono l'asse ipotalamo-ipofisi-surrene. Dopo il termine della terapia possono insorgere sintomi di insuffi cienza surrenalica che possono evolvere fi no ad atrofi a corticosurrenalica, e questo puo' rendere l'animale incapace di rispondere adeguatamente alle situazioni stressanti. Quindi, si dovrebbe considerare come minimizzare l'insufficienza surrenalica in seguito alla sospensione del trattamento, per es. mediante una riduzione graduale del dosaggio. Precauzioni speciali per chi somministra il prodotto agli animali: le persone con nota ipersensibilita' ai principi attivi o all'eccipiente devono evitare contatti con il medicinale veterinario. Sovradosaggio: le principali manifestazioni di tossicita' acuta sono ipertensione, vomito ed edema. In caso di avvelenamento cronico, la dose dovrebbe essere ridotta ad un dosaggio di mantenimento minimo al primo segno di tossicita'. Incompatibilita': non note.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Corticosteroidi sistemici. Glicocorticoidi.
CONSERVAZIONE
Non conservare a temperatura superiore a 25 gradi C.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
La terapia corticosteroidea sistemica e' generalmente controindicata nei pazienti affetti da malattie renali e diabete mellito. Come qualsiasi altro corticosteroide, il farmaco e' controindicato nei pazienti affetti da tubercolosi latente, ulcera peptica e sindrome di Cushing. In presenza di osteoporosi, predisposizione alla tromboflebite, ipertensione, insufficienza cardiaca congestizia o infezioni microbiche, e' necessario usare i corticosteroidi con estrema cautela. Il prodotto non va impiegato in presenza di ulcere della cornea, nelle ulcere gastrointestinali, nel diabete mellito (il prodotto e' un antagonista diretto dell’insulina pertanto aggrava il diabete mellito).
DENOMINAZIONE
MEDROL VET
ECCIPIENTI
Compresse 2 mg: lattosio 80 mg; saccarosio 1,5 mg; amido di mais 15,65 mg; calcio stearato 0,8 mg; coloranti: amaranto (E132), eritrosina sodica (E127). Compresse 4 mg: lattosio 80 mg; saccarosio 1,5 mg; amido di mais 14,3 mg; calcio stearato 0,8 mg.
EFFETTI INDESIDERATI
Gli steroidi stessi, durante il trattamento, possono causare sintomi cushingoidi con una notevole alterazione del metabolismo lipidico, glucidico, proteico e minerale, per es. puo' manifestarsi una ridistribuzione del grasso corporeo, debolezza muscolare, deperimento ed osteoporosi.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
L'uso dei corticosteroidi in gravidanza richiede un'attenta valutazione dei benefici clinici rispetto ai possibili rischi. E' stato notato che i corticosteroidi, quando somministrati nelle fasi iniziali della gravidanza, provocano malformazioni fetali in alcuni animali da laboratorio, ma non in altri. Non ci sono prove adeguate sulla sicurezza d'impiego del metilprednisolone nelle prime fasi della gravidanza della cagna e della gatta. Alcune classi di corticosteroidi, quando somministrati nelle ultime fasi della gravidanza, possono indurre parto prematuro o aborto. Questo fenomeno e' per lo piu' strettamente associato a quei corticosteroidi con metilazione in C-16, per es. betametazone, desametazone, flumetazone. Il metilprednisolone non e' un corticosteroide metilato in C-16 ed il rischio relativo, in merito all'aborto indotto o al parto prematuro, e' considerato minimo.
INDICAZIONI
E' indicato nei cani e nei gatti per il trattamento, o come parte integrante di un regime terapeutico, di processi infiammatori ed allergici, come processi allergici od infiammatori aspecifici cutanei, muscolo-scheletrici, oculo-auricolari ed altri processi allergico/infiammatori che normalmente rispondono alla terapia corticosteroidea, per es. disordini autoimmunitari. Puo' essere usato per iniziare un trattamento antiinfiammatorio o per continuare la terapia dopo la somministrazione di un corticosteroide iniettabile.
INTERAZIONI
Per le malattie neoplastiche, come leucemia e linfoma, il metilprednisolone viene di solito usato come parte di un programma chemioterapico. Interazioni indesiderate: la combinazione dei glicocorticoidi con salicilati e farmaci antiinfiammatori non steroidei aumenta il rischio per le complicazioni gastro-intestinali. La combinazione dei glicocorticoidi con diuretici del gruppo tiazidico aumenta il rischio di intolleranza al glucosio. In caso di diabete, i glicocorticoidi possono aumentare il fabbisogno di insulina o di farmaci ipoglicemizzanti orali.
POSOLOGIA
Il dosaggio necessario puo' variare a seconda delle circostanze cliniche individuali come la gravita' della malattia, la durata prevista della terapia ed anche tenendo conto della storia clinica del soggetto. Dose totale giornaliera media. Peso corporeo da 1 a 5 kg: 1 mg; peso corporeo da 5 a 9 kg: 2 mg; peso corporeo da 9 a 18 kg: da 2 a 4 mg; peso corporeo da 18 a 36 kg: da 4 a 8 mg. La dose giornaliera iniziale dovrebbe essere somministrata in due dosi equamente divise. Al fine di controllare i sintomi clinici di certi disordini autoimmunitari, per es. il Pemfigo volgare, e' possibile che il dosaggio iniziale debba essere superiore a quello sopra raccomandato. Appena si ottiene una risposta clinica soddisfacente, la dose giornaliera dovrebbe essere gradualmente ridotta fino a al termine del trattamento, nel caso di processi acuti o fino al dosaggio piu' basso che mantiene un'adeguata risposta clinica nel caso di processi cronici.
PRINCIPI ATTIVI
Metilprednisolone.
SPECIE DI DESTINAZIONE
Cani, gatti.
TEMPO DI ATTESA
Non pertinente.
USO/VIA DI SOMMINISTRAZIONE
Orale.