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AVVERTENZE
I pazienti che hanno manifestato eventi avversi seri devono essere monitorati per almeno 24 ore dopo la rimozione di Matrifen, o anche piu'a lungo se i sintomi clinici lo impongono, poiche' le concentrazioni sieriche di fentanil diminuiscono gradualmente e si riducono a circa il50% dopo 20-27 ore. I pazienti e le persone che si prendono cura di loro devono essere informati che Matrifen contiene un principio attivoin una quantita' che puo' essere fatale, soprattutto per un bambino. Pertanto, essi devono tenere tutti i cerotti fuori dalla vista e dallaportata dei bambini, sia prima che dopo l'uso. A causa dei rischi, inclusi gli esiti fatali, associati all'ingestione accidentale, all'uso improprio e all'abuso, e' necessario raccomandare ai pazienti e alle persone che li assistono di conservare Matrifen in un luogo sicuro e protetto, inaccessibile ad altri. Pazienti naive e pazienti che non hannotolleranza agli oppioidi: l'uso di Matrifen in pazienti naive agli oppioidi e' stato associato con rari casi di depressione respiratoria significativa e/o morte quando viene utilizzato come terapia oppioide iniziale, soprattutto in pazienti con dolore non oncologico. Esiste il rischio potenziale di ipoventilazione grave o pericolosa per la vita anche se viene utilizzata la dose piu' bassa di Matrifen come terapia iniziale in pazienti naive agli oppioidi, soprattutto in pazienti anziani o con compromissione epatica o renale. La tendenza a sviluppare tolleranza ha un'ampia variabilita' interindividuale. Si raccomanda di utilizzare Matrifen in pazienti che hanno dimostrato tolleranza agli oppioidi (vedere paragrafo 4.2). Depressione respiratoria: con Matrifen, in alcuni pazienti, si puo' verificare una significativa depressione respiratoria; i pazienti devono essere tenuti sotto controllo per questieffetti. La depressione respiratoria puo' persistere anche dopo la rimozione del cerotto di Matrifen. L'incidenza di depressione respiratoria aumenta con l'aumentare della dose di Matrifen (vedere paragrafo 4.9). Sostanze ad azione depressiva del SNC possono aggravare la depressione respiratoria (vedere paragrafo 4.5). Gli oppioidi possono causaredisturbi respiratori durante il sonno, come apnea centrale del sonno(ACS) e ipossia correlata al sonno. L'uso di oppioidi aumenta il rischio di ACS in maniera dose-dipendente. Nei pazienti che presentano ACS,valutare la riduzione del dosaggio totale di oppioidi. Rischio derivante dall'uso concomitante di depressivi del sistema nervoso centrale (SNC), inclusi medicinali sedativi come benzodiazepine o farmaci correlati, alcol e farmaci narcotici depressivi del SNC: l'uso concomitantedi Matrifen e medicinali sedativi come le benzodiazepine o farmaci correlati, alcol o medicinali narcotici depressivi del SNC, puo' provocare sedazione, depressione respiratoria, coma e morte. A causa di questirischi, la prescrizione concomitante di medicinali sedativi deve essere riservata a quei pazienti per i quali non sono possibili opzioni terapeutiche alternative. Se viene presa la decisione di prescrivere Matrifen in concomitanza con farmaci sedativi, deve essere usata la dosepiu' bassa efficace e la durata del trattamento deve essere la piu' breve possibile. I pazienti devono essere seguiti attentamente per segnie sintomi di depressione respiratoria e sedazione. A tale riguardo, si raccomanda fortemente di informare i pazienti e chi li assiste affinche' siano a conoscenza di questi sintomi (vedere paragrafo 4.5). Malattia polmonare cronica: Matrifen puo' avere effetti indesiderati piu'severi in pazienti con malattie polmonari croniche, ostruttive o di altro tipo. In questi pazienti gli oppioidi possono ridurre il drive respiratorio e aumentare la resistenza delle vie aeree. Effetti del trattamento a lungo termine e tolleranza: in tutti i pazienti, nel caso disomministrazione ripetuta di oppioidi si possono sviluppare tolleranzaagli effetti analgesici, iperalgesia, dipendenza fisica e dipendenzapsicologica, mentre si sviluppa una tolleranza incompleta per alcuni effetti indesiderati come la stitichezza indotta da oppioidi. In particolare nei pazienti con dolore cronico non oncologico, e' stato segnalato che potrebbero non sperimentare un miglioramento significativo dell'intensita' del dolore dal trattamento continuo con oppioidi a lungo termine. Durante il trattamento, vi deve essere un contatto frequente tra il medico e il paziente al fine di valutare la necessita' di proseguire il trattamento (vedere paragrafo 4.2). Quando si decide che non vi sono benefici per la continuazione, si deve applicare una graduale riduzione della dose per affrontare i sintomi di astinenza. Non interrompere bruscamente l'assunzione di Matrifen in pazienti con dipendenzafisica da oppioidi. In caso di brusca interruzione della terapia o riduzione della dose puo' insorgere una sindrome da astinenza. Vi sono state segnalazioni in merito alla possibile comparsa di gravi sintomi diastinenza e dolore incontrollato dovuta a una riduzione rapida di Matrifen in pazienti con dipendenza fisica da oppioidi (vedere paragrafi4.2 e 4.8). Quando un paziente non necessita piu' della terapia, e' consigliabile ridurre la dose gradualmente per minimizzare i sintomi diastinenza. La riduzione graduale di una dose elevata puo' richiedere da settimane a mesi. La sindrome da astinenza da medicinali oppioidi e'caratterizzata da alcuni o da tutti i seguenti sintomi: irrequietezza, lacrimazione, rinorrea, sbadigli, sudorazione, brividi, mialgia, midriasi e palpitazioni. Possono insorgere anche altri sintomi come irritabilita', agitazione, ansia, ipercinesia, tremore, debolezza, insonnia, anoressia, crampi addominali, nausea, vomito, diarrea, aumento dellapressione arteriosa, aumento della frequenza respiratoria o della frequenza cardiaca. Disturbo da uso di oppioidi (abuso e dipendenza): l'uso ripetuto di Matrifen puo' portare a Disturbo da Uso di Oppioidi (OUD). Una dose piu' elevata e una durata prolungata del trattamento conoppioidi possono aumentare il rischio di sviluppare OUD.L'abuso o l'uso improprio intenzionale di Matrifen puo' provocare sovradosaggio e/omorte. Il rischio di sviluppare OUD e' aumentato nei pazienti con anamnesi personale o familiare (genitori o fratelli) di disturbi da uso disostanze (incluso il disturbo da uso di alcol), nei consumatori di tabacco o in pazienti con anamnesi personale di altri disturbi di salutementale (ad es. depressione maggiore, ansia e disturbi della personalita'). Prima di iniziare il trattamento con Matrifen e durante il trattamento, e' necessario concordare con il paziente gli obiettivi e un piano di interruzione del trattamento (vedere paragrafo 4.2).
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Analgesici, oppioidi, derivati della fenilpiperidina.
CONSERVAZIONE
Questo medicinale non richiede alcuna condizione speciale di conservazione.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Dolore acuto o postoperatorio, poiche' non e' possibile aumentare gradualmente la dose durante un impiego a breve termine e potrebbe inoltre comportare un possibile rischio di ipoventilazione grave o pericolosa per la vita. Severa depressione respiratoria.
DENOMINAZIONE
MATRIFEN CEROTTO TRANSDERMICO
ECCIPIENTI
Glicole dipropilenico, idrossipropilcellulosa, dimeticone, silicone adesivo (amino-resistente), membrana di rilascio, etilenvinilacetato (EVA), pellicola di copertura, film in polietilene tereftalato (PET), pellicola protettiva asportabile, film in poliestere rivestito con fluoropolimero, inchiostro di stampa.
EFFETTI INDESIDERATI
La sicurezza di Matrifen e' stata valutata in 1565 soggetti adulti e 289 pediatrici che hanno preso parte a 11 studi clinici (1 in doppio cieco, controllato vs placebo; 7 in aperto, vs controllo attivo; 3 in aperto, non controllati) nel trattamento del dolore cronico oncologico onon oncologico. Tutti questi soggetti hanno ricevuto almeno 1 dose diMatrifen e hanno fornito dati di sicurezza. Sulla base dei dati di sicurezza aggregati di questi studi clinici, le reazioni avverse riportate piu' comunemente (incidenza >=10%) sono state: nausea (35,7%), vomito (23,2%), stipsi (23,1%), sonnolenza (15,0%), capogiri (13,1%) e cefalea (11,8%). Le reazioni avverse riportate con l'uso di Matrifen negli studi clinici, incluse quelle elencate sopra, e quelle e nell'esperienza post-marketing sono elencate sotto nella Le frequenze sono riportate in accordo alla seguente convenzione: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, <1/10); non comune (>=1/1.000, <1/100); raro (>=1/10.000,<1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Le reazioni avverse sono presentate secondo la Classificazione per Sistemi e Organi e in ordine decrescente di gravita' all'interno di ciascuna categoria di frequenza. Reazioni avverse in pazienti adulti e pediatrici. Disturbi del sistema immunitario. Comune: ipersensibilita'; non noto: shock anafilattico, reazione anafilattica, reazione anafilattoide. Patologie endocrine. Non noto: carenza di androgeni. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: anoressia. Disturbi psichiatrici. Comune: insonnia,depressione, ansia, stato confusionale, allucinazioni; non comune: agitazione, disorientamento, umore euforico; non noto: delirium, dipendenza da sostanze d'abuso**. Patologie del sistema nervosa. Molto comune:sonnolenza, capogiro, cefalea; comune: tremore, parestesia; non comune: ipoestesia, convulsioni (incluse convulsioni cloniche e da grande male), amnesia; riduzione del livello di coscienza, perdita di coscienza. Patologie dell'occhio. Non comune: visione offuscata; raro: miosi.Patologie dell'orecchio e del labirinto. Comune: vertigini. Patologiecardiache. Comune: palpitazioni, tachicardia; non comune: bradicardia,cianosi. Patologie vascolari. Comune: ipertensione; non comune: ipotensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: dispnea; non comune: depressione respiratoria, distress respiratorio; raro: apnea, ipoventilazione; non noto: bradipnea. Patologie gastrointestinali. Molto comune: nausea, vomito, stipsi; comune: diarrea, bocca secca, dolore addominale, dolore addominale superiore, dispepsia; non comune: ileo, disfagia; raro: sub ileo. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: iperidrosi, prurito, rash, eritema; non comune: eczema, dermatite allergica, patologia della pelle, dermatite, dermatite da contatto. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: spasmi muscolari; non comune: contrazioni muscolari. Patologie renali e urinarie. Comune: ritenzione urinaria. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: disfunzione erettile, disfunzioni sessuali. Patologie sistemiche e condizionirelative alla sede di somministrazione. Comune: affaticamento, edema periferico, astenia, malessere, sensazione di freddo; non comune: reazioni al sito di applicazione, malattia simil- influenzale, sensazione di modificazioni della temperatura corporea, ipersensibilita' nel sitodi applicazione, sindrome da sospensione, piressia*; raro: dermatite nel sito di applicazione, eczema nel sito di applicazione; non noto: tolleranza al farmaco***. * La frequenza assegnata (non comune) si basasulle analisi di incidenza che comprendono solo adulti e bambini con dolore non oncologico valutati in studi clinici. ** L'uso ripetuto di MATRIFEN puo' causare dipendenza da sostanze d'abuso, anche a dosi terapeutiche. Il rischio di dipendenza da sostanze d'abuso puo' variare aseconda dei fattori di rischio individuali del paziente, della posologia e della durata del trattamento con oppioidi (vedere paragrafo 4.4).*** Con l'uso ripetuto puo' svilupparsi tolleranza. Popolazione pediatrica: la sicurezza di Matrifen e' stata valutata in 289 pazienti pediatrici (< 18 anni) che hanno partecipato a 3 studi clinici per la gestione del dolore cronico o continuo di origine oncologica o non oncologica. Questi pazienti hanno assunto almeno una dose di Matrifen e hannofornito dati di sicurezza (vedere paragrafo 5.1). Il profilo di sicurezza nei bambini e negli adolescenti trattati con Matrifen e' stato simile a quello osservato negli adulti. Non sono stati identificati rischi nella popolazione pediatrica oltre a quelli attesi con l'uso di oppioidi per il sollievo dal dolore associato a gravi malattie e non sembra esserci alcun rischio specifico pediatrico associato all'uso di Matrifen in bambini anche di solo 2 anni di eta' se utilizzato come indicato. Sulla base dei dati aggregati di sicurezza da questi 3 studi clinici nei pazienti pediatrici, le reazioni avverse riportate piu' comunemente (incidenza >=10%) sono state: vomito (33,9%), nausea (23,5%). cefalea (16,3%), stipsi (13,5%), diarrea (12,8%) e prurito (12,8%). Sintomi da astinenza da oppioidi (come nausea, vomito, diarrea, ansia e brividi) sono possibili in alcuni pazienti in seguito alla conversione del precedente trattamento analgesico con oppioidi a MATRIFEN o se la terapia viene interrotta all'improvviso (vedere paragrafi 4.2 e 4.4). Sono stati riportati casi molto rari di neonati con sindrome da sospensione neonatale nel caso di madri che hanno fatto uso cronico di Matrifen durante la gravidanza (vedere paragrafo 4.6). Casi di sindrome serotoninergica sono stati riportati quando fentanil e' stato somministrato in concomitanza a farmaci altamente serotoninergici (vedere paragrafi 4.4. e 4.5). Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza: non ci sono dati adeguati sull'uso di Matrifen nelle donnein gravidanza. Studi sugli animali hanno dimostrato una certa tossicita' riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Non e' noto il rischio potenziale nell'uomo sebbene fentanil, quando utilizzato per via endovenosacome anestetico, abbia dimostrato di attraversare la barriera placentare in gravidanza. E' stata riportata sindrome da sospensione in neonati nati da madri in terapia cronica con Matrifen durante la gravidanza.Matrifen non deve essere utilizzato durante la gravidanza a meno chenon sia strettamente necessario. L'uso di Matrifen durante il parto non e' raccomandato poiche' non puo' essere utilizzato nel trattamento del dolore acuto o post-operatorio (vedere paragrafo 4.3). Inoltre, poiche' fentanil passa attraverso la placenta, l'uso di Matrifen duranteil parto puo' provocare depressione respiratoria nel neonato. Allattamento: fentanil viene escreto nel latte materno e puo' provocare sedazione/depressione respiratoria nel neonato allattato. L'allattamento conlatte materno dovra' pertanto essere interrotto durante il trattamento con Matrifen e per almeno 72 ore dopo la rimozione del cerotto. Fertilita': non ci sono dati clinici sugli effetti di fentanil sulla fertilita'. Alcuni studi nei ratti hanno evidenziato una riduzione della fertilita' e un aumento della mortalita' embrionale a dosi tossiche perle madri (vedere paragrafo 5.3).
INDICAZIONI
Adulti: Matrifen e' indicato nel trattamento del dolore cronico severoche richiede somministrazione continua a lungo termine di oppioidi. Bambini: trattamento a lungo termine del dolore cronico severo nei bambini di eta' superiore a 2 anni che sono gia' in trattamento con oppioidi.
INTERAZIONI
Interazioni farmacodinamiche. Medicinali ad azione centrale/sostanze con azione depressiva sul sistema nervoso centrale (SNC), inclusi alcole farmaci narcotici con azione depressiva sul SNC: l'uso concomitantedi Matrifen ed altri medicinali con azione depressiva sul sistema nervoso centrale (comprendenti benzodiazepine e altri sedativi/ipnotici,oppioidi, anestetici generali, fenotiazine, tranquillanti, antistaminici sedativi, alcol e farmaci narcotici con azione depressiva sul SNC)miorilassanti e gabapentinoidi (gabapentin e pregabalin), puo' provocare depressione respiratoria, ipotensione, sedazione profonda, coma o morte. La prescrizione concomitante di sostanze depressive del SNC e diMatrifen deve essere riservata ai pazienti per cui non sono possibiliopzioni terapeutiche alternative. L'uso di uno qualsiasi di questi medicinali in concomitanza a Matrifen richiede un monitoraggio intenso el'osservazione. La dose e la durata dell'uso concomitante devono essere limitate (vedere paragrafo 4.4). Inibitori delle monoaminossidasi (IMAO): l'uso di Matrifen non e' raccomandato in pazienti che richiedono la somministrazione contemporanea di IMAO. Sono state segnalate interazioni severe e imprevedibili con gli IMAO, comprendenti un potenziamento degli effetti degli oppioidi o degli effetti serotoninergici. Matrifen non deve essere utilizzato nei 14 giorni successivi all'interruzione della terapia con IMAO. Medicinali serotoninergici: la co-somministrazione di fentanil con medicinali serotoninergici, come un Inibitore Selettivo della Ricaptazione della Serotonina (SSRI) o un Inibitoredella Ricaptazione della Serotonina-Noradrenalina (SNRI) o un Inibitore delle Monoamino Ossidasi (IMAO) puo' aumentare il rischio di sindrome serotoninergica, una condizione potenzialmente pericolosa per la vita. Usare in concomitanza con cautela. Osservare attentamente il paziente, in particolare durante l'inizio del trattamento e l'aggiustamentodella dose (vedere paragrafo 4.4). Uso concomitante di agonisti/antagonisti oppioidi misti: l'uso concomitante di buprenorfina, nalbufina opentazocina non e' raccomandato. Questi medicinali hanno elevata affinita' per i recettori oppioidi con un'attivita' intrinseca relativamente bassa, quindi antagonizzano in parte l'effetto analgesico di fentanil e possono indurre sintomi da astinenza in pazienti dipendenti daglioppioidi (vedere paragrafo 4.4). Interazioni farmacocinetiche. Inibitori del CYP3A4: fentanil, principio attivo ad elevata clearance, vienerapidamente metabolizzato principalmente dal citocromo CYP3A4. L'uso concomitante di Matrifen e di inibitori del citocromo P450 3A4 (CYP3A4)puo' comportare un aumento della concentrazione plasmatica di fentanil, che potrebbe aumentare o prolungare sia gli effetti terapeutici chequelli indesiderati e potrebbe causare depressione respiratoria grave. Ci si aspetta che l'entita' dell'interazione con gli inibitori potenti di CYP3A4 sia maggiore di quella con gli inibitori deboli o moderati. Sono stati segnalati casi di depressione respiratoria grave dopo laco-somministrazione di inibitori del CYP3A4 con fentanil transdermico, compreso un caso fatale dopo la co-somministrazione con un inibitoremoderato del CYP3A4. L'uso concomitante di inibitori del CYP3A4 e Matrifen non e' raccomandato, a meno che il paziente sia monitorato attentamente (vedere paragrafo 4.4). Esempi di principi attivi che possonoaumentare le concentrazioni di fentanil sono: amiodarone, cimetidina,claritromicina, diltiazem, eritromicina, fluconazolo, itraconazolo, ketoconazolo, nefazodone, ritonavir, verapamil e voriconazolo (l'elenconon e' completo). Dopo la co-somministrazione di inibitori deboli, moderati o potenti del CYP3A4 con fentanil e.v. a breve durata d'azione,la diminuzione della clearance di fentanil e' stata generalmente <=25%, tuttavia con ritonavir (inibitore potente di CYP3A4), la clearance media di fentanil e' diminuita in media del 67%. L'entita' dell'interazione degli inibitori di CYP3A4 con fentanil transdermico a lunga durata d'azione e' nota, ma puo' essere maggiore che con la somministrazione e.v. a breve durata d'azione. Induttori di CYP3A4: l'uso concomitante di fentanil transdermico con induttori del citocromo CYP3A4 puo' comportare una diminuzione delle concentrazioni plasmatiche di fentanil euna diminuzione dell'effetto terapeutico. Si raccomanda cautela nell'uso concomitante di induttori di CYP3A4 e Matrifen. La dose di Matrifen puo' richiedere un aumento oppure puo' essere necessario passare a un altro medicinale analgesico. In previsione dell'interruzione di un trattamento concomitante con un induttore di CYP3A4 e' necessario diminuire la dose di fentanil e monitorare attentamente il paziente. Gli effetti dell'induttore diminuiscono gradualmente e cio' puo' comportareun aumento delle concentrazioni plasmatiche di fentanil, le quali possono aumentare o prolungare sia gli effetti terapeutici sia gli effettiindesiderati, e potrebbero causare una grave depressione respiratoria. L'attento monitoraggio deve continuare fino al raggiungimento di effetti stabili del farmaco. Esempi di principi attivi che possono diminuire le concentrazioni plasmatiche di fentanil sono: carbamazepina, fenobarbital, fenitoina e rifampicina (l'elenco non e' completo). Popolazione pediatrica: sono stati effettuati studi d'interazione solo negliadulti.
POSOLOGIA
Posologia: la dose di Matrifen deve essere personalizzata in base allecondizioni del paziente e deve essere valutata a intervalli regolaridopo l'applicazione. Deve essere utilizzata la dose minima efficace. Icerotti sono progettati per rilasciare circa 12, 25, 50, 75 e 100 mcg/h di fentanil nella circolazione sistemica, che rappresentano rispettivamente circa 0,3, 0,6, 1,2, 1,8 e 2,4 mg al giorno. Scelta del dosaggio iniziale: la dose appropriata iniziale di Matrifen deve basarsi sull'uso corrente di oppioidi da parte del paziente. Si raccomanda di utilizzare Matrifen in pazienti che hanno dimostrato tolleranza agli oppioidi. Altri fattori da considerare sono le condizioni generali e mediche del paziente, inclusi il peso, l'eta' e il grado di debilitazionenonche' il grado di tolleranza agli oppioidi. La dose potra' essere successivamente aumentata o diminuita gradualmente, se necessario, con variazioni di 12 o 25 mcg/h in modo da raggiungere la dose minima appropriata di Matrifen a seconda della risposta e delle esigenze analgesiche supplementari. Pazienti naive agli oppioidi: generalmente la via disomministrazione transdermica non e' raccomandata in pazienti naive agli oppioidi. Devono essere considerate vie alternative di somministrazione (orale, parenterale). Per prevenire il sovradosaggio si raccomanda che i pazienti naive ricevano basse dosi di oppioidi a rilascio immediato (ad es. morfina, idromorfone, ossicodone, tramadolo e codeina)che devono essere aumentate gradualmente fino a raggiungere una dose analgesica equivalente a Matrifen con un rilascio di 12 mcg/h o 25 mcg/h. A questo punto i pazienti possono passare a Matrifen. In circostanze in cui e' impossibile cominciare con oppioidi orali e Matrifen e' l'unica opzione di trattamento appropriata per un paziente naive agli oppioidi, la dose iniziale deve essere quella piu' bassa (cioe' 12 mcg/h). In tali circostanze il paziente deve essere attentamente monitorato. Nei pazienti naive agli oppioidi, la possibilita' di ipoventilazionegrave o pericolosa per la vita esiste anche se per iniziare la terapia viene utilizzata la dose piu' bassa di Matrifen (vedere paragrafi 4.4 e 4.9). Aumento graduale della dose e terapia di mantenimento: il cerotto di Matrifen deve essere sostituito ogni 72 ore. La dose deve essere aumentata gradualmente e personalizzata sulla base dell'impiego giornaliero medio di analgesici supplementari, fino a raggiungere un equilibrio tra efficacia analgesica e tollerabilita'. L'aumento gradualedella dose normalmente deve essere eseguito con incrementi di 12 o di25 mcg/h, sebbene si debba tenere conto delle esigenze analgesiche supplementari (morfina orale 45/90 mg/die circa Matrifen 12/25 mcg/h) e dell'entita' del dolore del paziente. In seguito a un incremento delladose, il paziente puo' impiegare fino a 6 giorni per raggiungere un equilibrio con il nuovo livello di dose. Pertanto, dopo un incremento della dose, i pazienti devono indossare il cerotto della dose piu' altaper due applicazioni di 72 ore prima di effettuare qualsiasi altro incremento della dose. Per dosi superiori a 100 mcg/h e' possibile usarepiu' di un cerotto di Matrifen alla volta. I pazienti potrebbero avereperiodicamente necessita' di dosi integrative di un analgesico a breve azione per il dolore "breakthrough". Quando la dose di MatrifenN supera i 300 mcg/h per alcuni pazienti potrebbero essere necessari metodiaddizionali o alternativi di somministrazione dell'oppioide. In assenza di un adeguato controllo del dolore, deve essere considerata la possibilita' di iperalgesia, tolleranza e progressione della malattia dibase (vedere paragrafo 4.4). Se l'analgesia e' insufficiente, soltantodurante la prima applicazione, il cerotto di Matrifen puo' essere sostituito dopo 48 ore con un cerotto della stessa dose, oppure la dose puo' essere aumentata dopo 72 ore. Se il cerotto deve essere sostituito(ad es. se si stacca) prima di 72 ore, si deve applicare un cerotto dello stessa dose in una zona cutanea differente. Cio' puo' provocare un aumento delle concentrazioni sieriche (vedere paragrafo 5.2) e il paziente deve essere attentamente monitorato. Durata e obiettivi del trattamento: prima di iniziare il trattamento con Matrifen deve essere concordata con il paziente una strategia di trattamento che comprenda ladurata e gli obiettivi dello stesso, e un piano per la conclusione del trattamento, in accordo con le linee guida per la gestione del dolore. Durante il trattamento, vi deve essere un contatto frequente tra ilmedico e il paziente al fine di valutare la necessita' di proseguireil trattamento, considerare l'interruzione del trattamento e, se necessario, adeguare la posologia. In assenza di un adeguato controllo deldolore, deve essere considerata la possibilita' di iperalgesia, tolleranza e progressione della malattia di base (vedere paragrafo 4.4). Interruzione della terapia con Matrifen: se fosse necessario interromperela terapia con Matrifen, la sua sostituzione con altri farmaci oppioidi dovra' essere graduale, iniziando con una dose bassa da aumentare progressivamente poiche' i livelli plasmatici di fentanil scendono gradualmente dopo la rimozione di Matrifen. Possono essere necessarie oltre 20 ore perche' la concentrazione plasmatica di fentanil diminuisca del 50%. In generale, l'interruzione dell'analgesia di tipo oppiaceo deve essere graduale al fine di prevenire i sintomi da astinenza (vedereparagrafi 4.4 e 4.8). Vi sono state segnalazioni in merito alla comparsa di gravi sintomi da astinenza e dolore incontrollato dovuta a un'interruzione rapida di analgesici oppioidi in pazienti con dipendenza fisica da oppioidi. La riduzione progressiva della dose deve basarsi sulla dose individuale, sulla durata del trattamento e sulla risposta del paziente al dolore e ai sintomi da astinenza. Nei pazienti in trattamento da lungo tempo, puo' essere necessaria una riduzione della doseancora piu' graduale. Nei pazienti in trattamento da breve tempo, si puo' prendere in considerazione uno schema di riduzione piu' rapida. Isintomi da astinenza da oppiacei possono insorgere in alcuni pazientidopo la conversione o l'aggiustamento della dose. Popolazioni speciali. Pazienti anziani: i pazienti anziani devono essere osservati attentamente e la dose deve essere personalizzata in base alle condizioni delpaziente (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). Nei pazienti anziani naive agli oppioidi il trattamento deve essere considerato solo se i benefici superano i rischi. In questi casi per il trattamento iniziale deve essere considerata solo la dose di 12 mcg/h di Matrifen. Compromissione renale ed epatica: i pazienti con compromissione renale o epatica devonoessere osservati attentamente e la dose deve essere personalizzata inbase alle condizioni del paziente (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
PRINCIPI ATTIVI
Matrifen 12 microgrammi/ora: ogni cerotto transdermico contiene 1,38 mg di fentanil in un cerotto di 4,2 cm^2 e rilascia 12 microgrammi/oradi fentanil. Matrifen 25 microgrammi/ora: ogni cerotto transdermico contiene 2,75 mg di fentanil in un cerotto di 8,4 cm^2 e rilascia 25 microgrammi/ora di fentanil. Matrifen 50 microgrammi/ora: ogni cerotto transdermico contiene 5,50 mg di fentanil in un cerotto di 16,8 cm^2 e rilascia 50 microgrammi/ora di fentanil. Matrifen 75 microgrammi/ora: ogni cerotto transdermico contiene 8,25 mg di fentanil in un cerotto di25,2 cm^2 e rilascia 75 microgrammi/ora di fentanil. Matrifen 100 microgrammi/ora: ogni cerotto transdermico contiene 11,0 mg di fentanil in un cerotto di 33,6 cm^2 e rilascia 100 microgrammi/ora di fentanil.Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.