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AVVERTENZE
Edoxaban 15 mg non e' indicato in monoterapia perche' puo' avere una ridotta efficacia. E' indicato unicamente per il passaggio da edoxaban30 mg (pazienti con uno o piu' fattori clinici che determinano un aumento dell'esposizione) ad AVK, insieme a una dose adeguata di AVK (vedere paragrafo 4.2). Rischio emorragico: edoxaban aumenta il rischio disanguinamento e puo' causare sanguinamento grave, potenzialmente fatale. Come per altri anticoagulanti, si raccomanda cautela nell'utilizzodi edoxaban in pazienti con aumentato rischio di emorragia. La somministrazione di edoxaban dev'essere sospesa in caso di emorragia severa (vedere paragrafi 4.8 e 4.9). Negli studi clinici i sanguinamenti dellemucose (ad es. epistassi, sanguinamenti gastrointestinali e genito-urinari) e l'anemia sono stati segnalati piu' frequentemente durante iltrattamento a lungo termine con edoxaban, rispetto al trattamento conAVK. Percio', oltre ad un'adeguata sorveglianza clinica, puo' essere importante, se ritenuto opportuno, effettuare dei controlli di laboratorio su emoglobina/ematocrito per rilevare dei sanguinamenti occulti. Diverse sottopopolazioni di pazienti, descritte di seguito in dettaglio, presentano un rischio emorragico aumentato. Tali pazienti devono essere sottoposti ad attento monitoraggio per la comparsa di segni e sintomi di complicanze emorragiche e anemia dopo l'inizio del trattamento(vedere paragrafo 4.8). Una riduzione dell'emoglobina o della pressione arteriosa di origine sconosciuta deve indurre a ricercare un focolaio emorragico. L'effetto anticoagulante di edoxaban non puo' essere monitorato in modo affidabile con i test di laboratorio standard. Non e'disponibile un agente specifico per l'inversione dell'effetto anticoagulante di edoxaban (vedere paragrafo 4.9). L'emodialisi non contribuisce in misura significativa alla clearance di edoxaban (vedere paragrafo 5.2). Anziani: la co-somministrazione di edoxaban con acido acetilsalicilico (ASA) in pazienti anziani richiede cautela, a causa di un rischio di emorragia potenzialmente piu' elevato in questa popolazione (vedere paragrafo 4.5). Compromissione renale: nei soggetti con compromissione renale lieve (CrCl > 50-80 mL/min), moderata (CrCl 30-50 mL/min) e severa (CrCl < 30 mL/min, ma non sottoposti a dialisi), l'area sotto la curva (AUC) plasmatica risultava aumentata rispettivamente del 32%, 74% e 72%, in rapporto ai soggetti con funzionalita' renale nellanorma (vedere paragrafo 4.2 per la riduzione della dose). Nei pazienticon malattia renale allo stadio terminale o in dialisi, l'uso di Lixiana non e' raccomandato (vedere paragrafi 4.2 e 5.2). Funzione renalenella FANV: una tendenza verso una riduzione dell'efficacia a fronte di un aumento della CrCl e' stata osservata con edoxaban, rispetto a warfarin ben gestito (vedere paragrafo 5.1 per ENGAGE AF-TIMI 48 e per ulteriori dati da E314 ed ETNA-AF). Nei pazienti con FANV ed elevata CrCl edoxaban deve essere usato solo dopo un'attenta valutazione del rischio tromboembolico ed emorragico individuale. Valutazione della funzione renale: la CrCl deve essere monitorata all'inizio del trattamentoin tutti i pazienti e successivamente quando clinicamente indicato (vedere paragrafo 4.2). Compromissione epatica: edoxaban non e' raccomandato in pazienti con compromissione epatica severa (vedere paragrafi 4.2 e 5.2). Edoxaban deve essere usato con cautela nei pazienti con compromissione epatica lieve o moderata (vedere paragrafo 4.2). I pazienticon elevati livelli di enzimi epatici (ALT/AST > 2 volte l'ULN) o bilirubina totale >= 1,5 volte l'ULN sono stati esclusi dagli studi clinici. Pertanto, edoxaban deve essere utilizzato con cautela in questa popolazione (vedere paragrafi 4.2 e 5.2). Prima di iniziare il trattamento con edoxaban devono essere eseguiti i test di funzionalita' epatica. Si raccomanda il monitoraggio periodico della funzionalita' epaticanei pazienti in trattamento con edoxaban per oltre un anno. Interruzione per intervento chirurgico e altri interventi: se l'anticoagulazionedeve essere interrotta per ridurre il rischio di sanguinamento in corso di interventi chirurgici o altre procedure, edoxaban deve essere sospeso non appena possibile e preferibilmente almeno 24 ore prima dell'intervento. Nel decidere l'eventualita' di rimandare una procedura fino a 24 ore dopo l'ultima dose di edoxaban, deve essere valutato l'aumentato rischio emorragico in rapporto all'urgenza dell'intervento. Il trattamento con edoxaban deve essere ripreso al piu' presto dopo l'intervento chirurgico o altra procedura non appena sia stata raggiunta un'emostasi adeguata, tenendo presente che il tempo richiesto per l'insorgenza dell'effetto terapeutico anticoagulante di edoxaban e' 1 - 2 ore. Se durante o dopo l'intervento chirurgico non possono essere assuntimedicinali orali, si deve considerare la somministrazione di un anticoagulante parenterale e poi passare a edoxaban per via orale una voltaal giorno (vedere paragrafo 4.2). Interazione con altri medicinali che influiscono sull'emostasi: la co-somministrazione di medicinali cheinfluiscono sull'emostasi puo' aumentare il rischio di sanguinamento.Questi comprendono ASA, inibitori del recettore piastrinico P2Y 12 , altri agenti antitrombotici, terapia fibrinolitica, inibitori selettividella ricaptazione della serotonina (SSRI) o inibitori della ricaptazione della serotonina-norepinefrina (SNRI) e uso cronico di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) (vedere paragrafo 4.5). Protesi valvolari cardiache e stenosi mitralica da moderata a severa: edoxaban non e' stato studiato in pazienti con valvole cardiache meccaniche, in pazienti durante i 3 mesi successivi all'impianto di una bioprotesi valvolare cardiaca, con o senza fibrillazione atriale, o in pazienti constenosi mitralica da moderata a severa. Pertanto, l'uso di edoxaban non e' raccomandato in questi pazienti. Pazienti con EP emodinamicamenteinstabili o pazienti che richiedono trombolisi o embolectomia polmonare: edoxaban non e' raccomandato in alternativa all'eparina non frazionata in pazienti con embolia polmonare emodinamicamente instabili o che possono essere sottoposti a trombolisi o embolectomia polmonare, poiche' la sicurezza e l'efficacia di edoxaban non sono state stabilite in tali situazioni cliniche. Pazienti con neoplasie attive: l'efficaciae la sicurezza di edoxaban nel trattamento e/o nella prevenzione della TEV nei pazienti con neoplasie attive non sono state stabilite. Pazienti con sindrome antifosfolipidica: gli anticoagulanti orali ad azione diretta (DOAC), tra cui edoxaban, non sono raccomandati nei pazienticon storia pregressa di trombosi ai quali e' diagnosticata la sindrome antifosfolipidica.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Agenti antitrombotici, inibitori diretti del fattore Xa.
CONSERVAZIONE
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; sanguinamento clinicamente significativoin atto; malattia epatica associata a coagulopatia ed a rischio di sanguinamento clinicamente rilevante. Lesioni o condizioni tali da costituire un rischio significativo di sanguinamento maggiore. Queste possono includere ulcerazione gastrointestinale recente o in corso, presenza di neoplasie maligne ad alto rischio di sanguinamento, recente traumatismo cerebrale o spinale, recente intervento chirurgico cerebrale, spinale od oftalmico, recente emorragia intracranica, varici esofagee accertate o sospette, malformazioni arterovenose, aneurismi vascolari odisfunzioni vascolari maggiori a livello intraspinale o intracerebrale. Ipertensione severa non controllata. Trattamento concomitante con altri anticoagulanti, come le eparine non frazionate, le eparine a basso peso molecolare (enoxaparina, dalteparina, ecc.), i derivati dell'eparina (fondaparinux, ecc.), gli anticoagulanti orali (warfarin, dabigatran etexilato, rivaroxaban, apixaban, ecc.), tranne nel caso specifico di cambiamento di terapia anticoagulante orale (vedere paragrafo 4.2) o quando le eparine non frazionate siano somministrate a dosi necessarie per mantenere pervio un catetere centrale, venoso o arterioso (vedere paragrafo 4.5). Gravidanza e allattamento (vedere paragrafo 4.6).
DENOMINAZIONE
LIXIANA COMPRESSE RIVESTITE CON FILM
ECCIPIENTI
Nucleo della compressa: mannitolo (E421), amido pregelatinizzato, crospovidone (E1202), idrossipropilcellulosa (E463), magnesio stearato (E470b). Film di rivestimento: ipromellosa (E464), macrogol (8000), titanio diossido (E171), talco (E553b), cera carnauba. Lixiana 15 mg compresse rivestite con film: ferro ossido giallo (E172), ferro ossido rosso(E172). Lixiana 30 mg compresse rivestite con film: ferro ossido rosso (E172). Lixiana 60 mg compresse rivestite con film: ferro ossido giallo (E172).
EFFETTI INDESIDERATI
Riassunto del profilo di sicurezza: il profilo di sicurezza di edoxaban si basa su due studi di fase 3 (21 105 pazienti con FANV e 8 292 pazienti con TEV (TVP ed EP)) e sull'esperienza post-autorizzazione. Le reazioni avverse piu' comunemente segnalate in associazione al trattamento con edoxaban sono epistassi (7,7%), ematuria (6,9%) e anemia (5,3%). Il sanguinamento puo' verificarsi in qualsiasi sede e puo' essere di grado severo e addirittura fatale (vedere paragrafo 4.4). Elenco delle reazioni avverse: il seguente elenco fornisce la descrizione dellereazioni avverse osservate nei due studi registrativi di fase 3, nei pazienti con TEV e FANV, combinati per entrambe le indicazioni e dellereazioni avverse al farmaco identificate nel contesto post-marketing.Le reazioni avverse sono riportate secondo la classificazione per sistemi e organi (SOC) secondo MedDRA e frequenza, utilizzando la convenzione seguente: molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, <1/10), non comune (>=1/1 000, <1/100), raro (>=1/10 000, <1/1 000), molto raro (<1/10000) e non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base deidati disponibili). Elenco delle reazioni avverse per FANV e TEV. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: anemia; non comune: trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: ipersensibilita'; raro: reazione anafilattica, edema allergico. Patologie del sistema nervoso. Comune: capogiro, cefalea; non comune: emorragia intracranica; raro: emorragia subaracnoidea. Patologie dell'occhio. Non comune:emorragia della congiuntiva/sclera, emorragia intraoculare. Patologiecardiache. Raro: emorragia pericardica. Patologie vascolari. Non comune: altra emorragia. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: epistassi; non comune: emottisi. Patologie gastrointestinali. Comune: dolore addominale, emorragia del tratto gastrointestinale inferiore, emorragia del tratto gastrointestinale superiore, emorragia orale/della faringe, nausea; raro: emorragia retroperitoneale. Patologie epatobiliari. Comune: bilirubina ematica aumentata, gamma-glutamiltransferasi aumentata; non comune: fosfatasi alcalina ematica aumentata,transaminasi aumentate. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: emorragia del tessuto molle cutaneo, eruzione cutanea, prurito; non comune: orticaria. Patologie del sistema muscoloscheletricoe del tessuto connettivo. Raro: emorragia intramuscolare (senza sindrome compartimentale), emorragia intra-articolare. Patologie renali e urinarie. Comune: ematuria macroscopica/emorragia uretrale; non nota: nefropatia da anticoagulanti. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Comune: emorragia vaginale ^1. Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: emorragia in sede di puntura. Esami diagnostici comune: prova di funzionalita' epaticaanormale. Traumatismi, intossicazioni e complicazioni da procedura. Non comune: emorragia in sede di intervento; raro: emorragia subdurale,emorragia procedurale. ^1 Le frequenze di segnalazione si basano sulla popolazione femminile negli studi clinici. Emorragie vaginali sono state segnalate con frequenza comune nelle donne di eta' inferiore a 50anni, mentre la frequenza e' stata non comune nelle donne di eta' superiore a 50 anni. Descrizione di particolari reazioni avverse. Anemiaemorragica: a causa del suo meccanismo d'azione farmacologico, l'uso di edoxaban puo' essere associato a un aumento del rischio di emorragieocculte o conclamate in qualsiasi tessuto od organo, che possono indurre anemia post-emorragica. Segni, sintomi e severita' (compreso l'esito fatale) variano a seconda della sede e del grado o dell'entita' dell'emorragia e/o dell'anemia (vedere paragrafo 4.9). Negli studi clinici i sanguinamenti delle mucose (ad es. epistassi, sanguinamenti gastrointestinali e genito-urinari) e l'anemia sono stati segnalati piu' frequentemente durante il trattamento a lungo termine con edoxaban, in confronto al trattamento con AVK. Percio', oltre ad un'adeguata sorveglianza clinica, puo' essere importante, se ritenuto opportuno, effettuare dei controlli di laboratorio su emoglobina/ematocrito per rilevare dei sanguinamenti occulti. Il rischio emorragico puo' essere aumentatoin determinate categorie di pazienti, ad es. nei pazienti con severa ipertensione arteriosa non controllata e/o sottoposti a trattamenti concomitanti con effetti sull'emostasi (vedere paragrafo 4.4). Le mestruazioni possono essere di intensita' e/o durata maggiore. Le complicanzeemorragiche possono manifestarsi come debolezza, pallore, capogiro, cefalea o gonfiori di origine sconosciuta, dispnea e shock di origine non nota. Con edoxaban sono state segnalate le note complicanze delle emorragie severe, come la sindrome compartimentale e la compromissionerenale dovuta a ipoperfusione o la nefropatia da anticoagulanti. Pertanto, nella valutazione delle condizioni dei pazienti in terapia anticoagulante occorre considerare l'eventualita' di un'emorragia. Popolazione pediatrica: la sicurezza di edoxaban e' stata valutata in due studidi fase 3 (Hokusai VTE PEDIATRICS ed ENNOBLE-ATE) condotti in pazienti pediatrici dalla nascita a meno di 18 anni di eta' con TEV (286 pazienti, 145 pazienti trattati con edoxaban) e malattie cardiache a rischio di eventi trombotici (167 pazienti, 109 pazienti trattati con edoxaban). Complessivamente, il profilo di sicurezza osservato nei bambinie' stato simile a quello della popolazione di pazienti adulti. In totale, il 16,6% dei pazienti pediatrici trattati con edoxaban per TEV hamanifestato reazioni avverse. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Donne in eta' fertile: le donne in eta' fertile devono evitare di iniziare una gravidanza durante il trattamento con edoxaban. Gravidanza: la sicurezza e l'efficacia di edoxaban nelle donne in gravidanza non sono state stabilite. Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicita' riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Per la potenziale tossicita'riproduttiva, il rischio emorragico intrinseco e l'evidenza che edoxaban attraversa la placenta, Lixiana e' controindicato durante la gravidanza (vedere paragrafo 4.3). Allattamento: la sicurezza e l'efficaciadi edoxaban nelle donne che allattano non sono state stabilite. I datiricavati dagli animali indicano che edoxaban e' escreto nel latte materno. Pertanto, Lixiana e' controindicato durante l'allattamento (vedere paragrafo 4.3). Si deve decidere se interrompere l'allattamento o interrompere la terapia/astenersi dalla terapia. Fertilita': non sono stati condotti studi specifici con edoxaban per determinare gli effettisulla fertilita' in uomini e donne. In uno studio di fertilita' maschile e femminile condotto nel ratto non sono stati osservati effetti (vedere paragrafo 5.3).
INDICAZIONI
Lixiana e' indicato nella prevenzione dell'ictus e dell'embolia sistemica nei pazienti adulti affetti da fibrillazione atriale non valvolare(FANV), con uno o piu' fattori di rischio, quali insufficienza cardiaca congestizia, ipertensione, eta' >= 75 anni, diabete mellito, precedente ictus o attacco ischemico transitorio (TIA). Lixiana e' indicatonel trattamento della trombosi venosa profonda (TVP) e dell'embolia polmonare (EP) e per la prevenzione delle recidive di TVP ed EP negli adulti (vedere paragrafo 4.4 per i pazienti con EP emodinamicamente instabili).
INTERAZIONI
Edoxaban viene assorbito prevalentemente nella parte superiore del tratto gastrointestinale. Pertanto, i medicinali o le condizioni patologiche che aumentano lo svuotamento gastrico e la motilita' intestinale possono ridurre la dissoluzione e l'assorbimento di edoxaban. Inibitoridella P-gp: edoxaban e' un substrato del trasportatore di efflusso P-gp. Negli studi di farmacocinetica, la co-somministrazione di edoxabancon gli inibitori della P-gp ciclosporina, dronedarone, eritromicina,ketoconazolo, chinidina o verapamil ha prodotto un aumento delle concentrazioni plasmatiche di edoxaban. La co-somministrazione di edoxabancon ciclosporina, dronedarone, eritromicina o ketoconazolo richiede una riduzione della dose a 30 mg una volta al giorno. La co-somministrazione di edoxaban con chinidina, verapamil o amiodarone non richiede una riduzione della dose sulla base dei dati clinici (vedere paragrafo4.2). L'uso di edoxaban con altri inibitori della P-gp, inclusi gli inibitori delle proteasi del virus dell'immunodeficienza umana (HIV), non e' stato studiato. Durante la co- somministrazione con i seguenti inibitori della P-gp, edoxaban deve essere somministrato alla dose di 30mg una volta al giorno. Ciclosporina: la co- somministrazione di unadose singola di ciclosporina da 500 mg con una dose singola di edoxaban da 60 mg ha aumentato l'AUC e la concentrazione sierica massima (C max) di edoxaban rispettivamente del 73% e del 74%. Dronedarone: dronedarone 400 mg due volte al giorno per 7 giorni, con una singola dose concomitante di edoxaban 60 mg il giorno 5, ha aumentato l'AUC e la C max di edoxaban rispettivamente dell'85% e del 46%. Eritromicina: eritromicina 500 mg quattro volte al giorno per 8 giorni, con una singola dose concomitante di edoxaban 60 mg il giorno 7, ha aumentato l'AUC e laC max di edoxaban rispettivamente dell'85% e del 68%. Ketoconazolo: ketoconazolo 400 mg una volta al giorno per 7 giorni, con una singola dose concomitante di edoxaban 60 mg il giorno 4, ha aumentato l'AUC e la C max di edoxaban rispettivamente dell'87% e dell'89%. Durante la co-somministrazione con i seguenti inibitori della P-gp, edoxaban e' raccomandato alla dose di 60 mg una volta al giorno. Chinidina: chinidina300 mg una volta al giorno i giorni 1 e 4 e tre volte al giorno i giorni 2 e 3, con una singola dose concomitante di edoxaban 60 mg il giorno 3, ha aumentato l'AUC di edoxaban nelle 24 ore del 77% e la C max dell'85%. Verapamil: verapamil 240 mg una volta al giorno per 11 giorni, con una singola dose concomitante di edoxaban 60 mg il giorno 10, haaumentato l'AUC e la C max di edoxaban di circa il 53%. Amiodarone: la co-somministrazione di amiodarone 400 mg una volta al giorno con edoxaban 60 mg una volta al giorno ha aumentato l'AUC del 40% e la C maxdel 66%. Questo risultato non e' stato considerato clinicamente significativo. Nello studio ENGAGE AF-TIMI 48 condotto nella FANV, l'efficacia e la sicurezza sono risultate simili per i soggetti con o senza laco-somministrazione di amiodarone. Claritromicina: claritromicina (500mg due volte al giorno) per 10 giorni, con una singola dose concomitante di edoxaban 60 mg il 9. giorno, ha aumentato l'AUC e la C max di edoxaban, rispettivamente, di circa il 53% e il 27%. Induttori della P-gp: la co- somministrazione di edoxaban e dell'induttore della P-gp rifampicina ha determinato riduzione dell'AUC media e dell'emivita di edoxaban, con possibile riduzione dei suoi effetti farmacodinamici. Laco-somministrazione di edoxaban e altri induttori della P-gp (ad es. fenitoina, carbamazepina, fenobarbital o iperico) puo' ridurre le concentrazioni plasmatiche di edoxaban. Edoxaban deve essere usato con cautela in caso di co-somministrazione di induttori della P-gp. Substratidella P-gp. Digossina: edoxaban 60 mg una volta al giorno nei Giorni da 1 a 14, con co-somministrazione di dosi giornaliere ripetute di digossina 0,25 mg due volte al giorno (Giorni 8 e 9) e 0,25 mg una volta al giorno (Giorni da 10 a 14), ha aumentato la C max di edoxaban del 17%, senza effetti significativi sull'AUC o sulla clearance renale allostato stazionario. Quando sono stati esaminati gli effetti di edoxabananche sulla farmacocinetica di digossina, la C max della digossina e'risultata aumentata di circa il 28% e l'AUC del 7%. Questo dato non e' stato considerato clinicamente rilevante. Non e' necessaria una modifica della dose quando edoxaban e' somministrato con digossina. Anticoagulanti, antiaggreganti piastrinici, FANS e SSRI/SNRI. Anticoagulanti: la co-somministrazione di edoxaban con altri anticoagulanti e' controindicata a causa dell'aumentato rischio di sanguinamento (vedere paragrafo 4.3). ASA: la co- somministrazione di ASA (100 mg o 325 mg) ed edoxaban ha aumentato il tempo di sanguinamento rispetto alla somministrazione di ciascun medicinale da solo. La co-somministrazione di ASA ad alte dosi (325 mg) ha aumentato la C max e l'AUC di edoxaban allo stato stazionario rispettivamente del 35% e 32%. La co- somministrazionecronica di ASA ad alte dosi (325 mg) con edoxaban non e' raccomandata. La co-somministrazione di dosi di ASA superiori a 100 mg deve avvenire esclusivamente sotto supervisione medica. Negli studi clinici, la co- somministrazione di ASA a basse dosi (<= 100 mg/die), altri agentiantiaggreganti e tienopiridine era consentita e ha determinato un aumento di sanguinamento maggiore di due volte rispetto all'assenza di co-somministrazione, sebbene in misura simile nei gruppi edoxaban e warfarin (vedere paragrafo 4.4). La co- somministrazione di ASA a basse dosi (<= 100 mg) non ha influito sul picco di esposizione o sull'esposizione totale di edoxaban, dopo dose singola o allo stato stazionario. Edoxaban puo' essere somministrato in concomitanza con ASA a basse dosi(<= 100 mg/die). Inibitori dell'aggregazione piastrinica: nello studioENGAGE AF-TIMI 48, la co-somministrazione di tienopiridine (ad es. clopidogrel) in monoterapia era consentita e ha determinato un aumento clinicamente rilevante del sanguinamento, sebbene con un minore rischiodi sanguinamento per edoxaban rispetto a warfarin (vedere paragrafo 4.4). L'esperienza sull'uso di edoxaban con duplice terapia antiaggregante o agenti fibrinolitici e' molto limitata. FANS: la co-somministrazione di naprossene ed edoxaban ha aumentato il tempo di sanguinamentorispetto alla somministrazione di ciascuno dei due medicinali da solo.Naprossene non ha avuto alcun effetto sulla C max e sull'AUC di edoxaban. Negli studi clinici la co-somministrazione di FANS ha determinatoun aumento del sanguinamento clinicamente rilevante. L'uso cronico diFANS con edoxaban non e' raccomandato.
POSOLOGIA
Posologia. Prevenzione dell'ictus e dell'embolia sistemica: la dose raccomandata e' 60 mg di edoxaban una volta al giorno. Nei pazienti affetti da FANV la terapia con edoxaban deve essere continuata a lungo termine. Trattamento della TVP, trattamento dell'EP e prevenzione delle recidive di TVP ed EP (TEV): la dose raccomandata e' 60 mg di edoxabanuna volta al giorno, dopo l'uso iniziale di un anticoagulante per viaparenterale per almeno 5 giorni (vedere paragrafo 5.1). Edoxaban e l'anticoagulante iniziale per via parenterale non devono essere somministrati contemporaneamente. La durata della terapia per il trattamento diTVP ed EP (tromboembolia venosa (TEV)) e per la prevenzione delle recidive di TEV deve essere personalizzata dopo una attenta valutazione dei benefici del trattamento rispetto al rischio di sanguinamento (vedere paragrafo 4.4). Il trattamento di breve durata (almeno 3 mesi) si deve basare su fattori di rischio transitori (come ad esempio recente intervento chirurgico, trauma, immobilizzazione), mentre una durata prolungata si deve basare su fattori di rischio permanenti, quali TVP o EP idiopatica. Per la FANV e la TEV la dose raccomandata e' 30 mg di edoxaban una volta al giorno, nei pazienti con uno o piu' dei fattori clinici seguenti: compromissione renale moderata o severa (clearance della creatinina (CrCl) 15-50 mL/min); basso peso corporeo <= 60 kg; co-somministrazione dei seguenti inibitori della glicoproteina P (P-gp):ciclosporina, dronedarone, eritromicina o ketoconazolo. Riassunto della posologia nella FANV e nella TEV (TVP ed EP). Guida riassuntiva perla somministrazione. Dose raccomandata: 60 mg di edoxaban una volta algiorno. Raccomandazione sulla dose per i pazienti con uno o piu' deifattori clinici seguenti. Compromissione renale (moderata o severa (CrCl 15-50 ml/min)); basso peso corporeo (<= 60 kg); inibitori della p-gp (ciclosporina, dronedarone, eritromicina, ketoconazolo): 30 mg di edoxaban una volta al giorno. Dose dimenticata: in caso di dimenticanzadi una dose di edoxaban, il paziente deve assumere la dose immediatamente e continuare il giorno seguente con lo schema di assunzione raccomandato una volta al giorno. Il paziente non deve prendere nello stessogiorno una dose doppia di quella prescritta per compensare la dimenticanza della dose. Passaggio da o ad altra terapia: una terapia anticoagulante continuata e' importante nei pazienti con FANV e TEV. Possonoesserci situazioni che giustificano un cambiamento della terapia anticoagulante. Passaggio da o ad altra terapia anticoagulante nella FANV enella TEV (TVP ed EP). Passaggio alla terapia con edoxaban. Da antagonista della vitamina K (AVK) a edoxaban. Raccomandazione: interromperel'AVK e iniziare l'assunzione di edoxaban quando il rapporto internazionale normalizzato (INR) e' <= 2,5. Da anticoagulanti orali diversi da AVK (dabigatran, rivaroxaban, apixaban) a edoxaban. Raccomandazione:interrompere dabigatran, rivaroxaban o apixaban e iniziare ad assumere edoxaban all'ora in cui sarebbe prevista la dose successiva dell'anticoagulante orale (vedere paragrafo 5.1). Da anticoagulanti parenterali a edoxaban. Raccomandazione: questi medicinali non devono essere somministrati contemporaneamente. Anticoagulanti per via sottocutanea (ades.: eparina a basso peso molecolare (LMWH), fondaparinux): interrompere l'anticoagulante per via sottocutanea e iniziare ad assumere edoxaban nel momento in cui sarebbe prevista la dose successiva di anticoagulante per via sottocutanea. Eparina non frazionata per via endovenosa(UFH): interrompere l'infusione e iniziare edoxaban 4 ore dopo. Passaggio da edoxaban ad altra terapia. Da edoxaban a AVK. Raccomandazione:durante il passaggio da edoxaban agli AVK esiste la possibilita' di un effetto anticoagulante inadeguato. Durante il passaggio a un anticoagulante alternativo deve essere assicurata un'anticoagulazione adeguata. Opzione orale: per i pazienti attualmente trattati con una dose da60 mg, somministrare una dose di edoxaban da 30 mg una volta al giorno, insieme a una dose adeguata di AVK. Per i pazienti attualmente trattati con una dose da 30 mg (per uno o piu' dei fattori clinici seguenti: compromissione renale moderata o severa (CrCl 15-50 ml/min), basso peso corporeo o uso di alcuni inibitori della p-gp), somministrare unadose di edoxaban da 15 mg una volta al giorno, insieme a una dose adeguata di AVK. I pazienti non devono assumere una dose di carico di AVKal fine di raggiungere rapidamente un INR stabile compreso tra 2 e 3.Si raccomanda di tenere conto della dose di mantenimento di AVK e dell'eventuale precedente trattamento dei pazienti con un AVK, oppure di usare un valido algoritmo di trattamento per l'AVK basato sull'INR, inconformita' alla pratica locale. Una volta conseguito un INR >= 2,0, si deve interrompere l'assunzione di edoxaban. La maggior parte dei pazienti (85%) dovrebbe essere in grado di raggiungere un INR >= 2,0 entro 14 giorni di co- somministrazione di edoxaban e AVK. Dopo 14 giornisi raccomanda di interrompere edoxaban e di continuare l'aumento graduale della dose di AVK al fine di conseguire un INR compreso tra 2 e 3.Durante i primi 14 giorni di terapia concomitante, si raccomanda di misurare l'INR almeno tre volte subito prima di assumere la dose giornaliera di edoxaban, al fine di ridurre al minimo l'influenza di edoxaban sulle misurazioni dell'INR. La co-somministrazione di edoxaban e AVKpuo' aumentare l'INR post-somministrazione di edoxaban fino al 46%. Opzione parenterale: interrompere l'assunzione di edoxaban e somministrare un anticoagulante parenterale e un AVK al momento della successivadose di edoxaban prevista. Una volta conseguito un INR stabile >= 2,0, interrompere l'anticoagulante parenterale e continuare con l'AVK. Daedoxaban a anticoagulanti orali diversi da AVK. Raccomandazione: interrompere l'assunzione di edoxaban e iniziare l'anticoagulante non-AVKnel momento in cui sarebbe prevista la dose successiva di edoxaban. Daedoxaban a anticoagulanti parenterali. Raccomandazione: questi medicinali non devono essere somministrati contemporaneamente. Interromperel'assunzione di edoxaban e iniziare l'anticoagulante parenterale nel momento in cui sarebbe prevista la dose successiva di edoxaban. Popolazioni speciali. Popolazione anziana: non e' richiesta una riduzione della dose (vedere paragrafo 5.2).
PRINCIPI ATTIVI
Lixiana 15 mg compresse rivestite con film: ogni compressa rivestita con film da 15 mg contiene 15 mg di edoxaban (come tosilato). Lixiana 30 mg compresse rivestite con film: ogni compressa rivestita con film da 30 mg contiene 30 mg di edoxaban (come tosilato). Lixiana 60 mg compresse rivestite con film: ogni compressa rivestita con film da 60 mg contiene 60 mg di edoxaban (come tosilato). Per l'elenco completo deglieccipienti, vedere paragrafo 6.1.