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LINEZOLID KRKA*10CPR RIV 600MG

LINEZOLID KRKA*10CPR RIV 600MG

KRKA FARMACEUTICI MILANO Srl
minsan: 044172017
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AVVERTENZE
Mielosoppressione: nei pazienti trattati con linezolid sono stati segnalati casi di mielosoppressione (inclusa anemia, leucopenia, pancitopenia e trombocitopenia). Nei casi ad esito noto, i parametri ematologici alterati sono risaliti verso i livelli precedenti il trattamento, una volta che il linezolid e' stato sospeso. Il rischio di questi effetti sembra essere correlato alla durata del trattamento. I pazienti anziani in trattamento con linezolid possono correre un rischio maggiore di presentare discrasie ematiche rispetto ai pazienti piu' giovani. La trombocitopenia puo' verificarsi piu' comunemente nei pazienti con insufficienza renale grave, in dialisi oppure no. Si raccomanda, pertanto, un accurato monitoraggio della conta degli elementi del sangue nei pazienti con: pre-esistente anemia, granulocitopenia o trombocitopenia; che ricevono medicinali concomitanti che possono diminuire i livelli di emoglobina, deprimere la conta ematica o esercitare effetti avversi sulla conta o sulla funzione delle piastrine; con insufficienza renale grave; in terapia con linezolid da piu' di 10-14 giorni. In tali pazienti, il linezolid deve essere somministrato soltanto quando sia possibile un accurato monitoraggio dei livelli di emoglobina o la conta ematica e delle piastrine. Se durante la terapia con linezolid si verifica una significativa mielosoppressione, si deve interrompere il trattamento, tranne nel caso in cui il proseguimento della terapia sia considerato assolutamente necessario; in tale evenienza devono essere intrapresi un monitoraggio intensivo della conta ematica ed adeguate misure di trattamento. Si raccomanda, inoltre, il monitoraggio, settimanale, della conta ematica completa (inclusi anche i livelli di emoglobina, le piastrine e il conteggio totale e differenziato dei leucociti) nei pazienti che ricevono linezolid, indipendentemente dalla conta ematica al basale. Nel corso di studi per uso compassionevole, e' stata segnalata una maggiore incidenza di casi di anemia grave nei pazienti trattati con linezolid per periodi superiori alla durata massima raccomandata di 28 giorni. In questi pazienti la necessita' di una trasfusione ematica e' stata piu' frequente. Casi di anemia con necessita' di trasfusione sono stati segnalati anche nell'esperienza dopo la commercializzazione, con un'incidenza maggiore nei pazienti sottoposti a terapia con linezolid per periodi superiori a 28 giorni. Nell'esperienza post-marketing sono stati segnalati casi di anemia sideroblastica. Nei casi in cui era noto il tempo d'insorgenza, la maggior parte dei pazienti aveva ricevuto il trattamento con linezolid da piu' di 28 giorni. La maggior parte dei pazienti ha mostrato ripresa totale o parziale dopo la sospensione della terapia con linezolid, con o senza trattamento dell'anemia. Squilibrio del tasso di mortalita' in uno studio clinico su pazienti con infezioni ematiche da batteri Gram positivi correlate al catetere: in uno studio clinico condotto in aperto su pazienti gravi con infezioni da catetere intravascolare e' stato osservato un tasso di mortalita' piu' elevato nei pazienti trattati con linezolid rispetto a quanto riscontrato con vancomicina, dicloxacillina o oxacillina [78/363 (21,5%) versus contro 58/363 (16,0%)]. Il principale fattore che ha influenzato il tasso di mortalita' e' stato il livello di gravita' dell'infezione da Gram-positivi al basale. La mortalita' era simile nei pazienti con infezioni causate esclusivamente da batteri Gram-positivi (odds ratio 0,96; intervallo di confidenza 95%: 0,58-1,59), ma era significativamente superiore (p=0,0162) nel gruppo di trattamento con linezolid nei pazienti che presentavano qualsiasi altro patogeno o nessun patogeno al basale (odds ratio 2,48; intervallo di confidenza 95%: 1,38-4,46). La differenza maggiore si e' verificata nel corso del trattamento ed entro 7 giorni dall'interruzione della terapia. Un numero maggiore di pazienti nel braccio di trattamento con linezolid ha contratto infezioni da patogeni Gram-negativi nel corso dello studio e i pazienti sono deceduti per infezioni da patogeni Gram-negativi e infezioni polimicrobiche. Pertanto, nelle infezioni complicate della cute e dei tessuti molli, linezolid deve essere utilizzato nei pazienti con infezioni concomitanti da patogeni Gram-negativi, note o possibili, solo quando non sono disponibili altre alternative terapeutiche. In queste circostanze deve essere contemporaneamente iniziato un trattamento contro i patogeni Gram-negativi.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Antibatterici per uso sistemico, altri antibatterici.
CONSERVAZIONE
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Il linezolid non deve essere utilizzato in pazienti in trattamento con medicinali che inibiscono le monoamino-ossidasi A o B (per es., fenelzina, isocarbossazide, selegilina, moclobemide) o entro due settimane dall'assunzione di tali medicinali. Il linezolid non deve essere somministrato a pazienti che presentano le seguenti condizioni cliniche o che assumono i seguenti tipi di medicinali concomitanti se non sono disponibili strutture per una stretta osservazione del paziente e per il monitoraggio della pressione arteriosa: pazienti con ipertensione non controllata, feocromocitoma, carcinoide, tireotossicosi, depressione bipolare, disturbi schizo-affettivi, stati confusionali acuti. Pazienti che assumono qualsiasi dei seguenti medicinali: inibitori del re-uptake della serotonina, antidepressivi triciclici, agonisti per il recettore 5HT 1 della serotonina (triptani), simpaticomimetici ad azione diretta o indiretta (tra cui broncodilatatori adrenergici, pseudoefedrina e fenilpropanolamina), sostanze vasopressorie (ad esempio adrenalina, noradrenalina), sostanze dopaminergiche (ad esempio dopamina, dobutamina), petidina o buspirone. I dati nell'animale suggeriscono che il linezolid e i suoi metaboliti possono passare nel latte, pertanto l'allattamento al seno deve essere interrotto prima o durante la somministrazione.
DENOMINAZIONE
LINEZOLID KRKA D.D. 600 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM
ECCIPIENTI
Nucleo della compressa: cellulosa microcristallina, amido di mais, sodio amido glicolato (tipo A), idrossipropilcellulosa (tipo EF), magnesio stearato. Film di rivestimento: ipromellosa 3 mPas, titanio diossido (E171), macrogol 6000, talco.
EFFETTI INDESIDERATI
Nel riassunto sottostante sono elencate le reazioni avverse al farmaco che si sono verificate con frequenza basata su dati per tutte le cause provenienti da studi clinici in cui sono stati arruolati oltre 2.000 pazienti adulti, che sono stati trattati fino a 28 giorni con le dosi raccomandate di linezolid. Quelli segnalati piu' comunemente sono stati diarrea (8,4%), cefalea (6,5%), nausea (6,3%) e vomito (4,0%). Gli eventi avversi farmaco-correlati piu' comunemente segnalati che hanno causato l'interruzione del trattamento sono stati cefalea, diarrea, nausea e vomito. Circa il 3% dei pazienti ha interrotto il trattamento in seguito alla comparsa di un evento avverso farmaco-correlato. Ulteriori reazioni avverse segnalate durante l'esperienza post-marketing sono incluse sotto la categoria "non nota", poiche' dai dati disponibili non e' possibile definire la frequenza effettiva. I seguenti effetti indesiderati sono stati osservati e segnalati durante il trattamento con linezolid alle frequenze seguenti: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, <1/10); non comune (>=1/1.000, <1/100); raro (>=1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Infezioni: polmonite nosocomiale; dosaggio: 600 mg due volte al giorno; durata del trattamento: 10-14 giorni consecutivi. Infezioni: polmonite acquisita in comunità; dosaggio: 600 mg due volte al giorno; durata del trattamento: 10-14 giorni consecutivi. Infezioni: infezioni complicate della cute e dei tessuti molli; dosaggio: 600 mg due volte al giorno; durata del trattamento: 10-14 giorni consecutivi. Infezioni e infestazioni. Comune (>= 1/100, <1/10): candidiasi, candidiasi orale, candidiasi vaginale, infezioni fungine; non comune (>= 1/1.000, <1/100): vaginite; raro (>= 1/10,000, <1/1.000): colite associata ad antibiotici, inclusa colite pseudomembranosa. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune (>= 1/100, <1/10): anemia; non comune (>= 1/1.000, <1/100): leucopenia, neutropenia, trombocitopenia, eosinofilia; raro (>= 1/10,000, <1/1.000): pancitopenia; frequenza non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili): mielosoppressione, anemia sideroblastica. Disturbi del sistema immunitario. Frequenza non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili): anafilassi. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comune (>= 1/1.000, <1/100): iponatriemia; frequenza non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili): acidosi lattica. Disturbi psichiatrici. Comune (>= 1/100, <1/10): insonnia. Patologie del sistema nervoso. Comune (>= 1/100, <1/10): cefalea, alterazione del gusto (gusto metallico), capogiri; non comune (>= 1/1.000, <1/100): convulsioni, ipoestesia, parestesia; frequenza non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili): sindrome serotoninergica, neuropatia periferica patologie dell'occhio. Non comune (>= 1/1.000, <1/100): visione offuscata; raro (>= 1/10,000, <1/1.000): modifiche del difetto del campo visivo; frequenza non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili): neuropatia ottica, neurite ottica, perdita della vista, alterazioni dell'acuità visiva, alterazioni della visione dei colori. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune (>= 1/1.000, <1/100): tinnito. Patologie cardiache. Non comune (>= 1/1.000, <1/100): aritmia (tachicardia). Patologie vascolari. Comune (>= 1/100, <1/10): ipertensione; non comune (>= 1/1.000, <1/100): attacchi ischemici transitori, flebite, tromboflebite. Patologie gastrointestinali. Comune (>= 1/100, <1/10): diarrea, nausea, vomito, dolore addominale localizzato o generale, stipsi, dispepsia; non comune (>= 1/1.000, <1/100): pancreatite, gastrite, distensione addominale, secchezza della bocca, glossite, feci molli, stomatite, scolorimento o malattie a carico della lingua; raro (>= 1/10,000, <1/1.000): scolorimento superficiale dei denti. Patologie epatobiliari. Comune (>= 1/100, <1/10): alterazione dei test di funzionalità epatica; aumento di ast, alt o della fosfatasi alcalina; non comune (>= 1/1.000, <1/100): aumento della bilirubina totale. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune (>= 1/100, <1/10): prurito, eruzione cutanea; non comune (>= 1/1.000, <1/100): orticaria, dermatite, diaforesi; frequenza non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili): eruzioni cutanee bollose simili a quelle descritte nella sindrome di stevens-johnson e nella necrolisi epidermica tossica, angioedema, alopecia. Patologie renali e urinarie. Comune (>= 1/100, <1/10): aumento dell'azotemia; non comune (>= 1/1.000, <1/100): insufficienza renale, aumento della creatinina, poliuria. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune (>= 1/1.000, <1/100): disturbi vulvovaginali. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune (>= 1/100, <1/10): febbre, dolore localizzato; non comune (>= 1/1.000, <1/100): brividi, affaticamento, dolore al sito d'iniezione, aumento della sete. Esami diagnostici. Comune (>= 1/100, <1/10): chimica: aumento di ldh, creatininchinasi, lipasi, amilasi o glucosio non a digiuno, diminuzione di proteine totali, albumina, sodio o calcio, aumento o diminuzione di potassio o bicarbonato. Ematologia: aumento di neutrofili o eosinofili, diminuzione di emoglobina, ematocrito o dei globuli rossi, aumento o diminuzione di piastrine o conta globuli bianchi. Non comune (>= 1/1.000, <1/100): chimica: aumento di sodio o calcio, diminuzione di glucosio non a digiuno, aumento o diminuzione di cloruro. Ematologia: aumento di reticolociti, diminuzione di neutrofili. Popolazione pediatrica: i dati di sicurezza risultanti da studi clinici condotti su oltre 500 pazienti pediatrici (dalla nascita fino a 17 anni) non indicano che il profilo di sicurezza del linezolid per i pazienti pediatrici differisce da quello degli adulti. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza: non sono disponibili dati adeguati sull'uso del linezolid nelle donne gravide. Gli studi condotti su animali hanno evidenziato effetti tossici sulla riproduzione. Un rischio potenziale per gli esseri umani esiste. Il linezolid non deve essere utilizzato durante la gravidanza a meno che sia strettamente necessario, cioe' solo quando i benefici previsti superano il rischio teorico. Allattamento: i dati nell'animale indicano che il linezolid e i suoi metaboliti possono passare nel latte materno e, di conseguenza, l'allattamento al seno deve essere interrotto prima e durante la somministrazione. Fertilita': negli studi animali linezolid ha causato una riduzione della fertilita'.
INDICAZIONI
Polmonite nosocomiale. Polmonite acquisita in comunita'. Questo farmaco e' indicato negli adulti per il trattamento delle polmoniti acquisite in comunita' e delle polmoniti nosocomiali quando si ha la certezza o si sospetta che siano causate da batteri Gram-positivi sensibili. Si devono prendere in considerazione i risultati dei test microbiologici o le informazioni sulla prevalenza della resistenza agli agenti batterici dei batteri Gram-positivi per determinare l'appropriatezza del trattamento con questo farmaco. Linezolid non e' attivo nelle infezioni causate da patogeni Gram-negativi. Nel caso in cui si accerti o si sospetti la presenza di patogeni Gram-negativi, deve essere contemporaneamente avviata una terapia specifica per questi microrganismi. Infezioni complicate della cute e dei tessuti molli. Questo medicinale e' indicato negli adulti per il trattamento delle infezioni complicate della cute e dei tessuti molli solo quando il test microbiologico ha accertato che l'infezione e' causata da batteri Gram-positivi sensibili. Linezolid non e' attivo nelle infezioni causate da patogeni Gram-negativi. Linezolid deve essere utilizzato nei pazienti con infezioni complicate della cute e dei tessuti molli, quando si sospetta o si ha la certezza che siano causate da coinfezioni con patogeni Gram-negativi, solo quando non sono disponibili altre alternative terapeutiche. In queste circostanze deve essere contemporaneamente iniziato un trattamento contro i patogeni Gram-negativi. Il trattamento con linezolid deve essere iniziato solamente in ambito ospedaliero e dopo consultazione con uno specialista qualificato, come un microbiologo o un infettivologo. Devono essere tenute in considerazione le linee guida ufficiali sull'uso appropriato degli agenti antibatterici.
INTERAZIONI
Inibitori delle monoamino-ossidasi: il linezolid e' un inibitore reversibile, non selettivo delle monoamino-ossidasi (MAOI). Sono disponibili dati molto limitati sia dagli studi d'interazione farmacologica che sulla sicurezza del linezolid somministrato a pazienti in terapia concomitante con medicinali che possono comportare un rischio di inibizione delle MAO. L'impiego del linezolid non e' quindi raccomandato in queste circostanze, a meno che sia possibile una stretta sorveglianza e il monitoraggio accurato del ricevente. Potenziali interazioni che producono aumenti della pressione sanguigna: in volontari sani normotesi, il linezolid ha potenziato l'aumento della pressione arteriosa indotto da pseudoefedrina e fenilpropanolamina cloridrato. La somministrazione concomitante di linezolid con pseudoefedrina o fenilpropanolamina ha indotto aumenti medi della pressione arteriosa sistolica dell'ordine di 30-40 mmHg, rispetto a incrementi di 11-15 mmHg con il solo linezolid, 14-18 mmHg con la sola pseudoefedrina o fenilpropanolamina, e 8-11 mmHg con il placebo. Non sono stati condotti studi analoghi nei soggetti ipertesi. Si raccomanda di titolare accuratamente il dosaggio dei medicinali con azione vasopressoria, incluse le sostanze dopaminergiche, allo scopo di ottenere la risposta desiderata quando vengono somministrati in concomitanza con il linezolid. Potenziali interazioni serotoninergiche: la potenziale interazione farmaco-farmaco con il destrometorfano e' stata studiata in volontari sani. I soggetti sono stati trattati con destrometorfano (due dosi da 20 mg somministrate con un intervallo di 4 ore), con o senza linezolid. Nei soggetti normali trattati con linezolid e destrometorfano non e' stato osservato alcun effetto della sindrome serotoninergica (confusione, delirio, irrequietezza, tremori, eritemi, diaforesi, iperpiressia). Esperienza dopo la commercializzazione: e' stato riportato un report di un paziente che ha manifestato effetti analoghi a quelli della sindrome serotoninergica durante l'assunzione concomitante di linezolid e destrometorfano, che si sono risolti con la sospensione di entrambi i trattamenti. Nell'esperienza clinica con l'uso concomitante di linezolid e agenti serotoninergici, compresi gli antidepressivi quali gli inibitori del re-uptake della serotonina (SSRI), sono stati segnalati casi di sindrome serotoninergica. La somministrazione concomitante e' pertanto controindicata, ma la gestione dei pazienti per i quali il trattamento con linezolid e agenti serotoninergici e' essenziale e' descritta. Uso con alimenti ricchi di tiramina: i soggetti trattati con linezolid e meno di 100 mg di tiramina non hanno evidenziato alcuna risposta pressoria significativa. Questo indica che e' necessario solo evitare di ingerire quantita' eccessive di alimenti e bevande con un elevato contenuto di tiramina (per es., formaggio stagionato, estratti di lievito, bevande alcoliche non distillate e prodotti con soia fermentata come la salsa di soia). Farmaci metabolizzati dal citocromo P450: il linezolid non viene metabolizzato in quantita' rilevabile dal sistema enzimatico del citocromo P450 (CYP) e non inibisce alcuna delle isoforme clinicamente significative del CYP umano (1A2, 2C9, 2C19, 2D6, 2E1 e 3A4). Similmente, il linezolid non induce isoenzimi del P450 nei ratti. Non e' pertanto attesa alcuna interazione farmacologica CYP450-indotta con il linezolid. Rifampicina: l'effetto della rifampicina sulla farmacocinetica del linezolid e' stato studiato su sedici volontari sani maschi adulti ai quali e' stato somministrato linezolid 600 mg due volte al giorno per 2,5 giorni con e senza rifampicina 600 mg una volta al giorno per 8 giorni. La rifampicina ha abbassato la C max e l'AUC del linezolid rispettivamente del 21% in media [90% IC, 15, 27] e del 32% in media [90% IC, 27, 37]. Il meccanismo di questa interazione e il suo significato clinico non sono noti. Warfarin: quando il warfarin e' stato associato alla terapia con linezolid, in condizioni di steady-state, si e' osservata una riduzione del 10% della INR massima media durante la somministrazione concomitante, con una riduzione del 5% della AUC INR. Non e' possibile definire il significato clinico di questi riscontri, se esistente, poiche' i dati dei pazienti trattati con warfarin e linezolid sono insufficienti.
POSOLOGIA
Posologia: questo farmaco in compresse rivestite con film puo' essere utilizzato come terapia iniziale. I pazienti che iniziano il trattamento con la formulazione parenterale possono successivamente passare alle formulazioni orali se clinicamente appropriato. In tali circostanze non e' richiesta alcuna modifica della dose poiche' la biodisponibilita' per via orale di linezolid e' di circa il 100%. Dosaggio raccomandato e durata del trattamento per gli adulti: la durata del trattamento dipende dal patogeno, dalla sede dell'infezione e dalla sua gravita', nonche' dalla risposta clinica del paziente. Le seguenti raccomandazioni sulla durata della terapia riflettono quelle adottate negli studi clinici. Regimi di trattamento piu' brevi possono essere adatti per alcuni tipi di infezione ma non sono stati valutati negli studi clinici. La durata massima del trattamento e' di 28 giorni. La sicurezza e l'efficacia di linezolid somministrato per periodi superiori a 28 giorni non sono state stabilite. Non e' richiesto alcun incremento di dosaggio ne' della durata del trattamento per infezioni associate a batteriemia concomitante. Il dosaggio raccomandato per le compresse rivestite con film e' il seguente. Infezioni: polmonite nosocomiale; dosaggio: 600 mg due volte al giorno; durata del trattamento: 10-14 giorni consecutivi. Infezioni: polmonite acquisita in comunità; dosaggio: 600 mg due volte al giorno; durata del trattamento: 10-14 giorni consecutivi. Infezioni: infezioni complicate della cute e dei tessuti molli; dosaggio: 600 mg due volte al giorno; durata del trattamento: 10-14 giorni consecutivi. Popolazione pediatrica: i dati sulla sicurezza e sull'efficacia di linezolid nei bambini e negli adolescenti (< 18 anni) sono insufficienti per stabilire raccomandazioni sul dosaggio. Pertanto, fino a quando non saranno disponibili ulteriori dati, l'uso di linezolid in questa fascia di eta' non e' raccomandato. Pazienti anziani: non e' richiesta alcuna modifica della dose. Pazienti con danno renale: non e' richiesta alcuna modifica della dose. Pazienti con insufficienza renale grave (cioe' Clearance della creatinina < 30 ml/min): non e' richiesta alcuna modifica della dose. Poiche' il significato clinico dell'esposizione piu' elevata (fino a 10 volte) ai due principali metaboliti di linezolid nei pazienti con insufficienza renale grave non e' noto, linezolid deve essere utilizzato con particolare cautela in questi pazienti e solo quando il beneficio previsto e' considerato superiore al rischio teorico. Poiche' circa il 30% di una dose di linezolid viene rimosso in 3 ore di emodialisi, il linezolid deve essere somministrato dopo la dialisi nei pazienti sottoposti a tale trattamento. I metaboliti principali di linezolid vengono eliminati in una certa misura dalla emodialisi, ma le concentrazioni di questi metaboliti rimangono ancora sostanzialmente piu' elevate dopo dialisi rispetto a quelle osservate in pazienti con funzionalita' renale normale o con insufficienza renale da lieve a moderata. Il linezolid deve, pertanto, essere utilizzato con particolare cautela in pazienti con insufficienza renale grave sottoposti a dialisi, e solo quando si ritiene che il beneficio previsto superi il rischio teorico. Finora non esiste esperienza sulla somministrazione di linezolid in pazienti sottoposti a dialisi peritoneale ambulatoriale continua (CAPD) o a trattamenti alternativi per l'insufficienza renale (diversi dall'emodialisi). Pazienti con insufficienza epatica: non e' richiesta alcuna modifica della dose. Poiche' i dati clinici sono limitati, si raccomanda l'uso di linezolid in tali pazienti solo quando si ritiene che il beneficio previsto superi il rischio teorico. Modo di somministrazione: il dosaggio raccomandato di linezolid deve essere somministrato per via orale due volte al giorno. Via di somministrazione: uso orale Le compresse rivestite con film possono essere assunte con o senza cibo.
PRINCIPI ATTIVI
Ogni compressa contiene 600 mg di linezolid.

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    COSTI:
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