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AVVERTENZE
Si richiede cautela nella somministrazione del prodotto a pazienti conpreesistente insufficienza renale, o preesistente danno uditivo o vestibolare. I pazienti in terapia con aminoglicosidi parenterali devonoessere sottoposti ad attento monitoraggio clinico a causa della potenziale ototossicita' e nefrotossicita' associati al loro uso. La sicurezza del farmaco per periodi di trattamento superiori a 14 giorni non e'stata determinata. Neurotossicita'/ototossicita': nei pazienti in trattamento con aminoglicosidi puo' verificarsi neurotossicita' che si manifesta sotto forma di ototossicita' vestibolare e/o uditiva bilaterale. Il rischio di ototossicita' indotta dagli aminoglicosidi e' maggiore nei pazienti con compromissione della funzionalita' renale, o nei pazienti sottoposti a terapia di durata superiore a 5-7 giorni, anche sesani. Normalmente all'inizio si ha sordita' alle alte frequenze che si puo' rilevare solo con un esame audiometrico. Il paziente puo' inoltre accusare vertigini che possono essere la manifestazione di un dannovestibolare. Altre manifestazioni di neurotossicita' possono comprendere insensibilita', formicolii, spasmi muscolari e convulsioni. I pazienti che sviluppano danno cocleare o vestibolare durante la terapia possono non rilevare sintomi che indichino lo sviluppo di tossicita' dell'ottavo nervo cranico, e la sordita' bilaterale totale o parziale irreversibile o vertigini invalidanti possono verificarsi dopo la sospensione del farmaco. L'ototossicita' indotta dagli aminoglicosidi e' generalmente irreversibile. Non e' nota la potenziale ototossicita' dell'Amikacina nei bambini. Finche' non siano a disposizione maggiori dati,questo antibiotico si dovrebbe usare in pediatria solo quando i testsdi sensibilita' indicano che altri aminoglicosidi non si possono impiegare e quando il bambino puo' essere controllato strettamente circa l'insorgenza della tossicita' a quel livello. Sussiste un aumento del rischio di ototossicita' nei pazienti con mutazioni del DNA mitocondriale (in particolare a livello del nucleotide 1555 con la sostituzione diA con G nel gene 12S rRNA), anche se i livelli sierici di aminoglicosidi rientrano nel range raccomandato durante il trattamento. In questipazienti devono essere prese in considerazione opzioni terapeutiche alternative. Nei pazienti con anamnesi familiare di mutazioni rilevantio sordita' indotta da aminoglicosidi devono essere presi in considerazione trattamenti alternativi o test genetici prima della somministrazione. Neurotossicita' muscolare: blocco neuromuscolare e paralisi respiratoria sono stati riferiti a seguito di iniezione parenterale, instillazione topica (come nel caso di irrigazione ortopedica e addominaleo nel trattamento locale dell'empiema) e a seguito dell'assunzione orale di aminoglicosidi. La possibilita' della paralisi respiratoria va presa in considerazione con la somministrazione di aminoglicosidi per qualsiasi via di somministrazione, particolarmente in pazienti che ricevono anestetici, bloccanti neuromuscolari (vedere capitolo paragrafo 4.5). Se si verifica il blocco neuromuscolare, la somministrazione di sali di calcio puo' eliminare la paralisi respiratoria, ma puo' rendersi necessaria la ventilazione artificiale. Il blocco neuromuscolare e la paralisi muscolare sono stati evidenziati in animali di laboratorioa cui erano state somministrate dosi elevate di amikacina. Gli aminoglicosidi vanno somministrati con cautela in pazienti con disturbi muscolari come la miastenia grave o la malattia di Parkinson, dato che questi farmaci possono aggravare la debolezza muscolare per via del loro potenziale effetto simil-curaro sulla giunzione neuromuscolare. Tossicita' renale: gli aminoglicosidi sono potenzialmente nefrotossici. La tossicita' renale e' indipendente dalla concentrazione massima (C max) plasmatica. Il rischio di nefrotossicita' e' maggiore nei pazienti concompromissione renale e in quanti ricevono dosi elevate o che sono sottoposti a terapia prolungata. Durante il trattamento i pazienti devonoessere ben idratati e la loro funzionalita' renale deve essere valutata con i consueti metodi prima d'iniziare la terapia e quotidianamentenel corso del trattamento. E' necessario procedere ad una riduzione del dosaggio se vi sono prove di disfunzione renale, come la presenza di cilindri urinari, globuli bianchi o rossi, albuminuria, diminuzionedella clearance della creatinina, diminuzione del peso specifico dell'urina, aumento dell'azoto ureico nel sangue, della creatinina serica od oliguria. Se si osserva un aumento dell'azotemia o una progressiva diminuzione della produzione urinaria, il trattamento deve essere sospeso. I pazienti anziani possono avere una ridotta funzionalita' renalenon evidenziata dai test di screening di routine come l'indice di azoto ureico nel sangue o la creatinina serica. A tale scopo la determinazione della clearance della creatinina puo' risultare piu' utile. Il monitoraggio della funzionalita' renale dei pazienti anziani durante iltrattamento con aminoglicosidi e' particolarmente importante. La funzionalita' dei reni e dell'ottavo nervo cranico va monitorata attentamente specie nei pazienti con compromissione renale nota o sospetta all'inizio della terapia, e anche in coloro la cui funzionalita' renale e'inizialmente normale, ma sviluppano segni di disfunzione renale nel corso della terapia. Se possibile vanno monitorate le concentrazioni sieriche di amikacina per assicurare che i livelli siano adeguati e per evitare livelli potenzialmente tossici. Nell'esame delle urine bisognaverificare che non vi sia una diminuzione del peso specifico, un aumento dell'escrezione di proteine e la presenza di cellule o cilindri. Anche l'indice di azoto ureico nel sangue, la creatinina sierica o la clearance della creatinina vanno periodicamente misurati. Nei pazienti abbastanza adulti da poter essere testati, e' opportuno effettuare audiogrammi seriali, in particolare nei pazienti ad alto rischio. La presenza di ototossicita' (capogiri, vertigine, tinnito, acufeni e perditad'udito) o di nefrotossicita' richiede l'interruzione della terapia oun adeguamento del dosaggio. L'uso concomitante e/o sequenziale di altri prodotti sistemici, orali o topici che possono provocare neurotossicita' o nefrotossicita' deve essere evitato. Altri fattori che possonoaccrescere il rischio di tossicita' sono l'eta' avanzata e la disidratazione.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Antibatterici aminoglicosidici.
CONSERVAZIONE
Le soluzioni contenenti 2,5 mg/ml di principio attivo, possono essereutilizzate entro le 24 ore se conservate in frigorifero e comunque nonal di sopra dei 25 gradi C.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. L'amikacina solfato iniettabile e' controindicata per i pazienti con allergia nota all'amikacina o ad altro componente della formulazione. Un'anamnesi di ipersensibilita' o reazioni tossiche gravi agli aminoglicosidi possono costituire controindicazione all'uso di qualsiasi aminoglicoside a causa della nota sensibilita' crociata dei pazienti a farmaci di questa categoria.
DENOMINAZIONE
LIKACIN SOLUZIONE INIETTABILE
ECCIPIENTI
Sodio citrato, sodio bisolfito, acido Solforico, acqua per preparazioni iniettabili.
EFFETTI INDESIDERATI
Potenzialmente tutti gli aminoglicosidi possono indurre ototossicita',tossicita' renale e blocco neuromuscolare. Tale tossicita' si verifica piu' di frequente in pazienti con compromissione renale, in pazientitrattati con altri farmaci ototossici o nefrotossici e in pazienti trattati per periodi di tempo prolungati e/o a dosi superiori a quelle raccomandate (vedere paragrafo 4.4). Gli effetti indesiderati vengono presentati per classe di sistemi e organi, con la terminologia definitada MedDRA, e per frequenza, utilizzando le seguenti categorie: moltocomune (>= 1/10), comune (>= 1/100, < 1/10), non comune (>= 1/1000, <1/100), raro (>= 1/10000, <1/1000), molto raro (< 1/10000) e non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Infezioni ed infestazioni. Non comune: superinfezioni o colonizzazione da parte di batteri o lieviti resistenti^a. Patologie del sistemaemolinfopoietico. Raro: anemia, eosinofilia. Disturbi del sistema immunitario. Non nota: risposta anafilattica (reazione anafilattica, shockanafilattico e reazione anafilattoide), ipersensibilita'. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Raro: ipomagnesiemia. Patologie delsistema nervoso. Non nota: paralisi^a; raro: tremore ^a, parestesia^a,mal di testa, disturbo dell'equilibrio^a. Patologie dell'occhio. Raro: cecita'^b, infarto della retina^b. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Raro: tinnito^a, ipoacusia^a; non nota: sordita'^a, sordita' neurosensoriale^a. Patologie vascolari. Raro: ipotensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non nota: apnea, broncospasmo.Patologie gastrointestinali. Non comune: nausea, vomito. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: rash; raro: prurito, orticaria. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Raro: artralgia, spasmi muscolari^a. Patologie renali e urinarie. Non nota: insufficienza renale acuta, nefropatia tossica, cellule nelle urine^a:; raro: oliguria^a, aumento della creatinina serica^a, albuminuria^a, azotemia^a, globuli rossi nelle urine^a, globuli bianchinelle urine^a. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede disomministrazione. Raro: piressia. ^a Vedere paragrafo 4.4 ^b L'amikacina non e' formulata per uso intravitreale. Sono state riferite cecita' e infarto della retina a seguito di somministrazioni intravitreali (iniezione nell'occhio) di amikacina. I cambiamenti della funzionalita'renale sono normalmente reversibili quando il farmaco viene interrotto. Effetti tossici sull'ottavo nervo cranico possono portare a perditadell'udito, perdita dell'equilibrio o entrambe. L'amikacina colpisceprincipalmente la funzione uditiva. Il danno cocleare comprende la sordita' alle alte frequenze e solitamente si verifica prima che si riesca a rilevare una perdita clinica dell'udito con test audiometrico (vedere paragrafo 4.4). Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Aglioperatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzohttps://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza: l'amikacina dev'essere somministrata a donne incinte e neonati solo se chiaramente necessario e sotto controllo medico (vedere paragrafo 4.4). Ci sono dati limitati sull'uso degli aminoglicosidi ingravidanza. Gli aminoglicosidi possono causare danno fetale. Gli aminoglicosidi attraversano la placenta e sono stati riferiti casi di sordita' totale, irreversibile, bilaterale, congenita in bambini le cui madri avevano ricevuto streptomicina in gravidanza. Sebbene non siano stati riferiti effetti avversi nel feto o nei neonati nati da donne che avevano ricevuto altri aminoglicosidi in gravidanza, il rischio potenziale di danno sussiste. Se l'amikacina viene utilizzata in gravidanza ose la paziente resta incinta durante il trattamento con questo farmaco, la paziente deve essere messa al corrente dei potenziali rischi peril feto. Allattamento: non e' noto se l'amikacina venga escreta nel latte materno. Per questo motivo occorre decidere se interrompere l'allattamento al seno o la terapia. Fertilita': studi di tossicita' riproduttiva effettuati su topi e ratti non hanno evidenziato effetti nocivisulla fertilita' o tossicita' fetale.
INDICAZIONI
Likacin e' indicato nel trattamento a breve termine di infezioni gravida ceppi sensibili di germi Gram-negativi, comprese le specie di Pseudomonas, E. Coli, Proteus indolo + e indolo, di Providencia, del gruppo Klebsiella-Serratia e di Acinetobacter. Questo antibiotico si dimostra efficace: nella terapia delle batteriemie e delle setticemie (incluse le infezioni legate al coinvolgimento dell'endocardio); nella terapia delle infezioni gravi delle vie respiratorie, delle ossa e delle articolazioni, del SNC (inclusa la meningite), delle infezioni intraaddominali (inclusa la peritonite), delle ustioni e delle infezioni postoperatorie (incluse quelle della chirurgia vascolare); nella terapia delle infezioni gravi, complicate e ricorrenti, delle vie urinarie, causate da germi Gram-negativi. Per contro, come gli altri aminoglicosidi,l'Amikacina non e' indicata negli episodi infettivi iniziali non complicati del tratto urinario, quando l'agente eziologico e' sensibile adantibiotici potenzialmente meno tossici; nella terapia delle infezionida stafilococco; percio' si puo' adottare come terapia d'attacco in caso di infezioni stafilococciche accertate o presunte, quando il paziente e' allergico ad altri antibiotici, o e' presente un'infezione mista da stafilococchi e Gram-negativi; nella terapia delle sepsi neonatali, quando il test di sensibilita' indica che altri aminoglicosidi nonsi possono impiegare. In tali casi puo' essere indicata anche una terapia concomitante con un antibiotico di tipo penicillinico, a causa della possibilita' di sovrinfezione da Gram-positivi (streptococchi o pneumococchi). Likacin e' in grado di combattere le infezioni da germi Gram-negativi resistenti alla gentamicina ed alla tobramicina, particolarmente da Proteus rettgeri, Providencia stuartii, Serratia marcescense Pseudomonas aeruginosa. Si devono tenere in considerazione le lineeguida ufficiali sull'uso appropriato degli agenti antibatterici.
INTERAZIONI
La co-somministrazione o l'uso seriale - sia topico che sistemico - dialtri agenti neurotossici, ototossici o nefrotossici, in particolarebacitracina, cisplatino, amfotericina B, ciclosporina, tacrolimo, cefaloridina, paromomicina, viomicina, polimixina B, colistina, vancomicina o altri aminoglicosidi (kanamicina, gentamicina, tobramicina, neomicina, streptomicina), va evitato a causa dei potenziali effetti additivi. E' stato osservato un aumento della nefrotossicita' a seguito dellaco-somministrazione parenterale di antibiotici aminoglicosidici e cefalosporine. L'uso concomitante di cefalosporine puo' produrre un falsoaumento del livello sierico della creatinina. Bisogna evitare la concomitante somministrazione di amikacina solfato iniettabile e di potenti diuretici (acido etacrinico o furosemide) in quanto i diuretici possono di per se' causare ototossicita'. Inoltre se somministrati per endovena, i diuretici possono potenziare la tossicita' dell'aminoglicoside alterando le concentrazioni dell'antibiotico nel siero e nei tessuti. Una riduzione dell'attivita' sierica si puo' verificare anche quandoun aminoglicoside o una penicillina vengono somministrati in vivo pervie di somministrazione separate. Quando gli aminoglicosidi vengono somministrati con i bisfosfonati vi e' un maggior rischio di ipocalcemia. Il rischio di nefrotossicita' e la possibilita' di ototossicita' sono maggiori quando gli aminoglicosidi sono somministrati con compostial platino. Se somministrata con l'amikacina, la tiamina (vitamina B1)puo' venir distrutta dal componente reattivo sodio bisolfito della formulazione dell'amikacina solfato. L'indometacina puo' aumentare la concentrazione plasmatica dell'amikacina nei neonati. Nei pazienti che ricevono anestetici, bloccanti neuromuscolari come tubocurarina, succinilcolina, decametonio, atracurio, rocuronio, vecuronio, o nei pazientiche ricevono massicce trasfusioni di sangue anticoagulato con citrato, c'e' rischio di paralisi respiratoria.
POSOLOGIA
Somministrazione intramuscolare ed endovenosa. Alla posologia raccomandata le infezioni meno gravi sostenute da germi sensibili all'Amikacina dovrebbero rispondere entro 24-48 ore. La durata del trattamento e'in genere di 3-7 giorni per la somministrazione endovenosa e di 7-10 giorni per la somministrazione intramuscolare. Se il quadro clinico nonsi modifica entro 3-5 giorni, prendere in considerazione una terapiaalternativa in base ai risultati delle indagini microbiologiche. Adulti e bambini sopra i 12 anni: il dosaggio intramuscolare o endovenoso raccomandato per adulti e adolescenti con funzionalita' renale normale(clearance della creatinina >= 50 ml/min.) e' di 15 mg/kg/die da somministrarsi come dose giornaliera singola o frazionato in due dosi uguali, ovvero 7,5 mg/kg ogni 12 ore. La dose giornaliera totale non deve superare 1.5 g. Nei pazienti con endocardite e neutropenia febbrile laposologia dev'essere di due somministrazioni al giorno, in quanto nonsi dispone di dati sufficienti a supporto della somministrazione giornaliera unica. Bambini di eta' compresa tra 4 settimane e 12 anni: la dose intramuscolare o endovenosa (infusione venosa lenta) raccomandataper i bambini con funzionalita' renale normale e' di 15-20 mg/kg/die somministrabile come dose unica di 15-20 mg/kg o frazionata in due dosida 7.5 mg/kg ogni 12 ore. Nei pazienti con endocardite e neutropeniafebbrile la posologia dev'essere di due somministrazioni al giorno, inquanto non si dispone di dati sufficienti a supporto della somministrazione giornaliera unica. Neonati: un'iniziale dose di carica di 10 mg/kg seguita da 7,5 mg/kg ogni 12 h (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). Neonati prematuri: la dose raccomandata nei prematuri e' di 7,5 mg/kg ogni12 ore (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). Infezioni ad alto rischio e/o sostenute da Pseudomonas: la dose iniziale nell'adulto puo' essere aumentata a 500 mg ogni 8 ore, ma non si deve superare mai la dose di 1,5 g/die ne' protrarre la terapia per piu' di 10 giorni. La dose totale massima e' di 15 g. Infezioni del tratto urinario non complicate (esclusele infezioni da Pseudomonas): 7,5 mg/kg/die suddivise in due somministrazioni (una ogni 12 ore). Alterata funzionalita' renale: nei pazienti affetti da disfunzione renale, la dose giornaliera dovrebbe essere ridotta e/o aumentati gli intervalli tra una somministrazione e l'altraonde evitare un accumulo del farmaco. Un metodo consigliato per stabilire le dosi da somministrare ai pazienti con una diminuita funzionalita' renale, sospetta o accertata, e' quello di moltiplicare per 9 le concentrazioni sieriche di creatinina: il risultato ottenuto rappresenta l'intervallo espresso in ore, tra una dose e l'altra. Posologia normale (7,5 mg/kg) a intervalli prolungati: Creatinina sierica: 1,5 mg/100 ml x 9 = intervallo: 13,5 ore. Creatinina sierica: 2,0 mg/100 ml x 9= intervallo: 18 ore. Creatinina sierica: 2,5 mg/100 ml x 9 = intervallo: 22,5 ore. Creatinina sierica: 3,0 mg/100 ml x 9 = intervallo: 27ore. Creatinina sierica: 3,5 mg/100 ml x 9 = intervallo: 31,5 ore. Creatinina sierica: 4,0 mg/100 ml x 9 = intervallo: 36 ore. Creatinina sierica: 4,5 mg/100 ml x 9 = intervallo: 40,5 ore. Creatinina sierica: 5,0 mg/100 ml x 9 = intervallo: 45 ore. Creatinina sierica: x 9 = intervallo: 49,5 ore. Creatinina sierica: 6,0 mg/100 ml x 9 = intervallo: 54 ore. Posologia ridotta ad intervalli fissi: dose iniziale: 7,5 mg/kg. dose di mantenimento (ogni 12 ore): = CC del paziente osservata (ml/min) / CC del paziente normale (ml/min) X 7,5. La somministrazione i.m. e' preferenziale ma in caso di necessita' puo' essere utilizzata, con identico schema posologico, la somministrazione endovenosa (perfusione venosa). Somministrazione per infusione endovenosa: nell'adulto l'introduzione del preparato per infusione venosa lenta deve essere effettuata utilizzando una quantita' di liquido (100-200 ml per la fiala da500 mg e 200 ml per la fiala da 1000 mg), tale da consentire ciascunasomministrazione in un tempo variabile da 30 a 60 minuti. E' pertantonecessario diluire il flaconcino in opportuni solventi, quali la soluzione fisiologica, soluzione glucosata 5% e soluzione di Ringer lattato. Raccomandazione specifica per la somministrazione endovenosa: nei pazienti pediatrici la quantita' di diluenti da usare dipendera' dallaquantita' di amikacina tollerata dal paziente. Normalmente la soluzione deve essere infusa in un tempo compreso tra 30 e 60 minuti. I bambini piccoli devono ricevere un infusione di 1 - 2 ore I diluenti compatibili per l'infusione sono i seguenti: soluzione fisiologica normale, destrosio 5%, Ringer lattato. L'Amikacina non deve essere unita ad altre sostanze da infondere ma somministrata da sola, secondo lo schema posologico stabilito. Le soluzioni, contenenti 2,5 mg/ml di principio attivo, possono essere utilizzate entro le 24 ore se conservate in frigorifero e comunque non al di sopra di 25 gradi C.
PRINCIPI ATTIVI
1 flaconcino im iv 250 mg contiene, principio attivo: amikacina solfato pari a amikacina 250 mg. 1 flaconcino im iv 500 mg contiene, principio attivo: amikacina solfato pari a amikacina 500 mg. 1 flaconcino imiv 1000 mg contiene, principio attivo: amikacina solfato pari a amikacina 1000 mg. Eccipienti con effetti noti: questo medicinale contiene 1,421 mmol (o 32,66 mg) di sodio in 4 ml. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.