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LAMOTRIGINA EG*56CPR DISP100MG

LAMOTRIGINA EG*56CPR DISP100MG

EG SpA
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AVVERTENZE
Eruzione cutanea. Sono state segnalate reazioni avverse cutanee, che generalmente si sono verificate entro le prime otto settimane dall'inizio del trattamento con lamotrigina. La maggioranza dei casi di eruzione cutanea sono di lieve entita' ed auto-limitanti, tuttavia sono stati anche segnalati casi gravi che hanno richiesto ospedalizzazione e l'interruzione del trattamento con lamotrigina. Questi hanno incluso eruzioni cutanee potenzialmente pericolose per la vita come sindrome di Stevens-Johnson (SJS), la necrolisi epidermica tossica (TEN) e la reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS), conosciuta anche come sindrome da ipersensibilita' (HSS). Nei pazienti adulti arruolati in studi clinici che hanno utilizzato gli schemi posologici di lamotrigina attualmente raccomandati, l'incidenza di eruzioni cutanee gravi e' di circa 1 ogni 500 pazienti affetti da epilessia. Circa la meta' di questi casi sono stati segnalati come sindrome di Stevens-Johnson (1 su 1000). Negli studi clinici in pazienti con disturbo bipolare, l'incidenza di eruzioni cutanee gravi e' di circa di 1 su 1000. Il rischio di eruzioni cutanee gravi e' maggiore nei bambini rispetto agli adulti. I dati disponibili di alcuni studi indicano che l'incidenza di eruzione cutanea associata ad ospedalizzazione in bambini e' compresa da 1 su 300 a 1 su 100. Nei bambini la manifestazione iniziale di una eruzione cutanea puo' essere scambiata per un'infezione, il medico deve prendere in considerazione la possibilita' di una reazione al trattamento con lamotrigina in bambini che sviluppino sintomi di eruzione cutanea e febbre durante le prime otto settimane di terapia. Inoltre il rischio complessivo di eruzione cutanea appare essere fortemente associato con: elevate dosi iniziali di lamotrigina, che superino le dosi raccomandate per la titolazione posologica della terapia con lamotrigina; uso concomitante di valproato. Si raccomanda cautela anche quando vengono trattati pazienti con anamnesi di allergia o eruzione cutanea in seguito ad assunzione di altri medicinali antiepilettici, in quanto la frequenza di eruzione cutanea non grave dopo trattamento con lamotrigina e' risultata circa tre volte maggiore in questi pazienti rispetto a quelli che non presentavano tale reperto anamnestico. Tutti i pazienti (adulti e bambini) che manifestano eruzione cutanea devono essere prontamente valutati e lamotrigina sospesa immediatamente, a meno che l'eruzione cutanea sia chiaramente non correlata al trattamento con lamotrigina. Si raccomanda che la somministrazione di lamotrigina non venga ripresa nei pazienti che l'avevano interrotta a causa di eruzione cutanea associata a un precedente trattamento con lamotrigina, a meno che il potenziale beneficio superi chiaramente il rischio. Se il paziente ha sviluppato SJS, TEN o DRESS con l'uso di lamotrigina, in questo paziente il trattamento con lamotrigina non deve in alcun momento essere iniziato di nuovo. E' stata anche segnalata eruzione cutanea nel contesto di una sindrome di ipersensibilita' associata con un insieme variabile di sintomi sistemici, quali febbre, linfoadenopatia, edema facciale, alterazione dei parametri ematologici ed epatici e meningite asettica. La sindrome si presenta con un'ampia gamma di gravita' clinica e puo', raramente, portare a coagulazione intravascolare disseminata e all'insufficienza multiorgano. E' importante osservare che manifestazioni precoci di ipersensibilita' (ad esempio febbre, linfoadenopatia) si possono comunque verificare senza alcuna evidenza di eruzione cutanea. Se tali segni e sintomi dovessero manifestarsi, il paziente deve essere immediatamente valutato e lamotrigina sospeso fino a quando non sia stato possibile stabilire una eziologia alternativa. La meningite asettica e' stata in molti casi reversibile con la sospensione del farmaco, ma si e' ripresentata in un certo numero di casi con la ri-esposizione alla lamotrigina. La ri-esposizione ha determinato un rapido ritorno dei sintomi che frequentemente sono stati piu' gravi. La lamotrigina non deve essere iniziata di nuovo nei pazienti che hanno interrotto il trattamento a causa di meningite asettica associata al precedente trattamento con lamotrigina. ECG tipo-Brugada. Nei pazienti trattati con lamotrigina sono stati riportati anormalita' aritmogena ST-T e pattern ECG tipico di Brugada. L'uso di lamotrigina deve essere valutato attentamente nei pazienti con sindrome di Brugada. Linfoistiocitosi Emofagocitica (HLH). In pazienti che assumevano lamotrigina e' stata segnalata HLH. L'HLH e' caratterizzata da segni e sintomi quali febbre, eruzione cutanea, sintomi neurologici, epatosplenomegalia, linfoadenopatia, citopenia, ferritina sierica elevata, ipertrigliceridemia e anomalie della funzione epatica e della coagulazione. I sintomi si verificano generalmente entro 4 settimane dall'inizio del trattamento, l'HLH puo' essere pericolosa per la vita. I pazienti devono essere informati dei sintomi associati alla HLH e devono essere avvertiti di rivolgersi immediatamente al medico se manifestano questi sintomi durante la terapia con lamotrigina. Valuti immediatamente i pazienti che sviluppano questi segni e sintomi e prenda in considerazione una diagnosi di HLH. Lamotrigina deve essere tempestivamente sospesa a meno che possa essere stabilita una diversa eziologia. Peggioramento clinico e rischio di suicidio. In pazienti trattati con farmaci antiepilettici per varie indicazioni sono stati segnalati ideazione e comportamento suicida. Una meta-analisi di studi randomizzati, controllati con placebo, con farmaci antiepilettici ha anche mostrato un piccolo aumento del rischio di ideazione e comportamento suicida. Il meccanismo alla base di questo rischio non e' noto ed i dati disponibili non escludono la possibilita' di un aumento del rischio per lamotrigina. Pertanto i pazienti devono essere monitorati per segni di ideazione e comportamenti suicidari e deve essere preso in considerazione un trattamento appropriato. I pazienti (e chi si prende cura dei pazienti) devono essere avvertiti di chiedere consiglio al medico se dovessero emergere segni di ideazione e comportamento suicidari. Nei pazienti con disturbo bipolare, che assumano o meno medicinali per il disturbo bipolare, incluso lamotrigina, puo' comparire un peggioramento dei sintomi depressivi e/o la comparsa di propensione al suicidio. Pertanto i pazienti che ricevono lamotrigina per il disturbo bipolare devono essere strettamente controllati per il peggioramento del quadro clinico (incluso lo sviluppo di nuovi sintomi) e la propensione al suicidio, soprattutto all'inizio di un ciclo di trattamento o al momento di modifiche posologiche.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Antiepilettici.
CONSERVAZIONE
Questo medicinale non richiede particolari condizioni di conservazione.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti.
DENOMINAZIONE
LAMOTRIGINA EG COMPRESSE DISPERSIBILI
ECCIPIENTI
Crospovidone, acesulfame potassico (E950), aroma di arancia, mannitolo (E421), silice colloidale anidra, sodio stearilfumarato.
EFFETTI INDESIDERATI
Gli effetti indesiderati relativi all'epilessia ed al disturbo bipolare sono basati sui dati disponibili da studi clinici controllati e altre esperienze cliniche e sono elencati nella tabella di seguito. Le categorie di frequenza sono derivate da studi clinici controllati (epilessia in monoterapia e disturbo bipolare). Quando, tra i dati degli studi clinici in epilessia e disturbo bipolare, le categorie di frequenza differiscono viene riportata la frequenza piu' cautelativa. Tuttavia quando non sono disponibili dati da studi clinici controllati, le categorie di frequenza sono state ottenute da altre esperienze cliniche. E' stata utilizzata la seguente convenzione per la classificazione degli effetti indesiderati: Molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, <1/10), non comune (>=1/1.000, <1/100), raro (>=1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto raro: anomalie ematologiche, incluse neutropenia, leucopenia, anemia, trombocitopenia, pancitopenia, anemia aplastica, agranulocitosi, linfoistiocitosi emofagocitica (hlh); non nota: linfoadenopatia. Disturbi del sistema immunitario. Molto raro: sindrome di ipersensibilità (inclusi sintomi come febbre, linfoadenopatia, edema facciale, anomalie del sangue e del fegato, coagulazione intravascolare disseminata, insufficienza multiorgano); non nota: ipogammaglobulinemia. Disturbi psichiatrici. Comune: aggressività, irritabilità; molto raro: confusione, allucinazioni, tic; non nota: incubi. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: cefalea; comune: sonnolenza, capogiri, tremore, insonnia, agitazione; non comune: atassia; raro: nistagmo; molto raro: instabilità, disturbi del movimento, peggioramento del morbo di parkinson, effetti extrapiramidali, coreoatetosi, aumento nella frequenza delle crisi convulsive; raro: meningite asettica. Patologie dell'occhio. Non comune: diplopia, visione offuscata; raro: congiuntivite. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea, vomito, diarrea, secchezza della bocca. Patologie epatobiliari. Molto raro: insufficienza epatica, disfunzione epatica, incremento nei valori degli esami di funzione epatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune: eruzione cutanea; non comune: alopecia; raro: sindrome di stevens-johnson; molto raro: necrolisi epidermica tossica, reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (dress). Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: artralgia; molto raro: reazioni lupus-simili. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: stanchezza, dolore, dolore dorsale. Descrizione delle reazioni avverse selezionate. Le eruzioni cutanee hanno determinato la sospensione del trattamento con lamotrigina nel 2% dei pazienti. L'eruzione cutanea, che generalmente si presenta come maculopapulare, appare generalmente entro otto settimane dall'inizio del trattamento e si risolve con la sospensione di lamotrigina. Sono state segnalate eruzioni cutanee gravi, potenzialmente pericolose per la vita, comprese la sindrome di Stevens- Johnson e la necrolisi epidermica tossica (sindrome di Lyell) e la reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS). Sebbene nella maggioranza dei pazienti queste reazioni regrediscano con la sospensione del trattamento con lamotrigina, in alcuni casi possono residuare cicatrici permanenti e vi sono stati rari casi associati ad esito fatale. Inoltre il rischio complessivo di eruzione cutanea appare essere fortemente associato con: elevate dosi iniziali di lamotrigina, che superino le dosi raccomandate per la titolazione posologica della terapia con lamotrigina; uso concomitante di valproato. Eruzione cutanea e' stata anche segnalata come parte di una sindrome di ipersensibilita' associata ad un quadro clinico variabile di sintomi sistemici. Vi sono state segnalazioni di riduzione della densita' ossea, osteopenia, osteoporosi e fratture in pazienti in trattamento a lungo termine con lamotrigina. Il meccanismo con il quale la lamotrigina influisce sul metabolismo osseo non e' stato identificato. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Rischio correlato ai medicinali antiepilettici in generale. Alle donne in eta' fertile deve essere fornita una consulenza specialistica. Il trattamento antiepilettico deve essere rivalutato quando la paziente pianifica una gravidanza. L'improvvisa interruzione della terapia antiepilettica nelle donne in trattamento per epilessia deve essere in ogni caso evitata, in quanto puo' portare alla comparsa improvvisa di crisi convulsive che possono avere gravi conseguenze per la madre e per il nascituro. Deve essere privilegiata la monoterapia ogni volta che sia possibile in quanto una politerapia antiepilettica puo' essere associata a un rischio piu' elevato di malformazioni congenite rispetto alla monoterapia, a seconda degli antiepilettici impiegati in associazione. Rischio correlato alla lamotrigina Gravidanza Numerosi dati su donne in gravidanza esposte alla lamotrigina in monoterapia durante il primo trimestre di gravidanza (piu' di 8700) non suggeriscono un sostanziale aumento del rischio di malformazioni congenite maggiori, inclusa schisi orale. Studi nell'animale hanno mostrato effetti tossici sullo sviluppo. Se la terapia con lamotrigina e' considerata necessaria durante la gravidanza si consiglia di somministrare la dose terapeutica piu' bassa possibile. La lamotrigina esercita un lieve effetto inibitorio sulla diidrofolico riduttasi e puo' pertanto teoricamente portare ad un aumento di rischio di danno embriofetale riducendo i livelli di acido folico. Si puo' prendere in considerazione l'assunzione di acido folico quando si programma una gravidanza e nelle prime fasi della gravidanza. I cambiamenti fisiologici che si verificano nel corso della gravidanza possono influire sui livelli e/o sull'effetto terapeutico della lamotrigina. Vi sono stati casi di diminuzione dei livelli plasmatici di lamotrigina durante la gravidanza, con un potenziale rischio di perdita del controllo delle crisi convulsive. Dopo la nascita i livelli di lamotrigina possono aumentare rapidamente, con il rischio di eventi avversi dose-dipendenti. Pertanto le concentrazioni sieriche di lamotrigina devono essere monitorate prima, durante e dopo la gravidanza, e immediatamente dopo la nascita. Se necessario, la dose deve essere adattata per mantenere le concentrazioni sieriche di lamotrigina agli stessi livelli di prima della gravidanza, o adattata in base alla risposta clinica. Inoltre, dopo la nascita, si deve monitorare la comparsa di effetti indesiderati dose-dipendenti. Allattamento. E' stato segnalato che la lamotrigina passa nel latte materno in concentrazioni altamente variabili, dando luogo a livelli totali di lamotrigina nel bambino fino a circa il 50% di quelli della madre. Pertanto, in alcuni bambini che vengono allattati al seno, le concentrazioni sieriche di lamotrigina possono raggiungere livelli ai quali si manifestano effetti farmacologici. I potenziali benefici dell'allattamento al seno devono essere valutati in confronto al potenziale rischio di effetti avversi nel bambino. Se una donna decide di allattare al seno mentre e' in terapia con lamotrigina, il bambino deve essere monitorato per la comparsa di effetti avversi, quali sedazione, eruzione cutanea e scarso aumento di peso. Fertilita'. Esperimenti condotti su animali non hanno rivelato alcun effetto sulla fertilita' dovuto a lamotrigina.
INDICAZIONI
Epilessia. Adulti ed adolescenti a partire dai 13 anni di eta'. Monoterapia o trattamento aggiuntivo delle crisi parziali e delle crisi generalizzate, incluse le crisi tonicocloniche. Crisi associate alla sindrome di Lennox-Gastaut. Il medicinale viene somministrato come terapia aggiuntiva ma puo' essere il medicinale antiepilettico con cui iniziare nella sindrome di Lennox-Gastaut. Bambini e adolescenti con eta' compresa tra i 2 e i 12 anni. Trattamento aggiuntivo delle crisi parziali e delle crisi generalizzate, comprese le crisi tonico-cloniche e le crisi associate alla sindrome di Lennox-Gastaut. Monoterapia delle crisi di assenza tipiche. Disturbo bipolare Adulti di eta' pari o superiore ai 18 anni. Prevenzione degli episodi depressivi nei pazienti con disturbo bipolare di tipo I che presentano prevalentemente episodi depressivi. Il medicinale non e' indicato per il trattamento acuto degli episodi maniacali o depressivi.
INTERAZIONI
Sono stati condotti studi di interazione solo con gli adulti. La UDP- glucuroniltranferasi e' stata identificata quale enzima responsabile del metabolismo della lamotrigina. Non vi sono prove che la lamotrigina causi induzione o inibizione clinicamente significativa degli enzimi epatici ossidativi che metabolizzano i farmaci, ed e' improbabile che vi siano interazioni tra la lamotrigina ed i medicinali metabolizzati dal citocromo P450. La lamotrigina puo' causare induzione del suo stesso metabolismo, ma l'effetto e' modesto ed e' improbabile che abbia conseguenze significative sul piano clinico. Effetti di altri medicinali sulla glucuronidazione di lamotrigina. Medicinali che inibiscono in modo significativo la glucuronazione della lamotrigina: valproato. Medicinali che inducono in modo significativo la glucuronazione della lamotrigina: fenitoina, carbamazepina, fenobarbital, primidone, rifampicina, lopinavir/ritonavir, combinazione, etinilestradiolo/levonorgestrel, atazanavir/ritonavir. Medicinali che non inibiscono né inducono in modo significativo la glucuronazione della lamotrigina: oxcarbazepina, felbamato, gabapentin, levetiracetam, pregabalin, topiramato, zonisamide, litio, bupropione, olanzapina, aripiprazolo. Interazioni che riguardano i medicinali antiepilettici. Il valproato inibisce la glucuronazione della lamotrigina riducendo il metabolismo e aumentandone l'emivita media di circa due volte. Nei pazienti che ricevono una terapia concomitante con valproato, deve essere utilizzato l'appropriato regime terapeutico. Alcuni medicinali antiepilettici che inducono gli enzimi epatici (come la fenitoina, la carbamazepina, il fenobarbital ed il primidone) inducono la glucuronazione di lamotrigina e ne accelerano il metabolismo. Nei pazienti che ricevono una terapia concomitante con fenitoina, carbamazepina, fenobarbital o primidone, deve essere utilizzato l'appropriato regime terapeutico. Sono stati segnalati casi di effetti a carico del sistema nervoso centrale, compresi vertigini, atassia, diplopia, visione offuscata e nausea, in pazienti che assumono carbamazepina, in seguito all'introduzione della terapia con lamotrigina. Questi eventi si risolvono di solito con una riduzione della dose di carbamazepina. Un effetto simile e' stato osservato durante uno studio con lamotrigina ed oxcarbazepina in volontari sani adulti, anche se non e' stata studiata la riduzione della dose. Vi sono segnalazioni in letteratura di riduzione dei livelli di lamotrigina quando lamotrigina era stata somministrata in associazione con oxcarbazepina. Tuttavia, in uno studio prospettico su volontari sani adulti, trattati con 200 mg di lamotrigina e 1200 mg di oxcarbazepina, l'oxcarbazepina non ha modificato il metabolismo della lamotrigina e la lamotrigina non ha modificato il metabolismo della oxcarbazepina. Pertanto nei pazienti che ricevono una terapia concomitante con oxcarbazepina, deve essere utilizzato il regime terapeutico di lamotrigina in terapia aggiuntiva senza valproato e senza induttori della glucuronazione della lamotrigina. In uno studio su volontari sani, la somministrazione contemporanea di felbamato (1200 mg due volte al giorno) e di lamotrigina (100 mg due volte al giorno per 10 giorni) non ha mostrato di avere effetti clinici rilevanti sulla farmacocinetica di lamotrigina. Sulla base di una analisi retrospettiva dei livelli plasmatici in pazienti che ricevevano lamotrigina con o senza gabapentin, gabapentin non ha mostrato di modificare la clearance apparente di lamotrigina. Le potenziali interazioni farmacologiche tra levetiracetam e lamotrigina sono state definite valutando in studi clinici controllati con placebo le concentrazioni sieriche dei due medicinali. Questi dati indicano che la lamotrigina non influenza la farmacocinetica di levetiracetam e che levetiracetam non influenza la farmacocinetica di lamotrigina. Le concentrazioni plasmatiche minime allo stato stazionario di lamotrigina non sono state influenzate dalla somministrazione concomitante di pregabalin (200 mg 3 volte al giorno). Non vi sono interazioni farmacocinetiche tra lamotrigina e pregabalin. Il topiramato non ha causato modifiche nelle concentrazioni plasmatiche di lamotrigina. La somministrazione di lamotrigina ha dato luogo ad un aumento del 15% delle concentrazioni di topiramato. In uno studio in pazienti con epilessia, la somministrazione concomitante di zonisamide (da 200 a 400 mg al giorno) e di lamotrigina (da 150 a 500 mg al giorno) per 35 giorni non ha avuto alcun effetto significativo sulla farmacocinetica di lamotrigina. Sebbene siano state riportate modifiche nelle concentrazioni plasmatiche di altri medicinali antiepilettici, studi controllati non hanno mostrato alcuna evidenza che lamotrigina influisca sulle concentrazioni plasmatiche di medicinali antiepilettici assunti in concomitanza. Studi in vitro indicano che la lamotrigina non spiazza gli altri medicinali antiepilettici dai siti di legame proteico. Interazioni che riguardano altri medicinali psicoattivi. La farmacocinetica del litio, valutata dopo somministrazione due volte al giorno di 2 g di gluconato di litio anidro per sei giorni a 20 soggetti sani, non e' risultata alterata dalla somministrazione contemporanea di 100 mg/die di lamotrigina. Dosi orali multiple di bupropione non hanno avuto effetti statisticamente significativi sulla farmacocinetica di una singola dose di lamotrigina in 12 soggetti, il bupropione ha indotto solo un lieve incremento dell'AUC della lamotrigina glucuronide. In uno studio su volontari sani adulti, 15 mg di olanzapina hanno ridotto i valori medi di AUC e di C max di lamotrigina del 24% e del 20% rispettivamente. Non si ritiene che un effetto di tale entita' possa essere, in genere, clinicamente rilevante. La lamotrigina alla dose di 200 mg non modifica la farmacocinetica di olanzapina. Dosi orali multiple di lamotrigina 400 mg al giorno non hanno avuto un effetto clinicamente significativo sulla farmacocinetica di una dose singola di 2 mg di risperidone in 14 volontari sani adulti. A seguito della somministrazione contemporanea di risperidone 2 mg con lamotrigina, 12 volontari su 14 hanno riferito sonnolenza, rispetto ad 1 volontario su 20 con risperidone somministrato da solo, e nessuno con lamotrigina somministrata da sola. In uno studio su 18 pazienti adulti con disturbo bipolare di tipo I, che ricevevano un regime stabile di lamotrigina (100-400 mg al giorno), le dosi di aripiprazolo sono state aumentate da 10 mg al giorno alla dose prevista di 30 mg al giorno nel corso di un periodo di 7 giorni ed hanno continuato una volta al giorno per ulteriori 7 giorni. E' stata osservata una riduzione media del 10% circa della C max e della AUC di lamotrigina. Non ci si attende che un effetto di tale ampiezza abbia conseguenze cliniche.
POSOLOGIA
Posologia. Se la dose calcolata di lamotrigina (ad esempio nel trattamento di bambini con epilessia o pazienti con insufficienza epatica) non equivale a compresse intere, la dose che deve essere somministrata e' uguale al numero piu' basso di compresse intere. Ripresa della terapia. Quando viene ripresa la terapia con lamotrigina in pazienti che per qualunque motivo l'avevano interrotta, il medico deve valutare la necessita' di utilizzare una titolazione posologica ad incrementi successivi per raggiungere la dose di mantenimento, dal momento che il rischio di eruzione cutanea grave e' associato alla somministrazione di elevate dosi iniziali ed al superamento della posologia prevista dalla titolazione raccomandata. Piu' ampio e' l'intervallo di tempo dalla dose precedente, maggiormente va considerato l'utilizzo della titolazione posologica ad incrementi successivi per raggiungere la dose di mantenimento. Quando l'intervallo dall'interruzione della somministrazione di lamotrigina supera le cinque emivite, generalmente la titolazione della dose di lamotrigina per raggiungere la dose di mantenimento deve seguire lo schema posologico appropriato. Si raccomanda che la somministrazione di lamotrigina non venga ripresa in pazienti che l'avevano interrotta a causa di rash associato ad un precedente trattamento con lamotrigina, a meno che il potenziale beneficio sia chiaramente superiore al rischio. Epilessia. Di seguito viene riportata la posologia raccomandata per la titolazione della dose e per la dose di mantenimento negli adulti e negli adolescenti di eta' pari o superiore ai 13 anni e nei bambini e negli adolescenti da 2 a 12 anni. A causa del rischio di eruzione cutanea, non si devono superare le dosi iniziali e le dosi successive per la titolazion. Qualora vengano sospesi medicinali antiepilettici assunti in concomitanza o qualora altri medicinali, antiepilettici o meno, vengano aggiunti a regimi di trattamento contenenti lamotrigina, deve essere preso in considerazione l'effetto che cio' puo' avere sulla farmacocinetica della lamotrigina. Adulti e adolescenti di eta' pari o superiore ai 13 anni - regime terapeutico raccomandato nell'epilessia. Monoterapia. Settimane 1 + 2: 25 mg/die (una volta al giorno); settimane 3 + 4: 50 mg/die (una volta al giorno); dose di mantenimento usuale: 100 - 200 mg/die (una volta al giorno oppure suddivisi in due dosi). Per raggiungere la posologia di mantenimento, le dosi possono essere aumentate al massimo di 50-100 mg ogni una-due settimane fino al raggiungimento della risposta ottimale. In alcuni pazienti sono stati richiesti 500 mg/die per ottenere la risposta desiderata. Terapia in associazione con valproato (inibitore della glucuronazione della lamotrigina). Questo regime di dosaggio deve essere usato in associazione a valproato indipendentemente da qualsiasi altro medicinale concomitante. Settimane 1 + 2: 12.5 mg/die (somministrati come 25 mg a giorni alterni); settimane 3 + 4: 25 mg/die (una volta al giorno); dose di mantenimento usuale: 100 - 200 mg/die (una volta al giorno oppure suddivisi in due dosi). Per raggiungere la posologia di mantenimento, le dosi possono essere aumentate al massimo di 25-50 mg ogni una-due settimane fino al raggiungimento della risposta ottimale. Terapia in associazione senza valproato e con induttori della glucuronazione della lamotrigina. Questo regime di dosaggio deve essere usato senza valproato ma con: fenitoina, carbamazepina, fenobarbital, primidone, rifampicina, lopinavir/ritonavir. Settimane 1 + 2: 50 mg/die (una volta al giorno); settimane 3 + 4: 100 mg/die (suddivisi in due dosi); dose di mantenimento usuale: 200 - 400 mg/die (suddivisi in due dosi). Per raggiungere la posologia di mantenimento, le dosi possono essere aumentate al massimo di 100 mg ogni una-due settimane fino al raggiungimento della risposta ottimale. In alcuni pazienti sono stati richiesti 700 mg/die per ottenere la risposta desiderata. Terapia in associazione senza valproato e senza induttori della glucuronazione della lamotrigina. Questo regime di dosaggio deve essere usato con altri medicinali che non inibiscono né inducono in modo significativo la glucuronidazione della lamotrigina. Settimane 1 + 2: 25 mg/die (una volta al giorno); settimane 3 + 4: 50 mg/die (una volta al giorno); dose di mantenimento usuale: 100 - 200 mg/die (una volta al giorno oppure suddivisi in due dosi). Per raggiungere la posologia di mantenimento, le dosi possono essere aumentate al massimo di 50-100 mg ogni una-due settimane fino al raggiungimento della risposta ottimale. Bambini ed adolescenti di età compresa tra 2 e 12 anni - regime terapeutico raccomandato nell'epilessia (dose totale giornaliera in mg/kg di peso corporeo/die). Monoterapia delle crisi di assenza tipiche. Settimane 1 + 2: 0.3 mg/kg/die (una volta al giorno oppure suddivisi in due dosi); settimane 3 + 4: 0.6 mg/kg/die (una volta al giorno oppure suddivisi in due dosi); dose di mantenimento usuale: 1-15 mg/kg/die (una volta al giorno o in due dosi suddivise). Per raggiungere la posologia di mantenimento, le dosi possono essere aumentate al massimo di 0.6 mg/kg/die ogni una-due settimane fino al raggiungimento della risposta ottimale, con una dose di mantenimento massima di 200 mg/die. Terapia in associazione con valproato (inibitore della glucuronazione della lamotrigina). Questo regime di essere usato in associazione con valproato indipendentemente da qualsiasi altro medicinale settimane, con una posologia di mantenimento. Settimane 1 + 2: 0.15 mg/kg/die (una volta al giorno); settimane 3 + 4: 0.3 mg/kg/die (una volta al giorno); dose di mantenimento usuale: 1 - 5 mg/kg/die (una volta al giorno oppure dosaggio deve suddivisi in due dosi). Per raggiungere la posologia di mantenimento, le dosi possono essere aumentate al massimo di 0.3 mg/kg/die ogni una-due fino al raggiungimento concomitante della dose ottimale massima di 200 mg/die. Terapia in associazione senza valproato e con induttori della glucuronazione della lamotrigina. Questo regime di dosaggio deve essere usato senza valproato ma con: fenitoina, carbamazepina, fenobarbital, primidone, rifampicina, lopinavir/ritonavir. Settimane 1 + 2: 0.6 mg/kg/die (suddivisi in due dosi); settimane 3 + 4: 1.2 mg/kg/die (suddivisi in due dosi); dose di mantenimento usuale: 5 - 15 mg/kg/die (una volta al giorno oppure suddivisi in due dosi). Per raggiungere la posologia di mantenimento, le dosi possono essere aumentate al massimo di 1.2 mg/kg/die ogni una-due settimane fino al raggiungimento della dose ottimale, con una posologia di mantenimento massima di 400 mg/die.
PRINCIPI ATTIVI
Ogni compressa dispersibile da 5 mg contiene 5 mg di lamotrigina. Ogni compressa dispersibile da 25 mg contiene 25 mg di lamotrigina. Ogni compressa dispersibile da EG 50 mg contiene 50 mg di lamotrigina. Ogni compressa dispersibile da 100 mg contiene 100 mg di lamotrigina. Ogni compressa dispersibile da 200 mg contiene 200 mg di lamotrigina.

  • Ritiro in Farmacia Spedizione Gratuita
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    COSTI:
    0-3km standard €2,43
    3-4 km standard + €1,22
    4-5 km standard + €1,83
    5-6 km standard + €2,44
    6-7 km standard + €3,05
    7-8 km standard + €3,66
    8-9 km standard + €4,88
    9-10 km standard + €6,10

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