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LAMICTAL*28CPR DISPERS 25MG

LAMICTAL*28CPR DISPERS 25MG

GLAXOSMITHKLINE SpA
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AVVERTENZE
Eruzione cutanea: sono state segnalate reazioni avverse cutanee, che generalmente si sono verificate entro le prime otto settimane dall'inizio del trattamento con lamotrigina. La maggioranza dei casi di eruzione cutanea sono di lieve entita' e autolimitanti, tuttavia sono state anche segnalate reazioni cutanee gravi che hanno richiesto l'ospedalizzazione e l'interruzione del trattamento con lamotrigina. Questi hanno incluso casi di eruzione cutanea potenzialmente pericolosi per la vita, quali la sindrome di Stevens-Johnson (SJS), la necrolisi epidermica tossica (TEN) e la reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS), conosciuta anche come sindrome da ipersensibilita' (HSS) (vedere paragrafo 4.8). Nei pazienti adulti arruolati in studi clinici che hanno utilizzato gli schemi posologici di lamotrigina attualmente raccomandati, l'incidenza di eruzione cutanea grave e' di circa 1 ogni 500 pazienti affetti da epilessia. Circa la meta' di questi casi sono stati segnalati come sindrome di Stevens-Johnson (1 su 1000). Negli studi clinici in pazienti con disturbo bipolare, l'incidenza di eruzione cutanea grave e' circa di 1 su 1000. Il rischio di eruzione cutanea grave e' maggiore nei bambini rispetto agli adulti. I dati disponibili di alcuni studi indicano che nei bambini l'incidenza di eruzione cutanea associata a ospedalizzazione va da 1 su 300 a 1 su 100. Nei bambini la manifestazione iniziale di un'eruzione cutanea puo' essere scambiata per un'infezione, il medico deve prendere in considerazione la possibilita' di una reazione al trattamento con lamotrigina in bambini che sviluppano sintomi di eruzione cutanea e febbre durante le prime otto settimane di terapia. Inoltre il rischio complessivo di eruzione cutanea appare essere fortemente associato con: elevate dosi iniziali di lamotrigina, che superino le dosi raccomandate per la titolazione posologica della terapia con lamotrigina (vedere paragrafo 4.2); uso concomitante di valproato (vedere paragrafo 4.2). Si raccomanda cautela anche quando vengono trattati pazienti con anamnesi di allergia o eruzione cutanea in seguito ad assunzione di altri medicinali antiepilettici, in quanto la frequenza di eruzione cutanea non grave dopo trattamento con lamotrigina e' risultata circa tre volte maggiore in questi pazienti rispetto a quelli che non presentavano tale reperto anamnestico. Tutti i pazienti (adulti e bambini) che manifestano eruzione cutanea devono essere prontamente valutati e Lamictal sospeso immediatamente, a meno che l'eruzione cutanea sia chiaramente non correlata al trattamento con lamotrigina. Si raccomanda che la somministrazione di Lamictal non venga ripresa nei pazienti che l'avevano interrotta a causa di eruzione cutanea associata a un precedente trattamento con lamotrigina, a meno che il potenziale beneficio superi chiaramente il rischio. Se il paziente ha sviluppato SJS, TEN o DRESS con l'uso di lamotrigina, in questo paziente il trattamento con lamotrigina non deve in alcun momento essere iniziato di nuovo. Sono state segnalate reazioni cutanee anche in un contesto di DRESS, nota anche come sindrome di ipersensibilita'. Questa condizione e' associata a un insieme variabile di sintomi sistemici, quali febbre, linfoadenopatia, edema facciale, alterazione dei parametri ematologici, epatici e renali e meningite asettica (vedere paragrafo 4.8). La sindrome mostra un ampio spettro di gravita' clinica e puo', raramente, portare a coagulazione intravascolare disseminata e a insufficienza multiorgano. E' importante osservare che manifestazioni precoci di ipersensibilita' (ad esempio febbre, linfoadenopatia) possono verificarsi comunque senza alcuna evidenza di eruzione cutanea. Se tali segni e sintomi dovessero manifestarsi, il paziente deve essere immediatamente valutato e Lamictal sospeso fino a quando non sia stato possibile stabilire un'eziologia alternativa. La meningite asettica e' stata in molti casi reversibile con la sospensione del farmaco, ma si e' ripresentata in un certo numero di casi con la ri-esposizione alla lamotrigina. La ri-esposizione ha determinato un rapido ritorno dei sintomi che frequentemente sono stati piu' gravi. La lamotrigina non deve essere iniziata di nuovo nei pazienti che hanno interrotto il trattamento a causa di meningite asettica associata al precedente trattamento con lamotrigina. Sono state riportate inoltre reazioni da fotosensibilita' associate all'uso di lamotrigina (vedere paragrafo 4.8). In molti casi, la reazione si e' manifestata con una dose elevata (pari a 400 mg o oltre), con un incremento della dose o con un rapido aumento del dosaggio. In caso di sospetta fotosensibilita' associata a lamotrigina in un paziente che mostra segni di fotosensibilita' (ad esempio un'ampia ustione solare), si deve valutare la sospensione del trattamento. Se il trattamento continuato con lamotrigina e' considerato clinicamente giustificato, si deve raccomandare al paziente di evitare l'esposizione alla luce solare e ai raggi UV artificiali e di adottare misure di protezione (ad es. l'uso di indumenti protettivi e protezioni solari). Linfoistiocitosi Emofagocitica (HLH): in pazienti che assumevano lamotrigina e' stata segnalata HLH (vedere paragrafo 4.8). L'HLH e' caratterizzata da segni e sintomi quali febbre, eruzione cutanea, sintomi neurologici, epatosplenomegalia, linfoadenopatia, citopenia, ferritina sierica elevata, ipertrigliceridemia e anomalie della funzione epatica e della coagulazione. I sintomi si verificano generalmente entro 4 settimane dall'inizio del trattamento, l'HLH puo' essere pericolosa per la vita. I pazienti devono essere informati dei sintomi associati alla HLH e devono essere avvertiti di rivolgersi immediatamente al medico se manifestano questi sintomi durante la terapia con lamotrigina. Valuti immediatamente i pazienti che sviluppano questi segni e sintomi e prenda in considerazione una diagnosi di HLH. Lamotrigina deve essere tempestivamente sospesa a meno che possa essere stabilita una diversa eziologia. Peggioramento clinico e rischio di suicidio: in pazienti trattati con farmaci antiepilettici per varie indicazioni sono stati segnalati idee e comportamenti suicidi. Una meta- analisi di studi randomizzati, controllati con placebo, con farmaci antiepilettici ha anche mostrato un piccolo aumento del rischio di idee e comportamenti suicidi. Il meccanismo alla base di questo rischio non e' noto ed i dati disponibili non escludono la possibilita' di un aumento del rischio per lamotrigina. Pertanto i pazienti devono essere monitorati per segni di idee e comportamenti suicidi e deve essere preso in considerazione un trattamento appropriato. I pazienti (e chi si prende cura dei pazienti) devono essere avvisati di chiedere consiglio al medico se dovessero emergere segni di idee e comportamenti suicidi.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Antiepilettici.
CONSERVAZIONE
Questo medicinale non richiede particolari condizioni per la conservazione.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
DENOMINAZIONE
LAMICTAL COMPRESSE MASTICABILI/DISPERSIBILI
ECCIPIENTI
Carbonato di calcio, idrossipropilcellulosa a basso grado di sostituzione, silicato di magnesio e alluminio, sodio amido glicolato (Tipo A), povidone K30, saccarina sodica, magnesio stearato, aroma di ribes nero.
EFFETTI INDESIDERATI
Gli effetti indesiderati relativi all'epilessia ed al disturbo bipolare sono basati sui dati disponibili da studi clinici controllati e altre esperienze cliniche e sono elencati nella tabella di seguito. Le categorie di frequenza sono derivate da studi clinici controllati (epilessia in monoterapia (identificata con il simbolo^(*) ) e disturbo bipolare (identificato con il simbolo^* )). Quando, tra i dati degli studi clinici in epilessia e disturbo bipolare, le categorie di frequenza differiscono viene riportata la frequenza piu' cautelativa. Tuttavia quando non sono disponibili dati da studi clinici controllati, le categorie di frequenza sono state ottenute da altre esperienze cliniche. Per la classificazione degli effetti indesiderati e' stata adottata la seguente convenzione: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, <1/10); non comune (>=1/1000, <1/100); raro (>=1/10.000, <1/1000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto raro: anomalie ematologiche^1, incluse neutropenia, leucopenia, anemia, trombocitopenia, pancitopenia, anemia aplastica, agranulocitosi, linfoistiocitosi emofagocitica (vedere paragrafo 4.4); non nota: linfoadenopatia^1. Disturbi del sistema immunitario. Molto raro: sindrome di ipersensibilita'^2; non nota: ipogammaglobulinemia. Disturbi psichiatrici. Comune: aggressivita', irritabilita'; molto raro: confusione, allucinazioni, tic; non nota: incubi. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: cefalea^†, §; comune: sonnolenza^†, §, vertigini^†, §, tremore^†, insonnia^†, agitazione^§; non comune: atassia^†; raro: nistagmo^†, meningite asettica (vedere paragrafo 4.4); molto raro: instabilita', disturbi del movimento, peggioramento della malattia di parkinson^3, effetti extrapiramidali, coreoatetosi^†, aumento nella frequenza delle crisi convulsive. Patologie dell'occhio. Non comune: diplopia^†, visione offuscata^†; raro: congiuntivite. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea^†, vomito^†, diarrea^†, secchezza della bocca^§. Patologie epatobiliari. Molto raro: insufficienza epatica, disfunzione epatica^4, incremento nei valori degli esami di funzione epatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune: eruzione cutanea^5, †, §; non comune: alopecia, reazione da fotosensibilita'; raro: sindrome di stevens-johnson^§; molto raro: necrolisi epidermica tossica, reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici^2. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: artralgia^§; molto raro: reazioni lupus-simili. Patologie renali e urinarie. Non nota: nefrite tubulo-interstiziale, sindrome da nefrite tubulo-interstiziale e uveite. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: stanchezza^†, dolore^§, dolore dorsale^§. Descrizione delle reazioni avverse selezionate ^1 Le anomalie ematologiche e la linfoadenopatia possono essere associate o meno ad una sindrome di reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS) /sindrome di ipersensibilita' (vedere Avvertenze speciali e precauzioni d'impiego e Disturbi del sistema immunitario). ^2 E' stata segnalata eruzione cutanea nel contesto di questa sindrome, nota anche come DRESS. Questa condizione e' associata a un insieme variabile di sintomi sistemici, quali febbre, linfoadenopatia, edema facciale, alterazioni dei parametri ematologici, epatici e renali. Questa sindrome si presenta con un ampio spettro di gravita' clinica e puo', raramente, portare a coagulazione intravascolare disseminata e insufficienza multiorgano. E' importante osservare che manifestazioni precoci di ipersensibilita' (ad esempio febbre, linfoadenopatia) si possono verificare anche senza alcuna evidenza di eruzione cutanea. Se tali segni/sintomi dovessero manifestarsi, il paziente deve essere immediatamente valutato e Lamictal sospeso fino a quando non sia stato possibile stabilire un'eziologia alternativa (vedere paragrafo 4.4). ^3 Questi effetti sono stati segnalati durante altre esperienze cliniche. E' stato segnalato che la lamotrigina puo' peggiorare i sintomi parkinsoniani in pazienti con preesistente malattia di Parkinson e sono stati segnalati casi isolati di effetti extrapiramidali e di coreoatetosi in pazienti senza questa patologia di base. ^4 La disfunzione epatica generalmente compare in associazione con reazioni di ipersensibilita', ma sono stati segnalati casi isolati senza segni evidenti di ipersensibilita'. ^5 Negli studi clinici negli adulti, si sono verificate eruzioni cutanee fino all'8-12% dei pazienti che assumevano lamotrigina e nel 5-6% dei pazienti che assumevano placebo. Le eruzioni cutanee hanno determinato la sospensione del trattamento con lamotrigina nel 2% dei pazienti. L'eruzione cutanea, che generalmente si presenta come maculopapulare, appare generalmente entro otto settimane dall'inizio del trattamento e si risolve con la sospensione di Lamictal (vedere paragrafo 4.4). Sono stati segnalati esantemi della cute gravi, potenzialmente pericolosi per la vita, compresi la sindrome di Stevens-Johnson, la necrolisi epidermica tossica (sindrome di Lyell) e la reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS). Sebbene nella maggioranza dei pazienti queste reazioni regrediscano con la sospensione del trattamento con lamotrigina, in alcuni casi possono residuare cicatrici permanenti e vi sono stati rari casi associati ad esito fatale (vedere paragrafo 4.4). Il rischio complessivo di eruzione cutanea appare fortemente associato a: elevate dosi iniziali di lamotrigina, che superino la posologia ad incrementi successivi raccomandata nella terapia con lamotrigina (vedere paragrafo 4.2); uso concomitante di valproato (vedere paragrafo 4.2). Vi sono state segnalazioni di riduzione della densita' ossea, osteopenia, osteoporosi e fratture in pazienti in trattamento a lungo termine con lamotrigina. Il meccanismo con il quale la lamotrigina influisce sul metabolismo osseo non e' stato identificato. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Rischi correlati a farmaci antiepilettici in generale: si deve richiedere il parere di uno specialista nel caso di donne che sono in eta' fertile. Il trattamento antiepilettico deve essere riconsiderato nel caso in cui la donna stia pianificando una gravidanza. Deve essere in ogni caso evitata l'improvvisa interruzione della terapia antiepilettica nelle donne in trattamento per epilessia, in quanto questo puo' portare alla comparsa improvvisa di crisi convulsive che possono avere gravi conseguenze per la madre e per il nascituro. Deve essere privilegiata la monoterapia ogni volta che sia possibile in quanto una politerapia antiepilettica puo' essere associata a un rischio piu' elevato di malformazioni congenite rispetto alla monoterapia, a seconda degli antiepilettici impiegati in associazione. Rischi correlati alla lamotrigina. Gravidanza: numerosi dati su donne in gravidanza esposte alla lamotrigina in monoterapia durante il primo trimestre di gravidanza (piu' di 8700) non suggeriscono un sostanziale aumento del rischio di malformazioni congenite maggiori, inclusa schisi orale. Studi nell'animale hanno mostrato effetti tossici sullo sviluppo (vedere paragrafo 5.3). Se si considera necessaria una terapia con Lamictal durante la gravidanza, si raccomanda di impiegare la dose terapeutica piu' bassa possibile. La lamotrigina ha un lieve effetto inibitorio sulla diidrofolato reduttasi e pertanto potrebbe teoricamente portare, attraverso la riduzione dei livelli di acido folico, ad un aumento del rischio di danno embriofetale. Si puo' prendere in considerazione la somministrazione di acido folico quando viene pianificata una gravidanza e durante il periodo iniziale della gravidanza. Le modifiche fisiologiche durante la gravidanza possono influire sui livelli di lamotrigina e/o sul suo effetto terapeutico. Vi sono stati casi di diminuzione dei livelli plasmatici di lamotrigina durante la gravidanza, con un potenziale rischio di perdita del controllo delle crisi convulsive. Dopo la nascita i livelli di lamotrigina possono aumentare rapidamente, con il rischio di eventi avversi dose-correlati. Pertanto le concentrazioni sieriche di lamotrigina devono essere monitorate prima, durante e dopo la gravidanza, e immediatamente dopo la nascita. Se necessario, la dose deve essere adattata per mantenere le concentrazioni sieriche di lamotrigina agli stessi livelli di prima della gravidanza, o adattata in base alla risposta clinica. Inoltre, dopo la nascita, si deve monitorare la comparsa di effetti indesiderati dose-correlati. Allattamento: e' stato segnalato che la lamotrigina passa nel latte materno in concentrazioni altamente variabili, dando luogo a livelli totali di lamotrigina nel bambino fino a circa il 50% di quelli della madre. Pertanto, in alcuni bambini che vengono allattati al seno, le concentrazioni sieriche di lamotrigina possono raggiungere livelli ai quali si manifestano effetti farmacologici. I potenziali benefici dell'allattamento al seno devono essere valutati in confronto al potenziale rischio di effetti avversi nel bambino. Se una donna decide di allattare al seno mentre e' in terapia con lamotrigina, il bambino deve essere monitorato per la comparsa di effetti avversi quali sedazione, eruzione cutanea e scarso aumento di peso. Fertilita': gli studi nell'animale non hanno rilevato compromissione della fertilita' causata dalla lamotrigina (vedere paragrafo 5.3).
INDICAZIONI
Epilessia Adulti ed adolescenti di eta' pari o superiore a 13 anni: trattamento aggiuntivo o in monoterapia delle crisi convulsive parziali e generalizzate, comprese le crisi tonico-cloniche. Crisi convulsive associate alla sindrome di Lennox-Gastaut. Lamictal e' somministrato come terapia aggiuntiva ma puo' essere il farmaco antiepilettico con cui iniziare nella sindrome di Lennox-Gastaut. Bambini ed adolescenti da 2 a 12 anni di eta'. Trattamento aggiuntivo delle crisi convulsive parziali e generalizzate, comprese le crisi tonico-cloniche e le crisi associate alla sindrome di Lennox-Gastaut. Monoterapia delle crisi convulsive di assenza tipiche. Disturbo bipolare Adulti di eta' pari o superiore a 18 anni. Prevenzione degli episodi depressivi nei pazienti con disturbo bipolare di tipo I che presentano prevalentemente episodi depressivi (vedere paragrafo 5.1). Lamictal non e' indicato per il trattamento acuto degli episodi maniacali o depressivi.
INTERAZIONI
Studi di interazione sono stati condotti solo in adulti. Le Uridina-5'-difosfo (UDP)-glucuroniltransferasi (UGT) sono state identificate quali enzimi responsabili del metabolismo della lamotrigina. I farmaci che inducono o inibiscono la glucuronazione possono, pertanto, avere effetti sulla clearance apparente della lamotrigina. Induttori forti o moderati dell'enzima citocromo P450 3A4 (CYP3A4), che sono noti indurre anche le UGT, possono anche accelerare il metabolismo della lamotrigina. Non vi sono evidenze che lamotrigina causi induzione o inibizione clinicamente significativa degli enzimi del citocromo P450. Lamotrigina puo' indurre il proprio metabolismo ma l'effetto e' modesto ed e' improbabile che abbia conseguenze clinicamente significative. I farmaci che hanno dimostrato avere un impatto clinicamente rilevante sulla concentrazione della lamotrigina sono elencati di seguito. Le indicazioni per il dosaggio specifico per questi farmaci sono fornite nel paragrafo 4.2. Inoltre, di seguito si elencano i farmaci che hanno mostrato di non avere effetto o di avere un lieve effetto sulla concentrazione della lamotrigina. Generalmente non e' atteso alcun impatto clinico dalla co-somministrazione di questi farmaci. Tuttavia, deve essere prestata attenzione ai pazienti con epilessia particolarmente sensibile a fluttuazioni di concentrazione della lamotrigina. Effetti dei medicinali sulla concentrazione della lamotrigina. Medicinali che aumentano la concentrazione della lamotrigina: valproato. Medicinali che riducono la concentrazione della lamotrigina: atazanavir/ritonavir*, carbamazepina, combinazione, etinilestradiolo/levonorgestrel *, lopinavir/ritonavir, fenobarbitale, fenitoina, primidone, rifampicina. Medicinali che hanno un effetto lieve o assente sulla concentrazione della lamotrigina: aripiprazolo, bupropione, felbamato, gabapentina, lacosamide, levetiracetam, litio, olanzapina, oxcarbazepina, paracetamolo, perampanel, pregabalin, topiramato, zonisamide. * Per la guida sulla posologia (vedere paragrafo 4.2), inoltre per le donne che assumono contraccettivi ormonali vedere anche "Contraccettivi ormonali" al paragrafo 4.4. Interazioni che riguardano farmaci antiepilettici Il valproato, inibendo la glucuronazione della lamotrigina, ne rallenta il metabolismo e ne aumenta l'emivita media di circa due volte. Nei pazienti che ricevono una terapia concomitante con valproato, deve essere utilizzato l'appropriato regime terapeutico (vedere paragrafo 4.2). Alcuni farmaci antiepilettici (come la fenitoina, la carbamazepina, il fenobarbitale ed il primidone), che inducono gli enzimi citocromo P450 inducono anche le UGT e, pertanto, accelerano il metabolismo della lamotrigina. Nei pazienti che ricevono una terapia concomitante con fenitoina, carbamazepina, fenobarbitale o primidone, deve essere utilizzato l'appropriato regime terapeutico (vedere paragrafo 4.2). Sono stati segnalati casi di effetti a carico del sistema nervoso centrale, compresi vertigini, atassia, diplopia, visione offuscata e nausea, in pazienti che assumono carbamazepina, in seguito all'introduzione della terapia con lamotrigina. Questi eventi si risolvono di solito con una riduzione della dose di carbamazepina. Un effetto simile e' stato osservato durante uno studio con lamotrigina e oxcarbazepina in volontari adulti sani, anche se non e' stata studiata la riduzione della dose. Vi sono segnalazioni in letteratura di riduzione dei livelli di lamotrigina quando la lamotrigina era stata somministrata in associazione con oxcarbazepina. Tuttavia, in uno studio su volontari sani adulti, trattati con 200 mg di lamotrigina e 1200 mg di oxcarbazepina, l'oxcarbazepina non ha modificato il metabolismo della lamotrigina e la lamotrigina non ha modificato il metabolismo della oxcarbazepina. Pertanto, nei pazienti che ricevono una terapia concomitante con oxcarbazepina, deve essere utilizzato il regime terapeutico della lamotrigina in terapia aggiuntiva senza valproato e senza induttori della glucuronazione della lamotrigina (vedere paragrafo 4.2). In uno studio su volontari sani, la somministrazione contemporanea di felbamato (1200 mg due volte al giorno) e di lamotrigina (100 mg due volte al giorno per 10 giorni) non ha mostrato di avere effetti clinici rilevanti sulla farmacocinetica della lamotrigina. Sulla base di una analisi retrospettiva dei livelli plasmatici in pazienti che ricevevano lamotrigina con o senza gabapentina, la gabapentina non ha mostrato di modificare la clearance apparente della lamotrigina. Le potenziali interazioni farmacologiche tra levetiracetam e lamotrigina sono state definite valutando in studi clinici controllati con placebo le concentrazioni sieriche dei due farmaci. Questi dati indicano che la lamotrigina non influenza la farmacocinetica del levetiracetam e che il levetiracetam non influenza la farmacocinetica della lamotrigina. Le concentrazioni plasmatiche minime allo stato stazionario della lamotrigina non sono state influenzate dalla somministrazione concomitante di pregabalin (200 mg, 3 volte al giorno). Non vi sono interazioni farmacocinetiche tra lamotrigina e pregabalin. Il topiramato non ha causato modifiche nelle concentrazioni plasmatiche di lamotrigina. La somministrazione di lamotrigina ha dato luogo ad un aumento del 15% delle concentrazioni di topiramato. In uno studio in pazienti con epilessia, la somministrazione concomitante di zonisamide (da 200 a 400 mg al giorno) e di lamotrigina (da 150 a 500 mg al giorno) per 35 giorni non ha avuto alcun effetto significativo sulla farmacocinetica della lamotrigina. Le concentrazioni plasmatiche di lamotrigina non sono state influenzate dalla somministrazione concomitante di lacosamide (200, 400 o 600 mg al giorno) in studi clinici controllati verso placebo in pazienti con crisi convulsive ad esordio parziale. In un'analisi aggregata dei dati ottenuti da tre sperimentazioni cliniche controllate verso placebo che studiavano perampanel in trattamento aggiuntivo in pazienti con crisi convulsive ad esordio parziale e tonico-cloniche primarie generalizzate, la dose piu' alta di perampanel valutata (12 mg al giorno) ha incrementato la clearance della creatinina di meno del 10%. Sebbene siano state segnalate modifiche nelle concentrazioni plasmatiche di altri farmaci antiepilettici, studi controllati non hanno mostrato alcuna evidenza che la lamotrigina influisca sulle concentrazioni plasmatiche di farmaci antiepilettici assunti in concomitanza. Studi in vitro indicano che la lamotrigina non spiazza gli altri farmaci antiepilettici dai siti di legame proteico.
POSOLOGIA
Posologia: le compresse masticabili/dispersibili possono essere masticate, disciolte in una piccola quantita' di acqua (almeno sufficiente a coprire l'intera compressa) o deglutite intere con un po' d'acqua. Non cercare di somministrare quantitativi parziali delle compresse masticabili/dispersibili. Se la dose calcolata di lamotrigina (ad esempio nel trattamento di bambini con epilessia o pazienti con compromissione epatica) non equivale a compresse intere, la dose che deve essere somministrata e' quella uguale al numero piu' basso di compresse intere. Ripresa della terapia dopo sospensione: quando viene ripresa la terapia con Lamictal in pazienti che per qualunque motivo l'avevano interrotta, il medico deve valutare la necessita' di utilizzare una titolazione posologica ad incrementi successivi per raggiungere la dose di mantenimento, dal momento che il rischio di eruzione cutanea grave e' associato alla somministrazione di elevate dosi iniziali e al superamento della posologia prevista dalla titolazione raccomandata (vedere paragrafo 4.4). Piu' ampio e' l'intervallo di tempo dalla dose precedente, maggiormente deve essere considerato l'utilizzo della titolazione posologica ad incrementi successivi per raggiungere la dose di mantenimento. Quando l'intervallo dall'interruzione della somministrazione di lamotrigina supera le cinque emivite (vedere paragrafo 5.2), generalmente la titolazione della dose di Lamictal per raggiungere la dose di mantenimento deve seguire lo schema posologico appropriato. Si raccomanda che la somministrazione di Lamictal non venga ripresa in pazienti che l'avevano interrotta a causa dell'eruzione cutanea associata a un precedente trattamento con lamotrigina, a meno che il potenziale beneficio sia chiaramente superiore al rischio. Epilessia: di seguito viene riportata la posologia raccomandata per la titolazione della dose e per la dose di mantenimento negli adulti e negli adolescenti di eta' pari o superiore a 13 anni e nei bambini e negli adolescenti da 2 a 12 anni. A causa del rischio di eruzione cutanea, non si devono superare le dosi iniziali e le dosi successive per la titolazione (vedere paragrafo 4.4). Qualora vengano sospesi farmaci antiepilettici assunti in concomitanza o qualora altri medicinali, antiepilettici o meno, vengano aggiunti a regimi di trattamento contenenti lamotrigina, deve essere preso in considerazione l'effetto che cio' puo' avere sulla farmacocinetica della lamotrigina (vedere paragrafo 4.5). Adulti e adolescenti di eta' pari o superiore a 13 anni - schema posologico raccomandato nell'epilessia. Monoterapia. Settimane 1 + 2: 25 mg/die (una volta al giorno); settimane 3 + 4: 50 mg/die (una volta al giorno). Dose di mantenimento usuale: 100 - 200 mg/die (una volta al giorno oppure suddivisi in due dosi). Per raggiungere la dose di mantenimento, le dosi possono essere aumentate al massimo di 50-100 mg ogni una-due settimane fino al raggiungimento della risposta ottimale. In alcuni pazienti sono stati richiesti 500 mg/die per ottenere la risposta desiderata. Terapia di associazione con valproato (inibitore della glucuronazione della lamotrigina - vedere paragrafo 4.5). Questa posologia deve essere usata in associazione a valproato indipendentemente da qualsiasi altro medicinale concomitante. Settimane 1 + 2: 12,5 mg/die (somministrati come 25 mg a giorni alterni); settimane 3 + 4: 25 mg/die (una volta al giorno). Dose di mantenimento usuale: 100 - 200 mg/die (una volta al giorno oppure suddivisi in due dosi). Per raggiungere la dose di mantenimento, le dosi possono essere aumentate al massimo di 25-50 mg ogni una-due settimane fino al raggiungimento della risposta ottimale. Terapia in associazione senza valproato e con induttori della glucuronazione della lamotrigina (vedere paragrafo 4.5). Questa posologia deve essere usata senza valproato ma con: fenitoina carbamazepina fenobarbitale primidone rifampicina lopinavir/ritonavir. Settimane 1 + 2: 50 mg/die (una volta al giorno); settimane 3 + 4: 100 mg/die (suddivisi in due dosi). Dose di mantenimento usuale: 200 - 400 mg/die (suddivisi in due dosi). Per raggiungere la dose di mantenimento, le dosi possono essere aumentate al massimo di 100 mg ogni una-due settimane fino al raggiungimento della risposta ottimale. In alcuni pazienti sono stati richiesti 700 mg/die per ottenere la risposta desiderata. Terapia di associazione senza valproato e senza induttori della glucuronazione della lamotrigina (vedere paragrafo 4.5). Questa posologia deve essere usata con altri medicinali che non inibiscono ne' inducono in modo significativo la glucuronazione della lamotrigina. Settimane 1 + 2: 25 mg/die (una volta al giorno); settimane 3 + 4: 50 mg/die (una volta al giorno). Dose di mantenimento usuale: 100 - 200 mg/die (una volta al giorno oppure suddivisi in due dosi). Per raggiungere la dose di mantenimento, le dosi possono essere aumentate al massimo di 50-100 mg ogni una-due settimane fino al raggiungimento della dose ottimale. Nei pazienti che assumono medicinali per i quali non siano attualmente note le interazioni farmacocinetiche con lamotrigina (vedere paragrafo 4.5), deve essere seguito lo schema posologico raccomandato per lamotrigina in concomitanza con valproato. Bambini e adolescenti di eta' compresa tra 2 e 12 anni - schema posologico raccomandato nell'epilessia (dose totale giornaliera in mg/kg di peso corporeo/die)**. Monoterapia delle crisi di assenza tipiche: settimane 1 + 2: 0,3 mg/kg/die (una volta al giorno oppure suddivisi in due dosi); settimane 3 + 4: 0,6 mg/kg/die (una volta al giorno oppure suddivisi in due dosi). Dose di mantenimento usuale: 1 - 15 mg/kg/die (una volta al giorno oppure suddivisi in due dosi). Per raggiungere la dose di mantenimento, le dosi possono essere aumentate al massimo di 0,6 mg/kg/die ogni una-due settimane fino al raggiungimento della risposta ottimale, con una dose di mantenimento massima di 200 mg/die. Terapia di associazione con valproato (inibitore della glucuronazione della lamotrigina - vedere paragrafo 4.5): questa posologia deve essere usata in associazione a valproato indipendentemente da qualsiasi altro medicinale concomitante. Settimane 1 + 2: 0,15 mg/kg/die (*) (una volta al giorno); settimane 3 + 4: 0,3 mg/kg/die (una volta al giorno). Dose di mantenimento usuale: 1-5 mg/kg/die (una volta al giorno oppure suddivisi in due dosi). Per raggiungere la dose di mantenimento, le dosi possono essere aumentate al massimo di 0,3 mg/kg/die ogni una-due settimane fino al raggiungimento della dose ottimale, con una dose di mantenimento massima di 200 mg/die. Terapia di associazione senza valproato e con induttori della glucuronazione della lamotrigina (vedere paragrafo 4.5).
PRINCIPI ATTIVI
Ogni compressa masticabile/dispersibile da 2 mg di Lamictal contiene 2 mg di lamotrigina. Ogni compressa masticabile/dispersibile da 5 mg di Lamictal contiene 5 mg di lamotrigina. Ogni compressa masticabile/dispersibile da 25 mg di Lamictal contiene 25 mg di lamotrigina. Ogni compressa masticabile/dispersibile da 50 mg di Lamictal contiene 50 mg di lamotrigina Ogni compressa masticabile/dispersibile da 100 mg di Lamictal contiene 100 mg di lamotrigina. Ogni compressa masticabile/dispersibile da 200 mg di Lamictal contiene 200 mg di lamotrigina. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

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