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AVVERTENZE
Alcool: si raccomanda ai pazienti di evitare l'assunzione di alcool durante la terapia con clobazam, per l'aumentato rischio di sedazione ed altri effetti indesiderati (vedere paragrafo 4.5). Tolleranza: una certa perdita di efficacia agli effetti ipnotici delle benzodiazepine puo' svilupparsi dopo un uso ripetuto per alcune settimane. Dipendenza: l'uso di benzodiazepine puo' condurre allo sviluppo di dipendenza fisica e psichica da questi farmaci. Il rischio di dipendenza aumenta con la dose e la durata del trattamento; esso e' maggiore in pazienti con una storia di abuso di droga o alcool. Con clobazam, come con altre benzodiazepine, nei pazienti con una storia di dipendenza da droga o alcool puo' presentarsi un aumento del rischio di sviluppare dipendenza. Il rischio di dipendenza e' presente anche con l'assunzione giornaliera di clobazam per un periodo di qualche settimana solamente ed e' valido non solo per un possibile abuso a dosi particolarmente alte, ma anche per il dosaggio terapeutico raccomandato. Si raccomanda fermamente di evitare periodi prolungati di trattamento ininterrotto poiche' possono portare a dipendenza. Sintomi da sospensione: una volta che la dipendenza fisica si e' sviluppata, l'interruzione brusca del trattamento sara' accompagnata dai sintomi da astinenza. Questi possono consistere in cefalea, dolori muscolari, ansia estrema, tensione, irrequietezza, confusione ed irritabilita'. Nei casi gravi possono manifestarsi i seguenti sintomi: derealizzazione, depersonalizzazione, iperacusia, intorpidimento e formicolio delle estremita', ipersensibilita' alla luce, al rumore e al contatto fisico, allucinazioni e psicosi sintomatiche o scosse epilettiche. Altri sintomi sono: depressione, insonnia, aumento dei sogni, sudorazione, tinnito persistente, movimenti involontari, nausea, vomito, parestesia, alterazioni percettive, crampi addominali e muscolari, tremore, mialgia, agitazione, palpitazioni, tachicardia, attacchi di panico, vertigini, iper-reflessia, perdita della memoria a breve termine, ipertermia. Insonnia ed ansia di rimbalzo: all'interruzione del trattamento puo' presentarsi una sindrome transitoria in cui i sintomi che hanno condotto al trattamento con benzodiazepine ricorrono in forma aggravata. Puo' essere accompagnata da altre reazioni, compresi cambiamenti di umore, ansia, irrequietezza o disturbi del sonno. Poiche' il rischio di sintomi da astinenza o da rimbalzo e' maggiore dopo la sospensione brusca del trattamento, si suggerisce di effettuare una diminuzione graduale del dosaggio. Inoltre e' importante che il paziente sia informato delle possibilita' di fenomeni di rimbalzo, al fine di minimizzare la reazione ansiosa che l'eventuale comparsa di tali sintomi potrebbe scatenare quando Frisium viene sospeso. Durata del trattamento: la durata del trattamento deve essere la piu' breve possibile (vedere 4.2) a seconda dell'indicazione, ma non deve superare le quattro settimane per l'insonnia ed otto-dodici settimane nel caso dell'ansia, compreso un periodo di sospensione graduale. L'estensione della terapia oltre questi periodi non deve avvenire senza rivalutazione della situazione clinica. Puo' essere utile informare il paziente quando il trattamento e' iniziato che esso sara' di durata limitata e spiegare precisamente come il dosaggio deve essere diminuito progressivamente, poiche' la brusca interruzione puo' portare alla comparsa di sintomi da sospensione quali agitazione, ansia ed insonnia. Inoltre e' importante che il paziente sia informato della possibilita' di fenomeni di rimbalzo, minimizzando quindi l'ansia riguardo a tali sintomi se dovessero accadere alla sospensione del medicinale. Ci sono elementi per prevedere che, nel caso di benzodiazepine con una durata breve di azione, i sintomi da astinenza possono diventare manifesti all'interno dell'intervallo di somministrazione tra una dose e l'altra, particolarmente per dosaggi elevati. Quando si usano benzodiazepine con una lunga durata d'azione (ad es. Frisium), e' importante avvisare il paziente che e' sconsigliabile il cambiamento improvviso con una benzodiazepina con una durata di azione breve, poiche' possono presentarsi sintomi da astinenza. Come per le altre benzodiazepine, in caso di trattamento prolungato e' opportuno valutare il beneficio terapeutico nei confronti del rischio di assuefazione e di dipendenza. Amnesia: le benzodiazepine possono indurre amnesia anterograda sia che vengano utilizzate nel normale intervallo di dosaggio, ma soprattutto ad alte dosi. Cio' accade piu' spesso parecchie ore dopo l'ingestione del farmaco e, quindi, per ridurre il rischio ci si dovrebbe accertare che i pazienti possano avere un sonno ininterrotto di 7 - 8 ore (vedere 4.8). Reazioni psichiatriche e paradosse: quando si usano benzodiazepine e' noto che possano accadere reazioni come irrequietezza, agitazione, irritabilita', aggressivita', delusione, collera, incubi, allucinazioni, psicosi, alterazioni del comportamento. Se cio' dovesse avvenire, l'uso del medicinale deve essere sospeso. E' piu' probabile che queste reazioni compaiono nei bambini e negli anziani cosi' come nei pazienti con sindrome cerebrale organica. Ideazione suicida/tentativo di suicidio/suicidio e depressione Alcuni studi epidemiologici suggeriscono un aumento dell'incidenza di ideazione suicidaria, tentativo di suicidio e suicidio in pazienti con o senza depressione e trattati con benzodiazepine e altri ipnotici, clobazam incluso. Tuttavia non e' stata stabilita una relazione causale (vedere paragrafo 4.8). Gravi reazioni cutanee: durante l'esperienza di post- marketing, con clobazam sono state osservate, sia nei bambini che negli adulti, gravi reazioni cutanee che comprendono la sindrome di Stevens-Johnson (SJS) e la necrolisi epidermica tossica (TEN). La maggior parte dei casi riportati comprendeva l'uso concomitante con altri farmaci, compresi i farmaci antiepilettici che sono associati a gravi reazioni cutanee. SJS e TEN possono essere associate ad esito fatale. I pazienti devono essere attentamente monitorati per segni o sintomi di SJS o TEN, specialmente durante le prime 8 settimane di trattamento. In caso di sospetta SJS o TEN il clobazam deve essere immediatamente interrotto.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Ansiolitici, benzodiazepine.
CONSERVAZIONE
Non conservare a temperatura superiore ai 25 gradi C.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' al principio attivo, alle benzodiazepine in genere o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Miastenia grave. Grave insufficienza respiratoria (ad esempio grave malattia cronica polmonare ostruttiva) Grave insufficienza epatica. Sindrome da apnea notturna. Atassia spinale e cerebellare. Controindicato durante l'allattamento (vedere paragrafo 4.6). Frisium non deve essere utilizzato nei bambini sotto i 3 anni di eta'.
DENOMINAZIONE
FRISIUM 10 MG CAPSULE RIGIDE
ECCIPIENTI
Lattosio, amido di mais, talco, magnesio stearato. Composizione della capsula: gelatina, titanio diossido (E 171).
EFFETTI INDESIDERATI
Gli effetti indesiderati sono raggruppati secondo la frequenza utilizzando la seguente convenzione: Molto comune (>= 1/10) Comune (>= 1/100, < 1/10) Non comune (>= 1/1000, < 1/100) Raro (>= 1/10.000, < 1/1000) Molto raro (< 1/10.000) Non nota: (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Disturbi del metabolismo e della nutrizione Comune: diminuzione dell'appetito. Disturbi del sistema immunitario Comune: edema di Quincke Rare: reazioni anafilattiche/anafilattoidi. Disturbi psichiatrici. Comune: irritabilita'*, aggressivita'*, stati di agitazione acuta*, depressione (puo' essere smascherato uno stato depressivo preesistente), tolleranza (specialmente durante l'uso prolungato - vedere paragrafo 4.4), agitazione*; non comune: comportamento anormale, stato confusionale, ansia*, delirio*, incubi*, diminuzione della libido; non nota: dipendenza (specialmente durante l'uso prolungato - vedere paragrafo 4.4), difficolta' nell'addormentarsi o nel dormire*, attacchi di rabbia*, allucinazioni*, reazioni psicotiche*, scarsa qualita' del sonno, tendenze suicide*. * Queste reazioni paradosse possono presentarsi, specialmente negli anziani e nei bambini. Nel caso si presentino queste reazioni il trattamento con Frisium deve essere interrotto. Patologie del sistema nervoso Molto comune: sonnolenza; comune: capogiri, sedazione, disturbi dell'attenzione, linguaggio lento/disartria/disturbi del linguaggio, disgeusia, rallentamento psico-motorio, cefalea, fine tremore delle dita e atassia; non comune: ottundimento delle emozioni, amnesia (che puo' essere associata a comportamento inappropriato), indebolimento della memoria, amnesia anterograda; non nota: disturbi cognitivi, perdita di coscienza (dopo un uso prolungato delle benzodiazepine e in particolare negli anziani talvolta in associazione a disordini respiratori; questi effetti a volte persistono per un considerevole periodo di tempo), nistagmo (particolarmente ad alte dosi o in trattamenti a lungo termine), instabilita' nell'andatura e in altre funzioni motorie (particolarmente ad alte dosi o in trattamenti a lungo termine e sono reversibili), riduzione della vigilanza, affaticamento, vertigini. Patologie dell'occhio. Non comune: diplopia, (particolarmente ad alte dosi o in trattamenti a lungo termine ed e' reversibile). Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non nota: depressione respiratoria, specialmente ad alte dosi. Pertanto, in particolare nei pazienti con una preesistente funzionalita' respiratoria compromessa (per esempio nei pazienti con asma bronchiale) o con danni cerebrali, puo' presentarsi, o peggiorare, un'insufficienza respiratoria. Patologie cardiache. Comune: tachicardia. Patologie gastrointestinali. Comune: vomito, nausea, dolore alla parte superiore dell'addome, stipsi e secchezza della bocca. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: prurito; non comune: rash; non nota: orticaria; Sindrome di Stevens-Johnson, Necrolisi Epidermica Tossica che comprendono alcuni casi con esito fatale. Esami diagnostici. Non comune: aumento di peso (particolarmente ad alte dosi o in trattamenti a lungo termine ed e' reversibile). Patologie del sistema muscolo-scheletrico e del tessuto connettivo. Non nota: spasmi muscolari (possono presentarsi specialmente negli anziani e nei bambini. Nel caso si presentino queste reazioni il trattamento con Frisium deve essere interrotto), debolezza muscolare. Patologie renali e urinarie. Comune: disturbi nella minzione. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: astenia; comune: sudorazione; non nota: lenta risposta agli stimoli, ipotermia. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura. Non comune: cadute (vedere paragrafo 4.4). REAZIONI AVVERSE DELLA CLASSE delle BENZODIAZEPINE (BDZ). Dipendenza. L'uso delle benzodiazepine (anche alle dosi terapeutiche) puo' condurre allo sviluppo di dipendenza fisica: la sospensione della terapia puo' provocare fenomeni di rimbalzo o da astinenza (vedere 4.4 "Avvertenze speciali e precauzioni per l'uso"). Puo' verificarsi dipendenza psichica. E' stato segnalato l'abuso di benzodiazepine. Una volta che si e' sviluppata dipendenza fisica, l'interruzione improvvisa del trattamento puo' essere accompagnata da sintomi da astinenza. Questi possono consistere in ansia estrema, tensione, irrequietezza, confusione, irritabilita', mal di testa e dolore muscolare. In casi gravi possono comparire i seguenti sintomi: derealizzazione, depersonalizzazione, allucinazioni, parestesia degli arti, ipersensibilita' alla luce, al rumore e al contatto fisico, iperacusia e crisi epilettiche. Ci sono elementi per prevedere che, nel caso di uso di benzodiazepine con breve durata di azione, possono diventare manifesti sintomi da astinenza tra l'intervallo di una dose e l'altra specialmente a dosi elevate. E' improbabile che questo si verifichi con Frisium, perche' la sua emivita di eliminazione e' di circa 20 ore (vedere 5.2 "Proprieta' farmacocinetiche"). Insonnia di rimbalzo: all'interruzione del trattamento, puo' presentarsi una sindrome transitoria quale l'insonnia, che ricorre in forma aggravata a seguito del trattamento con benzodiazepine. Poiche', dopo l'improvvisa sospensione del trattamento, il rischio di fenomeni di rimbalzo/da astinenza e' piu' alto, si raccomanda di diminuire gradualmente la dose. Il paziente deve essere informato della possibilita' di fenomeni di rimbalzo, al fine da minimizzare l'ansia provocata da tali sintomi, che possono comparire quando le benzodiazepine vengono sospese. Depressione: durante l'uso di benzodiazepine puo' essere smascherato uno stato depressivo preesistente. Le benzodiazepine e i composti benzodiazepino-simili possono causare reazioni come: irrequietezza, irritabilita', aggressivita', delirio, collera, incubi, allucinazioni, psicosi, alterazioni del comportamento. Tali reazioni possono essere abbastanza gravi. Sono piu' probabili nei bambini e negli anziani. Inoltre sono state riportate con le benzodiazepine raramente altre reazioni avverse che comprendono: aumento della bilirubina, ittero, aumento delle transaminasi epatiche, aumento della fosfatasi alcalina, trombocitopenia, agranulocitosi, pancitopenia, SIAD (sindrome da inappropriata secrezione dell'ormone antidiuretico). Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Il Frisium, come tutte le benzodiazepine, non deve essere somministrato durante il parto e l'allattamento (vedere paragrafo 4.3). I dati derivanti dall'uso di clobazam in gravidanza sono limitati. Tuttavia, una grande quantita' di dati raccolti da studi di coorte non ha dimostrato la presenza di malformazioni maggiori in seguito all'esposizione a benzodiazepine durante il primo trimestre di gravidanza, sebbene in alcuni studi caso-controllo siano stati riportati casi di labiopalatoschisi. Clobazam non e' consigliato durante la gravidanza e nelle donne in eta' fertile che non usano contraccettivi. Clobazam attraversa la placenta. Studi sugli animali hanno dimostrato tossicita' riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Le donne in eta' fertile devono essere informate dei rischi e dei benefici derivanti dall'uso di clobazam durante la gravidanza. Le donne in eta' fertile devono essere informate di contattare il proprio medico in merito all'interruzione del medicinale in caso di gravidanza o se desiderano iniziare una gravidanza. Se si continua il trattamento con clobazam, si deve usare la dose efficace piu' bassa possibile. Casi di riduzione del movimento fetale e variabilita' della frequenza cardiaca fetale sono stati descritti dopo la somministrazione di benzodiazepine durante il secondo e/o terzo trimestre di gravidanza. Se clobazam e' somministrato durante l'ultimo periodo di gravidanza o durante il travaglio possono presentarsi nel neonato degli effetti come depressione respiratoria (che comprende distress respiratorio e apnea), sintomi di sedazione, ipotermia, ipotonia e difficolta' di alimentazione (sindrome del floppy infant). Inoltre, neonati nati da madri che hanno assunto benzodiazepine per un lungo periodo durante le fasi avanzate della gravidanza possono sviluppare dipendenza fisica e possono presentare un certo rischio per sviluppare i sintomi da astinenza nel periodo postnatale. Si raccomanda un appropriato monitoraggio dei neonati nel periodo postnatale. Poiche' le benzodiazepine sono escrete nel latte materno, esse non devono essere somministrate alle madri che allattano al seno (vedere paragrafo 4.3 e 5.2).
INDICAZIONI
Ansia, tensione ed altre manifestazioni somatiche o psichiatriche associate con sindrome ansiosa. Insonnia. Le benzodiazepine sono indicate soltanto quando il disturbo e' grave, disabilitante e sottopone il soggetto a grave disagio.
INTERAZIONI
Oppioidi: l'uso concomitante di medicinali sedativi quali le benzodiazepine, come frisium, con gli oppioidi aumenta il rischio di sedazione, depressione respiratoria, coma e morte a causa dell'effetto depressivo aggiuntivo sul snc. La dose e la durata del trattamento concomitante devono essere limitate (vedere paragrafo 4.4). Non consigliato. Alcool: l'assunzione concomitante con alcool deve essere evitata. Il consumo contemporaneo di alcool può aumentare la biodisponibilità del clobazam del 50% (vedere 5.2), con conseguente aumento degli effetti dello stesso (vedere 4.4). Ciò influenza negativamente la capacità di guidare o di usare macchinari. Fare attenzione. Farmaci che deprimono il snc: l'effetto depressivo centrale può essere accresciuto nei casi di uso concomitante con antipsicotici, ipnotici, ansiolitici/sedativi, antidepressivi, analgesici narcotici, antiepilettici, anestetici e antistaminici sedativi. È necessaria particolare cautela con l'utilizzo di clobazam in caso di intossicazione con tali farmaci o con litio. Anticonvulsivanti: se clobazam viene utilizzato contemporaneamente ad anticonvulsivanti nella terapia dell'epilessia, il dosaggio deve essere adattato sotto attento controllo medico (monitoraggio eeg) poiché vi possono essere interazioni con la terapia anticonvulsivante. Nei pazienti in terapia concomitante con acido valproico, si può verificare un aumento, da lieve a moderato, della concentrazione plasmatica dell'acido valproico. I livelli plasmatici di fenitoina possono aumentare in caso di terapia concomitante con clobazam. Si consiglia, dove ciò è possibile, di monitorare i livelli plasmatici di acido valproico o di fenitoina somministrati in concomitanza. Carbamazepina e fenitoina possono determinare un aumento della biotrasformazione da clobazam al metabolita attivo, n-desmetilclobazam. Stiripentolo: aumento delle concentrazioni plasmatiche del clobazam e del suo metabolita attivo n- desmetilclobazam per inibizione del suo metabolismo epatico, con rischio di sovradosaggio. Si consiglia sorveglianza clinica, dosaggio plasmatico della benzodiazepina ed eventuale adattamento della posologia. Analgesici narcotici. Nel caso in cui clobazam sia usato in concomitanza con degli analgesici narcotici può avvenire un aumento dell'euforia conducendo ad un aumento della dipendenza psichica. Miorilassanti. Può essere potenziato l'effetto di miorilassanti e del protossido d'azoto. Inibitori del cyp2c19. Gli inibitori forti e quelli moderati del cyp2c19 possono portare ad un aumento dell'esposizione al n-desmetilclobazam, il metabolita attivo del clobazam. Può essere necessario un adattamento della dose di clobazam quando viene somministrato con forti (per es. Fluconazolo, fluvoxamina, ticlopidina) o moderati (per es. Omeprazolo) inibitori del cyp2c19. Cannabidiolo. Quando il cannabidiolo e il clobazam sono somministrati insieme, si presenta un'interazione farmacocinetica bidirezionale. Sulla base di uno studio in volontari sani, possono presentarsi elevati livelli (tre-quattro volte) di n-desmetilclobazam (un metabolita attivo del clobazam) quando associato a cannabidiolo, probabilmente per inibizione mediata dal cyp2c19. L'aumento dei livelli sistemici di queste sostanze attive può portare ad una intensificazione degli effetti farmacologici e ad un aumento delle reazioni avverse al farmaco. L'utilizzo concomitante di cannabidiolo e clobazam aumenta l'incidenza di sonnolenza e sedazione. Si deve prendere in considerazione una riduzione della dose di clobazam nel caso in cui si presentino sonnolenza e sedazione quando clobazam è somministrato con cannabidiolo. Substrati del cyp2d6. Clobazam è un debole inibitore del cyp2d6. Può essere necessario un adattamento della dose dei farmaci metabolizzati dal cyp2d6 (per es. Destrometorfano, pimozide, paroxetina, nebivololo). Bisogna considerare con attenzione le seguenti associazioni. Buprenorfina: aumento del rischio di depressione respiratoria, che può essere fatale. Valutare con attenzione il rapporto rischio/beneficio di questa associazione. Informare il paziente della necessità di rispettare le dosi prescritte; clozapina: aumento del rischio di collasso con arresto respiratorio e/o cardiaco. La somministrazione di teofilline o amminofilline può ridurre gli effetti delle benzodiazepine.
POSOLOGIA
La posologia e la durata del trattamento vanno adattate caso per caso, a giudizio del medico, in base alle indicazioni, alla gravita' del quadro clinico ed alla variabilita' della risposta individuale. Il trattamento dovrebbe essere iniziato con la dose piu' bassa. La dose massima non dovrebbe essere superata. Il paziente deve essere controllato regolarmente all'inizio del trattamento per diminuire, se necessario, la dose o la frequenza dell'assunzione per prevenire l'iperdosaggio dovuto all'accumulo. Adulti: in genere si somministrano nell'adulto 2 capsule il di', aumentando se necessario, a 3 capsule il di'. Nelle forme particolarmente gravi la posologia giornaliera puo' essere aumentata a giudizio del medico. Una volta ottenuto il miglioramento del quadro clinico la posologia puo' essere ridotta. Nei soggetti anziani o debilitati spesso e' sufficiente la somministrazione di 1 capsula il di'. Se la dose giornaliera viene ripartita nell'arco della giornata, e' opportuno somministrare la dose singola piu' elevata alla sera prima di andare a letto. Dosi giornaliere fino a 30 mg possono essere somministrate anche in dose unica alla sera. Pazienti con funzione epatica e/o renale alterata: in questi pazienti possono presentarsi accentuata reattivita' e piu' elevata sensibilita' nei confronti degli effetti avversi. Di conseguenza, e' necessario iniziare la terapia con dosi ridotte, che potranno essere aumentate gradualmente proseguendo il trattamento che, comunque, e' da effettuare sempre sotto attento controllo medico. Pazienti anziani: in questi pazienti si possono avere aumentata reattivita' e piu' elevata sensibilita' nei confronti degli effetti avversi. Di conseguenza e' necessario iniziare la terapia con dosi ridotte che potranno essere aumentate gradualmente sotto attento controllo medico. Ansia: il trattamento dovrebbe essere il piu' breve possibile. Il paziente dovrebbe essere rivalutato regolarmente e la necessita' di un trattamento continuato dovrebbe essere valutata attentamente, particolarmente se il paziente e' senza sintomi. La durata complessiva del trattamento, generalmente, non dovrebbe superare le 8-12 settimane, compreso un periodo di sospensione graduale. In determinati casi, puo' essere necessaria l'estensione oltre il periodo massimo di trattamento; in tal caso, cio' non dovrebbe avvenire senza rivalutazione della condizione del paziente. Insonnia Il trattamento dovrebbe essere il piu' breve possibile. La durata del trattamento, generalmente, varia da pochi giorni a due settimane, fino ad un massimo di quattro settimane, compreso un periodo di sospensione graduale. In determinati casi, puo' essere necessaria l'estensione oltre il periodo massimo di trattamento; in caso affermativo, non dovrebbe avvenire senza rivalutazione della condizione del paziente. Il farmaco deve essere assunto al momento di coricarsi. Si sconsiglia la somministrazione di Frisium per il trattamento dell'insonnia a pazienti di eta' inferiore a 18 anni senza una valutazione attenta della sua effettiva necessita'. La dose singola per i pazienti sotto i 18 anni dipende dalla loro eta', dal peso e dalle condizioni generali del paziente.
PRINCIPI ATTIVI
Una capsula rigida contiene 10 mg di clobazam. Eccipienti con effetti noti : lattosio 107,75 mg. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.