hai aggiunto

  in ordine

hai aggiunto

ENANTONE*IM SC SIR3,75MG/ML RP

ENANTONE*IM SC SIR3,75MG/ML RP

TAKEDA ITALIA SpA
minsan: 027066125
Vai alla descrizione prodotto

 Prodotto non disponibile

AVVERTENZE
Dati epidemiologici hanno mostrato che l'inibizione della produzione di un ormone sessuale endogeno che avviene durante la terapia di deprivazione androgenica o deprivazione estrogenica (per esempio in donne in menopausa), e' associata a cambiamenti metabolici (per esempio riduzione della tolleranza al glucosio o aggravamento di diabete preesistente) nonche' ad un aumentato rischio di malattie cardiovascolari. Tuttavia, i dati prospettici non hanno confermato il collegamento tra il trattamento con analoghi del GnRH ed un aumento della mortalita' cardiovascolare. I pazienti ad alto rischio di cambiamenti o sindromi metaboliche o di malattie cardiovascolari devono essere adeguatamente monitorati. La terapia di deprivazione androgenica puo' prolungare l'intervallo QT. Nei pazienti con una storia di prolungamento dell'intervallo QT o con fattori di rischio per il prolungamento dell'intervallo QT e nei pazienti che ricevono medicinali concomitanti che possono prolungare l'intervallo QT (vedere paragrafo 4.5), prima di iniziare il trattamento con Enantone i medici devono valutare il rapporto rischio-beneficio di ciascun medicinale inclusa la possibilita' di Torsioni di punta. Sono stati riportati casi di crisi convulsive nei rapporti post-commercializzazione in pazienti in trattamento con leuprorelina acetato e tali eventi sono stati riportati sia nei bambini che negli adulti, con o senza anamnesi di epilessia, disturbi convulsivi o fattori di rischio per convulsioni. C'e' un aumento del rischio di depressione incidente (che puo' essere grave) in pazienti in trattamento con agonisti GnRH, come leuprorelina. I pazienti devono essere informati di conseguenza e trattati in modo appropriato se i sintomi si manifestano. Ipertensione endocranica idiopatica: nei pazienti che hanno assunto leuprorelina sono stati segnalati casi di ipertensione endocranica idiopatica (pseudotumor cerebri). E' necessario avvertire i pazienti in merito ai segni e ai sintomi di ipertensione endocranica idiopatica, inclusa cefalea severa o ricorrente, disturbi della visione e tinnito. In caso di ipertensione endocranica idiopatica, deve essere valutata l'opportunita' di sospendere la somministrazione di leuprorelina. Nell'uomo, nella fase iniziale di trattamento del tumore prostatico con gli analoghi GnRH, possono verificarsi isolati casi di peggioramento della sintomatologia clinica, come ad esempio ostruzione del tratto urinario ed ematuria (come sintomi urinari), in seguito ad un aumento temporaneo del livello di testosterone. Nei pazienti con compressione del midollo spinale a causa di metastasi alla colonna vertebrale si possono verificare dolore osseo, debolezza degli arti inferiori e parestesia (come sintomi neurologici), di tipo transitorio (vedere paragrafo 4.8). Cio' giustifica un controllo medico particolarmente attento durante le prime settimane di trattamento per i pazienti portatori di ostruzione delle vie urinarie e per i malati che presentano metastasi vertebrali. Per la stessa ragione, all'inizio del trattamento i soggetti che presentano segni premonitori di compressione midollare devono essere attentamente controllati. Nel periodo iniziale di trattamento, si puo' notare un aumento transitorio della fosfatasi acida. Queste manifestazioni sono abitualmente transitorie, e scompaiono in una o due settimane dall'inizio del trattamento. Puo' essere utile verificare periodicamente la testosteronemia che non deve essere superiore a 1 ng/ml, il PSA e la fosfatasi acida, che nelle prime settimane di trattamento possono transitoriamente aumentare. La risposta terapeutica puo' essere valutata a livello osseo attraverso esame scintigrafico e/o tomografico; a livello prostatico la risposta verra' valutata attraverso ecografia e/o tomografia (oltre l'esame clinico e l'esplorazione rettale). In caso di deprivazione androgenica prolungata, orchiectomia bilaterale o somministrazione di GnRH analoghi puo' essere utile verificare periodicamente i valori di densitometria ossea in quanto si puo' verificare uno stato di ipoandrogenismo che induce una riduzione del contenuto minerale osseo. In pazienti che presentano fattori di rischio addizionali, puo' portare a osteoporosi e ad un aumentato rischio di fratture ossee. Malattie cardiovascolari: e' stato segnalato un aumentato rischio di insorgenza di infarto miocardico, morte cardiaca improvvisa e ictus associato all'uso di agonisti del GnRH negli uomini. Sulla base delle probabilita' riportate, il rischio sembra basso e deve essere attentamente valutato sulla base dei fattori di rischio cardiovascolari nel momento in cui viene impostato il trattamento dei pazienti con cancro alla prostata. I pazienti trattati con agonisti del GnRH devono essere controllati per i sintomi e i segni che possono suggerire lo sviluppo di una malattia cardiovascolare e devono essere gestiti in accordo alla corrente pratica clinica. Nella donna affetta da endometriosi e da fibromi uterini l'eventuale insorgenza di metrorragie gravi in corso di trattamento e' da considerarsi anormale e comporta la verifica del tasso di estradiolo plasmatico che, se inferiore a 50 pg/ml, richiede indagini per l'identificazione di eventuali lesioni organiche associate. Prima della somministrazione di leuprorelina acetato, il sanguinamento vaginale grave non diagnosticato (vedere paragrafo 4.3) deve essere investigato, la diagnosi deve essere confermata e si dovra' intervenire opportunamente. In caso di insorgenza di sanguinamento vaginale grave durante il trattamento, la paziente dovra' essere monitorata attentamente e, qualora necessario, si dovra' intervenire opportunamente. Prima del trattamento le donne potenzialmente fertili devono essere sottoposte ad attenti controlli per escludere una gravidanza in atto (vedere paragrafo 4.3). Durante il trattamento devono essere adottati metodi contraccettivi non ormonali. Tali metodi devono essere mantenuti fino alla ripresa del ciclo mestruale. In caso di deprivazione estrogenica prolungata, ovariectomia bilaterale, ablazione ovarica o somministrazione di GnRH analoghi puo' essere utile verificare periodicamente i valori di densitometria ossea in quanto si puo' verificare uno stato di ipoestrogenismo che induce una riduzione del contenuto minerale osseo. In pazienti che presentano fattori di rischio addizionali, puo' portare a osteoporosi e ad un aumentato rischio di fratture ossee. Nel trattamento dell'endometriosi o dei fibromi uterini, la durata del trattamento dovrebbe essere limitata a 6 mesi, in quanto il suo uso e' associato ad un rischio aumentato della perdita del contenuto minerale osseo. Se e' necessario ripetere il trattamento, i cambiamenti nei parametri ossei devono essere strettamente monitorati. In un primo periodo dopo la prima somministrazione del farmaco, potrebbe verificarsi un peggioramento temporaneo del quadro clinico.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Analoghi dell'ormone liberatore delle gonadotropine.
CONSERVAZIONE
Questo medicinale non richiede alcuna temperatura particolare di conservazione. Non refrigerare o congelare. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce. Per le condizioni di conservazione dopo la ricostituzione vedere paragrafo 6.3.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1 o ad altri GnRH analoghi sintetici o derivati. Gravidanza. Allattamento. Controindicato in presenza di sanguinamenti vaginali non diagnosticati.
DENOMINAZIONE
ENANTONE 3,75 MG/ML POLVERE E SOLVENTE PER SOSPENSIONE INIETTABILE A RILASCIO PROLUNGATO PER USO INTRAMUSCOLARE O SOTTOCUTANEO
ECCIPIENTI
Polvere: copolimero di acido DL-lattico e acido glicolico, mannitolo, gelatina. Solvente: mannitolo, carmellosa sodica, polisorbato 80, acqua per preparazioni iniettabili.
EFFETTI INDESIDERATI
Gli effetti indesiderati sono principalmente dovuti all'azione farmacologica specifica del medicinale, ovvero alle modificazioni endocrine causate dal prodotto (soppressione della secrezione testosteronica nell'uomo e all'ipoestrogenismo similmenopausale nella donna). I seguenti effetti indesiderati sono basati sull'esperienza maturata da studi clinici e dall'esperienza post-marketing. Le frequenze sono definite come: molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, <1/10), non comune (>=1/1.000, <1/100), raro (>=1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Tutte le popolazioni di pazienti. Disturbi psichiatrici. Comune: depressione, cambiamento di umore (uso a lungo termine); non comune: cambiamento di umore (uso a breve termine). Patologie del sistema nervoso. Molto raro: apoplessia dell'ipofisi (in seguito alla somministrazione iniziale in pazienti con adenoma pituitario), emorragia dell'ipofisi; non nota: crisi convulsiva, ipertensione endocranica idiopatica (pseudotumor cerebri) (vedere paragrafo 4.4). Tutte le popolazioni adulte. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non nota: anemia, leucopenia, trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Non nota: ipersensibilita', inclusa reazione anafilattica, eruzione cutanea, prurito, orticaria, respiro sibilante, febbre e brividi. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non nota: sindrome metabolica (inclusa ipertensione, dislipidemia, insulino-resistenza, alterata tolleranza al glucosio. Patologie vascolari. Molto comune: vampate di calore. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non nota: malattia polmonare interstiziale. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: artralgia; non comune: mialgia. Non nota: riduzione della massa ossea, osteoporosi (incluse fratture del corpo vertebrale). Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: edema. Donne adulte Gli effetti indesiderati maggiormente ricorrenti sono associati all'ipoestrogenismo. I livelli di estrogeni tornano nella norma all'interruzione del trattamento. Lo stato di ipoestrogenismo porta ad una diminuzione lieve della densita' ossea durante il trattamento, che a volte non e' reversibile (vedere paragrafo 4.4). Patologie del sistema nervoso. Molto comune: cefalea (occasionalmente severa); comune: capogiro, parestesia. Patologie epatobiliari. Non comune: valori anomali dei test di funzionalita' epatica (solitamente transitori); non nota: funzionalita' epatica anormale (incluso ittero). Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Comune: dolorabilita' mammaria. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: reazione al sito di iniezione (per esempio indurimento, eritema, dolore, ascesso, tumefazione, noduli e necrosi). Effetti indesiderati addizionali riportati in pazienti con tumore alla mammella o con una frequenza differente rispetto alle pazienti con endometriosi o fibromi. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comune: aumento di peso, diminuzione dell'appetito; disturbi psichiatrici. Comune: insonnia. Patologie dell'occhio. Comune: disturbi visivi. Patologie cardiache. Comune: palpitazioni. Patologie gastrointestinali. Molto comune: nausea; comune: vomito, diarrea. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune: iperidrosi; comune: alopecia. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Molto comune: dolore osseo, debolezza muscolare. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Molto comune: emorragia vaginale, diminuzione della libido, secchezza vulvovaginale; comune: vulvovaginiti; raro: modifica delle dimensioni mammarie. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: stanchezza. Effetti indesiderati addizionali riportati in pazienti con endometriosi/fibromi uterini o con una frequenza differente rispetto alle pazienti con tumore alla mammella. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: aumento di peso/variazioni di peso; non comune: diminuzione dell'appetito. Disturbi psichiatrici. Molto comune: insonnia. Patologie dell'occhio. Non comune: disturbi visivi. Patologie cardiache. Non comune: palpitazioni. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea; non comune: vomito, diarrea. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: iperidrosi; non comune: alopecia. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: debolezza muscolare. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Comune: atrofia mammaria, secchezza vulvovaginale; raro: modifica delle dimensioni mammarie; non nota: vulvovaginiti, emorragia vaginale, diminuzione della libido. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune: stanchezza. Puo' verificarsi emorragia vaginale durante la terapia a causa della degenerazione acuta dei fibromi sottomucosi (vedere paragrafo 4.4). Uomini adulti Nella fase iniziale della terapia, si verifica un aumento a breve termine del livello dell'ormone sessuale (fenomeno "Flare-up"). Gli eventi avversi che possono verificarsi in modo particolare all'inizio del trattamento includono ostruzione del tratto urinario (come sintomi urinari); in pazienti con compressione della colonna vertebrale possono verificarsi anche dolore osseo, debolezza alle estremita' inferiori e parestesia (come sintomi neurologici) (vedere paragrafo 4.4). Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comune: aumento di peso; comune: diminuzione dell'appetito. Disturbi psichiatrici. Molto comune: sonnolenza; comune: insonnia. Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea (occasionalmente grave); non comune: capogiro. Patologie dell'occhio. Non nota: disturbi visivi. Patologie cardiache. Non nota: palpitazioni, prolungamento dell'intervallo qt (vedere paragrafi 4.4 e 4.5). Patologie gastrointestinali. Comune: nausea, stipsi; non comune: vomito, diarrea. Patologie epatobiliari. Comune: funzionalita' epatica anormale (incluso ittero), valori anomali dei test di funzionalita' epatica, solitamente transitori. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune: iperidrosi; raro: alopecia. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Molto comune: debolezza muscolare. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Molto comune: disfunzione erettile, atrofia del testicolo, diminuzione della libido; comune: ginecomastia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: reazione al sito di iniezione (per esempio indurimento, eritema, dolore, ascesso, tumefazione, noduli e necrosi), stanchezza.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza: Enantone non deve essere usato durante la gravidanza (vedere paragrafo 4.3 Controindicazioni). Le donne in eta' fertile devono usare misure contraccettive non ormonali durante il trattamento e fino alla ripresa del ciclo mestruale. Prima del trattamento le donne potenzialmente fertili devono essere sottoposte ad attenti controlli per escludere una gravidanza in atto. Allattamento: Enantone non deve essere usato durante l'allattamento (vedere paragrafo 4.3 Controindicazioni).
INDICAZIONI
Nell'uomo: carcinoma della prostata e suoi secondarismi. Nella donna: endometriosi a localizzazione genitale ed extragenitale (stadi I-IV). Carcinoma della mammella in donne in pre e perimenopausa ove sia indicato il trattamento ormonale. Fibromi uterini. Terapia prechirurgica della durata di tre mesi; degli interventi di miomectomia e isterectomia nella paziente metrorragica; trattamento pre-chirurgico; della durata di un mese; degli interventi di ablazione endometriale e di resezione dei setti endouterini per via isteroscopica. Nei bambini: trattamento della puberta' precoce centrale (prima dei 9 anni nella bambina e prima dei 10 anni nel bambino).
INTERAZIONI
Poiche' il trattamento di deprivazione androgenica puo' prolungare l'intervallo QT, deve essere attentamente valutato l'uso concomitante di Enantone con medicinali noti per prolungare l'intervallo QT o in grado di indurre Torsioni di punta come i medicinali antiaritmici di classe IA (ad esempio chinidina, disopiramide) o di classe III (ad esempio amiodarone, sotalolo, dofetilide, ibutilide), metadone, moxifloxacina e antipsicotici (vedere paragrafo 4.4).
POSOLOGIA
Posologia: sia nell'uomo che nella donna il dosaggio necessario e' pari a 3,75 mg (intero contenuto della siringa pre-riempita) di principio attivo da somministrare una volta al mese. La durata del trattamento dell'endometriosi e' fino a 6 mesi. La durata del trattamento dei fibromi uterini e' fino a 6 mesi. Popolazione pediatrica: il trattamento dei bambini con leuprorelina acetato dovrebbe avvenire sotto la supervisione generale dell'endocrinologo pediatrico. Lo schema posologico deve essere adattato individualmente. La dose iniziale raccomandata dipende dal peso corporeo. Bambini con peso corporeo >= 20 kg: 1 ml (3,75 mg ovvero l'intero contenuto della siringa pre-riempita) una volta al mese come singola iniezione sottocutanea. Bambini con un peso corporeo < 20 kg. In questi rari casi, il seguente dosaggio deve essere somministrato secondo l'attivita' clinica della puberta' precoce centrale: 0,5 ml (1,88 mg ovvero meta' del contenuto della siringa pre-riempita) una volta al mese come singola iniezione sottocutanea. Il resto della sospensione deve essere eliminata. L'aumento ponderale del bambino deve essere monitorato. A seconda dell'attivita' della puberta' precoce centrale, puo' essere necessario aumentare il dosaggio in presenza di soppressione inadeguata (evidenza clinica ad esempio spotting o inadeguata soppressione della gonadotropina nel test GnRH). La dose minima efficace mensile da somministrare deve quindi essere determinata mediante il test GnRH. Si sono spesso verificati ascessi sterili al sito di iniezione, quando leuprorelina acetato e' stata somministrata per via intramuscolare a dosaggi maggiori rispetto a quelli raccomandati. Pertanto, in tali casi, il farmaco deve essere somministrato per via sottocutanea (vedere paragrafo 4.4). Si raccomanda di utilizzare i volumi piu' bassi possibili per le iniezioni nei bambini al fine di diminuire l'inconveniente che e' associato con l'iniezione intramuscolare/sottocutanea. La durata del trattamento dipende dai parametri clinici all'inizio o durante il corso del trattamento (prognosi dell'altezza finale, velocita' di crescita, eta' ossea e/o accelerazione dell'eta' ossea) e viene decisa dal pediatra insieme al tutore e, se del caso, al bambino trattato. L'eta' ossea deve essere monitorata durante il trattamento a intervalli di 6-12 mesi. Nelle ragazze con maturazione ossea di eta' superiore a 12 anni e ragazzi con maturazione ossea superiore a 13 anni deve essere considerata la sospensione del trattamento tenendo conto dei parametri clinici. Nelle ragazze, deve essere esclusa una gravidanza prima dell'inizio del trattamento. Il verificarsi di una gravidanza durante il trattamento non puo' essere generalmente escluso. In questi casi, deve essere contattato il medico. Note: l'intervallo di somministrazione deve essere di 30 +/- 2 giorni al fine di evitare il ripetersi dei sintomi da puberta' precoce. Modo di somministrazione: Enantone deve essere preparato, ricostituito e somministrato solamente da professionisti sanitari che hanno familiarita' con queste procedure. Prima di iniziare la preparazione della siringa lavarsi accuratamente le mani e indossare i guanti di protezione. Mantenere la siringa in posizione verticale in tutte le fasi della preparazione. Avvitare lo stantuffo sul tappo terminale, finche' il tappo terminale inizia a girare. L'ago e' libero e coperto da un normale cappuccio. Non toccare il dispositivo intorno all'ago. Controllare che l'ago sia ben fissato, avvitando il cappuccio dell'ago in senso orario. Non stringere eccessivamente. Mantenendo la siringa dritta verso l'alto, spingere LENTAMENTE lo stantuffo finche' il tappo intermedio arriva alla linea blu al centro della siringa. NOTA: se lo stantuffo viene spinto troppo velocemente oppure oltre la linea blu puo' verificarsi una perdita della sospensione dall'ago. Picchiettare delicatamente la siringa sul palmo della mano mantenendo la siringa dritta per miscelare completamente le particelle a formare una sospensione uniforme. La sospensione apparira' lattescente. NOTA: evitare di battere fortemente per prevenire la formazione di bolle. Se le particelle aderiscono al tappo, picchiettare la siringa con il dito. Rimuovere il cappuccio dell'ago e spingere lo stantuffo per espellere l'aria dalla siringa. Al momento dell'iniezione, controllare la direzione del dispositivo di sicurezza (il pallino nero deve essere diretto verso l'alto). Iniettare il contenuto della siringa per via sottocutanea o intramuscolare come per una normale iniezione. DOPO L'INIEZIONE, allontanare l'ago dal paziente e attivare immediatamente il dispositivo di sicurezza per coprire l'ago, spingendo verso l'alto l'aletta con un dito, fino a sentire lo scatto che indica che il dispositivo e' completamente esteso e l'ago coperto.
PRINCIPI ATTIVI
Una siringa pre-riempita contiene leuprorelina acetato 3,75 mg. Eccipiente con effetti noti: sodio. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

  • Ritiro in Farmacia Spedizione Gratuita
  • Consegna a domicilio (costi da €2,43 a €6,10 in base alla distanza) Spedizione Gratuita
    COSTI:
    0-3km standard €2,43
    3-4 km standard + €1,22
    4-5 km standard + €1,83
    5-6 km standard + €2,44
    6-7 km standard + €3,05
    7-8 km standard + €3,66
    8-9 km standard + €4,88
    9-10 km standard + €6,10

Form Contatti

inserisci i tuoi dati
inserisci la tua richiesta
compila captcha e informativa privacy