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AVVERTENZE
Ipotensione sintomatica: l'ipotensione sintomatica e' stata raramente osservata in pazienti con ipertensione non complicata. Nei pazienti ipertesi trattati con l'enalapril, e' piu' probabile che l'ipotensione sintomatica si verifichi se il paziente e' ipovolemico, ad esempio in caso di terapia con diuretici, limitazione del sale nella dieta, dialisi, diarrea o vomito (vedere paragrafo 4.5). E' stata osservata ipotensione sintomatica in pazienti affetti da insufficienza cardiaca, con o senza insufficienza renale associata. E' piu' probabile che cio' accada nei pazienti affetti da insufficienza cardiaca piu' grave, a seguito dell'uso di elevate dosi di diuretici dell'ansa, iponatriemia o compromissione renale. In questi pazienti, la terapia deve essere iniziata sotto controllo medico ed i pazienti devono essere seguiti attentamente in caso di aggiustamento della dose di enalapril e/o del diuretico. Considerazioni simili possono essere applicate a pazienti con ischemia cardiaca o patologie cerebrovascolari per i quali un'eccessiva diminuzione della pressione arteriosa puo' dar luogo ad infarto miocardico o ad accidente cerebrovascolare. Se si verifica ipotensione, il paziente deve essere posto in posizione supina e, se necessario, sottoposto a infusione endovenosa di soluzione fisiologica. Una risposta ipotensiva transitoria non rappresenta una controindicazione a ulteriori dosi, che possono essere somministrate generalmente senza difficolta' non appena la pressione arteriosa sara' aumentata dopo l'espansione della volemia. In alcuni pazienti affetti da insufficienza cardiaca con pressione arteriosa normale o ridotta, la somministrazione di enalapril puo' provocare un'ulteriore riduzione della pressione arteriosa sistemica. Questo effetto e' previsto e generalmente non costituisce un motivo di interruzione del trattamento. Se l'ipotensione diventa sintomatica, puo' rendersi necessaria la riduzione della dose e/o l'interruzione del diuretico e/o dell'enalapril. Duplice blocco del sistema renina-angiotensina- aldosterone (RAAS) Esiste l'evidenza che l'uso concomitante di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalita' renale (inclusa l'insufficienza renale acuta). Il duplice blocco del RAAS attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren non e' pertanto raccomandato (vedere paragrafi 4.5 e 5.1). Se la terapia del duplice blocco e' considerata assolutamente necessaria, cio' deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalita' renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna. Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica. Sindromi da disfunzione del nodo del seno: si raccomanda particolare cautela nell'uso della lercanidipina in pazienti affetti da sindromi da disfunzione del nodo del seno (se non e' impiantato un pacemaker). Disfunzione ventricolare sinistra e ischemia cardiaca: sebbene studi controllati di emodinamica non abbiano dimostrato alcuna compromissione della funzione ventricolare, e' necessario prestare cautela in pazienti affetti da disfunzione ventricolare sinistra durante il trattamento con calcio-antagonisti. E' stato evidenziato che i pazienti affetti da ischemia cardiaca hanno un elevato rischio cardiovascolare durante il trattamento con alcune diidropiridine a breve durata d'azione. Sebbene la lercanidipina abbia una lunga durata d'azione, in tali pazienti e' richiesta cautela. In rari casi, alcune diidropiridine possono causare dolore precordiale o angina pectoris. Molto raramente, nei pazienti con angina pectoris pre-esistente, questi attacchi possono verificarsi con maggiore frequenza, durata o gravita'. Possono essere osservati isolati casi di infarto miocardico (vedere paragrafo 4.8). Uso nel danno renale E' richiesta particolare cautela durante la fase iniziale del trattamento con l'enalapril in pazienti con danno renale lieve-moderato. Il monitoraggio di routine di potassio e creatinina nel siero fanno parte della normale pratica medica per questi pazienti. L'insufficienza renale e' stata riportata in associazione con enalapril, soprattutto in pazienti affetti da grave insufficienza cardiaca o patologia renale latente, compresa la stenosi dell'arteria renale. Se tempestivamente riconosciuta e adeguatamente trattata, l'insufficienza renale quando associata a una terapia con l'enalapril risulta generalmente reversibile. Alcuni pazienti ipertesi senza apparente patologia renale pre-esistente hanno sviluppato un aumento dei livelli di urea e creatinina nel sangue quando e' stato somministrato enalapril contemporaneamente con un diuretico. Puo' essere richiesta una riduzione della dose dell'enalapril e/o la sospensione del diuretico. Questa situazione dovrebbe far emergere la possibilita' di stenosi latente dell'arteria renale (vedere paragrafo 4.4). Ipertensione renovascolare: c'e' un aumentato rischio di ipotensione e insufficienza renale quando pazienti con stenosi bilaterale dell'arteria renale o stenosi dell'arteria di un solo rene funzionante sono trattati con ACE-inibitori. La perdita della funzione renale puo' avvenire con un cambio solo lieve della creatinina sierica. In questi pazienti, la terapia deve essere iniziata sotto stretto controllo medico, con dosi ridotte e accurata titolazione e monitorando la funzione renale. Trapianto renale: non esiste esperienza clinica riguardo l'uso della lercanidipina o dell'enalapril in pazienti recentemente sottoposti a trapianto di rene. Il trattamento con ENALAPRIL E LERCANIDIPINA DOC non e' quindi raccomandato. Insufficienza epatica: l'effetto antiipertensivo della lercanidipina puo' risultare potenziato nei pazienti affetti da disfunzione epatica. Raramente gli ACE-inibitori sono stati associati ad una sindrome che inizia con ittero colestatico o epatite e progredisce a necrosi epatica fulminante e a volte morte. Il meccanismo di questa sindrome non e' noto. I pazienti che stanno ricevendo ACE-inibitori che sviluppano ittero o marcato innalzamento degli enzimi epatici dovrebbero interrompere l'assunzione dell'ACE-inibitore e ricevere assistenza medica adeguata. Neutropenia/agranulocitosi. Neutropenia/agranulocitosi, trombocitopenia ed anemia sono state segnalate in pazienti che ricevono gli ACE-inibitori. Nei pazienti con funzionalita' renale normale e senza particolari fattori di rischio, raramente si verifica neutropenia.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
ACE-inibitori e calcio-antagonisti: enalapril e lercanidipina.
CONSERVAZIONE
Non conservare a temperatura superiore a 30 gradi C. Conservare nella confezione originale per proteggere dalla luce e dall'umidita'.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. ENALAPRIL E LERCANIDIPINA DOC non deve essere somministrato nei seguenti casi: ipersensibilita' ad un ACE- inibitore o ad un calcio-antagonista diidropiridinico; storia di angioedema associato a terapia con un ACE-inibitore; angioedema ereditario o idiopatico; secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.4 e 4.6); ostruzione all'eiezione ventricolare sinistra, inclusa la stenosi aortica; insufficienza cardiaca congestizia non trattata; angina pectoris instabile; infarto miocardico avvenuto da meno di un mese; grave danno renale (clearance della creatinina <30 ml/min), compresi pazienti sottoposti a emodialisi; grave compromissione epatica; trattamento concomitante con: potenti inibitori di CYP3A4 (vedere paragrafo 4.5); ciclosporina (vedere paragrafo 4.5); succo di pompelmo (vedere paragrafo 4.5). L'uso concomitante di ENALAPRIL E LERCANIDIPINA DOC con medicinali contenenti aliskiren e' controindicato nei pazienti affetti da diabete mellito o compromissione renale (GFR < 60 ml/min/1,73 m^2) (vedere paragrafi 4.5 e 5.1); uso concomitante con terapia a base di sacubitril/valsartan. ENALAPRIL E LERCANIDIPINA DOC non deve essere iniziato prima che siano trascorse almeno 36 ore dall'ultima dose di sacubitril/valsartan (vedere anche paragrafi 4.4 e 4.5).
DENOMINAZIONE
ENALAPRIL E LERCANIDIPINA DOC COMPRESSE RIVESTITE CON FILM
ECCIPIENTI
Nucleo della compressa: cellulosa microcristallina, lattosio monoidrato, magnesio stearato, povidone K 30, sodio amido glicolato tipo A, sodio bicarbonato. Rivestimento della compressa. [Solo per 10 mg/10 mg] Opadry II bianco 85F18422 contenente: alcol polivinilico, titanio biossido (E171), macrogol/PEG 3350, talco. [Solo per 20 mg/10 mg] Opadry II giallo 85F32645 contenente: alcol polivinilico, titanio biossido (E171), macrogol/PEG 3350, talco, ossido di ferro giallo (E172).
EFFETTI INDESIDERATI
Riassunto del profilo di sicurezza: la sicurezza di enalapril/lercanidipina e' stata valutata in cinque studi clinici controllati in doppio cieco e in due studi a lungo termine in aperto. In totale, 1.141 pazienti hanno ricevuto enalapril/lercanidipina ad una dose di 10 mg/10 mg, 20 mg/10 mg e 20 mg/20 mg. Gli effetti indesiderati dell'associazione sono simili a quelli osservati a seguito della somministrazione di uno o dell'altro componente. Le reazioni avverse piu' comunemente riportate durante il trattamento con enalapril/lercanidipina sono state tosse (4,03%), capogiri (1,67%) e cefalea (1,67%). Di seguito, le reazioni avverse riportate negli studi clinici con somministrazione di enalapril/lercanidipina 10 mg/10 mg, 20 mg/10 mg e 20 mg/20 mg e per le quali sia stata stabilita una ragionevole relazione causale vengono elencate in base alla classificazione MedDRA: molto comune (>= 1/10), comune (da >=1/100 a <1/10), non comune (da >=1/1000 a <1/100), raro (da >= 1/10.000 a < 1/1000), molto raro (<1/10.000), non nota (non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: trombocitopenia; raro: riduzione dell'emoglobina. Disturbi del sistema immunitario. Raro: ipersensibilità. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comune: iperkaliemia. Disturbi psichiatrici. Non comune: ansia. Patologie del sistema nervoso. Comune: capogiri, mal di testa; non comune: capogiri posturali. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: vertigini; raro: tinnito. Patologie cardiache. Non comune: tachicardia, palpitazioni. Patologie vascolari. Non comune: vampate di calore, ipotensione; raro: collasso circolatorio. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: tosse; raro: gola secca, dolore orofaringeo. Patologie gastrointestinali. Non comune: dolore addominale, costipazione, nausea; raro: dispepsia, edema delle labbra, patologie della lingua, diarrea, bocca secca, gengiviti. Patologie epatobiliari. Non comune: aumento di alt e ast. Patologie della cute e dei tessuti sottocutanei. Non comune: eritema; raro: angioedema, gonfiore del viso, dermatite, eruzione cutanea, orticaria. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comune: artralgia. Patologie renali e urinarie. Non comune: pollachiuria; raro: nicturia, poliuria. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Raro: disfunzione erettile. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune: astenia, affaticamento, senso di calore, edema periferico. Effetti indesiderati che si verificano in un solo paziente sono riportati sotto la frequenza rara. Informazioni aggiuntive sui singoli componenti. Reazioni avverse riportate con uno dei due componenti (enalapril o lercanidipina) possono essere potenziali effetti indesiderati di enalapril e lercanidipina doc, anche se non sono stati osservati negli studi clinici o durante il periodo post-marketing. Enalapril da solo. Gli effetti indesiderati riportati per l'enalapril sono. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: anemia (incluse le forme aplastica ed emolitica); raro: neutropenia, riduzione dell'emoglobina, riduzioni dell'ematocrito, trombocitopenia, agranulocitosi, depressione midollare, pancitopenia, limfadenopatia, malattie autoimmuni. Patologie endocrine. Non nota: sindrome della secrezione inappropriata di ormone antidiuretico (siadh). Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comune: ipoglicemia (vedere paragrafo 4.4). Patologie del sistema nervoso e disturbi psichiatrici. Comune: mal di testa, depressione; non comune: confusione, sonnolenza, insonnia, nervosismo, parestesia, vertigini; raro: anomalie del sogno, disturbi del sonno. Patologie dell'occhio. Molto comune: visione offuscata. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: tinnito. Patologie cardiache e vascolari. Molto comune: capogiro; comune: ipotensione, (inclusa ipotensione ortostatica), sincope, dolore al petto, disturbi del ritmo, angina pectoris, tachicardia; non comune: ipotensione ortostatica, palpitazioni, infarto del miocardio o accidente cerebrovascolare*, possibilmente conseguente all' eccessiva ipotensione in pazienti ad alto rischio (vedere paragrafo 4.4); raro: fenomeno di raynaud. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Molto comune: tosse; comune: dispnea; non comune: rinorrea, mal di gola e raucedine, broncospasmo/asma; raro: infiltrazioni polmonari, rinite, alveolite allergica/polmonite eosinofila. Patologie gastrointestinali. Molto comune: nausea; comune: diarrea, dolore addominale, alterazioni del gusto; non comune: ileo, pancreatite, vomito, dispepsia, costipazione, anoressia, irritazione gastrica, bocca secca, ulcera peptica; raro: stomatite/ulcere aftose, glossite; molto raro: angioedema intestinale. Patologie epatobiliari. Raro: insufficienza epatica, epatite - epatocellulare o colestatica, epatite incluse necrosi, colestasi (incluso ittero). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: rash, ipersensibilità/angioedema: angioedema di faccia, estremità, labbra, lingua, glottide e/o laringe (vedere paragrafo 4.4); non comune: diaforesi, prurito, orticaria, alopecia; raro: eritema multiforme, sindrome di stevens-johnson, dermatite esfoliativa, necrolisi tossica epidermica, pemfigo, eritroderma. Patologie renali e urinarie. Non comune: disfunzione renale, insufficienza renale, proteinuria; raro: oliguria. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: impotenza; raro: ginecomastia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: astenia; comune: affaticamento; non comune: crampi muscolari, vampate di calore, tinnito, malessere, febbre. Esami diagnostici. Comune: iperkaliemia, aumento della creatinina sierica; non comune: aumento dell'urea ematica, iponatremia; raro: aumento degli enzimi epatici, aumento della bilirubina sierica. Segnalazioni spontanee ricevute nel corso dell'esperienza post-marketing hanno riportato molto raramente (<1/10.000) le seguenti reazioni avverse: ipertrofia gengivale, aumenti reversibili dei livelli sierici delle transaminasi epatiche, ipotensione, frequenza urinaria e dolore toracico. Alcune diidropiridine possono raramente causare dolore precordiale localizzato o angina pectoris. Molto raramente, in pazienti con angina pectoris pre-esistente, puo' verificarsi un aumento della frequenza, della durata o della gravita' di questi attacchi. Possono verificarsi casi isolati di infarto miocardico. Non risultano effetti negativi della lercanidipina sulla glicemia o sui livelli dei lipidi sierici.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza. Enalapril: l'uso degli ACE-inibitori (enalapril) non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). L'uso degli ACE-inibitori (enalapril) e' controindicato durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). L'evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicita' a seguito dell'esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non puo' essere escluso un piccolo aumento del rischio. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa. E' noto che nella donna l'esposizione ad ACE inibitori durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicita' fetale (ridotta funzionalita' renale, oligoidramnios, ritardo nell'ossificazione del cranio) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia) (vedere paragrafo 5.3). Si e' verificato oligoidramnios materno, presumibilmente a seguito di ridotte funzionalita' renale fetale, che puo' risultare in contratture degli arti, deformazioni craniofacciali e sviluppo polmonare ipolastico. Se dovesse verificarsi un'esposizione ad un ACE inibitore dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalita' renale e del cranio. I neonati le cui madri abbiano assunto ACE inibitori devono essere attentamente osservati per quanto riguarda l'ipotensione (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Lercanidipina: studi condotti su animali trattati con la lercanidipina non hanno mostrato effetti teratogeni, che invece sono stati osservati con l'uso di altri composti diidropiridinici. Non sono disponibili dati clinici relativi ad esposizione alla lercanidipina in gravidanza, pertanto non e' raccomandato l'uso in gravidanza o in donne in eta' fertile a meno che non vengano attuate efficaci misure contraccettive. Associazione enalapril e lercanidipina: non esistono o ci sono pochi dati sull'uso dell'associazione enalapril maleato/lercanidipina cloridrato in donne in gravidanza. Gli studi sugli animali sono insufficienti riguardo la tossicita' riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). ENALAPRIL E LERCANIDIPINA DOC non deve essere usato nel secondo e terzo trimestre di gravidanza. Non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza ed in donne in eta' fertile che non utilizzino alcuna contraccezione. Allattamento. Enalapril: limitati dati di farmacocinetica dimostrano concentrazioni molto basse nel latte materno (vedere paragrafo 5.2). Sebbene queste concentrazioni sembrino essere clinicamente irrilevanti, l'uso di enalapril in allattamento non e' raccomandato per i neonati pretermine e nelle prime settimane dopo il parto, a causa del rischio ipotetico di effetti cardiovascolari e renali e perche' non vi e' abbastanza esperienza clinica. Nei neonati piu' grandi, l'uso di ENALAPRIL E LERCANIDIPINA DOC durante l'allattamento al seno puo' essere considerato se questo trattamento e' necessario per la madre e il neonato deve essere seguito per la possibile comparsa di qualsiasi effetto avverso. Lercanidipina L'escrezione di lercanidipina nel latte umano non e' nota. Associazione enalapril e lercanidipina: di conseguenza, ENALAPRIL E LERCANIDIPINA DOC non deve essere usato durante l'allattamento. Fertilita': in alcuni pazienti trattati con calcio-antagonisti sono state riportate variazioni biochimiche reversibili nella testa degli spermatozoi, che possono pregiudicare la fecondazione. A fronte di ripetute fecondazioni in vitro non riuscite, e in mancanza di altre spiegazioni, e' possibile attribuirne la causa ai calcio-antagonisti.
INDICAZIONI
Trattamento dell'ipertensione essenziale nei pazienti adulti con pressione arteriosa non adeguatamente controllata da una monoterapia con lercanidipina 10 mg. Trattamento dell'ipertensione essenziale in pazienti adulti con pressione arteriosa non adeguatamente controllata da una monoterapia con enalapril 20 mg. L'associazione fissa ENALAPRIL E LERCANIDIPINA DOC 10 mg/10 mg non deve essere utilizzata per il trattamento iniziale dell'ipertensione. L'associazione fissa ENALAPRIL E LERCANIDIPINA DOC 20 mg/10 mg non deve essere utilizzata per il trattamento iniziale dell'ipertensione.
INTERAZIONI
L'effetto antiipertensivo di ENALAPRIL E LERCANIDIPINA DOC puo' essere potenziato da altri medicinali ipotensivi, quali diuretici, beta-bloccanti, alfa-bloccanti ed altre sostanze. Inoltre, sono state osservate le seguenti interazioni con uno o l'altro componente dell'associazione. Enalapril maleato. Duplice blocco del sistema renina- angiotensina-aldosterone (RAAS): i dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren, e' associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperkaliemia e riduzione della funzionalita' renale (inclusa insufficienza renale acuta) rispetto all'uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.1). Diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio: sebbene il potassio sierico si mantenga generalmente nei limiti della norma, in alcuni pazienti trattati con ENALAPRIL E LERCANIDIPINA DOC si puo' sviluppare iperkaliemia. I diuretici risparmiatori del potassio (come spironolattone, triamterene o amiloride), gli integratori di potassio o i sostituti del sale contenenti potassio possono determinare aumenti significativi del potassio sierico. Occorre esercitare la debita cautela anche nel somministrare ENALAPRIL E LERCANIDIPINA DOC in concomitanza con altri agenti che aumentano il potassio sierico, come trimetoprim e cotrimoxazolo (trimetoprim/sulfametoxazolo), in quanto e' noto che trimetoprim agisce da diuretico risparmiatore del potassio come l'amiloride. L'associazione di ENALAPRIL E LERCANIDIPINA DOC con i farmaci sopra citati non e' pertanto raccomandata. Se e' indicato l'uso concomitante, occorre esercitare la debita cautela e monitorare frequentemente il potassio sierico. Ciclosporina: durante l'uso concomitante di ACE- inibitori e ciclosporina si puo' manifestare iperkaliemia. Si raccomanda il monitoraggio del potassio sierico. Eparina: durante l'uso concomitante di ACE-inibitori ed eparina si puo' manifestare iperkaliemia. Si raccomanda il monitoraggio del potassio sierico. Diuretici (tiazidi o diuretici dell'ansa): un precedente trattamento con diuretici ad alte dosi puo' dare luogo a ipovolemia e a rischio di ipotensione quando si inizia la terapia con l'enalapril (vedere paragrafo 4.4). Gli effetti ipotensivi possono essere ridotti tramite l'interruzione del diuretico, l'aumento della volemia o l'assunzione di sale oppure iniziando la terapia con una dose ridotta di enalapril. Altri antiipertensivi: l'uso concomitante con altri antiipertensivi puo' aumentare gli effetti ipotensivi dell'enalapril. L'uso concomitante di nitroglicerina ed altri nitrati o vasodilatatori puo' comportare un'ulteriore riduzione della pressione arteriosa. Litio: in caso di somministrazione concomitante di litio con gli ACE-inibitori, sono stati riportati aumenti reversibili delle concentrazioni sieriche e della tossicita' del litio. L'uso concomitante di diuretici tiazidici puo' aumentare ulteriormente i livelli di litio e aumentare il rischio di tossicita' da litio con ACE-inibitori. L'uso dell'enalapril con litio non e' raccomandato, ma se l'associazione si dimostrasse necessaria, deve essere effettuato un accurato monitoraggio dei livelli sierici di litio (vedere paragrafo 4.4). Antidepressivi triciclici/antipsicotici/anestetici/narcotici: l'uso concomitante di alcuni medicinali anestetici, antidepressivi triciclici ed antipsicotici con gli ACE-inibitori puo' dare luogo ad un'ulteriore riduzione della pressione arteriosa (vedere paragrafo 4.4). Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), inclusi gli inibitori selettivi della ciclossigenasi-2 (COX-2): i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), inclusi gli inibitori selettivi della ciclossigenasi-2 (inibitori della COX-2), possono ridurre gli effetti dei diuretici e di altri farmaci antiipertensivi. Di conseguenza, i FANS e gli inibitori selettivi della COX-2 possono attenuare l'effetto antiipertensivo degli antagonisti del recettore dell'angiotensina II o degli ACE inibitori. L'assunzione concomitante di FANS (inclusi gli inibitori della COX-2) e di antagonisti del recettore dell'angiotensina II o di ACE inibitori esercita un effetto additivo sull'aumento di potassio sierico e puo' dare luogo ad un deterioramento della funzionalita' renale. Questi effetti sono generalmente reversibili. In rari casi si puo' verificare insufficienza renale acuta, specialmente in pazienti con funzionalita' renale compromessa (come gli anziani o i pazienti con ipovolemia, inclusi i pazienti trattati con diuretici). L'assunzione concomitante dei medicinali sopra menzionati va quindi gestita con prudenza nei pazienti con compromissione della funzionalita' renale. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e la funzionalita' renale dopo l'inizio di una terapia concomitante deve essere monitorata periodicamente. Oro. Reazioni nitritoidi (i sintomi comprendono vampate di calore, nausea, vomito e ipotensione) sono state riportate raramente in pazienti sottoposti a terapia con oro iniettabile (aurotiomalato di sodio) e somministrazione concomitante di ACE-inibitori, incluso l'enalapril. Medicinali simpaticomimetici: i medicinali simpaticomimetici possono ridurre gli effetti antiipertensivi degli ACE- inibitori. Antidiabetici: studi epidemiologici hanno suggerito che la somministrazione concomitante di ACE-inibitori e medicinali antidiabetici (insulina, ipoglicemizzanti orali) puo' provocare un aumento dell'effetto ipoglicemizzante di questi ultimi, con rischio di ipoglicemia. Sembra che questi casi si verifichino con maggior probabilita' durante le prime settimane di trattamento combinato ed in pazienti con funzionalita' renale compromessa (vedere paragrafi 4.4 e 4.8). Alcol: l'alcol potenzia l'effetto ipotensivo degli ACE-inibitori. Acido acetilsalicilico, trombolitici e beta-bloccanti: l'enalapril puo' essere somministrato con sicurezza insieme all'acido acetilsalicilico (a dosi cardiologiche), ai trombolitici e ai beta-bloccanti. Medicinali che aumentano il rischio di angioedema: l'uso concomitante di ACE-inibitori e sacubitril/valsartan e' controindicato poiche' aumenta il rischio di angioedema (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). L'uso concomitante di ACE-inibitori e racecadotril, inibitori di mTOR (come sirolimus, everolimus, temsirolimus) e vildagliptin puo' determinare un aumento del rischio di angioedema (vedere paragrafo 4.4). Lercanidipina. Inibitori di CYP3A4: poiche' la lercanidipina viene metabolizzata dall'enzima CYP3A4, la somministrazione contemporanea di inibitori ed induttori di CYP3A4 puo' interagire con il metabolismo e l'eliminazione della lercanidipina.
POSOLOGIA
I pazienti con pressione arteriosa non adeguatamente controllata da una monoterapia con lercanidipina 10 mg hanno la possibilita' di assumere lercanidipina 20 mg in monoterapia o passare all'associazione fissa ENALAPRIL E LERCANIDIPINA DOC 10 mg/10 mg. I pazienti con pressione arteriosa non adeguatamente controllata da una monoterapia con enalapril 20 mg hanno la possibilita' di assumere dosi superiori di enalapril in monoterapia o passare all'associazione fissa ENALAPRIL E LERCANIDIPINA DOC 20 mg/10 mg. Si raccomanda la titolazione individuale dei componenti. Se clinicamente appropriato, puo' essere considerato il passaggio diretto dalla monoterapia all'associazione fissa. Posologia La dose raccomandata e' di una compressa al giorno almeno 15 minuti prima dei pasti. Anziani La dose dipende dalla funzionalita' renale del paziente (vedere " Uso nel danno renale "). Pazienti con danno renale: ENALAPRIL E LERCANIDIPINA DOC e' controindicato in pazienti affetti da grave disfunzione renale (clearance della creatinina <30 ml/min) o in pazienti sottoposti a emodialisi (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Si raccomanda particolare cautela all'inizio del trattamento in pazienti con disfunzione renale da lieve a moderata. Pazienti con compromissione epatica: ENALAPRIL E LERCANIDIPINA DOC e' controindicato in caso di grave disfunzione epatica. Si raccomanda particolare cautela all'inizio del trattamento in pazienti con disfunzione epatica da lieve a moderata. Popolazione pediatrica: non esiste un uso specifico di ENALAPRIL E LERCANIDIPINA DOC nella popolazione pediatrica nell'indicazione dell'ipertensione. Modo di somministrazione Precauzioni che devono essere prese prima della manipolazione o della somministrazione del medicinale: il trattamento deve essere preferibilmente somministrato al mattino almeno 15 minuti prima della colazione. Questo medicinale non deve essere assunto con succo di pompelmo (vedere paragrafi 4.3 e 4.5).
PRINCIPI ATTIVI
Ogni compressa contiene 10 mg di enalapril maleato equivalenti a 7,64 mg di enalapril e 10 mg di lercanidipina cloridrato equivalenti a 9,44 mg di lercanidipina. Eccipiente con effetti noti: ogni compressa contiene 131,0 mg di lattosio monoidrato e meno di 1mmol (23 mg) di sodio. Ogni compressa contiene 20 mg di enalapril maleato equivalenti a 15,29 mg di enalapril e 10 mg di lercanidipina cloridrato equivalenti a 9,44 mg di lercanidipina. Eccipiente con effetti noti: ogni compressa contiene 123,4 mg di lattosio monoidrato e meno di 1mmol (23 mg) di sodio. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.