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AVVERTENZE
Le benzodiazepine non devono essere utilizzate da sole per il trattamento della depressione o dell'ansia associata a depressione (in tali pazienti potrebbero aumentare le tendenze suicidarie). Amnesia: puo' verificarsi amnesia anterograda (vedere anche paragrafo 4.8), anche se le benzodiazepine vengono utilizzate entro il normale intervallo di dosaggio, sebbene cio' si verifichi in particolare a dosi elevate. Gli effetti amnesici possono essere associati a comportamenti inappropriati. Durata del trattamento: la durata del trattamento dell'ansia deve essere la piu' breve possibile (vedere paragrafo 4.2) e non deve superare le 8-12 settimane, inclusa la fase di graduale riduzione del farmaco. La durata del trattamento non deve essere prolungata oltre tale periodo, senza una rivalutazione della situazione del paziente. Puo' essere utile informare il paziente all'inizio del trattamento che esso sara' di durata limitata e spiegare con precisione come verra' progressivamente ridotto il dosaggio. E' inoltre importante che il paziente sia informato della possibilita' di fenomeni di rimbalzo, minimizzando quindi l'ansia riguardo a tali sintomi, se dovessero presentarsi alla sospensione del medicinale. Quando si utilizzano benzodiazepine a lunga durata d'azione, e' importante mettere in guardia contro il passaggio a benzodiazepine a breve durata d'azione, poiche' possono svilupparsi sintomi di astinenza. Reazioni psichiatriche e "paradosse": durante l'uso di benzodiazepine possono verificarsi reazioni paradosse (come irrequietezza, agitazione, irritabilita', aggressivita', delirio, collera, incubi, allucinazioni, psicosi, comportamento inappropriato e altri effetti indesiderati di tipo comportamentale). Tali reazioni possono essere osservate piu' spesso durante il trattamento di bambini e pazienti anziani e devono portare all'interruzione del trattamento. Uso concomitante di alcol/depressivi del SNC: si deve evitare l'uso concomitante di diazepam con alcol e/o depressivi del SNC. Tale uso concomitante puo' potenzialmente aumentare gli effetti clinici del diazepam, tra cui sedazione grave, depressione respiratoria e/o cardiovascolare clinicamente rilevante (vedere paragrafi 4.5 e 4.9). Anamnesi di abuso di alcol o droghe: il diazepam deve essere usato con estrema cautela in pazienti con precedenti di abuso di alcol o di stupefacenti. Diazepam deve essere evitato nei pazienti con dipendenza da depressivi del sistema nervoso centrale incluso l'alcol, eccetto in caso di necessita' di trattamento di crisi acute di astinenza. Il monitoraggio durante il trattamento e' essenziale al fine di ridurre al minimo la dose e/o la frequenza di somministrazione, in modo da prevenire il sovradosaggio da accumulo. Quando si utilizzano benzodiazepine a lunga durata d'azione, e' importante mettere in guardia contro il passaggio a benzodiazepine a breve durata d'azione, poiche' possono svilupparsi sintomi di astinenza. Rischio derivante dall'uso concomitante di oppioidi: l'uso concomitante di diazepam e oppioidi puo' determinare sedazione, depressione respiratoria, coma e morte. A causa di questi rischi, la prescrizione concomitante di medicinali sedativi come le benzodiazepine o farmaci correlati come il diazepam con oppioidi, deve essere riservata ai pazienti per i quali non sono possibili opzioni terapeutiche alternative. Se si decide di prescrivere diazepam in concomitanza con oppioidi, deve essere utilizzata la dose efficace piu' bassa e la durata del trattamento deve essere la piu' breve possibile (vedere anche raccomandazioni posologiche generali al paragrafo 4.2). I pazienti devono essere strettamente monitorati per individuare segni e sintomi di depressione respiratoria e sedazione. A tale riguardo, si raccomanda vivamente di informare i pazienti e coloro che si prendono cura di loro (quando applicabile) di fare attenzione a questi sintomi (vedere paragrafo 4.5). Tolleranza: dopo un uso ripetuto per alcune settimane, si puo' verificare una certa riduzione dell'effetto ipnoinducente delle benzodiazepine. Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia del diazepam nei pazienti pediatrici con meno di 6 mesi di eta' non sono state stabilite. Il diazepam deve essere somministrato ai bambini con estrema cautela e solo quando non siano disponibili alternative terapeutiche. I bambini sono maggiormente sensibili agli effetti delle benzodiazepine sul sistema nervoso centrale. In questo gruppo di pazienti, uno schema di metabolizzazione non completo potrebbe annullare o ridurre la produzione di metaboliti non attivi. La durata del trattamento nei bambini deve essere la piu' breve possibile. Speciali gruppi di pazienti: si raccomanda inoltre una dose piu' bassa nei pazienti con insufficienza respiratoria cronica a causa del rischio di depressione respiratoria.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Ansiolitici, derivati benzodiazepinici.
CONSERVAZIONE
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Il diazepam e' controindicato in pazienti con: ipersensibilita' al diazepam o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; miastenia gravis; grave insufficienza respiratoria; sindrome di apnea del sonno; insufficienza epatica grave (rischio di encefalopatia).
DENOMINAZIONE
DIAZEPAM EG STADA COMPRESSE
ECCIPIENTI
Lattosio monoidrato; amido di mais pregelatinizzato; magnesio stearato.
EFFETTI INDESIDERATI
Gli effetti indesiderati piu' frequentemente riportati sono stanchezza, sonnolenza ed ottundimento delle emozioni e debolezza muscolare. Questi effetti indesiderati sono generalmente correlati alla dose. Si verificano principalmente all'inizio della terapia, ma generalmente scompaiono con la somministrazione ripetuta. Possono verificarsi anche i seguenti effetti indesiderati: Patologie del sistema emolinfopoietico: sono stati segnalati casi isolati di discrasia ematica e agranulocitosi. Disturbi psichiatrici: confusione, poverta' affettiva, vigilanza ridotta, depressione, libido aumentata o diminuita. Reazioni psichiatriche e paradosse quali irrequietezza, irritabilita', aggressivita', delirio, collera, incubi, allucinazioni, psicosi, comportamento inappropriato e altri effetti avversi di tipo comportamentale. Il diazepam deve essere interrotto se si verificano tali sintomi. E' probabile che queste reazioni siano piu' frequenti nei bambini e negli anziani. L'uso cronico (anche alle dosi terapeutiche) puo' condurre allo sviluppo di dipendenza fisica. Una volta che la dipendenza fisica si e' sviluppata, la brusca interruzione del trattamento sara' accompagnata da sintomi da astinenza (vedere paragrafo 4.4). Puo' manifestarsi dipendenza psichica. E' stato segnalato abuso di benzodiazepine. Patologie del sistema nervoso: atassia, disartria, cefalea, tremore, capogiro. A dosaggi terapeutici puo' verificarsi amnesia anterograda, ma il rischio e' maggiore con dosi piu' elevate. Gli effetti amnesici possono essere associati a comportamenti inappropriati. Patologie dell'occhio: diplopia, visione offuscata. Patologie dell'orecchio e del labirinto: vertigine. Patologie cardiache : insufficienza cardiaca incluso arresto cardiaco. Patologie vascolari: ipotensione, depressione circolatoria. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: depressione respiratoria compreso arresto respiratorio. Patologie gastrointestinali: nausea, bocca secca, salivazione eccessiva, stipsi e altri disturbi gastrointestinali. Patologie epatobiliari: itterizia (molto raro). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: le reazioni piu' comuni sono eruzione cutanea, orticaria, prurito e esantema eritematoso. Nella maggior parte dei casi di reazioni cutanee gravi (sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica ed eritema multiforme), il farmaco assunto in concomitanza e i pazienti con condizioni generali compromesse sono stati considerati essere importanti fattori confondenti. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: debolezza muscolare. Patologie renali e urinarie: incontinenza, ritenzione urinaria. Esami diagnostici: alterazione della frequenza del polso, aumento delle transaminasi (molto raro) e aumento della fosfatasi alcalina nel sangue. Traumatismi, intossicazioni e complicazioni da procedura: il rischio di cadute e conseguenti fratture e' maggiore nei pazienti anziani in trattamento con benzodiazepine. Segnalazione delle reazioni avverse sospette: la segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza: un grande numero di dati basati su studi di coorte indica che l'esposizione alle benzodiazepine durante il primo trimestre di gravidanza non e' associata a un aumento del rischio di malformazioni maggiori. Tuttavia, alcuni precedenti studi epidemiologici caso-controllo hanno mostrato un aumento del rischio di labioschisi. I risultati indicano che il rischio di partorire un neonato con labioschisi a seguito dell'esposizione materna alle benzodiazepine e' inferiore a 2/1000, a fronte del rischio atteso di circa 1/1000 per tali difetti nella popolazione generale. Il trattamento con benzodiazepine ad alte dosi, durante il secondo e/o il terzo trimestre di gravidanza, ha mostrato una diminuzione di movimenti attivi fetali e una variabilita' del ritmo cardiaco fetale. Quando il medicinale viene somministrato per motivi medici durante l'ultimo periodo della gravidanza, anche a basse dosi, puo' manifestarsi la sindrome del "floppy infant" consistente in ipotonia assiale, difficolta' di suzione con conseguente ridotto aumento di peso. Questi segni sono reversibili, ma possono durare da una a tre settimane, in base all'emivita del medicinale. Dosi elevate possono causare nel neonato depressione respiratoria o apnea e ipotermia. Inoltre, alcuni giorni dopo la nascita possono manifestarsi sintomi di astinenza neonatale quali ipereccitabilita', agitazione e tremore, anche se non si e' osservata la sindrome del "floppy infant". Lo sviluppo dei sintomi di astinenza dopo la nascita dipende dall'emivita della sostanza. Inoltre, va considerato che il sistema enzimatico coinvolto nella degradazione del farmaco non e' ancora completamente sviluppato nei neonati (soprattutto nei prematuri). Rivolgersi al medico o al farmacista prima di prendere questo medicinale. Il diazepam non deve essere usato durante la gravidanza se non sotto stretto controllo medico. Allattamento: il diazepam viene escreto nel latte materno. Il diazepam non deve essere utilizzato durante l'allattamento al seno. Fertilita': non sono disponibili dati sull'uomo.
INDICAZIONI
Adulti. Trattamento sintomatico dell'ansia: le benzodiazepine sono indicate solamente nei casi di disturbo grave, debilitante o tale da causare profondo malessere. Trattamento sintomatico della sindrome da astinenza da alcol. Adulti e bambini con piu' di 6 anni: trattamento sintomatico dello spasmo muscolare scheletrico (infiammazione dei muscoli o delle articolazioni, trauma), compresa spasticita' causata da disturbi del neurone motorio superiore (come paralisi cerebrale, paraplegia, nonche' atetosi e sindrome della persona rigida).
INTERAZIONI
Interazioni farmacodinamiche: se il diazepam viene utilizzato con altri agenti ad azione centrale, deve essere attentamente considerata la farmacologia degli agenti impiegati, in particolare dei composti che possono potenziare o essere potenziati dall'azione del diazepam, come neurolettici, ansiolitici/sedativi, ipnotici, antidepressivi, anticonvulsivanti, antistaminici sedativi, antipsicotici, anestetici per anestesia generale e analgesici narcotici. Tale uso concomitante puo' aumentare gli effetti sedativi e causare depressione delle funzioni respiratorie e cardiovascolari. Uso concomitante sconsigliato. Alcol: durante il trattamento con diazepam deve essere evitato il consumo di alcol a causa dell'inibizione additiva del SNC e dell'aumento della sedazione (vedere paragrafo 4.4). Associazione con depressivi del SNC. Buprenorfina: l'associazione di buprenorfina e benzodiazepine puo' causare la morte per depressione respiratoria. Deve essere evitata in caso di uso improprio. Se e' necessario ricorrere all'uso concomitante, si consideri di ridurre la dose di uno o entrambi i medicinali. Oppioidi: l'uso concomitante di oppioidi e farmaci sedativi come le benzodiazepine o farmaci correlati come il diazepam aumenta il rischio di sedazione, depressione respiratoria, coma e morte a causa dell'effetto depressivo additivo sul SNC. La dose e la durata dell'uso concomitante devono essere limitati (vedere paragrafo 4.4). Clozapina. Meccanismo: sinergismo farmacodinamico. Effetto: ipotensione grave, depressione respiratoria, perdita di coscienza e arresto respiratorio e/o cardiaco potenzialmente fatali. Pertanto, l'uso concomitante non e' raccomandato e deve essere evitato. Analgesici narcotici: l'uso concomitante di analgesici narcotici puo' favorire dipendenza psichica a causa del potenziamento degli effetti euforizzanti. Fenobarbitale. Meccanismo: inibizione additiva del SNC. Effetto: aumento del rischio di sedazione e depressione respiratoria. Altri farmaci ad azione centrale come alcaloidi e derivati dell'oppio usati come sedativi della tosse, barbiturici, baclofene, talidomide, pizotifene e antipertensivi ad azione centrale possono potenziare o essere potenziati dall'azione del diazepam. Uso concomitante che richiede cautela. Miorilassanti (suxametonio, tubocurarina). Meccanismo: possibile antagonismo farmacodinamico. Effetto: modifica dell'intensita' del blocco neuromuscolare. Teofillina Meccanismo: un meccanismo proposto per la teofillina e' il legame competitivo della teofillina ai recettori dell'adenosina nel cervello. Effetto: contrasto degli effetti farmacodinamici del diazepam, ad es. riduzione della sedazione e degli effetti psicomotori. Interazioni farmacocinetiche: il diazepam e' principalmente metabolizzato nei metaboliti farmacologicamente attivi N-desmetildiazepam, 3-idrossidiazepam (temazepam) e oxazepam. Gli isoenzimi CYP2C19 e CYP3A mediano il metabolismo ossidativo di diazepam. I risultati degli studi in vivo su volontari umani hanno confermato i risultati osservati in vitro. Oxazepam e temazepam sono ulteriormente coniugati all'acido glucuronico. I substrati che modulano l'attivita' di CYP3A4 e/o CYP2C19 possono alterare potenzialmente la farmacocinetica di diazepam. Farmaci quali atazanavir, cimetidina, ketoconazolo, fluvamina, fluoxetina, omeprazolo, disulfiram, isoniazide, propranololo, ticlopidina e rifampicina inibiscono il CYP3A e il CYP2C19 e possono incrementare l'azione del diazepam aumentando e prolungando la sedazione. I farmaci induttori enzimatici come rifampicina, hypericum perforatum e alcuni antiepilettici possono determinare una riduzione sostanziale delle concentrazioni plasmatiche di diazepam. Effetti di altri medicinali sulla farmacocinetica di diazepam: uso concomitante sconsigliato. Induttori. Carbamazepina. Meccanismo: la carbamazepina e' un noto induttore del CYP3A4 e aumenta il metabolismo epatico del diazepam. Cio' puo' comportare una clearance plasmatica fino a tre volte maggiore e un'emivita piu' breve del diazepam. Effetto: riduzione dell'effetto di diazepam. Fenobarbital Meccanismo: il fenobarbital e' un noto induttore del CYP3A4 e aumenta il metabolismo epatico del diazepam. Effetto: riduzione dell'effetto di diazepam.
POSOLOGIA
Posologia. La dose deve essere adattata ad ogni particolare condizione. Il trattamento deve iniziare con la dose efficace piu' bassa, da aumentare poi gradualmente fino al raggiungimento dell'effetto ottimale. Adulti. Ansia: dose abituale: da 2 mg a 5 mg di diazepam due o tre volte al giorno. Dose massima: nei casi piu' gravi la dose puo' essere aumentata in modo incrementale fino a 30 mg di diazepam al giorno divisi in 2-4 dosi. Adattata su base individuale. Deve essere utilizzata la dose piu' bassa in grado di controllare i sintomi. Il trattamento non deve essere proseguito a dose piena per oltre 4 settimane. Non si raccomanda l'uso cronico a lungo termine. Il trattamento deve sempre essere sospeso riducendo gradualmente la dose. E' possibile che il periodo di riduzione delle dosi sia piu' lungo in pazienti che hanno assunto benzodiazepine per un periodo prolungato. Controllo degli spasmi muscolari. Spasmi muscolari: fino a 15 mg di diazepam al giorno suddivisi in 2-4 dosi. Gestione della spasticita' del neurone motorio superiore (come la paralisi cerebrale) in casi selezionati: se necessario, la dose puo' essere titolata fino a un massimo di 60 mg di diazepam al giorno suddivisi in 3-4 dosi. Sintomi da astinenza alcolica: da 5 mg a 20 mg di diazepam, da ripetersi una volta entro 2-4 ore se necessario, oppure 10 mg di diazepam tre o quattro volte il primo giorno. Dopo il primo giorno, la dose viene generalmente ridotta a 5 mg di diazepam tre o quattro volte al giorno, secondo necessita'. Nei casi piu' gravi, puo' essere utilizzato il metodo della dose di carico che consiste nella somministrazione iniziale di 10 mg di diazepam ogni ora fino a quando il paziente non sia leggermente sedato e asintomatico, solitamente fino al raggiungimento di 50-80 mg. Il trattamento deve avvenire in ambiente ospedaliero e il paziente deve essere adeguatamente monitorato. Popolazioni speciali: i soggetti che appartengono ai seguenti gruppi di pazienti devono essere controllati regolarmente all'inizio del trattamento. Il monitoraggio durante il trattamento e' essenziale al fine di ridurre al minimo la dose e/o la frequenza di somministrazione, in modo da prevenire il sovradosaggio da accumulo, come nei bambini e negli adolescenti, nei pazienti anziani e nei pazienti con funzionalita' epatica compromessa. Popolazione pediatrica. Bambini oltre i 6 anni di eta' e adolescenti: la somministrazione nei bambini di eta' superiore ai 6 anni e negli adolescenti deve essere effettuata solo per ragioni mediche impellenti. E' possibile che l'emivita sia estesa nei bambini. Il regime posologico deve essere ridotto e devono essere eseguiti aggiustamenti su base individuale. Dose abituale: 0,1-0,3 mg/kg di peso corporeo al giorno suddivisi in 2 o 4 dosi. Il trattamento deve essere iniziato con la dose piu' bassa possibile e aumentato gradualmente se necessario e tollerato. Bambini di eta' inferiore ai 6 anni: si sconsiglia la somministrazione di Diazepam EG STADA a bambini di eta' inferiore a 6 anni a causa di possibili difficolta' di deglutizione. Per i bambini piu' piccoli possono essere disponibili forme farmaceutiche piu' adatte. Tuttavia, se viene presa in considerazione una somministrazione nei bambini di eta' inferiore ai 6 anni, la stessa deve essere effettuata solo dopo decisione e sotto stretto controllo di uno specialista (pediatra, neurologo, psichiatra, anestesista e rianimatore) che determinera' la dose. Anziani: il trattamento deve essere iniziato con la dose piu' bassa possibile (da 2 a 2,5 mg, una o due volte al giorno) che deve essere aumentata gradualmente se necessario e tollerata. Questi pazienti devono essere controllati regolarmente all'inizio del trattamento, al fine di ridurre al minimo il dosaggio e/o la frequenza di somministrazione in modo da prevenire il sovradosaggio da accumulo. Compromissione renale: non e' di norma necessaria alcuna modifica di dosaggio. Tuttavia, si deve usare cautela quando pazienti con compromessa funzionalita' renale vengono trattati con diazepam. Bisogna evitare l'impiego di benzodiazepine con metaboliti attivi, come il diazepam, nei pazienti con nefropatia in stadio terminale. Compromissione epatica: questi pazienti devono ricevere una dose ridotta ed essere controllati regolarmente all'inizio del trattamento, al fine di aggiustare la dose e la frequenza di somministrazione in modo da prevenire il sovradosaggio da accumulo. I pazienti con compromissione epatica grave non devono essere trattati con diazepam a causa del rischio di encefalopatia epatica (vedere paragrafo 4.3). Pazienti sovrappeso: diversi studi hanno dimostrato che la cinetica e' modificata nei pazienti sovrappeso, rispetto ai normopeso. I pazienti sovrappeso richiedono tempi di trattamento significativamente piu' lunghi rispetto ai pazienti di peso normale, prima che si verifichi l'effetto massimo del farmaco nel trattamento a lungo termine. Allo stesso modo, l'effetto terapeutico e gli effetti indesiderati, compresi i sintomi da astinenza, possono manifestarsi per periodi piu' lunghi dopo l'interruzione del trattamento a lungo termine per i pazienti sovrappeso (vedere paragrafo 5.2). Durata del trattamento: la durata del trattamento dell'ansia deve essere la piu' breve possibile (vedere paragrafo 4.4). Il paziente deve essere rivalutato regolarmente al fine di determinare la necessita' di continuare il trattamento, soprattutto nel caso in cui il paziente sia asintomatico. La durata complessiva del trattamento non deve in genere superare le 8-12 settimane, compreso un periodo di sospensione graduale. In determinate situazioni, puo' rendersi necessaria l'estensione oltre il periodo massimo di trattamento; in tal caso, e' necessaria una rivalutazione delle condizioni del paziente. L'efficacia del trattamento a lungo termine (> 6 mesi) non e' stata valutata in studi clinici sistematici. Modo di somministrazione: uso orale. Questo medicinale deve essere generalmente assunto nel pomeriggio o alla sera. Riduzione graduale della dose: il trattamento deve sempre essere sospeso riducendo gradualmente la dose. E' possibile che il periodo di riduzione delle dosi sia piu' lungo in pazienti che hanno assunto benzodiazepine per un periodo prolungato.
PRINCIPI ATTIVI
Ogni compressa contiene 2 mg di diazepam. Ogni compressa contiene 5 mg di diazepam. Ogni compressa contiene 10 mg di diazepam. Eccipiente con effetti noti: ogni compressa contiene 159,70 mg di lattosio. Ogni compressa contiene 156,85 mg di lattosio. Ogni compressa contiene 152,10 mg di lattosio. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.