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AVVERTENZE
Clenilexx va impiegato solo per via inalatoria (vedere sez. 6.6). L'erogatore Autohaler e' un inalatore azionato dall'atto inspiratorio chelibera automaticamente una quantita' dosata di farmaco attraverso il boccaglio durante l'inalazione e non richiede una coordinazione manualeda parte del paziente (vedere sez. 6.6). Clenilexx contiene un nuovopropellente e non contiene clorofluorocarburi (CFC). Clenilexx non e'indicato per la immediata remissione degli attacchi asmatici o dello stato di male asmatico. La suscettibilita' agli effetti sistemici deglisteroidi assunti per via inalatoria, puo' variare da paziente a paziente. Il beclometasone, cosi' come altri steroidi somministrati per viainalatoria, entra nella circolazione sistemica attraverso i polmoni.Il beclometasone e i suoi metaboliti possono determinare soppressionedella funzione surrenale. Tuttavia studi clinici con Clenilexx hanno dimostrato che, con dosi comprese tra 100 e 800 microgrammi al giorno,la funzionalita' surrenale si mantiene a valori medi e la risposta simantiene all'interno dei valori normali. Se la dose prescritta di Clenilexx non e' piu' efficace o se i sintomi peggiorano, il paziente deverivolgersi al medico per rivedere la terapia di mantenimento. Analogamente ad altri corticosteroidi, e' necessaria cautela nei pazienti contubercolosi polmonare attiva o latente. In pazienti che sono passatidal trattamento con steroidi orali alla terapia inalatoria, puo' rendersi necessario riprendere la terapia sistemica nei periodi di stress oppure se l'ostruzione delle vie aeree o la presenza di muco impediscono l'assorbimento in seguito ad inalazione. Lo stesso dicasi quando laterapia inalatoria risulti di scarsa efficacia. I pazienti che hanno ricevuto steroidi per via sistemica per lunghi periodi e/o a dosi elevate necessitano di particolare attenzione e controllo del trattamento quando passano alla terapia inalatoria. Il ripristino della normale funzione surrenale, compromessa dal prolungato trattamento con steroidi sistemici, e' lento. Lo stato asmatico del paziente deve essere stabileprima che si possano somministrare steroidi per inalazione in aggiunta alla consueta terapia di mantenimento con steroidi sistemici. Dopo circa una settimana di terapia combinata (sistemica ed inalatoria) si puo' iniziare una graduale riduzione del dosaggio dei corticosteroidi sistemici ad intervalli non inferiori ad una settimana. La maggior parte dei pazienti puo' passare con successo agli steroidi per via inalatoria, mantenendo una soddisfacente funzione respiratoria; tuttavia, durante i primi mesi dopo la modifica della terapia, e' necessaria una particolare attenzione, finche' il sistema ipotalamo-ipofisi-surrene (IIS) sia stato sufficientemente ripristinato da consentire al paziente di reagire a eventi quali traumi, interventi chirurgici o gravi infezioni. Puo' essere consigliabile fornire ai pazienti steroidi orali da impiegare in caso di emergenza. La dose di steroidi per via inalatoria in questi casi deve essere aumentata, e poi gradualmente riportata ai livelli di mantenimento dopo che gli steroidi sistemici sono stati sospesi. La sospensione degli steroidi sistemici puo' comportare l'esacerbazione di malattie allergiche come eczema atopico e rinite, i cui sintomi vanno trattati con antiistaminici e farmaci per uso topico. Si possono presentare effetti sistemici con i corticosteroidi inalatori, inparticolare quando prescritti ad alte dosi per periodi prolungati. Tali effetti si verificano con meno probabilita' rispetto al trattamentocon i corticosteroidi orali. I possibili effetti sistemici includono la sindrome di Cushing, aspetto Cushingoide, soppressione surrenalica,ritardo della crescita in bambini e adolescenti, riduzione della densita' minerale ossea, cataratta, glaucoma e, piu' raramente una serie dieffetti psicologici o comportamentali che includono iperattivita' psicomotoria, disturbi del sonno, ansieta', depressione o aggressivita' (particolarmente nei bambini) . E' importante, quindi che la dose dei corticosteroidi per inalazione sia la piu' bassa dose possibile con cuiviene mantenuto il controllo effettivo dell'asma. Si sono verificaticasi molto rari di crisi surrenaliche acute in ragazzi esposti a dosipiu' alte di quelle raccomandate (circa 1000 mcg/die) per periodi prolungati (diversi mesi o anni). I sintomi di insufficienza surrenalica inizialmente sono aspecifici ed includono anoressia, dolore addominale,perdita di peso, stanchezza, mal di testa, nausea, vomito; sintomi specifici in caso di trattamento con corticosteroidi inalatori comprendono ipoglicemia con riduzione dello stato di coscienza e/o convulsioni.Situazioni che potrebbero potenzialmente determinare una crisi surrenalica sono: traumi, interventi chirurgici, infezioni e rapida riduzione del dosaggio. I pazienti che ricevono dosi elevate devono essere strettamente valutati e la dose gradualmente ridotta. Il monitoraggio della riserva surrenalica puo' anche essere necessario. Disturbi visivi:con l'uso di corticosteroidi sistemici e topici possono essere riferiti disturbi visivi. Se un paziente si presenta con sintomi come visioneoffuscata o altri disturbi visivi, e' necessario considerare il rinvio a un oculista per la valutazione delle possibili cause che possono includere cataratta, glaucoma o malattie rare come la corioretinopatiasierosa centrale (CSCR), che sono state segnalate dopo l'uso di corticosteroidi sistemici e topici.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Farmaci per le sindrome ostruttive delle vie respiratorie, glicocorticoidi.
CONSERVAZIONE
Clenilexx va conservato a temperatura non superiore ai 30 gradi C, lontano dalla luce e da fonti di calore. Proteggere dal gelo. Poiche' labomboletta e' pressurizzata, non deve essere forata o avvicinata a fonti di calore, anche se vuota. Non disperdere nell'ambiente dopo l'uso.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' al beclometasone dipropionato o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Generalmente controindicato ingravidanza e allattamento (vedere sez. 4.6). Poiche' non sono disponibilil dati sull'efficacia e sicurezza di Clenilexx nei bambini, il prodotto non deve essere somministrato in eta' pediatrica.
DENOMINAZIONE
CLENILEXX SOLUZIONE PRESSURIZZATA PER INALAZIONE
ECCIPIENTI
Norflurano (propellente 134a), etanolo.
EFFETTI INDESIDERATI
Gli eventi avversi sono elencati di seguito con classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA e frequenza. Le frequenze sono definitenel modo seguente: molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, < 1/10), non comune (>=1/1.000, < 1/100), raro (>=1/10.000, < 1/1.000), molto raro (<=1/10.000) e non nota (la frequenza non puo' essere definita sullabase dei dati disponibili). Infezioni e infestazioni. Non nota: candidiasi orale (bocca e gola). Disturbi del sistema immunitario. Non nota: ipersensibilita' con i seguenti sintomi: eruzione cutanea, orticaria, prurito, eritema, edema oculare, della faccia, delle labbra e dellagola (angioedema). Patologie endocrine. Non nota: soppressione surrenale*. Disturbi psichiatrici. Non nota: iperattivita' psicomotoria*, disturbi del sonno*, ansieta'*, depressione*, aggressivita'*, disturbi dicomportamento* (prevalentemente nei bambini). Patologie dell'occhio.Non nota: cataratta*, glaucoma*, visione offuscata (vedere anche il paragrafo 4.4). Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non nota: raucedine, broncospasmo paradosso. Patologie gastrointestinali. Raro: nausea. Esami diagnostici. Non nota: densita' ossea ridotta*. Bambini - Adolescenti. Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo. Non nota: ritardo di crescita*. * Le reazioni sistemiche rappresentano una possibile risposta ai corticosteroidi inalatori, in particolare quando viene prescritta una dose elevata per un periodo di tempo prolungato (sezione 4.4 "Avvertenze speciali e precauzionid'impiego"). Come con altre terapie inalatorie, dopo somministrazionedella dose si puo' verificare broncospasmo paradosso. Per ridurre ilrischio di candidosi e raucedine puo' essere utile che i pazienti risciacquino la bocca dopo l'inalazione. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quantopermette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio delmedicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Clenilexx: non vi e' esperienza con questo prodotto durante la gravidanza e l'allattamento, pertanto il farmaco puo' essere impiegato soltanto se i benefici per la paziente sono superiori ai potenziali rischi.Uno studio di tossicita' riproduttiva nei ratti in cui il farmaco e' stato somministrato per via inalatoria non ha evidenziato alcun effettoteratogeno. Propellente 134a (norflurano): studi con HFA-134a nella ratta e nella coniglia gravida o durante l'allattamento non hanno evidenziato alcun particolare rischio. Beclometasone dipropionato. Gravidanza: la sicurezza nella donna durante la gravidanza non e' sufficientemente dimostrata. Negli animali, la somministrazione sistemica di dosirelativamente elevate puo' causare anormalita' nello sviluppo fetale,compreso un rallentamento della crescita e la mancata saldatura del palato. Vi puo' quindi essere un lieve rischio che tali effetti si verifichino nel feto umano. Tuttavia, l'assunzione di beclometasone dipropionato per via inalatoria evita una esposizione a livelli elevati, comecapita in seguito alla somministrazione per via sistemica. L'impiegodi beclometasone dipropionato durante la gravidanza richiede la valutazione dei possibili benefici per la paziente rispetto ai potenziali rischi. Il farmaco e' stato diffusamente impiegato per molti anni senzaevidenza di conseguenze dannose. Allattamento: e' ragionevole ritenereche il beclometasone venga escreto nel latte, tuttavia, considerate le dosi relativamente basse impiegate per via inalatoria, e' improbabile la presenza di livelli significativi nel latte materno. Nelle madriche allattano, il farmaco puo' essere impiegato soltanto se i beneficiterapeutici per la paziente sono superiori ai potenziali rischi per la madre e per il bambino.
INDICAZIONI
Controllo dell'evoluzione della malattia asmatica e delle patologie ostruttive reversibili delle vie respiratorie.
INTERAZIONI
Beclometasone dipende in misura minore dal metabolismo di CYP3A rispetto ad altri corticosteroidi e, in generale interazioni sono improbabili; tuttavia, poiche' non puo' essere esclusa la possibilita' di effetti sistemici con l'utilizzo concomitante di forti inibitori del CYP3A (ad esempio ritonavir, cobicistat), si raccomanda di prestare attenzione e di monito rare adeguatamente l'uso di tali agenti.
POSOLOGIA
Posologia. Dose iniziale e di mantenimento per gli adulti. Asma lieveo moderata: da 100 a 400 microgrammi al giorno, suddivisi in due somministrazioni. Casi piu' gravi: fino a 800 microgrammi al giorno, suddivisi in due somministrazioni. La massima dose giornaliera raccomandatae' di 800 microgrammi. I pazienti devono essere trasferiti da BDP-CFCalla dose di Clenilexx secondo quanto riportato nell'elenco che segue.Quando il dosaggio di BDP-CFC gia' utilizzato supera i 1600-2000 microgrammi, la dose di Clenilexx puo' essere determinata per estensione dell'elenco. Clenilexx va impiegato regolarmente, perche' eserciti il suo effetto terapeutico. Quando nel paziente i sintomi risultano stabilmente sotto controllo, la dose puo' essere ridotta gradualmente fino alla minima dose efficace nel mantenere il controllo dei sintomi stessi. E' necessario insegnare ai pazienti ad utilizzare correttamente l'inalatore e a sciacquare la bocca dopo l'uso ed avvertirli che Clenilexxpuo' avere un odore ed un sapore diversi da quelli degli aerosol a base di CFC. Trasferimento dei pazienti da un inalatore contenente CFC aClenilexx. Nota: la dose giornaliera totale raccomandata di CLENILEXX(beclometasone dipropionato in aerosol extrafine) e' inferiore a quella dei consueti prodotti a base di beclometasone dipropionato formulato in CFC e deve essere definita individualmente per ogni paziente. L'approccio generale per trasferire i pazienti a Clenilexx prevede 2 fasi, come sotto dettagliato. Fase 1 : valutare la dose di beclometasone dipropionato (BDP) formulato con CFC (BDP-CFC) piu' appropriata per lecondizioni attuali del paziente. Fase 2: convertire la dose di BDP-CFCalla dose di Clenilexx secondo l'elenco seguente. Dose totale giornaliera (microgrammi). BDP-CFC: 200-250; Clenilexx: 100. BDP-CFC: 300; Clenilexx: 150. BDP-CFC: 400-500; Clenilexx: 200. BDP-CFC: 600-750; Clenilexx: 300. BDP-CFC: 800-1000; Clenilexx: 400. BDP-CFC: 1100; Clenilexx: 500. BDP-CFC: 1200-1500; Clenilexx: 600. BDP-CFC: 1600-2000; Clenilexx: 800. Popolazione pediatrica: non sono disponibili dati sull'impiego di Clenilexx nei bambini, quindi non e' possibile suggerire un dosaggio preciso (vedere sez. 4.3). Speciali gruppi di pazienti: non vi sono particolari raccomandazioni sul dosaggio per pazienti anziani o coninsufficienza renale o epatica. Modo di somministrazione: per le istruzioni sulla ricostituzione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.
PRINCIPI ATTIVI
Clenilexx 100 mcg soluzione pressurizzata per inalazione. Ogni erogazione contiene il principio attivo: beclometasone dipropionato 100 microgrammi. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.