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CELECOXIB TEVA*20CPS 200MG

CELECOXIB TEVA*20CPS 200MG

TEVA ITALIA Srl
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AVVERTENZE
Effetti gastrointestinali (GI): complicanze a carico del tratto gastrointestinale superiore e inferiore (perforazioni, ulcere o sanguinamenti (SUP), alcune delle quali fatali, sono state riscontrate nei pazienti trattati con celecoxib. Si consiglia cautela nel trattamento di pazienti che presentano un rischio maggiore di complicanze gastrointestinali associate all'impiego di FANS; gli anziani, i pazienti che assumonocontemporaneamente qualsiasi altro FANS o farmaci antipiastrinici (come acido acetilsalicilico) o glucocorticoidi, i pazienti che assumonoalcol o i pazienti con anamnesi di malattie gastrointestinali, quali ulcere e sanguinamento gastrointestinale. Quando celecoxib viene assunto insieme all'acido acetilsalicilico (anche a basse dosi), si osservaun ulteriore aumento del rischio di eventi avversi gastrointestinali (ulcerazione gastrointestinale o altre complicanze gastrointestinali).Negli studi clinici a lungo termine non e' stata dimostrata una differenza significativa nella sicurezza gastrointestinale tra inibitori selettivi della COX-2 + acido acetilsalicilico e FANS + acido acetilsalicilico (vedere paragrafo 5.1). Uso concomitante di FANS: l'uso concomitante di celecoxib e FANS diversi dall'acido acetilsalicilico deve essere evitato. Effetti cardiovascolari: in uno studio clinico a lungo termine, controllato verso placebo, nei pazienti con poliposi adenomatosasporadica, trattati con celecoxib alle dosi di 200 mg due volte al giorno e 400 mg due volte al giorno, e' stato osservato, rispetto al placebo, un aumento del numero degli eventi cardiovascolari (CV) gravi, principalmente infarto del miocardio (IM) (vedere paragrafo 5.1). Poiche' i rischi cardiovascolari di celecoxib possono aumentare con la dosee con la durata dell'esposizione, la durata del trattamento deve essere la piu' breve possibile e deve essere utilizzata la dose giornaliera minima efficace. L'assunzione di FANS a lungo termine, inclusi gli inibitori della COX-2, e' stato associato ad un aumento del rischio dieventi avversi cardiovascolari e trombotici. Non sono state stabilitene' l'esatta entita' del rischio associato ad una singola dose, ne' ladurata esatta della terapia associata ad un aumento del rischio. La necessita' di trattamento del paziente per il sollievo sintomatico e larisposta alla terapia devono essere rivalutate periodicamente, specialmente nei pazienti con osteoartrosi (vedere paragrafi 4.2, 4.3, 4.8 e5.1). I pazienti con fattori di rischio significativi per eventi cardiovascolari (ad es. ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito, abitudine al fumo) devono essere trattati con celecoxib solo dopo attentavalutazione (vedere paragrafo 5.1). Gli inibitori selettivi della COX-2 non sono un sostituto dell'acido acetilsalicilico per la profilassidelle malattie tromboemboliche di origine cardiovascolare, perche' nonhanno effetti antipiastrinici. Pertanto, la terapia antipiastrinica non deve essere interrotta (vedere paragrafo 5.1). Ritenzione di liquidi ed edema: analogamente a quanto riscontrato con altri medicinali cheinibiscono la sintesi delle prostaglandine, nei pazienti trattati concelecoxib sono stati riscontrati ritenzione di liquidi ed edema. Pertanto, celecoxib deve essere usato con cautela nei pazienti con anamnesi di insufficienza cardiaca, disfunzione ventricolare sinistra o ipertensione e nei pazienti con edema preesistente di altra natura, poiche'l'inibizione delle prostaglandine puo' causare un peggioramento dellafunzionalita' renale e ritenzione di liquidi. E' inoltre richiesta cautela nei pazienti che assumono diuretici o che sono a rischio di ipovolemia. Ipertensione: analogamente agli altri FANS, celecoxib puo' portare alla comparsa di ipertensione o al peggioramento dell'ipertensione preesistente, che possono entrambe contribuire all'aumento dell'incidenza degli eventi cardiovascolari. La pressione arteriosa deve quindiessere monitorata attentamente all'inizio della terapia con celecoxibe durante tutto il corso del trattamento. Effetti epatici e renali: una compromissione della funzionalita' renale o epatica e, specialmente, una disfunzione cardiaca sono piu' facilmente riscontrabili nei pazienti anziani e, pertanto, questi pazienti devono essere tenuti sotto appropriato controllo medico. I FANS, incluso celecoxib, possono causare tossicita' renale. Studi clinici condotti con celecoxib hanno dimostrato effetti a carico della funzionalita' renale simili a quelli osservati con i FANS di confronto. I pazienti con rischio piu' elevato di tossicita' renale sono quelli con funzionalita' renale alterata, insufficienza cardiaca, disfunzione epatica, pazienti in cura con diuretici,inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE), antagonisti del recettore dell'angiotensina II, e gli anziani (vedere paragrafo 4.5). Tali pazienti devono essere attentamente monitorati durante il trattamento con celecoxib. In alcuni casi, in associazione all'uso di celecoxib sono state segnalate gravi reazioni epatiche, tra cui epatite fulminante (talvolta con esito fatale), necrosi epatica e insufficienza epatica (talvolta con esito fatale o che ha richiesto trapiantodel fegato). Tra i casi nei quali e' stato riportato il tempo di insorgenza, la maggior parte degli eventi avversi epatici gravi si e' sviluppata entro il primo mese di trattamento con celecoxib (vedere paragrafo 4.8). Se, durante il trattamento, nel paziente si verifica un deterioramento della funzionalita' di uno qualsiasi dei sistemi d'organo descritti sopra, devono essere adottate misure appropriate e deve esserepresa in considerazione l'interruzione della terapia con celecoxib. Inibizione del CYP2D6: celecoxib inibisce il citocromo CYP2D6. Sebbenenon sia un forte inibitore di questo enzima, un aggiustamento della dose, su base individuale, puo' rendersi necessaria per i medicinali metabolizzati dal citocromo CYP2D6 (vedere paragrafo 4.5). Metabolizzatori lenti del CYP2C9: i pazienti che hanno un'attivita' metabolica ridotta per il CYP2C9 devono essere trattati con cautela (vedere paragrafo5.2). Reazioni di ipersensibilita' cutanea e sistemica: gravi reazionicutanee, alcune delle quali fatali, tra cui dermatiti esfoliative, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica, sono state segnalate molto raramente in associazione all'uso di celecoxib (vedereparagrafo 4.8). I pazienti sembrano essere maggiormente a rischio perqueste reazioni avverse nelle fasi iniziali del trattamento: nella maggior parte dei casi l'insorgenza dei sintomi si verifica entro il primo mese di trattamento. Nei pazienti in trattamento con celecoxib sonostate segnalate gravi reazioni di ipersensibilita' (inclusi anafilassi,angioedema e reazione al farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici(DRESS), o sindrome da ipersensibilita') (vedere paragrafo 4.8).
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Antinfiammatori e antireumatici non steroidei.
CONSERVAZIONE
Blister in alluminio/alluminio: questo medicinale non richiede alcunacondizione particolare di conservazione. Blister in PVC/PVDC/alluminio: non conservare a temperatura superiore ai 30 gradi C. Contenitore per compresse: questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; ipersensibilita' nota alle sulfonamidi;ulcera peptica attiva o sanguinamento gastrointestinale; soggetti neiquali si sono verificati asma, rinite acuta, polipi nasali, edema angioneurotico, orticaria o altre reazioni di tipo allergico dopo l'assunzione di acido acetilsalicilico o di altri farmaci antinfiammatori nonsteroidei (FANS), inclusi gli inibitori della COX-2; gravidanza e donne in eta' fertile che non fanno uso di adeguate misure contraccettive(vedere paragrafo 4.6). Sono state osservate malformazioni nelle due specie animali studiate con celecoxib (vedere paragrafi 4.6 e 5.3). Ilpotenziale rischio per l'uomo derivante dalla somministrazione durantela gravidanza e' sconosciuto, ma non puo' essere escluso; allattamento (vedere paragrafi 4.6 e 5.3); grave disfunzione epatica (albumina sierica <25 g/l o punteggio di Child-Pugh >= 10); pazienti con clearancestimata della creatinina renale <30 ml/min; malattia infiammatoria intestinale; insufficienza cardiaca congestizia (NYHA II-IV); cardiopatia ischemica, arteriopatia periferica e/o vasculopatia cerebrale accertate.
DENOMINAZIONE
CELECOXIB TEVA CAPSULE RIGIDE
ECCIPIENTI
Contenuto delle capsule: calcio idrogeno fosfato diidrato, sodio laurilsolfato, crospovidone (tipo B), povidone (K30), povidone (K90), magnesio stearato. Involucro della capsula: gelatina, acqua depurata, titanio diossido (E171). Inchiostro di stampa: gomma lacca, glicole propilenico. Celecoxib Teva 100 mg capsule rigide: carminio indaco lacca di alluminio (E132). Celecoxib Teva 200 mg capsule rigide: ferro ossido giallo (E172).
EFFETTI INDESIDERATI
Le reazioni avverse sono elencate secondo la classificazione per sistemi e organi e suddivise per frequenza di seguito, in base ai dati emersi dalle fonti seguenti: reazioni avverse segnalate nei pazienti affetti da osteoartrosi e artrite reumatoide, con tassi di incidenza maggiori di 0,01% e maggiori di quelli segnalati per il placebo, nel corso di 12 studi clinici controllati vs placebo e/o farmaci attivi, della durata massima di 12 settimane, con dosi giornaliere di celecoxib che variavano da 100 mg a 800 mg. In altri studi condotti con FANS non selettivi come farmaci di confronto, circa 7.400 pazienti affetti da artrite sono stati trattati con dosi giornaliere di celecoxib fino a un massimo di 800 mg, compresi i circa 2.300 pazienti in trattamento per un anno o piu'. Le reazioni avverse riscontrate con celecoxib in questi ulteriori studi sono risultate in linea con quelle segnalate nei pazienti affetti da osteoartrosi o artrite reumatoide elencate di seguito; reazioni avverse segnalate con incidenze maggiori rispetto al placebo per soggetti trattati con dosi giornaliere di 400 mg di celecoxib neglistudi a lungo termine, della durata massima di 3 anni, sulla prevenzione della poliposi (studi Adenoma Prevention with Celecoxib (APC) e Prevention of Colorectal Sporadic Adenomatous Polyps (PreSAP); vedere paragrafo 5.1, Sicurezza cardiovascolare - Studi a lungo termine su pazienti con polipi adenomatosi sporadici); reazioni avverse risultanti dalla farmacovigilanza post-marketing segnalate spontaneamente in un arcodi tempo in cui si stima siano stati trattati con celecoxib (con diverse dosi, durate e indicazioni) oltre 70 milioni di pazienti. Anche sele seguenti reazioni sono state identificate come reazioni risultantida segnalazioni post-marketing, sono stati consultati i dati degli studi clinici per stimarne la frequenza. Le frequenze sono basate su unameta-analisi cumulativa dell'insieme degli studi, che rappresentano l'esposizione in 38.102 pazienti. Reazioni avverse negli studi clinicicon Celecoxib e nella farmacovigilanza post-marketing (terminologia MedDRA) ^1,2. Infezioni ed infestazioni. Comune: sinusite, infezioni delle vie respiratorie superiori, faringite, infezioni delle vie urinarie. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: anemia; raro: leucopenia, trombocitopenia; molto raro: pancitopenia ^4. Disturbi del sistema immunitario. Comune: ipersensibilita'; molto raro: shock anafilattico ^4, reazione anafilattica ^4. Disturbi del metabolismo e dellanutrizione. Non comune: iperkaliemia. Disturbi psichiatrici. Comune: insonnia; non comune: ansia, depressione, affaticamento; raro: stato confusionale, allucinazioni ^4. Patologie del sistema nervoso. Comune: capogiri, ipertonia, cefalea ^4; non comune: infarto cerebrale ^1, parestesia, sonnolenza; raro: atassia, disgeusia; molto raro: emorragia intracranica (inclusa emorragia intracranica fatale) ^4, meningite asettica ^4, epilessia (inclusa epilessia aggravata) ^4, ageusia ^4, anosmia ^4. Patologie dell'occhio. Non comune: visione offuscata, congiuntivite ^4; raro: emorragia oculare ^4; molto raro: occlusione dell'arteria retinica ^4, occlusione della vena retinica ^4. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: tinnito, ipoacusia ^1. Patologie cardiache. Comune: infarto del miocardio ^1; non comune: insufficienza cardiaca, palpitazioni, tachicardia; raro: aritmia ^4. Patologie vascolari. Molto comune: ipertensione ^1 (inclusa ipertensione aggravata); raro: embolia polmonare ^4, rossore ^4; molto raro: vasculite ^4. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: rinite, tosse, dispnea ^1; non comune: broncospasmo ^4; raro: polmonite ^4. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea ^4, dolore addominale, diarrea, dispepsia, flatulenza, vomito ^1, disfagia ^1; non comune: costipazione, gastrite, stomatite, infiammazione gastrointestinale (incluso peggioramento dell'infiammazione gastrointestinale), eruttazione; raro: emorragiagastrointestinale ^4, ulcera duodenale, ulcera gastrica, ulcera esofagea, ulcera intestinale, ulcera dell'intestino crasso, perforazione intestinale, esofagite, melena, pancreatite, colite ^4. Patologie epatobiliari. Non comune: funzione epatica anormale, enzimi epatici aumentati (incluso aumento di SGOT e SGPT); raro: epatite ^4; molto raro: insufficienza epatica ^4 (talvolta fatale o che ha richiesto trapianto delfegato), epatite fulminante ^4 (talvolta con esito fatale), necrosi epatica ^4, colestasi ^4, epatite colestatica ^4, ittero ^4. Patologiedella cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: eruzione cutanea, prurito (incluso prurito generalizzato); non comune: orticaria, ecchimosi ^4; raro: angioedema ^4, alopecia, fotosensibilita'; molto raro: dermatite esfoliativa ^4, eritema multiforme ^4, sindrome di Stevens- Johnson ^4, necrolisi epidermica tossica ^4, reazione a farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (dress) ^4, pustolosi esantematica acuta generalizzata (peag) ^4, dermatite bollosa ^4. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: artralgia ^4; non comune: spasmi muscolari (crampi alle gambe); molto raro: miosite ^4. Patologie renali e urinarie. Non comune: creatinina ematica aumentata, ureaematica aumentata; raro: insufficienza renale acuta ^4, iponatriemia^4; molto raro: nefrite interstiziale ^4, sindrome nefrosica ^4, glomerulonefrite a lesioni minime ^4. Patologie dell'apparato riproduttivoe della mammella. Raro: disturbi mestruali ^4; frequenza non nota: infertilita' femminile (fertilita' femminile ridotta) ^3. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: malattia simil-influenzale, edema periferico/ ritenzione di liquidi; noncomune: edema della faccia, dolore toracico ^4. Lesioni, avvelenamentoe complicazioni procedurali. Comune: lesione (lesione accidentale). SGOT: transaminasi glutammico-ossalacetica sierica. SGPT: transaminasiglutammico-piruvica sierica. ^1 reazioni avverse al farmaco che si sono verificate negli studi sulla prevenzione della poliposi, con soggetti trattati con dosi giornaliere di 400 mg di celecoxib in 2 studi clinici della durata massima di 3 anni (studi APC e PreSAP). Le reazioni avverse al farmaco sopra elencate per gli studi sulla prevenzione dellapoliposi sono soltanto quelle che erano state precedentemente identificate nella farmacovigilanza post-marketing o che si sono verificate con maggior frequenza rispetto agli studi sull'artrite. ^2 inoltre, leseguenti reazioni avverse precedentemente non note si sono verificatenegli studi sulla prevenzione della poliposi in soggetti trattati condosi giornaliere di 400 mg di celecoxib in 2 studi clinici della durata massima di 3 anni (studi APC e PreSAP).
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza: studi negli animali (ratto e coniglio) hanno evidenziato una tossicita' riproduttiva, incluse malformazioni (vedere paragrafi 4.3 e 5.3). L'inibizione della sintesi delle prostaglandine potrebbe avere effetti avversi sulla gravidanza. I dati derivanti dagli studi epidemiologici evidenziano un rischio maggiore di aborto spontaneo a seguito dell'utilizzo di farmaci inibitori della sintesi delle prostaglandine nei primi mesi di gravidanza. Il rischio potenziale per l'uomo derivante dalla somministrazione durante la gravidanza e' sconosciuto, manon puo' essere escluso. Analogamente ad altri medicinali inibitori della sintesi delle prostaglandine, celecoxib puo' causare inerzia uterina e chiusura prematura del dotto arterioso durante l'ultimo trimestredi gravidanza. L'uso dei FANS, incluso il celecoxib, durante il secondo o terzo trimestre di gravidanza, puo' causare disfunzione renale fetale che puo' determinare, nei casi gravi, la riduzione del volume delliquido amniotico o oligoidramnios. Tali effetti possono verificarsisubito dopo l'inizio del trattamento e sono di solito reversibili dopola sospensione del trattamento. Celecoxib e' controindicato in gravidanza e in donne che possono iniziare una gravidanza (vedere paragrafi4.3 e 4.4). In caso di gravidanza durante il trattamento, celecoxib deve essere sospeso. Allattamento: celecoxib viene escreto nel latte diratto in fase di allattamento in concentrazioni simili a quelle riscontrabili nel plasma. La somministrazione di celecoxib a un numero ristretto di donne in allattamento ha dimostrato un'escrezione molto bassadi celecoxib nel latte materno. Le donne in trattamento con celecoxibnon devono allattare. Fertilita': a causa del meccanismo d'azione, l'utilizzo dei FANS, compreso celecoxib, puo' ritardare o impedire la rottura dei follicoli ovarici, evento associato a infertilita' reversibile in alcune donne.
INDICAZIONI
Celecoxib Teva e' indicato negli adulti per il sollievo sintomatico nel trattamento dell'osteoartrosi (OA), dell'artrite reumatoide (AR) e della spondilite anchilosante (SA). La decisione di prescrivere un inibitore selettivo della ciclo-ossigenasi-2 (COX-2) deve essere basata suuna valutazione dei rischi globali del singolo paziente (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
INTERAZIONI
Interazioni farmacodinamiche. Anticoagulanti: nei pazienti che assumono warfarin o altri anticoagulanti, l'attivita' anticoagulante deve essere monitorata in modo particolare nei primi giorni successivi all'inizio del trattamento o alla modifica della dose di celecoxib, in quantoquesti pazienti presentano un rischio maggiore di complicanze da sanguinamento. Pertanto, i pazienti in trattamento con anticoagulanti orali devono essere attentamente monitorati per il tempo di protrombina (INR), in particolare nei primi giorni di terapia con celecoxib o quandola dose di celecoxib viene modificata. (vedere il paragrafo 4.4). Sono stati segnalati episodi di sanguinamento, alcuni dei quali fatali, associati a incrementi del tempo di protrombina, soprattutto nei pazienti anziani trattati contemporaneamente con celecoxib e warfarin. Anti-ipertensivi: i FANS possono ridurre l'effetto dei medicinali anti-ipertensivi, tra cui ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II diuretici e beta-bloccanti. Come per i FANS, il rischio di insufficienza renale acuta, che generalmente e' reversibile, puo' aumentare in alcuni pazienti con funzionalita' renale compromessa (ad es. pazienti disidratati, pazienti in cura con diuretici, o anziani) quandogli ACE-inibitori, gli antagonisti dei recettori dell'angiotensina IIe/o i diuretici vengono associati ai FANS, incluso celecoxib (vedere paragrafo 4.4). Pertanto, la somministrazione di questi farmaci in associazione deve essere effettuata con cautela, specialmente nei pazientianziani. I pazienti devono essere idratati in modo adeguato e si deveprendere in considerazione il monitoraggio della funzionalita' renaledopo l'inizio del trattamento e, successivamente, su base periodica.In uno studio clinico di 28 giorni effettuato su pazienti con ipertensione di stadio I e II controllata con lisinopril, la somministrazionedi 200 mg due volte al giorno di celecoxib non ha portato, rispetto alplacebo, ad aumenti clinicamente significativi dei valori medi giornalieri della pressione arteriosa sistolica o diastolica, come risulta dal monitoraggio pressorio ambulatoriale delle 24 ore. Tra i pazienti trattati con celecoxib 200 mg due volte al giorno, il 48% e' stato considerato non rispondente al lisinopril alla visita clinica finale (pazienti che presentavano o una pressione arteriosa diastolica > 90 mmHg oppure un aumento della pressione arteriosa diastolica > 10% rispetto al basale), in confronto al 27% dei pazienti trattati con placebo; questa differenza e' risultata statisticamente significativa. Ciclosporinae tacrolimus: la co-somministrazione di FANS e ciclosporina, o tacrolimus, puo' aumentare, rispettivamente, l'effetto nefrotossico di ciclosporina o tacrolimus. La funzionalita' renale deve essere monitorata quando celecoxib viene somministrato insieme a uno qualsiasi di questimedicinali. Acido acetilsalicilico: celecoxib puo' essere utilizzato in associazione a basse dosi di acido acetilsalicilico, ma non e' un sostituto dell'acido acetilsalicilico per la profilassi cardiovascolare.Negli studi presentati, cosi' come con altri FANS, la somministrazione concomitante di basse dosi di acido acetilsalicilico ha evidenziatoun aumento del rischio di ulcere gastrointestinali o di altre complicanze gastrointestinali, se confrontato con l'uso di celecoxib da solo (vedere il paragrafo 5.1). Interazioni farmacocinetiche. Effetti di celecoxib su altri medicinali. Inibizione del CYP2D6: celecoxib e' un inibitore del citocromo CYP2D6. Le concentrazioni plasmatiche dei medicinali che sono substrati di questo enzima possono aumentare in caso di somministrazione contemporanea di celecoxib. Gli antidepressivi (triciclici e SSRI), i neurolettici, gli antiaritmici, ecc. costituiscono unesempio di medicinali metabolizzati dal citocromo CYP2D6. La dose determinata individualmente di tali medicinali, substrati del citocromo CYP2D6, puo' richiedere una riduzione quando si inizia il trattamento con celecoxib, o un aumento quando il trattamento viene interrotto. La somministrazione concomitante di celecoxib 200 mg due volte al giorno ha determinato aumenti di 2,6 volte e 1,5 volte delle concentrazioni plasmatiche del destrometorfano e del metoprololo (substrati del CYP2D6), rispettivamente. Questi aumenti sono dovuti all'inibizione da partedi celecoxib del metabolismo del substrato del CYP2D6. Inibizione delCYP2C19: studi in vitro hanno mostrato che celecoxib possiede un certopotenziale di inibizione nei confronti del metabolismo catalizzato dal citocromo CYP2C19. La rilevanza clinica di tale fenomeno, rilevato in vitro , non e' nota. Diazepam, citalopram e imipramina sono esempi di medicinali metabolizzati dal citocromo CYP2C19. Metotrexato: nei pazienti con artrite reumatoide, celecoxib non ha alterato in misura statisticamente significativa la farmacocinetica (clearance plasmatica o renale) del metotrexato (alle dosi utilizzate in reumatologia). Tuttavia, in caso di associazione con celecoxib, deve essere preso in considerazione un adeguato monitoraggio della tossicita' del metotrexato. Litio: nei volontari sani la co-somministrazione di celecoxib 200 mg duevolte al giorno e di litio 450 mg due volte al giorno ha comportato unincremento medio dei valori della C max e dell'area sotto la curva (AUC) del litio rispettivamente del 16% e del 18%. Pertanto, i pazientiin terapia con litio devono essere strettamente monitorati quando viene iniziato o sospeso il trattamento con celecoxib. Contraccettivi orali: in uno studio di interazione, celecoxib non ha avuto effetti clinicamente rilevanti sulla farmacocinetica dei contraccettivi orali (1 mgdi noretisterone / 35 microgrammi di etinilestradiolo). Glibenclamide/tolbutamide: celecoxib non altera in misura clinicamente rilevante lafarmacocinetica di tolbutamide (substrato del citocromo CYP2C9) o glibenclamide. Effetti di altri medicinali su celecoxib. Metabolizzatori lenti del CYP2C9: nei pazienti che presentano una riduzione dell'attivita' metabolica del CYP2C9 e che mostrano un aumento dell'esposizione sistemica a celecoxib, il trattamento concomitante con gli inibitori del CYP2C9, come fluconazolo, puo' aumentare ulteriormente l'esposizionea celecoxib. Nei pazienti con accertata riduzione dell'attivita' metabolica del CYP2C9 bisogna evitare queste associazioni (vedere paragrafi 4.2 e 5.2). Inibitori e Induttori del CYP2C9: poiche' celecoxib viene metabolizzato principalmente dal citocromo CYP2C9, i pazienti in trattamento con fluconazolo devono essere trattati con una dose pari allameta' di quella raccomandata. L'uso concomitante di una dose singoladi celecoxib da 200 mg e di 200 mg una volta al giorno di fluconazolo,un potente inibitore del CYP2C9, ha causato un aumento medio della Cmax e della AUC di celecoxib, rispettivamente del 60% e del 130%.
POSOLOGIA
Posologia: poiche' i rischi cardiovascolari (CV) di celecoxib possonoaumentare con la dose e con la durata dell'esposizione, la durata deltrattamento deve essere la piu' breve possibile e deve essere utilizzata la dose giornaliera minima efficace. La necessita' di trattamento per il sollievo sintomatico del paziente e la risposta alla terapia devono essere rivalutate periodicamente, specialmente nei pazienti con osteoartrosi (vedere paragrafi 4.3, 4.4, 4.8 e 5.1). Osteoartrosi: la dose abituale giornaliera raccomandata e' di 200 mg una volta al giornoo in due dosi divise. In alcuni pazienti, in cui il sollievo dei sintomi non si e' dimostrato sufficiente, una dose maggiore da 200 mg due volte al giorno puo' aumentare l'efficacia. Dopo due settimane di trattamento, in assenza di un maggiore beneficio terapeutico, si devono valutare altre alternative terapeutiche. Artrite reumatoide: la dose iniziale giornaliera raccomandata e' di 200 mg in due dosi divise. Se necessario, la dose puo' essere successivamente incrementata fino a 200 mgdue volte al giorno. Dopo due settimane di trattamento, in assenza diun maggiore beneficio terapeutico, si devono valutare altre alternative terapeutiche. Spondilite Anchilosante: la dose giornaliera raccomandata e' di 200 mg una volta al giorno o in due dosi divise. In alcunipazienti, in cui il sollievo dei sintomi non si e' dimostrato sufficiente, una dose maggiore da 400 mg una volta al giorno o in due dosi divise puo' aumentare l'efficacia. Dopo due settimane di trattamento, inassenza di un maggiore beneficio terapeutico, si devono valutare altrealternative terapeutiche. La dose massima giornaliera raccomandata e'pari a 400 mg per tutte le indicazioni. Popolazioni speciali. Anziani: come negli adulti piu' giovani, inizialmente si devono utilizzare 200 mg al giorno. Se necessario, la dose puo' essere successivamente incrementata a 200 mg due volte al giorno. Si richiede particolare attenzione nei pazienti anziani con peso corporeo inferiore ai 50 kg (vedereparagrafi 4.4 e 5.2). Popolazione pediatrica: l'uso di celecoxib none' indicato nei bambini. Scarsi metabolizzatori CYP2C9: ai pazienti che presentano una riduzione, accertata o sospetta, dell'attivita' metabolica del CYP2C9 sulla base del genotipo o di storia/esperienze precedenti con altri substrati del CYP2C9, bisogna somministrare celecoxib con cautela, poiche' il rischio di effetti indesiderati dose dipendentiaumenta in questi pazienti. In questi casi si deve prendere in considerazione il dimezzamento della dose minima raccomandata (vedere paragrafo 5.2). Compromissione epatica: nei pazienti con moderata compromissione epatica accertata, con albumina sierica compresa tra 25 e 35 g/l,il trattamento deve essere iniziato con una dose pari alla meta' di quella raccomandata. L'esperienza in questo gruppo e' limitata ai pazienti con cirrosi epatica (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.2). Compromissione renale: l'esperienza nei pazienti con compromissione renale lieveo moderata e' limitata; pertanto, si consiglia di trattare con cautelaquesta categoria di pazienti. (vedere paragrafi 4.3, 4.4, e 5.2). Modo di somministrazione: uso orale. Celecoxib puo' essere assunto con osenza cibo. Per i pazienti che hanno difficolta' ad ingerire le capsule, il contenuto di una capsula di celecoxib puo' essere aggiunto a purea di mela, porridge di riso, yogurt o polpa di banana schiacciata. Per fare questo, l'intero contenuto della capsula deve essere accuratamente svuotato in un cucchiaino da te' contenente purea di mela, porridge di riso, yogurt o polpa di banana schiacciata, freddi o a temperatura ambiente, e deve essere ingerito immediatamente con un bicchiere d'acqua.
PRINCIPI ATTIVI
Ogni capsula rigida contiene 100 mg di celecoxib. Ogni capsula rigidacontiene 200 mg di celecoxib. Per l'elenco completo degli eccipienti,vedere paragrafo 6.1.

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