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AVVERTENZE
Esiste una stretta correlazione tra il trattamento con calcitriolo e lo sviluppo dell'ipercalcemia. Durante il trattamento con calcitriolo,devono essere sospesi tutti gli altri composti a base di vitamina D erelativi derivati, inclusi i composti di formulazione esclusiva o glialimenti "arricchiti" di vitamina D. Un aumento improvviso dell'apporto di calcio dovuto a un cambiamento della dieta (ad esempio, in caso di maggiore consumo di latticini) o all'assunzione non controllata di preparati contenenti calcio puo' determinare l'insorgenza di ipercalcemia. E' necessario comunicare a pazienti e relativi familiari l'obbligodi attenersi scrupolosamente alla dieta prescritta e spiegare loro come riconoscere i sintomi dell'ipercalcemia. Non appena le concentrazioni sieriche di calcio superano di 1 mg/100 ml (250 mcmol/l) il valorenormale (9-11 mg/100 ml o 2250-2750 mcmol/l) o la creatinina sierica sale a >120 mcmol/l, il trattamento con calcitriolo deve essere immediatamente sospeso fino a quando non si raggiunge la normocalcemia (vedere paragrafo 4.2). I pazienti immobilizzati, ad esempio i pazienti reduci da un intervento chirurgico, sono particolarmente esposti al rischio di ipercalcemia. Il calcitriolo aumenta le concentrazioni sieriche di fosfato inorganico. Tale effetto e' auspicabile nei pazienti con ipofosfatemia, mentre richiede attenzione nei pazienti con insufficienzarenale a causa del rischio di calcificazione ectopica. In questi casi,la concentrazione plasmatica di fosfato deve essere mantenuta al livello normale (2-5 mg/100 ml o 0,65-1,62 mmol/l) mediante la somministrazione orale di agenti leganti il fosfato adeguati e una dieta a bassocontenuto di fosfato. Il prodotto calcio-fosfato (Ca x P) nel siero non deve superare la soglia dei 70 mg^2/dl^2. I pazienti con rachitismoresistente alla vitamina D (ipofosfatemia familiare) che sono stati trattati con calcitriolo devono proseguire la terapia orale con fosfato.Tuttavia, si deve tenere conto della possibile stimolazione dell'assorbimento intestinale del fosfato esercitata dal calcitriolo, in quantoquesto effetto potrebbe modificare la necessita' di un'integrazione di fosfato. Essendo il calcitriolo il piu' efficace metabolita della vitamina D disponibile, non devono essere prescritti altri preparati a base di vitamina D durante il trattamento con calcitriolo. In questo modo, si evita lo sviluppo di ipervitaminosi D. Se il paziente e' passato da una preparazione ad azione prolungata di vitamina D (es. ergocalciferolo (vitamina D 2 ) o colecalciferolo) al calcitriolo, possono essere necessari alcuni mesi perche' la concentrazione di ergocalciferolonel sangue torni al valore basale, aumentando quindi il rischio di ipercalcemia (vedere paragrafo 4.5). I pazienti con funzionalita' renalenormale che assumono calcitriolo devono evitare la disidratazione e mantenere un adeguato apporto di liquidi. Nei pazienti con funzionalita' renale normale, l'ipercalcemia cronica puo' essere associata a un aumento della creatinina sierica. Nelle pazienti affette da osteoporosipost-menopausale e' indispensabile un controllo accurato della funzionalita' renale e della calcemia prima di iniziare la terapia e ad intervalli regolari nel corso del trattamento con calcitriolo (vedere paragrafo 4.2). Eccipiente(i). Sorbitolo. L'effetto additivo della co-somministrazione di medicinali contenenti sorbitolo (o fruttosio) e l'assunzione giornaliera di sorbitolo (o fruttosio) con la dieta deve essereconsiderato. Il contenuto di sorbitolo in medicinali per uso orale puo' modificare la biodisponibilita' di altri medicinali per uso orale co-somministrati. Sodio (contenuto nel giallo chinolina). Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per capsula, cioe' essenzialmente "senza sodio".
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Vitamina D e analoghi.
CONSERVAZIONE
Non conservare a temperatura superiore ai 30 gradi C. Conservare nellaconfezione originale.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Il calcitriolo e' controindicato: in tutte le patologie associate all'ipercalcemia, in pazienti con evidenza di calcificazione metastatica,ipersensibilita' al principio attivo (o a principi attivi appartenentialla stessa classe) o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1, in caso di evidenza di tossicita' da vitamina D.
DENOMINAZIONE
CALCITRIOLO TEVA MICROGRAMMI CAPSULE
ECCIPIENTI
La capsula contiene: idrossianisolo butilato (E320), idrossitoluene butilato (E321), olio di cocco frazionato. L'involucro della capsula contiene: gelatina, glicerolo (E422), sorbitolo (E420), titanio diossido(E171), giallo chinolina (E104) (contiene sodio). Solo per Calcitriolo0,5 microgrammi capsule: patent blue (E131). L'inchiostro da stampa contiene: gommalacca raffinata (E904), ossido di ferro nero (E172).
EFFETTI INDESIDERATI
Le reazioni avverse elencate di seguito riflettono l'esperienza con calcitriolo durante gli studi clinici e la fase post marketing. L'ipercalcemia e' la reazione avversa piu' comunemente segnalata. Le reazioniavverse elencate nei dati di seguito sono elencate secondo la classificazione per sistemi e organi e per frequenza, definita usando la seguente convenzione: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, <1/10); non comune (>=1/1.000, <1/100); raro (>=1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). All'interno di ogni gruppo di frequenza, gli effetti indesiderati vengono presentati in ordine di gravita' decrescente. Riepilogo delle reazioni avverse riscontrate in pazienti in trattamento con calcitriolo. Disturbi del sistema immunitario. Non nota: ipersensibilità, orticaria. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comune: ipercalcemia; non comune: appetito ridotto; non nota: polidipsia, disidratazione, diminuzione del peso. Disturbi psichiatrici. Non nota: apatia, disturbi psichiatrici. Patologie del sistema nervoso.Comune: cefalea; non nota: debolezza muscolare, disturbo sensoriale,sonnolenza. Patologie cardiache. Non nota: aritmie cardiache. Patologie gastrointestinali. Comune: dolore addominale, nausea; non comune: vomito; non nota: stipsi, dolore addominale superiore, ileo paralitico.Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: eruzione cutanea; non nota: eritema, prurito. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non nota: ritardo della crescita. Patologie renali ed urinarie. Comune: infezione delle vie urinarie; non nota: poliuria, nicturia. Patologie sistemiche e condizioni relative allasede di somministrazione. Non nota: calcinosi, piressia, sete. Esami diagnostici. Non comune: creatinina ematica aumentata. Poiche' il calcitriolo esercita l'attivita' della vitamina D, possono insorgere effetti avversi simili a quelli osservati in caso di assunzione di una doseeccessiva di vitamina D, ossia sindrome da ipercalcemia o intossicazione da calcio (a seconda della gravita' e durata dell'ipercalcemia) (vedere paragrafi 4.2 e 4.4). I sintomi acuti occasionali includono: diminuzione dell'appetito, cefalea, nausea, vomito, dolore addominale o dolore addominale superiore, e stipsi. Data la breve emivita biologica del calcitriolo, gli studi di farmacocinetica hanno mostrato che la normalizzazione delle concentrazioni sieriche elevate di calcio avviene nel giro di qualche giorno dalla sospensione del trattamento, ossia inmodo piu' rapido rispetto al trattamento con preparati a base di vitamina D3. Gli effetti cronici possono includere: debolezza muscolare, diminuzione di peso, disturbi sensoriali, piressia, sete, polidipsia, poliuria, disidratazione, apatia, ritardo nella crescita e infezioni delle vie urinarie. Per i segni e sintomi di intossicazione acuta o cronica da calcitriolo, vedere paragrafo 4.9. In presenza concomitante di ipercalcemia e iperfosfatemia > 6 mg/100 ml o > 1,9 mmol/l, puo' insorgere calcinosi, osservabile con una radiografia. Possono insorgere, inindividui predisposti, reazioni di ipersensibilita' che includono eruzione cutanea, eritema, prurito ed orticaria. Anomalie di Laboratorio.In pazienti con una funzione renale normale, l'ipercalcemia cronica puo' essere associata ad un aumento della creatinina ematica. Sono statidescritti alcuni casi di aumento anomalo dei neutrofili e di linfopenia. Post-Marketing. E' molto basso il numero di effetti avversi riportati nell'uso clinico di calcitriolo monitorati lungo un periodo di 15anni, per tutte le indicazioni ed ogni singolo effetto, inclusa l'ipercalcemia, che mostra una percentuale di incidenza dello 0,001% o inferiore. Segnalazione delle reazioni avverse sospette: la segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazionedel medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo: www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza: non e' stata stabilita la sicurezza di calcitriolo durantela gravidanza. Nelle femmine di coniglio gravide, dosi orali quasi fatali di vitamina D hanno determinato stenosi aortica sopravalvolare del feto. Non esistono evidenze che suggeriscano un effetto teratogeno della vitamina D nell'uomo, neanche a dosi molto elevate. Il calcitriolo deve essere utilizzato durante la gravidanza solo se il beneficio giustifica il rischio potenziale per il feto. Allattamento: si deve tenere presente che il calcitriolo esogeno viene secreto nel latte materno. Alla luce del potenziale rischio di ipercalcemia nella madre e di reazioni avverse al calcitriolo nei neonati allattati al seno, le madripossono proseguire l'allattamento durante l'assunzione di calcitriolopurche' venga effettuato un monitoraggio delle concentrazioni sierichedi calcio nella madre e nel bambino.
INDICAZIONI
Osteoporosi post-menopausale accertata. Osteodistrofia renale in pazienti con insufficienza renale cronica, in particolare in quelli sottoposti ad emodialisi. Iperparatiroidismo secondario in pazienti con insufficienza renale cronica da moderata a grave (pre-dialisi). Ipoparatiroidismo, di tipo sia idiopatico che post-chirurgico. Pseudoipoparatiroidismo. Rachitismo vitamina D-dipendente. Rachitismo ipofosfatemico vitamina D-resistente.
INTERAZIONI
Poiche' il calcitriolo e' un metabolita attivo della vitamina D, durante il trattamento con calcitriolo non devono essere prescritti altri preparati contenenti vitamina D o suoi derivati onde assicurarsi che sia evitato lo sviluppo di ipervitaminosi D. Se il paziente passa dal trattamento con ergocalciferolo (vitamina D 2 ) a quello con calcitriolo, potrebbero essere necessari alcuni mesi prima che il livello ematicodi ergocalciferolo ritorni al valore basale. Le istruzioni relative alla dieta devono essere rispettate scrupolosamente, specialmente per quanto riguarda gli integratori di calcio, e va evitata l'assunzione non controllata di ulteriori preparati a base di calcio. Il trattamentoconcomitante con un diuretico tiazidico aumenta il rischio di ipercalcemia. Il dosaggio di calcitriolo deve essere determinato con attenzione nei pazienti sottoposti a trattamento con digitale, in quanto in questi pazienti l'ipercalcemia puo' accelerare le aritmie cardiache (vedere paragrafo 4.4). Esiste un rapporto di antagonismo funzionale tra gli analoghi della vitamina D, che promuovono l'assorbimento del calcio,e i corticosteroidi, che lo inibiscono. I farmaci contenenti magnesio(ad esempio, gli antiacidi) possono causare ipermagnesemia e devono pertanto essere evitati durante la terapia con calcitriolo dai pazientisottoposti a dialisi renale cronica. Poiche' il calcitriolo esercitaun effetto anche sul trasporto del fosfato nell'intestino, nei reni enelle ossa, il dosaggio di agenti leganti il fosfato deve essere aggiustato in base alla concentrazione sierica di fosfato (valori normali:2-5 mg/100 ml o 0,65-1,62 mmol/l). I pazienti con rachitismo resistente alla vitamina D (ipofosfatemia familiare) devono proseguire la terapia orale con fosfato. Tuttavia, occorre tenere conto della possibile stimolazione dell'assorbimento intestinale del fosfato esercitata dal calcitriolo in quanto questo effetto potrebbe modificare la necessita'di un'integrazione di fosfato. La somministrazione di induttori enzimatici quali fenitoina o fenobarbital puo' portare all'aumento del metabolismo del calcitriolo e quindi alla riduzione delle sue concentrazioni sieriche. Pertanto, se questi farmaci vengono somministrati in concomitanza, potrebbero essere necessarie dosi piu' elevate di calcitriolo. Sequestranti degli acidi biliari compresi colestiramina e sevelamerpossono ridurre l'assorbimento intestinale delle vitamine liposolubilie quindi compromettere l'assorbimento intestinale del calcitriolo.
POSOLOGIA
Posologia. La dose di calcitriolo deve essere attentamente regolata per ciascun paziente sulla base della risposta biologica cosi' da evitare l'ipercalcemia. La terapia con calcitriolo deve sempre essere iniziata con la dose piu' bassa possibile e il dosaggio non deve essere incrementato senza un attento monitoraggio del calcio sierico (vedere "Monitoraggio dei pazienti"). L'efficacia del trattamento dipende in parteda un adeguato apporto giornaliero di calcio, che, se necessario, puo' essere aumentato mediante variazioni della dieta o con integratori.Poiche' calcitriolo favorisce l'assorbimento del calcio da parte del tratto gastrointestinale, in alcuni pazienti in terapia con questo farmaco e' possibile mantenere un apporto inferiore di calcio. Nei pazienti inclini a sviluppare ipercalcemia potrebbero essere necessarie soltanto basse dosi di calcio e nessuna supplementazione. Monitoraggio deipazienti. Gli esami diagnostici di routine necessari comprendono le determinazioni sieriche di calcio, fosforo, magnesio e fosfatasi alcalina, nonche' del contenuto di calcio e fosfato nelle urine delle 24 ore.Durante la fase di stabilizzazione del trattamento con calcitriolo ilcontrollo della calcemia deve essere eseguito almeno due volte alla settimana. Una volta stabilito il dosaggio ottimale di calcitriolo, e'sufficiente eseguire un controllo della calcemia a cadenza mensile (ocome illustrato di seguito per le singole indicazioni). I campioni perla valutazione del calcio sierico devono essere prelevati senza l'usodi un laccio emostatico. Non appena i livelli sierici di calcio superano di 1 mg per 100 ml (250 mcmol/l) i valori normali (9- 11 mg/100 mlo 2250-2750 mcmol/l), o la creatinina sierica aumenta oltre 120 mcmol/l, il trattamento con calcitriolo deve essere immediatamente interrotto sino al ripristino della normocalcemia. Nel periodo di ipercalcemiae' necessario eseguire quotidianamente il controllo dei livelli sierici di calcio e di fosfato. Per favorire la rapida normalizzazione deivalori del calcio sierico si puo' anche cessare la somministrazione supplementare di calcio, prevista nel trattamento dell'osteodistrofia renale, dell'ipoparatiroidismo e del rachitismo. Ripristinati i valori normali, il trattamento con calcitriolo puo' essere ripreso con una dose giornaliera inferiore di 0,25 mcg rispetto a quella precedente. Deveessere operata una stima del quantitativo di calcio introdotto con ladieta giornaliera e, se indicato, l'apporto deve essere aggiustato. Adulti. Osteodistrofia renale (pazienti in emodialisi). L'efficacia deltrattamento e' condizionata dalla contemporanea assunzione di calcio:ai pazienti adulti deve essere somministrato un supplemento di calciodi 600-1000 mg al giorno La dose giornaliera iniziale raccomandata dicalcitriolo e' di 0,25 mcg. Nei pazienti con calcemia normale o sololeggermente ridotta, sono sufficienti dosi iniziali di 0,25 mcg a giorni alternati. Se dopo 2-4 settimane non si osservano miglioramenti delquadro clinico e dei parametri biochimici, la dose giornaliera puo' essere aumentata di 0,25 mcg al giorno ad intervalli di 2-4 settimane.Durante questo periodo, i livelli di calcio nel siero devono essere controllati almeno due volte la settimana. La maggior parte dei pazientirisponde a dosaggi giornalieri compresi tra 0,5 mcg e 1,0 mcg. Se siriscontra ipercalcemia, la somministrazione di calcitriolo e quella addizionale di calcio vanno immediatamente sospese fino a quando la calcemia non sara' rientrata nei limiti normali. La terapia sara' quindi ripresa con una posologia giornaliera inferiore di 0,25 mcg rispetto alla precedente. Posologie piu' elevate possono rendersi necessarie in caso di contemporanea somministrazione di barbiturici o di anticonvulsivanti. Una terapia orale intermittente di calcitriolo con una dose iniziale di 0.1 mcg/kg/settimana suddivisa in due o tre dosi uguali somministrate alla fine della dialisi si e' dimostrata efficace in pazienticon osteodistrofia refrattari alla terapia continua. Non deve esseresuperata una dose cumulativa totale massima di 12 mcg per settimana. Osteoporosi post-menopausale. La dose raccomandata di calcitriolo e' di0,25 mcg due volte al giorno. La misurazione dei livelli di calcio ecreatinina nel siero deve essere effettuata dopo 1 mese, 3 mesi e 6 mesi e, successivamente, a intervalli di 6 mesi. Durante il primo mese di terapia, la calcemia va controllata almeno una volta la settimana. In caso di ipercalcemia (>11,5 mg/100 ml), la somministrazione di calcitriolo va sospesa sino al ripristino della normocalcemia. A discrezione del medico, potrebbe essere combinato con calcitonina (soprattutto in caso di osteoporosi ad alto turnover). Iperparatiroidismo secondario(pazienti in pre-dialisi). Il dosaggio iniziale raccomandato di calcitriolo per il trattamento dell'iperparatiroidismo secondario e della conseguente malattia metabolica ossea in pazienti con insufficienza renale da moderata a grave, ovvero clearance della creatinina (Ccr) compresa tra 15 e 55 ml/min, e' di 0,25 mcg/die negli adulti. Se necessario, puo' essere effettuato un incremento del dosaggio a 0,5 mcg/die. Ipoparatiroidismo e rachitismo. La dose iniziale raccomandata di calcitriolo e' di 0,25 mcg al giorno, da somministrarsi al mattino. Qualora non venga riscontrata una risposta soddisfacente nei parametri biochimici e nel quadro clinico della malattia, la dose puo' essere aumentata aintervalli di 2-4 settimane. Durante questo intervallo, la calcemia deve essere monitorata almeno 2 volte alla settimana. In caso di ipercalcemia, la somministrazione di calcitriolo deve essere immediatamentesospesa sino al ripristino della normocalcemia. Inoltre, occorre valutare attentamente la riduzione dell'apporto di calcio introdotto con ladieta. Nei pazienti affetti da ipoparatiroidismo si puo' osservare talvolta una sindrome da malassorbimento: in questi casi possono rendersi necessarie dosi piu' elevate di calcitriolo. Popolazione pediatrica.La sicurezza e l'efficacia delle capsule di calcitriolo nei bambini non sono state sufficientemente studiate per consentire delle raccomandazioni sulla dose. Sono disponibili dati limitati sull'uso delle capsule di calcitriolo nei pazienti pediatrici. Anziani. Nei pazienti anziani non occorrono particolari modifiche del dosaggio. Devono essere osservate le raccomandazioni generali per il monitoraggio del calcio e della creatinina sierici. Modo di somministrazione: le capsule di calcitriolo sono solo per somministrazione orale. Le capsule devono essere ingerite con un po' d'acqua.
PRINCIPI ATTIVI
Ogni capsula contiene calcitriolo 0,25 microgrammi. Ogni capsula contiene calcitriolo 0,5 microgrammi. Eccipiente(i) con effetti noti. Ognicapsula contiene 10,73 mg di sorbitolo (E420). Ogni capsula contiene 10,79 mg di sorbitolo (E420). Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.