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AVVERTENZE
Durante il trattamento antipsicotico, il miglioramento della condizione clinica del paziente puo' richiedere da molti giorni ad alcune settimane. I pazienti devono essere attentamente monitorati durante questoperiodo. Tendenza suicida. Il verificarsi di un comportamento suicidae' inerente alla malattia psicotica e ai disturbi dell'umore, e in alcuni casi e' stato segnalato subito dopo l'inizio o il passaggio al trattamento antipsicotico, incluso il trattamento con aripiprazolo (vedere paragrafo 4.8). Un attento monitoraggio dei pazienti ad alto rischiodeve accompagnare il trattamento antipsicotico. Patologie cardiovascolari. Aripiprazolo deve essere usato con cautela nei pazienti affettida patologie cardiovascolari (storia di infarto del miocardio o di cardiopatia ischemica, insufficienza cardiaca o anomalie della conduzione), patologie cerebrovascolari, condizioni che possono predisporre all'ipotensione (disidratazione, ipovolemia e trattamento con medicinali antipertensivi) o ipertensione, inclusa quella accelerata o maligna. Sono stati segnalati casi di tromboembolia venosa (TEV) associati a medicinali antipsicotici. Poiche' i pazienti trattati con antipsicotici hanno spesso presentato fattori di rischio acquisiti per la TEV, tutti ipossibili fattori di rischio per la TEV devono essere identificati prima e durante il trattamento con l'aripiprazolo, e devono essere intraprese delle misure preventive. Prolungamento dell'intervallo QT. Neglistudi clinici con aripiprazolo, l'incidenza del prolungamento dell'intervallo QT e' stata paragonabile a quella riscontrata con il placebo.L'aripiprazolo deve essere usato con cautela nei pazienti con una storia familiare di prolungamento dell'intervallo QT (vedere paragrafo 4.8). Discinesia tardiva. In studi clinici di durata pari o inferiore aun anno, sono stati riportati casi non comuni di discinesia emersa durante il trattamento con aripiprazolo. Se si manifestano segni e sintomi di discinesia tardiva in un paziente in trattamento con aripiprazolo, si deve prendere in considerazione una riduzione della dose o l'interruzione del trattamento (vedere paragrafo 4.8). Questi sintomi possono peggiorare nel tempo o possono anche insorgere dopo l'interruzione del trattamento. Altri sintomi extrapiramidali. Negli studi clinici pediatrici sull'aripiprazolo sono stati osservati acatisia e parkinsonismo. Se si manifestano segni e sintomi di altri sintomi extrapiramidaliin un paziente in trattamento con l'aripiprazolo, si devono prendere in considerazione una riduzione della dose e un attento monitoraggio clinico. Sindrome neurolettica maligna . La sindrome neurolettica maligna e' un complesso di sintomi potenzialmente fatale associato agli antipsicotici. Negli studi clinici, sono stati segnalati rari casi di sindrome neurolettica maligna durante il trattamento con l'aripiprazolo. Le manifestazioni cliniche della sindrome neurolettica maligna sono iperpiressia, rigidita' muscolare, stato mentale alterato e segni di instabilita' autonomica (polso o pressione sanguigna irregolare, tachicardia, diaforesi e disritmie cardiache). Altri segni possono essere un aumento della creatina fosfochinasi, mioglobinuria (rabdomiolisi) e insufficienza renale acuta. Tuttavia, sono stati segnalati anche elevati livelli di creatina fosfochinasi e rabdomiolisi non necessariamente associati a sindrome neurolettica maligna. Se un paziente sviluppa segnie sintomi indicativi della sindrome neurolettica maligna, o si presenta febbre alta inspiegabile senza altre manifestazioni cliniche di sindrome neurolettica maligna, la somministrazione di tutti gli antipsicotici, compreso l'aripiprazolo, deve essere interrotta. Convulsioni. Negli studi clinici, sono stati segnalati casi non comuni di convulsionidurante il trattamento con l'aripiprazolo. Pertanto, l'aripiprazolo deve essere usato con cautela nei pazienti che hanno una storia di disturbi convulsivi o hanno patologie associate a convulsioni (vedere paragrafo 4.8). Pazienti anziani con psicosi correlata a demenza. Aumento della mortalita'. In tre studi controllati con placebo (n = 938; eta' media: 82,4 anni; intervallo: da 56 a 99 anni) con l'aripiprazolo in pazienti anziani con psicosi associata a morbo di Alzheimer, i pazientitrattati con aripiprazolo avevano un rischio di morte maggiore rispetto a quelli che assumevano placebo. Il tasso di mortalita' nei pazientitrattati con l'aripiprazolo era del 3,5%, rispetto all'1,7% del gruppo placebo. Nonostante le cause di morte siano state varie, la maggiorparte dei decessi risultarono essere di natura cardiovascolare (es. insufficienza cardiaca, morte improvvisa) o infettiva (es. polmonite) (vedere paragrafo 4.8). Reazioni avverse cerebrovascolari. Negli stessistudi sono state riportate reazioni avverse cerebrovascolari (es. ictus, attacco ischemico transitorio), nei pazienti (eta' media: 84 anni;intervallo: da 78 a 88 anni), alcune delle quali fatali. In totale, inquesti studi l'1,3% dei pazienti trattati con l'aripiprazolo ha manifestato reazioni avverse cerebrovascolari, rispetto allo 0,6% dei pazienti trattati con placebo. Questa differenza non e' stata statisticamente significativa. Tuttavia, in uno di questi studi, a dose fissa, si e' riscontrata una significativa relazione dose-risposta per le reazioni avverse cerebrovascolari nei pazienti trattati con l'aripiprazolo (vedere paragrafo 4.8). Aripiprazolo non e' indicato per il trattamentodei pazienti con psicosi correlata alla demenza. Iperglicemia e diabete mellito. Iperglicemia, in alcuni casi estrema e associata a chetoacidosi, coma iperosmolare o morte, e' stata segnalata in pazienti trattati con antipsicotici atipici, incluso l'aripiprazolo. I fattori di rischio che possono predisporre i pazienti a gravi complicazioni comprendono obesita' e una storia familiare di diabete. Negli studi clinici con l'aripiprazolo, non ci sono state differenze significative nel tassod'incidenza delle reazioni avverse correlate a iperglicemia (inclusoil diabete) o nei valori della glicemia rispetto al placebo. Non sonodisponibili stime di rischio precise che permettano confronti direttiper le reazioni avverse correlate ad iperglicemia nei pazienti trattati con l'aripiprazolo e con antipsicotici atipici. I pazienti trattaticon antipsicotici, incluso l'aripiprazolo, devono essere monitorati alfine di rilevare segni e sintomi dell'iperglicemia (come polidipsia,poliuria, polifagia e debolezza) ed i pazienti con diabete mellito o con fattori di rischio per il diabete mellito devono essere monitoratiregolarmente per valutare il peggioramento del controllo glicemico (vedere paragrafo 4.8). Ipersensibilita'. Con l'aripiprazolo possono insorgere reazioni di ipersensibilita' caratterizzate da sintomi allergici(vedere paragrafo 4.8).
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Psicolettici, altri antipsicotici.
CONSERVAZIONE
Questo medicinale non richiede particolari condizioni di conservazione.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
DENOMINAZIONE
ARIPIPRAZOLO TEVA COMPRESSE
ECCIPIENTI
Lattosio monoidrato, cellulosa microcristallina, amido di mais, ossidodi ferro giallo (E172) (solo nelle compresse da 5 mg e 15 mg), ossidodi ferro rosso (E172) (solo nelle compresse da 10 mg ), idrossipropilcellulosa, croscarmellosa sodica, magnesio stearato.
EFFETTI INDESIDERATI
Riassunto del profilo di sicurezza. Gli effetti indesiderati piu' comuni segnalati negli studi controllati con placebo sono acatisia e nausea, ciascuna delle quali si verifica in piu' del 3% dei pazienti trattati con aripiprazolo orale. Le incidenze delle reazioni avverse da farmaco (ADR) associate alla terapia con aripiprazolo sono indicate nei dati che seguono, i dati si basano sugli eventi avversi segnalati durante gli studi clinici e/o nell'uso post-marketing. Tutte le reazioni avverse sono riportate in base alla classificazione per sistemi e organie alla frequenza; molto comune (>= 1/10), comune (da >= 1/100 a < 1/10), non comune (da >= 1/1.000 a < 1/100), raro (da >= 1/10.000 a < 1/1.000) e non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base deidati disponibili). All'interno di ogni gruppo di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravita'. La frequenza delle reazioni avverse segnalate durante la vigilanza post-marketing non puo' essere determinata in quanto essi derivano da segnalazioni spontanee. Conseguentemente, la frequenza di queste reazioni avverse si considera come "non nota". Patologie del sistema emolinfopoietico. Non nota: leucopenia, neutropenia, trombocitopenia. Disturbi del sistema Immunitario. Non nota: reazione allergica (es. reazione anafilattica, angioedema che include lingua tumefatta, edema della lingua, edema della faccia, prurito allergico o orticaria). Patologie endocrine.Non comune: iperprolattinemia, prolattina ematica diminuita; non nota: coma diabetico iperosmolare, chetoacidosi diabetica. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: diabete mellito; non comune: iperglicemia; non nota: iponatremia, anoressia. Disturbi psichiatrici. Comune: insonnia, ansia, irrequietezza; non comune: depressione, ipersessualità; non nota: tentato suicidio, idea suicida e suicidio riuscito(vedere paragrafo 4.4), gioco d'azzardo patologico, disturbo del controllo degli impulsi, alimentazione incontrollata, acquisti compulsivi,piromania, aggressione, agitazione, nervosismo. Patologie del sistemanervoso. Comune: acatisia, disturbo extrapiramidale, tremore, cefalea,sedazione, sonnolenza, capogiro; non comune: discinesia tardiva, distonia, sindrome delle gambe senza riposo; non nota: sindrome maligna daneurolettici, convulsione da grande male, sindrome da serotonina, disturbo della parola. Patologie dell'occhio. Comune: visione offuscata;non comune: diplopia, fotofobia; non nota: crisi oculogira. Patologiecardiache. Non comune: tachicardia; non nota: morte improvvisa inspiegata, torsioni di punta, aritmia ventricolare, arresto cardiaco, bradicardia. Patologie vascolari. Non comune: ipotensione ortostatica; non nota: tromboembolia venosa (che include embolia polmonare e trombosi venosa profonda), ipertensione, sincope. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: singhiozzi; non nota: polmonite da aspirazione, spasmo orofaringeo, laringospasmo. Patologie gastrointestinali. Comune: stipsi, dispepsia, nausea, ipersecrezione salivare, vomito; non nota: pancreatite, disfagia, diarrea, fastidio addominale, fastidio allo stomaco. Patologie epatobiliari. Non nota: insufficienza epatica, epatite, ittero. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo.Non nota: eruzione cutanea, reazione di fotosensibilità, alopecia, iperidrosi, Reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS, Drug Reaction with Eosinophilia and Systemic Symptoms). Patologiedel sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non nota: rabdomiolisi, mialgia, rigidità. Patologie renali e urinarie. Non nota: incontinenza urinaria, ritenzione di urina. Condizioni di gravidanza, puerperio e perinatali. Non nota: sindrome da astinenza da droga neonatale (vedere paragrafo 4.6). Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non nota: priapismo. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: affaticamento; non nota:disturbo della termoregolazione (es. ipotermia, piressia), dolore toracico, edema periferico. Esami diagnostici. Non nota: peso diminuito,peso aumentato, Alanina aminotransferasi aumentata (ALT), Aspartato aminotransferasi aumentata (AST), Gamma- glutamiltransferasi aumentata (GGT), fosfatasi alcalina aumentata, prolungamento dell'intervallo QT,glucosio ematico aumentato, emoglobina glicosilata aumentata, fluttuazione del glucosio ematico, creatinfosfochinasi aumentata. Descrizionedi reazioni avverse selezionate . Adulti. Sintomi extrapiramidali. Schizofrenia. In uno studio controllato a lungo termine della durata di 52 settimane, i pazienti trattati con aripiprazolo hanno avuto un'incidenza globale (25,8%) di sintomi extrapiramidali, tra cui parkinsonismo, acatisia, distonia e discinesia, minore dei pazienti trattati con aloperidolo (57,3%). In uno studio a lungo termine controllato con placebo della durata di 26 settimane, l'incidenza di sintomi extrapiramidali e' stata del 19% nei pazienti trattati con aripiprazolo e del 13,1%nei pazienti trattati con placebo. In un altro studio a lungo terminecontrollato con placebo della durata di 26 settimane, l'incidenza deisintomi extrapiramidali e' stata del 14,8% nei pazienti trattati con aripiprazolo e del 15,1% nei pazienti trattati con olanzapina. Episodimaniacali nei pazienti con Disturbo Bipolare di Tipo I: in uno studiocontrollato della durata di 12 settimane, l'incidenza di sintomi extrapiramidali e' stata del 23,5% nei pazienti trattati con l'aripiprazoloe del 53,3% nei pazienti trattati con aloperidolo. In un altro studiodella durata di 12 settimane, l'incidenza di sintomi extrapiramidalie' stata del 26,6% nei pazienti trattati con aripiprazolo e del 17,6%in quelli trattati con litio. In uno studio a lungo termine controllato con placebo, nella fase di mantenimento di 26 settimane, l'incidenzadei sintomi extrapiramidali e' stata del 18,2% nei pazienti trattaticon aripiprazolo e del 15,7% nei pazienti trattati con placebo. Acatisia . In studi controllati con placebo, l'incidenza di acatisia nei pazienti bipolari e' stata del 12,1% con aripiprazolo e del 3,2% con il placebo. Nei pazienti affetti da schizofrenia l'incidenza di acatisia e' stata del 6,2% con aripiprazolo e del 3,0% con placebo. Distonia. Effetto di classe: sintomi di distonia, anomale e prolungate contrazionidi gruppi muscolari, possono verificarsi in individui suscettibili durante i primi giorni del trattamento. I sintomi distonici includono: spasmo dei muscoli del collo, che a volte progredisce fino al restringimento della gola, difficolta' di deglutizione, difficolta' respiratorie e/o protrusione della lingua. Mentre questi sintomi possono verificarsi a basse dosi, gli stessi si verificano piu' frequentemente e con maggiore gravita' con alta potenza e a dosi piu' alte dei medicinali antipsicotici di prima generazione.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza: non sono disponibili studi adeguati e accuratamente controllati con aripiprazolo su donne in gravidanza. Sono state segnalate anomalie congenite; tuttavia, non e' stato possibile stabilire una relazione causale con aripiprazolo. Gli studi condotti sugli animali non sono stati in grado di escludere una potenziale tossicita' sullo sviluppo (vedere paragrafo 5.3). Le pazienti devono essere avvisate di informare il medico nel caso siano in gravidanza o intendano avviare una gravidanza durante il trattamento con aripiprazolo. A causa delle insufficienti informazioni sulla sicurezza nell'uomo e delle questioni sollevate dagli studi riproduttivi sugli animali, questo medicinale non deveessere usato in gravidanza salvo che il beneficio atteso giustifichichiaramente il rischio potenziale per il feto. I neonati esposti ad antipsicotici (incluso aripiprazolo) durante il terzo trimestre di gravidanza sono a rischio, dopo il parto, di reazioni avverse, tra cui sintomi extrapiramidali e/o da astinenza che potrebbero essere di diversaentita' e durata. Sono stati segnalati agitazione, ipertonia, ipotonia, tremore, sonnolenza, difficolta' respiratoria o disturbo della nutrizione. Di conseguenza, i neonati devono essere attentamente monitorati(vedere paragrafo 4.8). Allattamento: Aripiprazolo e i suoi metaboliti sono escreti nel latte materno. Si deve decidere se interrompere l'allattamento o interrompere la terapia/astenersi dalla terapia con aripiprazolo, tenendo in considerazione il beneficio dell'allattamento peril bambino e il beneficio della terapia per la donna. Fertilita': inbase ai dati degli studi sulla tossicita' riproduttiva, aripiprazolo non ha compromesso la fertilita'.
INDICAZIONI
Aripiprazolo Teva e' indicato per il trattamento della schizofrenia negli adulti e negli adolescenti di eta' pari o superiore a 15 anni. Aripiprazolo Teva e' indicato per il trattamento di episodi maniacali dientita' da moderata a grave nei pazienti con Disturbo Bipolare di TipoI e per la prevenzione di un nuovo episodio maniacale negli adulti che hanno manifestato prevalentemente episodi maniacali e i cui episodimaniacali hanno risposto al trattamento con aripiprazolo (vedere paragrafo 5.1). Aripiprazolo Teva e' indicato per il trattamento della durata massima di 12 settimane degli episodi maniacali di entita' da moderata a grave negli adolescenti affetti da Disturbo Bipolare di Tipo I di eta' pari o superiore a 13 anni (vedere paragrafo 5.1).
INTERAZIONI
A causa del suo antagonismo del recettore adrenergico alfa 1, l'aripiprazolo puo' potenzialmente aumentare l'effetto di alcuni medicinali antipertensivi. Visti gli effetti primari di aripiprazolo a livello delsistema nervoso centrale, si deve prestare cautela quando l'aripiprazolo si somministra in associazione ad alcol o ad altri medicinali ad azione centrale che causano reazioni avverse sovrapponibili, come sedazione (vedere paragrafo 4.8). Si deve prestare cautela se si somministral'aripiprazolo in concomitanza con medicinali noti per causare un prolungamento dell'intervallo QT o uno squilibrio elettrolitico. Possibilita' che altri medicinali influenzino l'aripiprazolo. Un bloccante della secrezione acida dello stomaco, l'H 2 antagonista famotidina, riduce il tasso di assorbimento di aripiprazolo, ma si ritiene che questo effetto non sia clinicamente rilevante. Aripiprazolo e' metabolizzato da vie multiple che coinvolgono gli enzimi CYP2D6 e CYP3A4 ma non gli enzimi CYP1A. Pertanto, non e' richiesto alcun aggiustamento della dosenei fumatori. Chinidina e altri inibitori del CYP2D6. In uno studio clinico su soggetti sani, un forte inibitore del CYP2D6 (chinidina) haincrementato l'AUC dell'aripiprazolo del 107%, senza alterare la C max. L'AUC e la C max del deidro-aripiprazolo, il metabolita attivo, sonodiminuite rispettivamente del 32% e del 47%. La dose dell'aripiprazolo deve essere ridotta a circa la meta' della dose prescritta in caso di somministrazione concomitante dell'aripiprazolo e della chinidina. Si puo' supporre che altri forti inibitori del CYP2D6, come la fluoxetina e la paroxetina, abbiano effetti simili, e si devono quindi applicare analoghe riduzioni della dose. Ketoconazolo e altri inibitori del CYP3A4. In uno studio clinico su soggetti sani, un forte inibitore delCYP3A4 (ketoconazolo) ha incrementato l'AUC e la C max dell'aripiprazolo rispettivamente del 63% e del 37%. L'AUC e la C max del deidro-aripiprazolo sono aumentate rispettivamente del 77% e del 43%. Nei metabolizzatori lenti per CYP2D6, l'uso concomitante di forti inibitori del CYP3A4 puo' causare concentrazioni plasmatiche dell'aripiprazolo piu' elevate che nei metabolizzatori veloci per CYP2D6. Quando si prende inconsiderazione la somministrazione concomitante di ketoconazolo o altri forti inibitori di CYP3A4 e aripiprazolo, i potenziali benefici peril paziente devono superare i rischi potenziali. In caso di somministrazione concomitante di ketoconazolo e aripiprazolo, la dose dell'aripiprazolo deve essere ridotta a circa la meta' di quella prescritta. Sipuo' supporre che altri forti inibitori di CYP3A4, come itraconazolo egli inibitori delle proteasi dell'HIV, abbiano effetti simili, e si devono quindi applicare analoghe riduzioni della dose (vedere paragrafo4.2). In seguito all'interruzione della terapia con l'inibitore del CYP2D6 o del CYP3A4, il dosaggio dell'aripiprazolo deve essere aumentato al livello precedente l'inizio della terapia concomitante. Quando siusano inibitori deboli del CYP3A4 (es. diltiazem) o del CYP2D6 (es. escitalopram) in concomitanza con l'aripiprazolo, ci si puo' attendereun modesto aumento delle concentrazioni plasmatiche di aripiprazolo. Carbamazepina e altri induttori del CYP3A4 . In seguito a somministrazione concomitante di carbamazepina, un forte induttore del CYP3A4, e diaripiprazolo orale in pazienti con schizofrenia o disturbo schizoaffettivo, le medie geometriche della C max e dell'AUC per l'aripiprazolosono state inferiori rispettivamente del 68% e del 73% rispetto a quando veniva somministrato solo l'aripiprazolo (30 mg). Analogamente, lemedie geometriche della C max e dell'AUC per deidro-aripiprazolo in seguito alla concomitante somministrazione di carbamazepina erano inferiori rispettivamente del 69% e del 71%, rispetto a quelle ottenute doposomministrazione del solo aripiprazolo. La dose di aripiprazolo deveessere raddoppiata in caso di somministrazione concomitante dell'aripiprazolo e della carbamazepina. Ci si puo' aspettare che la somministrazione concomitante di aripiprazolo e altri induttori del CYP3A4 (comerifampicina, rifabutina, fenitoina, fenobarbital, primidone, efavirenz, nevirapina ed erba di San Giovanni) abbiano gli stessi effetti, e sidevono quindi applicare analoghe riduzioni della dose. Dopo interruzione del trattamento con forti induttori del CYP3A4, il dosaggio dell'aripiprazolo deve essere ridotto alla dose raccomandata. Valproato e litio. Quando valproato o litio sono stati somministrati in concomitanzacon aripiprazolo, non si sono registrati cambiamenti clinicamente significativi nelle concentrazioni di aripiprazolo, e quindi non sono necessari aggiustamenti della dose quando valproato o litio sono somministrati assieme ad aripiprazolo. Possibilita' che aripiprazolo influenzialtri medicinali. Negli studi clinici, dosi tra 10 mg/die e 30 mg/diedi aripiprazolo non hanno avuto effetti significativi sul metabolismodei substrati del CYP2D6 (rapporto destrometorfano/3-metossimorfinano), CYP2C9 (warfarin), CYP2C19 (omeprazolo) e CYP3A4 (destrometorfano).Inoltre, aripiprazolo e deidro-aripiprazolo non hanno mostrato in vitro alcun potenziale di alterazione del metabolismo mediato dal CYP1A2.Pertanto, e' improbabile che aripiprazolo causi interazioni farmacologiche clinicamente importanti mediate da questi enzimi. Quando l'aripiprazolo e' stato somministrato in concomitanza con valproato, litio olamotrigina non si sono registrati cambiamenti clinicamente importantinelle concentrazioni di valproato, litio o lamotrigina. Sindrome serotoninergica. Casi di sindrome serotoninergica sono stati segnalati inpazienti in trattamento con aripiprazolo, e possibili segni e sintomidi questa condizione possono insorgere nei casi di uso concomitante con altri medicinali serotoninergici, come gli inibitori selettivi dellaricaptazione della serotonina/inibitori selettivi della ricaptazionedella noradrenalina e serotonina (SSRI/SNRI), o con medicinali in grado di aumentare le concentrazioni dell'aripiprazolo (vedere paragrafo 4.8).
POSOLOGIA
Posologia. Adulti. Schizofrenia. La dose iniziale raccomanda di aripiprazolo e' di 10 mg/die o 15 mg/die, con una dose di mantenimento di 15mg/die somministrata una volta al giorno, indipendentemente dai pasti. L'aripiprazolo e' efficace ad un dosaggio compreso tra 10 mg/die e 30 mg/die. Non e' stato dimostrato un incremento dell'efficacia a dosaggi maggiori di una dose giornaliera di 15 mg, anche se singoli pazienti possono trarre beneficio da una dose maggiore. La dose massima giornaliera non deve superare i 30 mg. Episodi maniacali nei pazienti con Disturbo Bipolare di Tipo I. La dose iniziale raccomandata di aripiprazolo e' di 15 mg, somministrata una volta al giorno, indipendentementedai pasti. Alcuni pazienti possono trarre beneficio da una dose piu' elevata. La dose massima giornaliera non deve superare i 30 mg. Prevenzione delle recidive di episodi maniacali nel Disturbo Bipolare di TipoI. Per la prevenzione delle recidive di episodi maniacali nei pazienti in trattamento con aripiprazolo, continuare la terapia allo stesso dosaggio. Sulla base della condizione clinica del paziente, si deve prendere in considerazione un aggiustamento del dosaggio giornaliero, inclusa una riduzione della dose. Popolazione pediatrica. Schizofrenia negli adolescenti di eta' pari o superiore a 15 anni: la dose raccomandata di aripiprazolo e' di 10 mg/die, somministrata una volta al giornoindipendentemente dai pasti. Il trattamento deve essere iniziato alladose di 2 mg (es. utilizzando una soluzione orale) per 2 giorni, aggiustato a 5 mg per altri 2 giorni, fino a raggiungere il dosaggio giornaliero raccomandato di 10 mg. Quando appropriati, i successivi aumentidella dose devono essere somministrati con incrementi di 5 mg, senza superare la dose massima giornaliera di 30 mg (vedere paragrafo 5.1). L'aripiprazolo e' efficace a dosi comprese tra 10 mg/die e 30 mg/die. Non e' stato dimostrato un incremento dell'efficacia a dosaggi maggioridi una dose giornaliera di 10 mg, anche se singoli pazienti possono trarre beneficio da una dose piu' elevata. L'uso di aripiprazolo non e'raccomandato nei pazienti affetti da schizofrenia di eta' inferiore a15 anni a causa di dati insufficienti sulla sicurezza e l'efficacia del prodotto (vedere paragrafi 4.8 e 5.1). Episodi maniacali nel Disturbo Bipolare di Tipo I negli adolescenti di eta' pari o superiore a 13anni: la dose raccomandata di aripiprazolo e' di 10 mg/die, somministrata una volta al giorno indipendentemente dai pasti. Il trattamento deve essere iniziato alla dose di 2 mg (es. utilizzando una soluzione orale) per 2 giorni, aggiustato a 5 mg per altri 2 giorni, quotidiana fino a raggiungere il dosaggio giornaliero raccomandato di 10 mg. La durata del trattamento deve essere quella minima necessaria per il controllo dei sintomi, e non deve superare le 12 settimane. Non e' stato dimostrato un aumento dell'efficacia a dosaggi superiori a una dose giornaliera di 10 mg, e una dose giornaliera di 30 mg e' associata con un'incidenza sostanzialmente piu' elevata di reazioni avverse significative, inclusi eventi correlati a sintomi extrapiramidali, sonnolenza, affaticamento e aumento di peso (vedere paragrafo 4.8). Pertanto, dosi superiori a 10 mg/die devono essere usate solo in casi eccezionali e conun attento monitoraggio clinico (vedere paragrafi 4.4, 4.8 e 5.1). Ipazienti piu' giovani hanno un rischio piu' elevato di manifestare eventi avversi associati ad aripiprazolo. Pertanto, l'uso di aripiprazolonon e' raccomandato nei pazienti di eta' inferiore a 13 anni (vederesezioni 4.8 e 5.1). Irritabilita' associata a disturbo autistico: la sicurezza e l'efficacia di aripiprazolo nei bambini e negli adolescentidi eta' inferiore a 18 anni non sono ancora state stabilite. I dati attualmente disponibili sono riportati nel paragrafo 5.1, ma non puo' essere formulata alcuna raccomandazione riguardante la posologia. Tic associati alla sindrome di Tourette: la sicurezza e l'efficacia di aripiprazolo nei bambini e negli adolescenti dai 6 ai 18 anni di eta' nonsono state ancora stabilite. I dati attualmente disponibili sono riportati nel paragrafo 5.1, ma non puo' essere formulata alcuna raccomandazione riguardante la posologia. Popolazioni speciali. Compromissione epatica. Non e' richiesto alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata. I dati disponibili suipazienti con compromissione epatica grave non sono sufficienti a formulare raccomandazioni. In questi pazienti il dosaggio deve essere gestito con cautela. Comunque, la dose massima giornaliera di 30 mg deve essere usata con cautela nei pazienti con compromissione epatica grave (vedere paragrafo 5.2). Compromissione renale. Non e' richiesto alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione renale. Anziani. La sicurezza e l'efficacia di aripiprazolo nel trattamento della schizofrenia e degli episodi maniacali nel Disturbo Bipolare di Tipo I nei pazienti di eta' pari o superiore a 65 anni non sono state stabilite. Data la maggiore sensibilita' di questa popolazione di pazienti, quando le condizioni cliniche lo permettono, deve essere valutata una dose iniziale inferiore (vedere paragrafo 4.4). Sesso. Non e' richiestoalcun aggiustamento della dose nei pazienti di sesso femminile rispetto a quelli di sesso maschile (vedere paragrafo 5.2). Fumatori. In accordo alla via metabolica di aripiprazolo, non e' richiesto alcun aggiustamento della dose nei fumatori (vedere paragrafo 4.5). Aggiustamentidella dose dovuti a interazioni. In caso di somministrazione concomitante dell'aripiprazolo e di forti inibitori di CYP3A4 o CYP2D6, la dosedi aripiprazolo deve essere ridotta. Quando l'inibitore di CYP3A4 o CYP2D6 viene eliminato dalla terapia combinata, la dose di aripiprazolodeve essere aumentata (vedere paragrafo 4.5). Quando l'ariprazolo viene somministrato contemporaneamente ad un forte induttore del CYP3A4,la dose di aripiprazolo deve essere aumentata. Quando l'induttore di CYP3A4 viene eliminato dalla terapia combinata, la dose di aripiprazolodeve essere ridotta alla dose raccomandata (vedere paragrafo 4.5). Modo di somministrazione: le compresse sono per uso orale. Le compresseorodispersibili o la soluzione orale possono essere utilizzate come alternativa alle compresse per i pazienti che hanno difficolta' a deglutire le compresse (vedere paragrafo 5.2).
PRINCIPI ATTIVI
Ogni compressa contiene 5 mg di aripiprazolo. Eccipiente con effetto noto 29,5 mg di lattosio per compressa. Ogni compressa contiene 10 mgdi aripiprazolo. Eccipiente con effetto noto: 59,0 mg di lattosio percompressa. Ogni compressa contiene 15 mg di aripiprazolo. Eccipiente con effetto noto: 88,5 mg di lattosio per compressa. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.