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AMALESS*28CPR DISP 25MG

AMALESS*28CPR DISP 25MG

AUROBINDO PHARMA ITALIA Srl
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AVVERTENZE
Eruzione cutanea: sono state segnalate reazioni avverse cutanee che sisono generalmente verificate entro le prime 8 settimane dopo l'iniziodel trattamento con lamotrigina. La maggior parte delle eruzioni sonolievi ed autolimitanti, tuttavia sono state segnalate anche eruzionigravi che hanno richiesto ospedalizzazione e interruzione della terapia con lamotrigina. Queste hanno incluso eruzioni potenzialmente pericolose per la vita quali la sindrome di Stevens-Johnson (SSJ), la necrolisi epidermica tossica (NET) e la reazione da farmaco con eosinofiliae sintomi sistemici (DRESS); conosciuta anche come sindrome da ipersensibilita' (HSS) (vedere paragrafo 4.8). Nei pazienti adulti arruolatiin studi clinici che hanno utilizzato gli schemi posologici di lamotrigina attualmente raccomandati, l'incidenza di gravi eruzioni cutanee e' di circa 1 ogni 500 pazienti affetti da epilessia. Circa la meta' diquesti casi sono stati segnalati come sindrome di Stevens-Johnson (1su 1.000). Negli studi clinici in pazienti con disturbo bipolare, l'incidenza di gravi eruzioni cutanee e' di circa di 1 su 1.000. Il rischio di gravi eruzioni cutanee e' maggiore nei bambini rispetto agli adulti. I dati disponibili di alcuni studi indicano che l'incidenza di eruzione cutanea associata a ospedalizzazione in bambini e' compresa da 1su 300 a 1 su 100. Nei bambini la manifestazione iniziale di eruzionecutanea puo' essere scambiata per un'infezione, il medico deve prendere in considerazione la possibilita' di una reazione al trattamento con lamotrigina in bambini che sviluppino sintomi di eruzione cutanea efebbre durante le prime otto settimane di terapia. Inoltre il rischiocomplessivo di eruzione cutanea appare essere fortemente associato a:elevate dosi iniziali di lamotrigina, che superino le dosi raccomandate per la titolazione posologica della terapia con lamotrigina (vedereparagrafo 4.2); uso concomitante di valproato (vedere paragrafo 4.2).Si raccomanda cautela anche quando vengono trattati pazienti con anamnesi di allergia o eruzione cutanea in seguito ad assunzione di altri medicinali antiepilettici, in quanto la frequenza di eruzione cutanea non grave dopo trattamento con lamotrigina e' risultata circa tre voltemaggiore in questi pazienti rispetto a quelli che non presentavano tale anamnesi. L'allele HLA- B*1502 in soggetti di origine asiatica (principalmente di origine cinese Han e di origine Thai) ha mostrato associazione con il rischio di sviluppare SJS/TEN a seguito di trattamentocon lamotrigina. Se e' nota positivita' per HLA-B*1502 per questi pazienti, l'impiego di lamotrigina deve essere valutato con attenzione. Tutti i pazienti (adulti e bambini) che sviluppano eruzione cutanea devono essere prontamente valutati e lamotrigina sospesa immediatamente, ameno che l'eruzione cutanea sia chiaramente non correlata al trattamento con lamotrigina. Si raccomanda che la somministrazione di lamotrigina non venga ripresa in pazienti che avevano interrotto il trattamento a causa di eruzione cutanea associata a un precedente trattamento con lamotrigina, a meno che il potenziale beneficio superi chiaramente il rischio. Se il paziente ha sviluppato SJS, TEN o DRESS con l'uso dilamotrigina, il trattamento con lamotrigina non deve essere ripreso innessun momento. E' stata anche segnalata eruzione cutanea nel contesto di una DRESS, nota anche come sindrome di ipersensibilita'. Questa condizione e' associata con un insieme variabile di sintomi sistemici,quali febbre, linfoadenopatia, edema facciale, alterazione dei parametri ematologici, epatici, renali e meningite asettica (vedere paragrafo4.8). La sindrome si presenta con un'ampia gamma di gravita' clinicae puo', raramente, portare a coagulazione intravascolare disseminata eall'insufficienza multiorgano. E' importante osservare che manifestazioni precoci di ipersensibilita' (ad esempio febbre, linfoadenopatia)si possono comunque verificare senza alcuna evidenza di eruzione cutanea. Se tali segni e sintomi dovessero manifestarsi, il paziente deve essere immediatamente valutato e la lamotrigina sospesa fino a quando non sia stato possibile stabilire una eziologia alternativa. Nella maggior parte dei casi la meningite asettica e' stata reversibile con la sospensione del farmaco, ma si e' ripresentata in un numero di casi conla ri-esposizione a lamotrigina. La ri-esposizione ha determinato unrapido ritorno dei sintomi che spesso sono stati piu' gravi. Lamotrigina non deve essere ripresa in pazienti che l'hanno interrotta a causadi meningite asettica associata a un precedente trattamento con lamotrigina. Sono state riportate inoltre reazioni da fotosensibilita' associate all'uso di lamotrigina (vedere paragrafo 4.8). In molti casi, lareazione si e' manifestata con una dose elevata (pari a 400 mg o oltre), con un incremento della dose o con un rapido aumento del dosaggio.In caso di sospetta fotosensibilita' associata a lamotrigina in un paziente che mostra segni di fotosensibilita' (ad esempio un'ampia ustione solare, si deve valutare la sospensione del trattamento. Se il trattamento continuato con lamotrigina e' considerato clinicamente giustificato, si deve raccomandare al paziente di evitare l'esposizione alla luce solare e ai raggi UV artificiali e di adottare misure di protezione (ad es. l'uso di indumenti protettivi e protezioni solari). Linfoistiocitosi Emofagocitica (HLH): in pazienti che assumevano lamotrigina e' stata segnalata HLH (vedere paragrafo 4.8). L'HLH e' caratterizzatada segni e sintomi quali febbre, eruzione cutanea, sintomi neurologici, epatosplenomegalia, linfoadenopatia, citopenia, ferritina sierica elevata, ipertrigliceridemia e anomalie della funzione epatica e della coagulazione. I sintomi si verificano generalmente entro 4 settimane dall'inizio del trattamento, l'HLH puo' essere pericolosa per la vita. Ipazienti devono essere informati dei sintomi associati alla HLH e devono essere avvertiti di rivolgersi immediatamente al medico se manifestano questi sintomi durante la terapia con lamotrigina. Valuti immediatamente i pazienti che sviluppano questi segni e sintomi e prenda in considerazione una diagnosi di HLH. Lamotrigina deve essere tempestivamente sospesa a meno che possa essere stabilita una diversa eziologia.Peggioramento clinico e rischio di suicidio: in pazienti trattati confarmaci antiepilettici per varie indicazioni sono stati segnalati ideazione e comportamenti suicidi. Una meta-analisi di studi randomizzati,controllati con placebo, con farmaci antiepilettici ha inoltre mostrato un piccolo aumento del rischio di ideazione e comportamento suicida. Il meccanismo di tale rischio non e' noto e i dati disponibili, nonescludono la possibilita' di un rischio aumentato per la lamotrigina.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Antiepilettici.
CONSERVAZIONE
Questo medicinale non richiede nessuna speciale condizione di conservazione.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
DENOMINAZIONE
AMALESS COMPRESSE DISPERSIBILI
ECCIPIENTI
Cellulosa microcristallina, magnesio carbonato pesante, polacrilina potassio, sucralosio, povidone (K30), magnesio stearato, aroma di ribesnero [maltodestrina, aromi artificiali, triacetina, alcool benzilico,acido acetico e color caramello].
EFFETTI INDESIDERATI
Gli effetti indesiderati per le indicazioni epilessia e disturbo bipolare si basano sui dati disponibili da studi clinici controllati e altre esperienze cliniche e sono elencati nella tabella sotto. Le categorie di frequenza sono derivate da studi clinici controllati (monoterapianell'epilessia (identificata con ^+) e nel disturbo bipolare (identificato con *)). Laddove le categorie di frequenza differiscono tra i dati degli studi clinici sull'epilessia e sul disturbo bipolare viene mostrata la frequenza piu' conservativa. Tuttavia, laddove non sono disponibili dati provenienti da studi clinici, le categorie di frequenza sono state ottenute da altre esperienze cliniche. Per la classificazione degli effetti indesiderati e' stata adottata la seguente convenzione: molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, <1/10), non comune (>=1/1000, <1/100), raro (>=1/10000, <1/1000), molto raro (<1/10000), non nota(la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto raro: anomalie ematologiche ^1 incluse neutropenia, leucopenia, anemia, trombocitopenia, pancitopenia, anemia aplastica, agranulocitosi, linfoistiocitosi emofagocitica (HLH) (vedere paragrafo 4.4); non nota: linfadenopatia ^1, pseudolinfoma. Disturbi del sistema immunitario. Molto raro: sindrome di ipersensibilita' ^2; non nota: ipogammaglobulinemia. Disturbi psichiatrici. Comune: aggressivita', irritabilita'; molto raro. Confusione, allucinazioni, tic (tic motori e/o fonici); non nota: incubi. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: cefalea ^a; comune: sonnolenza ^+,a,capogiri ^+,a, tremore ^+, insonnia ^+, agitazione ^a; non comune: atassia ^+; raro: nistagmo ^+, meningite asettica (vedere paragrafo 4.4); molto raro: instabilita', disturbi della motilita', peggioramento della malattia di Parkinson ^3, effetti extrapiramidali, coreoatetosi ^+, aumento nella frequenza delle crisi convulsive. Patologie dell'occhio. Non comune: diplopia ^+, visione offuscata ^+; raro: congiuntivite.Patologie gastrointestinali. Comune: nausea ^+, vomito ^+, diarrea ^+, bocca secca ^a. Patologie epatobiliari. Molto raro: insufficienza epatica, disfunzione epatica ^4, incremento nei valori degli esami di funzionalita' epatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo.Molto comune: eruzione cutanea ^5,+,a; non comune: alopecia, reazioneda fotosensibilita'; raro: eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson ^a; molto raro: necrolisi epidermica tossica, reazione da farmacocon eosinofilia e sintomi sistemici ^2. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: artralgia ^a; molto raro: reazioni lupus-simili. Patologie renali e urinarie. Non nota: nefrite tubulointerstiziale, sindrome da nefrite tubulointerstiziale ed uveite. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: stanchezza ^+, dolore ^a, mal di schiena ^a. Descrizione di alcune reazioni avverse. ^1 Le anomalie ematologiche e la linfadenopatia possono essere associate o meno ad una reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS)/sindrome di ipersensibilita'(vedere Avvertenze speciali e precauzioni d'impiego e Disturbi del sistema immunitario). ^2 Eruzione cutanea e' stata anche segnalata nel contesto di questa sindrome, nota anche come DRESS. Questa condizione e' associata a un insieme variabile di sintomi sistemici, quali febbre,linfadenopatia, edema facciale, alterazioni dei parametri ematologici, epatici e renali. Questa sindrome si presenta con un ampio spettro di gravita' clinica e puo', raramente, portare a coagulazione intravascolare disseminata e insufficienza multiorgano. E' importante osservareche manifestazioni precoci di ipersensibilita' (ad esempio febbre, linfadenopatia) si possono verificare anche senza alcuna evidenza di eruzione cutanea. Se tali segni/sintomi dovessero manifestarsi, il paziente deve essere immediatamente valutato e lamotrigina sospesa fino a quando non sia stato possibile stabilire una eziologia alternativa (vedere paragrafo 4.4). ^3 Questi effetti sono stati segnalati durante altre esperienze cliniche. E' stato segnalato che lamotrigina puo' peggiorare i sintomi parkinsoniani in pazienti con preesistente malattia di Parkinson e sono stati riportati casi isolati di effetti extrapiramidali e di coreoatetosi in pazienti senza questa patologia di base. ^4 Ladisfunzione epatica generalmente compare in associazione con reazionidi ipersensibilita', ma sono stati segnalati casi isolati senza segnievidenti di ipersensibilita'. ^5 Negli studi clinici negli adulti, sisono verificate eruzioni cutanee fino a 8-12% dei pazienti che assumevano lamotrigina e nel 5-6% dei pazienti che assumevano placebo. Le eruzioni cutanee hanno determinato l'interruzione del trattamento con lamotrigina nel 2% dei pazienti. L'eruzione cutanea, che normalmente si presenta come maculopapulare, appare generalmente entro otto settimanedall'inizio del trattamento e si risolve con la sospensione di lamotrigina (vedere paragrafo 4.4). Sono state segnalate eruzioni cutanee gravi, potenzialmente pericolose per la vita, comprese la sindrome di Stevens-Johnson, la necrolisi epidermica tossica (sindrome di Lyell) e lareazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS). Sebbene nella maggioranza dei pazienti queste reazioni regrediscano con lasospensione del trattamento con lamotrigina, in alcuni casi possono residuare cicatrici permanenti e vi sono stati rari casi associati a esito fatale (vedere paragrafo 4.4). Il rischio complessivo di eruzionecutanea appare fortemente associato a: elevate dosi iniziali di lamotrigina, che superino la posologia a incrementi successivi raccomandatanella terapia con lamotrigina (vedere paragrafo 4.2); uso concomitantedi valproato (vedere paragrafo 4.2). Ci sono state segnalazioni di diminuzione della densita' minerale ossea, osteopenia, osteoporosi e fratture nei pazienti in terapia a lungo termine con lamotrigina. Non e'stato identificato il meccanismo mediante il quale lamotrigina influisce sul metabolismo osseo. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazioneavversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Rischi correlati a farmaci antiepilettici in generale: alle donne in eta' fertile deve essere fornita una consulenza specialistica. Il trattamento antiepilettico deve essere riconsiderato nel caso la paziente stia pianificando una gravidanza. L'improvvisa interruzione della terapia antiepilettica nelle donne in trattamento per epilessia deve esserein ogni caso evitata, in quanto puo' portare alla comparsa improvvisadi crisi convulsive che possono avere gravi conseguenze per la madree per il nascituro. Quando possibile, si deve preferire la monoterapiapoiche' la terapia con farmaci antiepilettici multipli potrebbe essere associata ad un rischio superiore di malformazioni congenite rispetto alla monoterapia, a seconda degli antiepilettici associati. Rischi correlati alla lamotrigina. Gravidanza: una grande quantita' di dati relativi a donne in gravidanza esposte alla monoterapia con lamotriginadurante il primo trimestre di gravidanza (piu' di 8700) non suggeriscono aumenti sostanziali del rischio di malformazioni congenite maggiori, inclusa schisi orale. Studi sugli animali hanno mostrato tossicita'sullo sviluppo (vedere paragrafo 5.3). Se si considera necessaria unaterapia con Amaless durante la gravidanza, si raccomanda di impiegarela dose terapeutica piu' bassa possibile. La lamotrigina ha un lieve effetto inibitorio sull'acido diidrofolico reduttasi e pertanto potrebbe teoricamente portare, attraverso la riduzione dei livelli di acido folico, ad un aumento del rischio di danno embriofetale. Si puo' prendere in considerazione la somministrazione di acido folico quando vienepianificata una gravidanza e durante il periodo iniziale della gravidanza. Le modifiche fisiologiche durante la gravidanza possono influiresui livelli di lamotrigina e/o sul suo effetto terapeutico. Vi sono stati casi di diminuzione dei livelli plasmatici di lamotrigina durantela gravidanza, con un potenziale rischio di perdita del controllo delle crisi convulsive. Dopo la nascita i livelli di lamotrigina possono aumentare rapidamente, con il rischio di eventi avversi dose-dipendenti. Pertanto le concentrazioni sieriche di lamotrigina devono essere monitorate prima, durante e dopo la gravidanza, e immediatamente dopo lanascita. Se necessario, la dose deve essere adattata per mantenere leconcentrazioni sieriche di lamotrigina agli stessi livelli di prima della gravidanza, o adattata in base alla risposta clinica. Inoltre, dopo la nascita, si deve monitorare la comparsa di effetti indesiderati dose-dipendenti. Allattamento: e' stato osservato che la lamotrigina passa nel latte materno in concentrazioni altamente variabili che causano livelli totali di lamotrigina negli infanti fino a circa il 50% di quelli della madre. Pertanto, in alcuni neonati allattati, le concentrazioni sieriche di lamotrigina possono raggiungere livelli ai quali possono verificarsi effetti farmacologici. I potenziali benefici dell'allattamento al seno devono essere valutati in confronto al potenziale rischio di effetti avversi nel bambino. Se una donna decide di allattareal seno mentre e' in terapia con lamotrigina, il bambino deve esseremonitorato per la comparsa di effetti avversi quali sedazione, eruzione cutanea e scarso aumento di peso. Fertilita': studi su animali non hanno rilevato compromissione della fertilita' causata dalla lamotrigina (vedere paragrafo 5.3).
INDICAZIONI
Epilessia. Adulti ed adolescenti di eta' pari o superiore ai 13 anni:trattamento aggiuntivo o in monoterapia delle crisi parziali e delle crisi generalizzate, comprese le convulsioni tonico-cloniche; crisi associate alla sindrome di Lennox-Gastaut. Lamotrigina e' somministrata come terapia aggiuntiva ma puo' essere il farmaco antiepilettico con cui iniziare il trattamento della sindrome di Lennox-Gastaut. Bambini eadolescenti da 2 a 12 anni di eta': trattamento aggiuntivo delle crisiparziali e delle crisi generalizzate, comprese le convulsioni tonico-cloniche e le crisi associate alla sindrome di Lennox-Gastaut; monoterapia delle crisi di assenza tipiche. Disturbo bipolarem Adulti di eta'pari o superiore a 18 anni: prevenzione degli episodi depressivi in pazienti con disturbo bipolare di tipo I che presentano prevalentementeepisodi depressivi (vedere paragrafo 5.1). Amaless non e' indicata per il trattamento acuto degli episodi maniacali o depressivi.
INTERAZIONI
Sono stati condotti studi di interazione solo in adulti. Le uridina-5'-difosfo (UDP)- glucuroniltransferasi (UGT) sono state identificate quali enzimi responsabili del metabolismo della lamotrigina. I farmaci che inducono o inibiscono la glucuronazione possono, pertanto, avere effetti sulla clearance apparente della lamotrigina. Induttori forti o moderati dell'enzima citocromo P450 3A4 (CYP3A4), che sono soliti indurre anche le UGT, possono anche accelerare il metabolismo della lamotrigina. Non vi sono evidenze che lamotrigina causi induzione o inibizione clinicamente significativa degli enzimi del citocromo P450. Lamotrigina puo' indurre il proprio metabolismo ma l'effetto e' modesto ed e'improbabile che abbia conseguenze clinicamente significative. I farmaci che hanno dimostrato avere un impatto clinicamente rilevante sulla concentrazione della lamotrigina sono elencati di seguito. Le indicazioni per il dosaggio specifico per questi farmaci sono fornite nel paragrafo 4.2. Inoltre, l'elenco seguente descrive i farmaci che hanno mostrato di non avere effetto o di avere un lieve effetto sulla concentrazione della lamotrigina. Generalmente non e' atteso alcun impatto clinico dalla co-somministrazione di questi farmaci. Tuttavia, deve essereprestata attenzione ai pazienti con epilessia particolarmente sensibile a fluttuazioni di concentrazione della lamotrigina. Effetti dei medicinali sulla concentrazione della lamotrigina. Medicinali che aumentano la concentrazione della lamotrigina: valproato. Medicinali che riducono la concentrazione della lamotrigina: atazanavir/ritonavir*, carbamazepina, combinazione etinilestradiolo/levonorgestrel*, lopinavir/ritonavir, fenobarbitale, fenitoina, primidone, rifampicina. Medicinali che hanno un effetto lieve o assente sulla concentrazione della lamotrigina: aripiprazolo, bupropione, felbamato, gabapentin, lacosamide, levetiracetam, litio, olanzapina, oxcarbazepina, paracetamolo, perampanel,pregabalin, topiramato, zonisamide. * Per la guida sulla posologia (vedere paragrafo 4.2), inoltre per le donne che assumono contraccettiviormonali vedere anche "Contraccettivi ormonali" al paragrafo 4.4. Interazioni che riguardano farmaci antiepilettici: il valproato inibiscela glucuronazione della lamotrigina rallentandone il metabolismo e aumentandone l'emivita media di circa due volte. In pazienti che ricevonouna terapia concomitante con valproato, deve essere utilizzato un regime terapeutico appropriato (vedere paragrafo 4.2). Alcuni farmaci antiepilettici (come fenitoina, carbamazepina, fenobarbitale e primidone), che inducono gli enzimi citocromo P450, inducono anche le UGT e, pertanto, accelerano il metabolismo della lamotrigina. Nei pazienti che ricevono una terapia concomitante con fenitoina, carbamazepina, fenobarbitale o primidone, deve essere utilizzato l'appropriato regime terapeutico (vedere paragrafo 4.2). Sono stati segnalati casi di effetti a carico del sistema nervoso centrale, compresi capogiro, atassia, diplopia, visione offuscata e nausea, in pazienti che assumono carbamazepina, in seguito all'introduzione della terapia con lamotrigina. Questi eventi si risolvono di solito con una riduzione della dose di carbamazepina. Un effetto simile e' stato osservato durante uno studio con lamotrigina e oxcarbazepina in volontari sani adulti, anche se non e' statastudiata la riduzione della dose. Vi sono segnalazioni in letteraturadi riduzione dei livelli di lamotrigina quando lamotrigina era statasomministrata in associazione con oxcarbazepina. Tuttavia, in uno studio prospettico su volontari sani adulti, trattati con 200 mg di lamotrigina e 1200 mg di oxcarbazepina, l'oxcarbazepina non ha modificato ilmetabolismo della lamotrigina e la lamotrigina non ha modificato il metabolismo della oxcarbazepina. Pertanto in pazienti che ricevono unaterapia concomitante con oxcarbazepina, deve essere utilizzato il regime terapeutico di lamotrigina in terapia aggiuntiva senza valproato esenza induttori della glucuronazione della lamotrigina (vedere paragrafo 4.2). In uno studio su volontari sani, la somministrazione contemporanea di felbamato (1200 mg due volte al giorno) e di lamotrigina (100mg due volte al giorno per 10 giorni) non ha mostrato di avere effetti clinici rilevanti sulla farmacocinetica di lamotrigina. Sulla base di una analisi retrospettiva dei livelli plasmatici in pazienti che ricevevano lamotrigina con o senza gabapentin, gabapentin non ha mostratodi modificare la clearance apparente di lamotrigina. Le potenziali interazioni farmacologiche tra levetiracetam e lamotrigina sono state definite valutando in studi clinici controllati con placebo le concentrazioni sieriche dei due farmaci. Questi dati indicano che la lamotrigina non influenza la farmacocinetica di levetiracetam e che levetiracetam non influenza la farmacocinetica di lamotrigina. Le concentrazioni plasmatiche minime allo stato stazionario di lamotrigina non sono stateinfluenzate dalla somministrazione concomitante di pregabalin (200 mg3 volte al giorno). Non vi sono interazioni farmacocinetiche tra lamotrigina e pregabalin. Il topiramato non ha causato modifiche nelle concentrazioni plasmatiche di lamotrigina. La somministrazione di lamotrigina ha dato luogo ad un aumento del 15% delle concentrazioni di topiramato. In uno studio in pazienti con epilessia, la somministrazione concomitante di zonisamide (da 200 a 400 mg al giorno) e di lamotrigina(da 150 a 500 mg al giorno) per 35 giorni non ha avuto alcun effetto significativo sulla farmacocinetica di lamotrigina. Le concentrazioni plasmatiche di lamotrigina non sono state influenzate dalla somministrazione concomitante di lacosamide (200, 400 o 600 mg al giorno) in studi clinici controllati verso placebo in pazienti con crisi convulsive ad esordio parziale. In un'analisi aggregata dei dati ottenuti da tre sperimentazioni cliniche controllate verso placebo che studiavano perampanel in trattamento aggiuntivo in pazienti con crisi convulsive ad esordio parziale e tonico-cloniche primarie generalizzate, la dose piu'alta di perampanel valutata (12 mg al giorno) ha incrementato la clearance della creatinina di meno del 10%. Sebbene siano state riportate modifiche nelle concentrazioni plasmatiche di altri farmaci antiepilettici, studi controllati non hanno mostrato alcuna evidenza che lamotrigina influisca sulle concentrazioni plasmatiche di farmaci antiepilettici assunti in concomitanza. Studi in vitro indicano che la lamotriginanon spiazza gli altri farmaci antiepilettici dai siti di legame proteico. Interazioni che riguardano altri farmaci psicoattivi: la farmacocinetica del litio, valutata dopo somministrazione due volte al giornodi 2 g di gluconato di litio anidro per sei giorni a 20 soggetti sani,non e' risultata alterata dalla somministrazione contemporanea di 100mg/die di lamotrigina.
POSOLOGIA
Posologia: le compresse dispersibili di Amaless possono essere masticate, disciolte in una piccola quantita' di acqua (almeno sufficiente acoprire l'intera compressa), o deglutite intere con un po' d'acqua. Non cercare di somministrare quantitativi parziali delle compresse dispersibili. Se la dose calcolata di lamotrigina (ad esempio nel trattamento di bambini con epilessia o pazienti con insufficienza epatica) nonequivale a compresse intere, la dose che deve essere somministrata e'uguale al numero piu' basso di compresse intere. Ripresa della terapiadopo sospensione: quando viene ripresa la terapia con Amaless in pazienti che per qualunque motivo l'avevano interrotta, il medico deve valutare la necessita' di utilizzare una titolazione posologica a incrementi successivi per raggiungere la dose di mantenimento, dal momento che il rischio di eruzione cutanea grave e' associato alla somministrazione di elevate dosi iniziali e al superamento della posologia previstadalla titolazione raccomandata per la lamotrigina (vedere paragrafo 4.4). Piu' ampio e' l'intervallo di tempo dalla dose precedente, maggiormente va considerato l'utilizzo della titolazione posologica a incrementi successivi per raggiungere la dose di mantenimento. Quando l'intervallo dall'interruzione della somministrazione di lamotrigina superale cinque emivite (vedere paragrafo 5.2), generalmente la titolazionedella dose di Amaless per raggiungere la dose di mantenimento deve seguire lo schema posologico appropriato. Si raccomanda che la somministrazione di Amaless non venga ripresa in pazienti che l'avevano interrotta a causa di eruzione cutanea associata a un precedente trattamento con lamotrigina, a meno che il potenziale beneficio sia chiaramente superiore al rischio. Epilessia: di seguito viene riportata la posologiaraccomandata per la titolazione della dose e per la dose di mantenimento negli adulti e negli adolescenti di eta' pari o superiore ai 13 anni e in bambini e adolescenti da 2 a 12 anni. A causa del rischio di eruzione cutanea, non si devono superare le dosi iniziali e le dosi successive per la titolazione (vedere paragrafo 4.4). Qualora vengano sospesi farmaci antiepilettici assunti in concomitanza o qualora altri farmaci, antiepilettici o meno, vengano aggiunti a regimi di trattamentocontenenti lamotrigina, deve essere preso in considerazione l'effettoche cio' puo' avere sulla farmacocinetica della lamotrigina (vedere paragrafo 4.5). Adulti e adolescenti di eta' pari o superiore ai 13 anni- schema posologico raccomandato nell'epilessia. Monoterapia. Settimane 1+2: 25 mg/die (una volta al giorno); settimane 3+4: 50 mg/die (unavolta al giorno); dose di mantenimento usuale: 100-200 mg/die (una volta al giorno oppure suddivisi in due dosi). Per raggiungere la posologia di mantenimento, le dosi possono essere aumentate al massimo di 50-100 mg ogni una-due settimane fino al raggiungimento della risposta ottimale. In alcuni pazienti sono stati richiesti 500 mg/die per ottenere la risposta desiderata. Terapia aggiuntiva con valproato (inibitoredella glucuronazione della lamotrigina - vedere paragrafo 4.5). Questa posologia deve essere usata in associazione a valproato indipendentemente da qualsiasi altro medicinale concomitante. Settimane 1+2: 12,5mg/die (somministrati come 25 mg a giorni alterni); settimane 3+4: 25mg/die (una volta al giorno); dose di mantenimento usuale: 100-200 mg/die (una volta al giorno oppure suddivisi in due dosi). Per raggiungere la posologia di mantenimento, le dosi possono essere aumentate al massimo di 25-50 mg ogni una-due settimane fino al raggiungimento dellarisposta ottimale. Terapia in associazione senza valproato e con induttori della glucuronazione della lamotrigina (vedere paragrafo 4.5). Questa posologia deve essere usata senza valproato ma con: fenitoina, carbamazepina, fenobarbitale, primidone, rifampicina, lopinavir/ritonavir. Settimane 1+2: 50 mg/die (una volta al giorno); settimane 3+4: 100mg/die (suddivisi in due dosi); dose di mantenimento usuale: 200 - 400mg/die (suddivisi in due dosi). Per raggiungere la posologia di mantenimento, le dosi possono essere aumentate al massimo di 100 mg ogni una-due settimane fino al raggiungimento della risposta ottimale. In alcuni pazienti sono stati richiesti 700 mg/die per ottenere la rispostadesiderata. Terapia in associazione senza valproato e senza induttoridella glucuronazione della lamotrigina (vedere paragrafo 4.5). Questaposologia deve essere usata con altri medicinali che non inibiscono ne' inducono in modo significativo la glucuronidazione della lamotrigina. Settimane 1+2: 25 mg/die (una volta al giorno); settimane 3+4: 50 mg/die (una volta al giorno); dose di mantenimento usuale: 100-200 mg/die (una volta al giorno oppure suddivisi in due dosi). Per raggiungerela posologia di mantenimento, le dosi possono essere aumentate al massimo di 50-100 mg ogni una-due settimane fino al raggiungimento della risposta ottimale. Nei pazienti che assumono medicinali per i quali nonsiano attualmente note le interazioni farmacocinetiche con lamotrigina (vedere paragrafo 4.5), deve essere seguito il regime di trattamentoraccomandato per lamotrigina in concomitanza con valproato. Bambini eadolescenti di eta' compresa tra 2 e 12 anni - schema posologico raccomandato nell'epilessia (dose totale giornaliera in mg/kg di peso corporeo/die)**. Monoterapia delle crisi di assenza tipiche. Settimane 1+2: 0,3 mg/kg/die (una volta al giorno oppure suddivisi in due dosi); settimane 3+4: 0,6 mg/kg/die (una volta al giorno oppure suddivisi in due dosi); dose di mantenimento usuale: 1-15 mg/kg/die, (una volta al giorno oppure suddivisi in due dosi). Per raggiungere la posologia di mantenimento, le dosi possono essere aumentate al massimo di 0,6 mg/kg/die ogni una-due settimane fino al raggiungimento della risposta ottimale con una dose di mantenimento massima di 200 mg/die. Terapia in associazione con valproato (inibitore della glucuronazione della lamotrigina - vedere paragrafo 4.5). Questa posologia deve essere usata in associazione al valproato indipendentemente da qualsiasi altro medicinaleconcomitante. Settimane 1+2: 0,15 mg/kg/die* (una volta al giorno); settimane 3+4: 0,3 mg/kg/die (una volta al giorno); dose di mantenimentousuale: 1-5 mg/kg/die (una volta al giorno oppure suddivisi in due dosi). Per raggiungere la posologia di mantenimento, le dosi possono essere aumentate al massimo di 0,3 mg/kg/die ogni una-due settimane finoal raggiungimento della dose ottimale, con una posologia di mantenimento massima di 200 mg/die. Terapia in associazione senza valproato e con induttori della glucuronazione della lamotrigina (vedere paragrafo 4.5). Questa posologia deve essere usata senza valproato ma con: fenitoina, carbamazepina, fenobarbitale, primidone, rifampicina, lopinavir/ritonavir.
PRINCIPI ATTIVI
Ogni compressa dispersibile di Amaless 5 mg contiene 5 mg di lamotrigina. Ogni compressa dispersibile di Amaless 25 mg contiene 25 mg di lamotrigina. Ogni compressa dispersibile di Amaless 50 mg contiene 50 mgdi lamotrigina. Ogni compressa dispersibile di Amaless 100 mg contiene100 mg di lamotrigina. Ogni compressa dispersibile di Amaless 200 mgcontiene 200 mg di lamotrigina. Per un elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

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