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ALPRAZIG*20CPR 0,25MG

ALPRAZIG*20CPR 0,25MG

LABORATORI BALDACCI SpA
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AVVERTENZE
Tolleranza: dopo un uso ripetuto per alcune settimane puo' manifestarsi una perdita di efficacia delle benzodiazepine relativamente agli effetti ipnotici. Dipendenza: l'uso di benzodiazepine puo' condurre allosviluppo di dipendenza fisica e psichica. Il rischio di dipendenza aumenta con la dose e la durata del trattamento ed e' maggiore nei soggetti con una storia di abuso di stupefacenti, alcool o con disturbi di personalita' marcata. Pertanto, le benzodiazepine devono essere utilizzate con estrema cautela nei pazienti con una storia di abuso di alcoolo droga. L'abuso e' un rischio noto per alprazolam e altre benzodiazepine pertanto i pazienti devono essere attentamente monitorati (vedereparagrafo 4.8). Alprazolam puo' essere soggetto a diversione. Sono stati segnalati decessi correlati al sovradosaggio da abuso di alprazolam associato ad altri agenti deprimenti del SNC inclusi oppioidi, altrebenzodiazepine e alcool (vedere paragrafo 4.9). Questi rischi devonoessere presi in considerazione quando si prescrive o dispensa alprazolam. Per ridurre questi rischi si deve utilizzare la dose minima efficace e i pazienti devono essere informati sulla corretta conservazione esmaltimento del farmaco non utilizzato (vedere paragrafi 4.2, 4.8 e 4.9). La farmacodipendenza puo' verificarsi alle dosi terapeutiche e/oin pazienti senza un fattore di rischio individuale. E' stato osservato un rischio maggiore di farmacodipendenza con l'uso concomitante di benzodiazepine indipendentemente dalle indicazioni ansiolitiche o ipnotiche. Sintomi da sospensione: una volta che la dipendenza fisica si e'sviluppata, la sospensione brusca del trattamento sara' accompagnatadai sintomi da astinenza che possono manifestarsi anche diversi giornidopo la fine del trattamento. Questi possono consistere in cefalea, dolori muscolari, ansia di estrema gravita', tensione, irrequietezza, confusione ed irritabilita' (vedere paragrafo 4.8). Nei casi gravi possono manifestarsi: derealizzazione, depersonalizzazione, iperacusia, intorpidimento e formicolio delle estremita', ipersensibilita' alla luce, al rumore e al contatto fisico, allucinazioni o crisi epilettiche (vedere paragrafo 4.8). Ansia da rimbalzo (rebound): all'interruzione del trattamento puo' presentarsi una sindrome transitoria in cui i sintomi che hanno condotto al trattamento con benzodiazepine ricorrono in forma aggravata. La sindrome puo' essere accompagnata da altre reazioni, compresi cambiamenti di umore, ansia, irrequietezza o disturbi del sonno (vedere paragrafo 4.8). Poiche' il rischio di sintomi da astinenza o da rimbalzo e' maggiore dopo la sospensione brusca del trattamento, si raccomanda di effettuare una diminuzione graduale del dosaggio. Durata del trattamento: la durata del trattamento deve essere la piu' breve possibile e non deve superare 2-4 settimane (vedere paragrafo 4.2). Il prolungamento della durata del trattamento deve essere precedutoda un'attenta rivalutazione clinica. All'inizio del trattamento, e' importante informare il paziente sulla durata limitata del trattamentostesso e istruirlo chiaramente sulla gradualita' della sua interruzione. Inoltre, e' importante che il paziente sia informato della possibilita' di fenomeni da rimbalzo, al fine di minimizzare la reazione ansiosa che l'eventuale comparsa di tali sintomi puo' scatenare alla sospensione del medicinale. Quando si utilizzano benzodiazepine con breve emivita, esiste la possibilita' che i sintomi da astinenza si verifichino nell'intervallo fra le somministrazioni, specialmente quando vengonosomministrati dosaggi elevati. Quando vengono usate benzodiazepine con una lunga emivita, e' importante non passare ad una benzodiazepina con emivita breve, poiche' possono presentarsi i sintomi di astinenza.Interruzione del trattamento: come con ogni altra benzodiazepina, il dosaggio di Alprazig deve essere ridotto gradualmente dal momento che l'interruzione brusca o troppo veloce puo' portare alla comparsa di sintomi da astinenza (vedere paragrafo 4.2). I sintomi da astinenza possono includere lieve disforia e insonnia o presentarsi come sindromi maggiori con crampi muscolari e addominali, vomito, sudorazione, tremorie convulsioni (vedere paragrafo 4.8). Questi sintomi sono piu' comuninei soggetti trattati con dosi elevate per prolungati periodi di tempo. I sintomi da astinenza sono stati segnalati anche a seguito di brusca interruzione della somministrazione di dosaggi terapeutici di benzodiazepine. Pertanto l'interruzione brusca deve essere evitata e deve essere prescritta una riduzione graduale del dosaggio (vedere paragrafi4.2 e 4.8). Durante la sospensione del farmaco, in pazienti affetti dadisturbo da attacchi di panico, si possono osservare sintomi legati alla ricomparsa degli attacchi di panico che simulano quelli tipici daastinenza. Amnesia: le benzodiazepine possono indurre amnesia anterograda. Piu' frequentemente puo' verificarsi molte ore dopo l'ingestionedel medicinale. Gli effetti amnesici possono essere associati con alterazioni del comportamento (vedere paragrafo 4.8). Reazioni psichiatriche e paradosse: e' noto che l'uso di benzodiazepine puo' indurre reazioni come irrequietezza, agitazione, irritabilita', aggressivita', delirio, collera, incubi, insonnia grave, allucinazioni, disturbo psicotico, comportamento inappropriato e altre alterazioni del comportamento,sonnambulismo ed altri disturbi del comportamento tipici del trattamento con benzodiazepine (vedere paragrafo 4.8). Se cio' dovesse avvenire, l'uso del medicinale deve essere sospeso. Le reazioni paradosse si verificano con maggior frequenza nei bambini e negli anziani. Particolare cautela deve essere usata nella prescrizione di benzodiazepine in pazienti con disturbi di personalita'. Rischio legato all'uso concomitante di oppioidi: l'uso concomitante di Alprazig ed oppioidi puo' causare sedazione, depressione respiratoria, coma e morte. A causa di questi rischi, la prescrizione concomitante di medicinali sedativi, quali le benzodiazepine come Alprazig, o farmaci correlati, e gli oppioidi deve essere limitata ai pazienti per i quali non siano possibili trattamenti alternativi. Se viene presa la decisione di prescrivere Alpraziginsieme agli oppioidi, dev'essere utilizzata la dose minima efficace ela durata del trattamento deve essere piu' breve possibile (vedere anche le raccomandazioni generali di dosaggio al paragrafo 4.2). I pazienti devono essere seguiti attentamente per riconoscere i segni ed i sintomi di depressione respiratoria e di sedazione. A tal riguardo, e' fortemente raccomandato di informare i pazienti e chi si occupa di loro(ove applicabile) in modo che siano consapevoli di questi sintomi (vedere paragrafo 4.5).
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Ansiolitici derivati benzodiazepinici.
CONSERVAZIONE
Non conservare a temperatura superiore a 30 gradi C, conservare nellaconfezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; miastenia gravis; insufficienza respiratoria grave; sindrome da apnea notturna; insufficienza epatica grave; glaucoma acuto ad angolo chiuso; intossicazione acuta provocata da alcool o da altri medicinali attivi sul SNC (medicinali ipnotici, analgesici o psicotropi); primo trimestre di gravidanza e allattamento con latte materno (vedere paragrafo 4.6).
DENOMINAZIONE
ALPRAZIG
ECCIPIENTI
Alprazig 0,25 mg compresse: lattosio monoidrato, cellulosa microcristallina, docusato sodico, silice colloidale, amido di mais, magnesio stearato. Alprazig 0,50 mg compresse: lattosio monoidrato, cellulosa microcristallina, docusato sodico, silice colloidale, amido di mais, magnesio stearato, giallo tramonto (E110), lacca di alluminio. Alprazig 1 mg compresse: lattosio monoidrato, cellulosa microcristallina, docusatosodico, silice colloidale, amido di mais, magnesio stearato, indigotina (E132) lacca di alluminio. Alprazig 0,75 mg/ml gocce orali soluzione: etanolo, glicole propilenico, saccarina sodica, aroma amarena, acqua depurata.
EFFETTI INDESIDERATI
La maggior parte dei possibili effetti indesiderati di Alprazig vengono osservati all'inizio del trattamento e si risolvono con il proseguimento della terapia o riducendo le dosi. Gli effetti indesiderati derivanti da studi clinici controllati sono stati valutati secondo le seguenti categorie di frequenza: molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, <1/10), non comune (>=1/1 000, <1/100), raro (>=1/10 000, <1/1 000), molto raro (<1/10 000), non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Patologie endocrine. Non comune: iperprolattinemia*. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: malattia del sangue. Patologie cardiache. Non nota: tachicardia. Patologie vascolari. Non nota: ipotensione. Patologie dell'occhio. Comune: visione offuscata (vedere paragrafo 4.7); non comune: diplopia. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Comune: vertigini. Patologie gastrointestinali. Molto comune: stipsi, bocca secca; comune: nausea; non comune: vomito, diarrea; non nota: ipersecrezione salivare, disfagia, disturbo gastrointestinale*. Patologie generali e condizioni relative allasede di somministrazione. Molto comune: stanchezza; comune: astenia;non comune: sindrome da astinenza*, reazione a farmaco paradossa (vedere paragrafo 4.4); non nota: edema periferico*. Patologie epatobiliari. Non comune: funzione epatica anormale*, ittero*; non nota: epatite*.Esami diagnostici. Comune: peso diminuito, peso aumentato; non comune: pressione intraoculare aumentata*. Disturbi del metabolismo e dellanutrizione. Comune: appetito ridotto; non nota: aumento anomalo del peso, anoressia. Patologie del sistema muscolo-scheletrico e del tessutoconnettivo. Non comune: debolezza muscolare. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: sedazione, sonnolenza, atassia, compromissione della memoria, disartria, capogiro, cefalea (vedere paragrafo 4.4); comune: coordinazione anormale, difficolta' di concentrazione dell'attenzione, stordimento mentale, disturbi dell'equilibrio, alterazione dell'attenzione, ipersonnia, letargia, tremore, biasciamento (vedere paragrafo 4.4); non comune: amnesia, distonia*, iperattivita' psicomotoria* (vedere paragrafo 4.4); non nota: emozioni intorpidite, vigilanza ridotta, neuropatia autonomica* (vedere paragrafo 4.4). Disturbi psichiatrici. Molto comune: depressione, irritabilita' (vedere paragrafo 4.4); comune: stato confusionale, disorientamento, libido diminuita, libido aumentata*, ansia, insonnia, nervosismo, dipendenza da sostanze d'abuso(vedere paragrafo 4.4); non comune: mania*(vedere paragrafo 4.4), collera*, problemi psichiatrici, allucinazioni*, aggressivita'*, ostilita'*, agitazione*, disturbo della libido, pensiero anormale*; non nota:ipomania* e abuso di farmaco o sostanza d'abuso* (vedere paragrafo 4.4). Patologie renali e urinarie. Non comune: incontinenza urinaria*, ritenzione di urina*. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Comune: disfunzione sessuale*; non comune: mestruazioni irregolari*. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non nota: congestione nasale. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: dermatite*; non comune: reazione cutanea; non nota: angioedema*, reazione di fotosensibilita'*. *Effetti indesiderati identificati post-marketing. Sono stati riportati casi di cambiamento di umore (vedere paragrafo 4.4). Molte delle segnalazioni spontanee relative al comportamento, derivano da casi di pazienti che sono stati trattati in concomitanza con altri farmaci per il SNC e/o che avevano problemi psichici preesistenti. Reazioni di irritabilita', ostilita' e pensieri invasivi sono stati segnalati a seguito dell'interruzione del trattamento con Alprazig in pazienti con disturbo post-traumatico da stress. Sono stati segnalati effetti indesiderati da attribuire al glicole propilenico, presente nella formulazione in gocce: disfunzione renale (necrosi tubulare acuta), danno renale acuto e disfunzione epatica al valore soglia di 50 mg/kg/giorno (vedere paragrafo 4.4). Segnalazione delle reazioniavverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette chesi verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischiodel medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza: a causa di potenziali rischi di malformazioni congenite, osservate con altre benzodiazepine, Alprazig e' controindicato nel primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.3). In caso di gravidanza sospetta o in pianificazione considerare la modalita' di sospensionedel medicinale. I dati relativi alla teratogenicita' e agli effetti sullo sviluppo postnatale e il comportamento a seguito del trattamentocon benzodiazepine sono disomogenei. Alcuni studi effettuati con gli altri composti della classe delle benzodiazepine mostrano che l'esposizione in utero puo' essere associata a malformazioni. Altri studi non hanno fornito conferme. Studi di coorte indicano che l'esposizione allebenzodiazepine durante il primo trimestre non e' associata ad un aumento del rischio di malformazioni maggiori. Tuttavia, alcuni studi epidemiologici caso-controllo hanno mostrato un aumento del rischio di schisi orale. I dati indicano che il rischio di partorire un neonato conschisi orale dopo l'esposizione materna alle benzodiazepine e' inferiore a 2/1000 a fronte di un rischio atteso per tali difetti di circa 1/1000 nella popolazione generale. Il trattamento con benzodiazepine adalte dosi durante il secondo e/o il terzo trimestre di gravidanza ha mostrato una diminuzione dei movimenti attivi fetali e una variabilita'del ritmo cardiaco fetale. E' stato segnalato che i neonati esposti alle benzodiazepine durante la fine del terzo trimestre di gravidanza oil travaglio mostrano la sindrome "floppy infant" e/o i sintomi di astinenza pertanto devono essere attentamente monitorati. Se Alprazig e'somministrato durante l'ultimo periodo di gravidanza il neonato puo'presentare ipotonia assiale e difficolta' nella suzione con conseguente ridotto aumento di peso. Questi segni sono reversibili, possono durare da una a tre settimane. La durata e' correlata all'emivita del medicinale. Dosi elevate, durante l'ultimo periodo della gravidanza, possono causare effetti nel neonato quali depressione respiratoria, apnea eipotermia. Inoltre, i nati da madri che hanno assunto cronicamente benzodiazepine durante le fasi avanzate della gravidanza, possono sviluppare dipendenza fisica e possono presentare un certo rischio di sviluppare i sintomi da astinenza neonatale, quali ipereccitabilita', agitazione e tremore anche dopo alcuni giorni dalla nascita. In caso di somministrazione durante la gravidanza o di sopraggiunta gravidanza si raccomanda di informare la paziente dei rischi sopra descritti. Allattamento: alprazolam viene escreto nel latte materno a basse concentrazioni. L'uso di alprazolam e' controindicato durante l'allattamento, se Alprazig deve essere somministrato e' opportuno interrompere l'allattamento con latte materno (vedere paragrafo 4.3). Sebbene glicole propilenico, presente nella formulazione in gocce, non ha mostrato effetti tossici sulla riproduzione e lo sviluppo in animali o umani, puo' raggiungere il feto ed e' stato ritrovato nel latte materno. Come conseguenza,la somministrazione di glicole propilenico a pazienti in gravidanza oin allattamento deve essere considerata caso per caso (vedere paragrafo 4.4).
INDICAZIONI
Trattamento sintomatico a breve termine dell'ansia negli adulti. Le benzodiazepine sono indicate soltanto quando il disturbo e' grave, disabilitante e sottopone il soggetto a grave disagio.
INTERAZIONI
Alcool: l'assunzione concomitante con alcool va evitata. L'effetto sedativo puo' essere aumentato quando il medicinale e' assunto congiuntamente ad alcool. Cio' influenza negativamente la capacita' di guidare edi usare macchinari (vedere paragrafo 4.7). Associazione con i medicinali che deprimono il SNC: l'effetto depressivo centrale puo' essere accresciuto nel caso di uso concomitante con antipsicotici (neurolettici), ansiolitici/sedativi, alcuni agenti antidepressivi, oppioidi, anticonvulsivanti, antistaminici H1 sedativi, ipnotici, narcotici analgesici, anestetici. Oppioidi: l'uso concomitante di medicinali sedativi quali le benzodiazepine o farmaci correlati, come Alprazig con oppioidiaumenta il rischio di sedazione, depressione respiratoria, coma e morte a causa dell'effetto additivo di depressione sul SNC. Il dosaggio ela durata dell'uso concomitante devono essere limitati (vedere paragrafo 4.4). Nel caso di narcotici analgesici puo' verificarsi un aumentodell'effetto euforizzante del narcotico e un aumento della dipendenzapsichica. Inibitori di enzimi epatici (specialmente citocromo P450) possono aumentare l'attivita' delle benzodiazepine; anche la loro glucuronoconiugazione puo' essere influenzata da altri farmaci. L'assunzioneconcomitante di alprazolam con potenti inibitori di CYP3A4, quali antifungini azolici (ketoconazolo, itraconazolo, posaconazolo, voriconazolo), inibitori delle proteasi o alcuni macrolidi (eritromicina, claritromicina, telitromicina) deve essere effettuata con cautela e deve essere considerata una sostanziale riduzione della dose. Agenti antimicotici azolici (per es. ketoconazolo e itraconazolo) sono potenti inibitori del CYP3A ed hanno mostrato in vivo la capacita' di aumentare le concentrazioni di alprazolam rispettivamente di 3,98 volte e 2,70 volte.La somministrazione concomitante di alprazolam con questi due farmacinon e' raccomandata. Similmente, altri agenti antimicotici di tipo azolico devono essere considerati potenti inibitori del CYP3A. Si raccomanda cautela e possibilmente riduzione del dosaggio di Alprazig in caso di assunzione in concomitanza con nefazodone, fluvoxamina e cimetidina, in considerazione delle interazioni farmacocinetiche con tali agenti (inibitori del citocromo P4503A4). Si raccomanda particolare cautela in caso di associazione concomitante con fluoxetina, destropropossifene, contraccettivi orali, sertralina, diltiazem o antibiotici macrolidi, come eritromicina e troleandomicina (inibitori del citocromo P4503A4). Le interazioni tra gli inibitori della proteasi HIV (per es. ritonavir) e alprazolam sono complesse e tempo dipendenti. Basse dosi di ritonavir causano una riduzione della clearance di alprazolam, prolungano la sua emivita di eliminazione e aumentano gli effetti clinici. Tuttavia, a seguito di una prolungata esposizione al ritonavir, l'induzione del CYP3A compensa questa inibizione. Questa interazione richiede un aggiustamento della dose o un'interruzione del trattamento con Alprazig. Digossina: durante la somministrazione concomitante di digossinae di alprazolam ad un dosaggio di 1 mg/die, e' stato osservato un aumento dei livelli plasmatici di digossina, in particolar modo nei pazienti anziani (> 65 anni di eta'). Pertanto, i pazienti che assumono contemporaneamente alprazolam e digossina devono essere sottoposti ad attento monitoraggio per la possibilita' di comparsa di segni e sintomi relativi alla tossicita' da digossina. Carbamazepina: la carbamazepina e' un induttore del citocromo P-450 3A4, pertanto l'attivita' di Alprazig puo' essere ridotta in caso di trattamento concomitante. Miorilassanti: e' prevedibile un aumento degli effetti miorilassanti, in particolar modo all'inizio del trattamento con alprazolam. Imipramina e desipramina: e' stato riferito che la concomitante somministrazione di alprazolam (a dosi fino a 4 mg/die) con imipramina e desipramina ha provocato un aumento rispettivamente del 31% e del 20% dei livelli plasmatici allo steady state di queste sostanze. La clearance dell'alprazolam edi altre benzodiazepine puo' essere diminuita dalla somministrazioneconcomitante di cimetidina o antibiotici macrolidi. Non e' noto se tali variazioni nelle concentrazioni plasmatiche sono clinicamente rilevanti. Warfarin: non e' stato possibile determinare se c'e' un effetto sulla cinetica della protrombina e sui livelli plasmatici di Warfarin.Hypericum perforatum (Erba di San Giovanni): l'uso a lungo termine dell'Erba di San Giovanni, induttore del citocromo P-450 3A4, puo' diminuire l'efficacia clinica di Alprazig. Quando la terapia con l'Erba di San Giovanni viene interrotta improvvisamente, possono manifestarsi sintomi da sovradosaggio di Alprazig. Clozapina: vi e' un aumento del rischio di arresto respiratorio e/o cardiaco. Non sono state rilevate interazioni con propranololo e disulfiram. Sostanze che possono indurre il CYP3A4 (es. rifampicina, fenitoina), possono ridurre l'effetto di Alprazig.
POSOLOGIA
Alprazig deve essere usato alla minima dose efficace ed il trattamentodeve essere il piu' breve possibile. Posologia: la dose iniziale raccomandata e' 0,25 - 0,50 mg 3 volte al giorno. 10 gocce corrispondono a0,25 mg di alprazolam. Qualora fosse necessario un dosaggio piu' elevato le dosi vanno aumentate gradualmente per evitare rischi di effettiindesiderati, fino ad un massimo di 4 mg al giorno in somministrazioni suddivise. Non superare la dose massima raccomandata. Il dosaggio deve essere individuato attentamente ed il trattamento deve iniziare conla dose efficace piu' bassa. La dose ottimale di Alprazig va individualizzata a seconda della gravita' dei sintomi e della risposta soggettiva del paziente. I soggetti che in passato non sono stati trattati con ansiolitici, sedativi, antidepressivi, ipnotici e che non sono alcolisti cronici richiedono dosaggi minori. Si raccomanda di aumentare prima la dose serale e successivamente quella diurna. Interruzione del trattamento: la somministrazione deve essere sospesa gradualmente. Si raccomanda di ridurre il dosaggio giornaliero di non piu' di 0,5 mg ogni3 giorni. Alcuni pazienti possono richiedere una riduzione piu' graduale (vedere paragrafo 4.4). Popolazioni speciali: nei pazienti anziani, con epatopatia grave e/o con funzione renale alterata o debilitati si raccomanda di iniziare con 0,25 mg 2-3 volte al giorno e di aumentare il dosaggio soltanto se necessario e se tollerato (vedere paragrafo4.4). Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia di alprazolamnei bambini e negli adolescenti non sono state stabilite. Durata di trattamento: il trattamento deve essere di breve durata e per un massimo di 2 - 4 settimane. Un trattamento prolungato non e' raccomandato. In alcuni casi puo' essere necessario un prolungamento del trattamento,per cui si raccomanda di rivalutare le condizioni del paziente. Il paziente deve essere rivalutato regolarmente e la necessita' di un trattamento continuato deve essere valutata attentamente, particolarmente se il paziente e' senza sintomi. Modo di somministrazione: uso orale. La dose serale deve essere assunta prima di coricarsi.
PRINCIPI ATTIVI
Alprazig 0,25 mg compresse. 1 compressa contiene il principio attivo:alprazolam 0,25 mg. Eccipiente con effetti noti: lattosio monoidrato.Alprazig 0,50 mg compresse. 1 compressa contiene il principio attivo:alprazolam 0,50 mg. Eccipiente con effetti noti: lattosio monoidrato.Alprazig 1 mg compresse. 1 compressa contiene il principio attivo: alprazolam 1 mg. Eccipiente con effetti noti: lattosio monoidrato. Alprazig 0,75 mg/ml gocce orali, soluzione. 100 ml di soluzione contengono il principio attivo: alprazolam 75 mg. Eccipienti con effetti noti: etanolo, glicole propilenico, alcool benzilico. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

  • Ritiro in Farmacia Spedizione Gratuita
  • Consegna a Domicilio è prevista una Spesa di € 2,43
    COSTI:
    0-3km standard €2,43
    3-4 km standard + €1,22
    4-5 km standard + €1,83
    5-6 km standard + €2,44
    6-7 km standard + €3,05
    7-8 km standard + €3,66
    8-9 km standard + €4,88
    9-10 km standard + €6,10

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