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ADOPORT*30CPS 0,5MG

ADOPORT*30CPS 0,5MG

SANDOZ SpA
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AVVERTENZE
Sono stati osservati errori di terapia, tra i quali la sostituzione involontaria o non intenzionale o effettuata senza supervisione delle formulazioni a rilascio immediato o prolungato di tacrolimus. Questo hadeterminato l'insorgenza di gravi reazioni avverse, incluso il rigettodel trapianto, o di altri effetti indesiderati che possono essere laconseguenza di una sotto- o sovraesposizione a tacrolimus. I pazientidevono essere mantenuti in terapia con una sola formulazione di tacrolimus con il corrispondente regime posologico giornaliero; eventuali cambi della formulazione o della posologia devono essere effettuati solosotto l'attenta supervisione di uno specialista in trapianti (vederei paragrafi 4.2 e 4.8). Durante il periodo iniziale post-trapianto deve essere effettuato il monitoraggio di routine dei seguenti parametri:pressione arteriosa, ECG, controllo neurologico e oculistico, glicemia a digiuno, elettroliti (in particolare potassio), test di funzionalita' epatica e renale, parametri ematologici, parametri della coagulazione e determinazioni delle proteine plasmatiche. Se si osservano variazioni clinicamente significative devono essere prese in considerazioneopportune modifiche al regime immunosoppressivo. Sostanze con potenzialita' di interazione: in considerazione della potenzialita' di interazioni farmacologiche che determinano reazioni avverse gravi, compresirigetto o tossicita', gli inibitori o gli induttori del CYP3A4 devonoessere co-somministrati con tacrolimus solo previa consultazione con uno specialista in trapianti (vedere paragrafo 4.5). Inibitori del CYP3A4: l'uso concomitante con inibitori del CYP3A4 puo' aumentare le concentrazioni ematiche di tacrolimus, con conseguente possibilita' di reazioni avverse gravi, tra cui nefrotossicita', neurotossicita' e prolungamento dell'intervallo QT. Si raccomanda di evitare l'uso concomitante di forti inibitori del CYP3A4 (quali ritonavir, cobicistat, ketoconazolo, itraconazolo, posaconazolo, voriconazolo, telitromicina, claritromicina o josamicina) con tacrolimus. Se l.'uso e' inevitabile, le concentrazioni ematiche di tacrolimus devono essere monitorate frequentemente, a partire dai primi giorni di co- somministrazione, sotto la supervisione di uno specialista in trapianti, per aggiustare la dose di tacrolimus se appropriato al fine di mantenere un'esposizione costantea tacrolimus. Devono essere inoltre monitorati attentamente la funzionalita' renale, l'ECG incluso l'intervallo QT e le condizioni clinichedel paziente. L'aggiustamento della dose deve essere basato sulla singola situazione di ciascun paziente. Potrebbe rendersi necessaria una diminuzione immediata della dose all'inizio del trattamento (vedere paragrafo 4.5). Analogamente, l'interruzione di inibitori del CYP3A4 puo'influire sulla velocita' del metabolismo di tacrolimus, con conseguenti concentrazioni ematiche subterapeutiche di tacrolimus, e pertanto richiede un attento monitoraggio e la supervisione di uno specialista in trapianti. Induttori del CYP3A4: l'uso concomitante con induttori del CYP3A4 puo' diminuire le concentrazioni ematiche di tacrolimus, aumentando potenzialmente il rischio di rigetto del trapianto. Si raccomanda di evitare l'uso concomitante di forti induttori del CYP3A4 (qualirifampicina, fenitoina, carbamazepina), con tacrolimus. Se l'uso e' inevitabile, le concentrazioni ematiche di tacrolimus devono essere monitorate frequentemente, a partire dai primi giorni di co- somministrazione, sotto la supervisione di uno specialista in trapianti, per aggiustare la dose di tacrolimus se appropriato al fine di mantenere un'esposizione costante a tacrolimus. Deve essere inoltre monitorata attentamente la funzionalita' dell'organo trapiantato (vedere paragrafo 4.5).Analogamente, l'interruzione di induttori del CYP3A4 puo' influire sulla velocita' del metabolismo di tacrolimus, con conseguenti concentrazioni ematiche sovraterapeutiche di tacrolimus, e pertanto richiede unattento monitoraggio e la supervisione di uno specialista in trapianti. Glicoproteina-P: si deve usare cautela quando tacrolimus e' somministrato in concomitanza con farmaci che inibiscono la glicoproteina-P, in quanto puo' verificarsi un aumento dei livelli di tacrolimus. I livelli di tacrolimus nel sangue intero e le condizioni cliniche del paziente devono essere monitorati attentamente. Potrebbe rendersi necessario un aggiustamento della dose di tacrolimus (vedere paragrafo 4.5). Preparazioni di origine vegetale: durante la terapia con il tacrolimus l'assunzione di preparati erboristici che contengano erba di San Giovanni (Hypericum perforatum) o di altri preparati erboristici deve essereevitata, a causa del rischio di interazioni che possono provocare ladiminuzione delle concentrazioni plasmatiche di tacrolimus e ridurre il suo effetto clinico, o un aumento delle concentrazioni ematiche di tacrolimus e rischio di tossicita' di tacrolimus (vedere il paragrafo 4.5). Altre interazioni: la somministrazione concomitante di ciclosporina e tacrolimus deve essere evitata ed e' necessario porre particolareattenzione quando tacrolimus e' somministrato a pazienti che hanno ricevuto ciclosporina in precedenza (vedere i paragrafi 4.2 e 4.5). Devono essere evitati l'assunzione di elevate quantita' di potassio o la somministrazione di diuretici risparmiatori di potassio (vedere paragrafo 4.5). La combinazione di tacrolimus con alcuni medicinali noti peravere effetti nefrotossici o neurotossici puo' incrementare il rischioche si verifichino questi effetti (vedere paragrafo 4.5). Vaccinazione: i medicinali immunosoppressori possono modificare la risposta allevaccinazioni, e la vaccinazione effettuata nel corso del trattamento con tacrolimus puo' essere meno efficace. Deve essere evitato l'uso divaccini vivi attenuati. Nefrotossicita': tacrolimus puo' causare compromissione della funzionalita' renale nei pazienti post-trapianto. I pazienti con funzionalita' renale compromessa devono essere monitorati attentamente perche' puo' rendersi necessaria una riduzione della dosedi tacrolimus. Il rischio di nefrotossicita' puo' aumentare quando tacrolimus e' somministrato in concomitanza con farmaci associati a nefrotossicita' (vedere paragrafo 4.5). L'uso concomitante di tacrolimus con farmaci noti per avere effetti nefrotossici deve essere evitato. Quando la co-somministrazione non puo' essere evitata, il livello ematicodi valle di tacrolimus e la funzionalita' renale devono essere monitorati attentamente e la riduzione della dose deve essere presa in considerazione in caso di nefrotossicita'. Disordini gastrointestinali: inpazienti trattati con tacrolimus e' stata riportata perforazione gastrointestinale.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Inibitori della calcineurina.
CONSERVAZIONE
Non conservare a temperatura superiore ai 30 gradi C. Conservare nellaconfezione originale per proteggere il medicinale dall'umidita'.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' al tacrolimus o ad altri macrolidi; ipersensibilita'a uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
DENOMINAZIONE
ADOPORT CAPSULE RIGIDE
ECCIPIENTI
Contenuto della capsula: ipromellosa (E464), lattosio monoidrato, croscarmellosa sodica (E468), magnesio stearato (E572). Capsula di gelatina rigida. 0,5 mg: gelatina, titanio diossido (E171), sodio laurilsolfato, sorbitan laurato, ossido di ferro giallo (E172). 0,75 mg: gelatina, titanio diossido (E171), ossido di ferro giallo (E172), FD&C Blu 1 (E133), gommalacca (E904), propilene glicole (E1520), idrossido di potassio (E525), ossido di ferro nero (E172). 1 mg: gelatina, titanio diossido (E171), sodio laurilsolfato, sorbitan laurato, ossido di ferro giallo (E172), ossido di ferro rosso (E172), ossido di ferro nero (E172). 2 mg: gelatina, titanio diossido (E171), ossido di ferro giallo (E172), ossido di ferro rosso (E172), FD&C Blu 1 (E133), gommalacca (E904), propilene glicole (E1520), idrossido di potassio (E525), ossido di ferro nero (E172). 5 mg: gelatina, titanio diossido (E171), sodio laurilsolfato, sorbitan laurato, ossido di ferro rosso (E172).
EFFETTI INDESIDERATI
Il profilo delle reazioni avverse associate all'impiego di agenti immunosoppressori e' spesso difficile da stabilire, a causa della patologia di base e dell'uso concomitante di molteplici medicinali. Molte delle reazioni avverse al medicinale riportate di seguito sono reversibilie/o rispondono a una riduzione della dose. Rispetto all'uso per via endovenosa, la somministrazione orale sembra essere associata a una minore incidenza di effetti indesiderati. Elenco degli eventi avversi. Lereazioni avverse al medicinale sono riportate di seguito, in ordine decrescente di frequenza: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, <1/10); non comune (>=1/1000, <1/100); raro (>=1/10.000, <1/1000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non puo' essere definita sullabase dei dati disponibili). Infezioni e infestazioni: come per altri potenti agenti immunosoppressivi, i pazienti in trattamento con tacrolimus presentano spesso un rischio maggiore di infezioni (virali, batteriche, fungine, protozoiche). Il decorso di eventuali malattie infettive preesistenti puo' risultare aggravato. Le infezioni possono verificarsi sia in forma generalizzata sia in forma localizzata. Nei pazientitrattati con immunosoppressori, compreso tacrolimus, sono stati segnalati casi di infezione da CMV, di nefropatia associata al virus BK e dileucoencefalopatia multifocale progressiva (PML) associata al virus JC. Tumori benigni, maligni e non specificati (polipi e cisti compresi): i pazienti trattati con terapie immunosoppressive sono a maggior rischio di sviluppare neoplasie maligne. In associazione al trattamento con tacrolimus sono stati segnalati tumori benigni e maligni, compresipatologie linfoproliferative associate a infezioni da EBV, tumori cutanei e sarcoma di Kaposi. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: anemia, leucopenia, trombocitopenia, leucocitosi, anomalie nelle analisi dei globuli rossi; non comune: coagulopatie, anomalie nelle analisi di coagulazione e sanguinamento, pancitopenia, neutropenia, microangiopatia trombotica; raro: porpora trombotica trombocitopenica, ipoprotrombinemia; non nota: aplasia pura dei globuli rossi, agranulocitosi, anemia emolitica, neutropenia febbrile. Disturbi del sistema immunitario: nei pazienti in terapia con tacrolimus sono state osservate reazioni allergiche e anafilattoidi (vedere il paragrafo 4.4). Patologie endocrine. Raro: irsutismo. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comune: condizioni iperglicemiche, diabete mellito, iperpotassiemia; comune: ipomagnesemia, ipofosfatemia, ipopotassiemia, ipocalcemia, iponatriemia, sovraccarico di fluidi, iperuricemia, diminuzione dell'appetito, acidosi metabolica, iperlipidemia, ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia, altre alterazioni degli elettroliti; non comune: disidratazione, ipoproteinemia, iperfosfatemia, ipoglicemia. Disturbi psichiatrici. Molto comune: insonnia; comune: ansia, confusione e disorientamento, depressione, umore depresso, alterazioni e disturbi dell'umore, incubi, allucinazioni, disturbi mentali; non comune: disturbi psicotici. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: tremore, cefalea;comune: convulsioni, alterazioni dello stato di coscienza, parestesiae disestesia, neuropatie periferiche, capogiri, disturbo della scrittura, disturbi del sistema nervoso; non comune: coma, emorragie nel sistema nervoso centrale e accidenti cerebrovascolari, paralisi e paresi,encefalopatia, alterazioni del linguaggio e dell'espressione, amnesia; raro: ipertonia; molto raro: miastenia; non nota: sindrome da encefalopatia posteriore reversibile (PRES). Patologie dell'occhio. Comune:visione offuscata, fotofobia, disturbi dell'occhio; non comune: cataratta; raro: cecita'; non nota: neuropatia ottica. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Comune: tinnito; non comune: ipoacusia; raro: sordita' neurosensoriale; molto raro: udito compromesso. Patologie cardiache. Comune: ischemia dell'arteria coronaria, tachicardia; non comune:aritmie ventricolari e arresto cardiaco, insufficienza cardiaca, cardiomiopatie, ipertrofia ventricolare, aritmie sopraventricolari, palpitazioni; raro: versamento pericardico; molto raro: torsioni di Punta. Patologie vascolari. Molto comune: ipertensione; comune: emorragia, eventi tromboembolici e ischemici, disturbi vascolari periferici, disturbiipotensivi vascolari; non comune: infarto, trombosi venosa profonda dell'arto, shock. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: dispnea, disturbi del parenchima polmonare, versamento pleurico,faringite, tosse, congestione nasale e infiammazioni; non comune: insufficienza respiratoria, disturbi delle vie respiratorie, asma; raro:sindrome da sofferenza respiratoria acuta. Patologie gastrointestinali. Molto comune: diarrea, nausea; comune: infiammazioni del tratto gastrointestinale, ulcerazione e perforazione del tratto gastrointestinale, emorragie gastrointestinali, stomatite e ulcerazione, ascite, vomito, dolori gastrointestinali e addominali, segni e sintomi di dispepsia,costipazione, flatulenza, gonfiore e distensione, feci molli, segni esintomi gastrointestinali; non comune: ileo paralitico, pancreatite acuta e cronica, malattia da reflusso gastroesofageo, compromissione dello svuotamento gastrico; raro: subileo, pseudocisti pancreatica. Patologie epatobiliari. Comune: colestasi e ittero, danno epatocellulare ed epatite, colangite; raro: trombosi dell'arteria epatica, malattia veno-occlusiva epatica; molto raro: insufficienza epatica, stenosi del condotto biliare. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: prurito, eruzione cutanea, alopecia, acne, aumento della sudorazione; non comune: dermatite, fotosensibilita'; raro: necrolisi epidermica tossica (sindrome di Lyell); molto raro: sindrome di Stevens-Johnson. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: artralgia, spasmi muscolari, dolore alle estremita', dolore alla schiena; non comune: disturbi delle articolazioni; raro: diminuzionedella mobilita'. Patologie renali e urinarie. Molto comune: compromissione renale; comune: insufficienza renale, insufficienza renale acuta, oliguria, necrosi tubulo-renale, nefropatia tossica, alterazioni urinarie, sintomi uretrali e vescicali; non comune: anuria, sindrome emolitico-uremica; molto raro: nefropatia, cistite emorragica. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: dismenorrea esanguinamento uterino.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza: i dati raccolti nelle donne dimostrano che tacrolimus attraversa la placenta. Esiste un rischio di iperkalemia nel neonato (ad esempio incidenza nei neonati del 7,2%, ovvero 8 su 111) che tende a normalizzarsi spontaneamente. La terapia con tacrolimus nelle donne in gravidanza puo' essere considerata se non esistono alternative piu' sicure, e se il beneficio percepito giustifica il rischio potenziale peril feto. Nell'eventualita' di esposizione in utero, si raccomanda il monitoraggio del neonato per controllare l'esordio dei potenzialieventiavversi di tacrolimus (in particolare, gli effetti renali). Risultatidi uno studio non interventistico sulla sicurezza post-autorizzazione[EUPAS37025]: in uno studio post-autorizzativo sulla sicurezza sono state analizzate 2 905 gravidanze incluse nel registro TransplantPregnancy Registry International (TPRI, Registro internazionale di trapiantiin gravidanza) per valutare gli esiti della gravidanza in donnetrattate con tacrolimus (383 gravidanze riportate prospetticamente, in particolare 247 pazienti con trapianto di rene e 136 pazienti con trapiantodi fegato) e in donne trattate con altri immunosoppressori. Sulla base di dati limitati (289 gravidanze riportate prospetticamente con esposizione a tacrolimus nel primo trimestre), i risultati dello studio non hanno indicato un maggior rischio di malformazioni importanti. Tra le donne trattate con tacrolimus rispetto a quelle trattate conimmunosoppressori alternativi si e' osservata una prevalenza piu' elevata di aborto spontaneo. Tra le pazienti riceventi un trapianto di rene si e'osservata anche una prevalenza piu' elevata di pre-eclampsia nelle donne che sono state trattate con tacrolimus. Tuttavia, nel complesso, leevidenze per trarre conclusioni sul rischio di questo tipo diesiti erano insufficienti. Tra le pazienti riceventi un trapianto direne e untrapianto di fegato esposte a tacrolimus, il 45%-55% dei nati vivi eraprematuro, con un 75%-85% avente un peso alla nascita nellanorma perl'eta' gestazionale. Risultati analoghi sono stati osservati per altriimmunosoppressori, sebbene le conclusioni siano state ostacolate da evidenze limitate. Nei ratti e nei conigli, a dosi che avevano dimostrato tossicita' materna (vedere il paragrafo 5.3), tacrolimus ha causatotossicita' embrio-fetale. Allattamento: i dati relativi all'uomo indicano che tacrolimus viene escreto nel latte materno. Poiche' non si possono escludere effetti dannosi sul neonato, le madri in terapia con tacrolimus non devono allattare al seno. Fertilita': e' stato osservatonei ratti un effetto negativo di tacrolimus sulla fertilita' maschile, sotto forma di riduzione della conta spermatica e della motilita' (vedere paragrafo 5.3).
INDICAZIONI
Profilassi del rigetto da trapianto nei pazienti che ricevono trapianto allogenico di fegato, rene o cuore; Trattamento del rigetto allogenico resistente al trattamento con altri medicinali immunosoppressori.
INTERAZIONI
Interazioni metaboliche: la percentuale di tacrolimus disponibile a livello sistemico viene metabolizzata dal sistema epatico del CYP3A4. Esistono inoltre prove di un metabolismo gastrointestinale da parte delCYP3A4 nelle pareti intestinali. L'uso concomitante di medicinali o diprodotti erboristici notoriamente in grado di inibire o indurre il CYP3A4 puo' influire sul metabolismo di tacrolimus e aumentarne o diminuirne quindi i livelli ematici. Analogamente, l'interruzione di tali prodotti o di rimedi di origine vegetale puo' influire sulla velocita' del metabolismo di tacrolimus e di conseguenza sulle concentrazioni ematiche di tacrolimus. Studi di farmacocinetica hanno indicato che l'aumento nelle concentrazioni ematiche di tacrolimus quando co- somministrato con inibitori del CYP3A4 e' principalmente il risultato dell'aumento nella biodisponibilita' orale di tacrolimus dovuto all'inibizione del metabolismo gastrointestinale. L'effetto sulla clearance epatica e'meno pronunciato. Si raccomanda fortemente di monitorare attentamentei livelli ematici di tacrolimus sotto la supervisione di uno specialista in trapianti, cosi' come di monitorare la funzionalita' dell'organo trapiantato, il prolungamento dell'intervallo QT (mediante ECG), lafunzionalita' renale e altri effetti indesiderati, inclusa la neurotossicita', ogni qualvolta vengano utilizzate in concomitanza sostanze ingrado di alterare il metabolismo del CYP3A4 e di interrompere o aggiustare la dose di tacrolimus in modo opportuno, al fine di mantenere un'esposizione simile (vedere i paragrafi 4.2 e 4.4). Analogamente, i pazienti devono essere monitorati attentamente quando tacrolimus e' usato in concomitanza con piu' sostanze che influiscono sul CYP3A4 perche'gli effetti sull'esposizione a tacrolimus potrebbero essere potenziati o contrastati. I medicinali che hanno effetti su tacrolimus sono riportati nell'elenco che segue. Gli esempi di interazioni farmacologichenon sono esaustivi o onnicomprensivi, pertanto si deve consultare ladocumentazione relativa a ciascun farmaco co-somministrato con tacrolimus per informazioni relative alla via di metabolismo, alle vie di interazione, ai rischi potenziali e alle azioni specifiche da intraprendere in caso di co-somministrazione. Medicinali che hanno effetti su tacrolimus. Pompelmo o succo di pompelmo. Raccomandazioni relative alla co-somministrazione: puo' aumentare le concentrazioni di valle di tacrolimus nel sangue intero e il rischio di reazioni avverse gravi (ad es.Neurotossicita', prolungamento dell'intervallo qt) [vedere paragrafo4.4]. Raccomandazioni relative alla co-somministrazione: evitare pompelmo o succo di pompelmo. Ciclosporina. Raccomandazioni relative alla co- somministrazione: puo' aumentare le concentrazioni di valle di tacrolimus nel sangue intero. Inoltre, si possono verificare effetti nefrotossici sinergici/additivi. Raccomandazioni relative alla co- somministrazione: deve essere evitato l'uso contemporaneo di ciclosporina e tacrolimus [vedere paragrafo 4.4]. Prodotti noti per avere effetti nefrotossici o neurotossici: aminoglicosidi, inibitori della girasi, vancomicina, sulfametoxazolo + trimetoprim, FANS, ganciclovir, aciclovir, amfotericina b, ibuprofene, cidofovir, foscarnet. Raccomandazioni relative alla co-somministrazione: possono intensificare gli effetti nefrotossici o neurotossici di tacrolimus. Raccomandazioni relative alla co-somministrazione: l'uso concomitante di tacrolimus con farmaci noti per avere effetti nefrotossici deve essere evitato. Quando la co- somministrazione non puo' essere evitata, monitorare la funzionalita' renalee altri effetti indesiderati e, se necessario, aggiustare la dose ditacrolimus. Forti inibitori del CYP3A4: i farmaci antifungini (ad es.Ketoconazolo, itraconazolo, posaconazolo, voriconazolo), gli antibiotici macrolidi (ad es. Telitromicina, troleandomicina, claritromicina, josamicina), gli inibitori della proteasi dell'hiv (ad es. Ritonavir, nelfinavir, saquinavir), gli inibitori della proteasi dell'HCV (ad es.Telaprevir, boceprevir e la combinazione di ombitasvir e paritaprevircon ritonavir, quando utilizzata con e senza dasabuvir), nefazodone, il potenziatore farmacocinetico cobicistat e gli inibitori della chinasi idelalisib, ceritinib. Sono state osservate forti interazioni anchecon l'antibiotico macrolide eritromicina. Raccomandazioni relative alla co-somministrazione: possono aumentare le concentrazioni di valle ditacrolimus nel sangue intero e il rischio di reazioni avverse gravi (ad es. Nefrotossicita', neurotossicita', prolungamento dell'intervalloqt), per cui e' richiesto un attento monitoraggio [vedere paragrafo 4.4]. Possono verificarsi aumenti rapidi e improvvisi delle concentrazioni di tacrolimus, gia' entro 1-3 giorni dopo la co-somministrazione,nonostante la riduzione immediata della dose di tacrolimus. Complessivamente, l'esposizione a tacrolimus puo' aumentare di >5 volte. Quandosono co-somministrate combinazioni di ritonavir, l'esposizione a tacrolimus puo' aumentare di >50 volte. Nella quasi totalita' dei pazientipotrebbe rendersi necessaria una riduzione della dose di tacrolimus epotrebbe essere inoltre necessaria l'interruzione temporanea di tacrolimus. L'effetto sulle concentrazioni ematiche di tacrolimus puo' permanere per diversi giorni dopo la fine della co-somministrazione. Raccomandazioni relative alla co-somministrazione: si raccomanda di evitarel'uso concomitante. Se la co- somministrazione di un forte inibitore del CYP3A4 e' inevitabile, considerare l'omissione della dose di tacrolimus il giorno in cui viene iniziato il forte inibitore del CYP3A4. Riprendere la somministrazione di tacrolimus il giorno successivo utilizzando una dose ridotta in base alle concentrazioni ematiche di tacrolimus. Le variazioni della dose e/o della frequenza di somministrazionedi tacrolimus devono essere personalizzate e aggiustate al bisogno inbase alle concentrazioni di valle di tacrolimus, che devono essere valutate all'inizio del trattamento, monitorate frequentemente durante l'intero trattamento (a partire dai primi giorni) e rivalutate durante edopo la fine del trattamento con l'inibitore del CYP3A4. Al termine,la dose e la frequenza di somministrazione appropriate di tacrolimus devono essere guidate dalle concentrazioni ematiche di tacrolimus. Monitorare attentamente la funzionalita' renale, l'ecg per il prolungamento dell'intervallo qt e altri effetti indesiderati.
POSOLOGIA
La terapia con il tacrolimus richiede un attento monitoraggio da partedi personale adeguatamente qualificato ed equipaggiato. La prescrizione del medicinale e le modifiche della terapia immunosoppressiva devono essere effettuate soltanto da medici esperti nella terapia immunosoppressiva e nella gestione dei pazienti sottoposti a trapianto. Il passaggio accidentale, involontario o effettuato senza supervisione delleformulazioni a rilascio immediato o prolungato del tacrolimus non e' sicuro. Questo puo' provocare un rigetto del trapianto o un aumento dell'incidenza di effetti indesiderati, inclusa la sotto- o sovra-immunosoppressione, a causa delle differenze clinicamente rilevanti nell'esposizione sistemica al tacrolimus. I pazienti devono essere mantenuti suuna singola formulazione del tacrolimus con il corrispondente regimeposologico quotidiano; eventuali alterazioni della formulazione o della posologia devono essere effettuate solo sotto l'attenta supervisionedi uno specialista in trapianti (vedere i paragrafi 4.4 e 4.8). In seguito alla conversione verso una qualsiasi formulazione alternativa, deve essere eseguito il monitoraggio terapeutico del medicinale e devono essere effettuati opportuni aggiustamenti della dose, al fine di garantire il mantenimento dell'esposizione sistemica al tacrolimus. Al fine di consentire adeguati aggiustamenti del dosaggio, sono disponibilidosaggi addizionali da 0,75 mg e 2 mg di Adoport. Considerazioni generali: i dosaggi iniziali raccomandati descritti di seguito sono da intendersi solo come linee guida generali. Il dosaggio di tacrolimus deveessere basato principalmente sulle valutazioni cliniche del rigetto edella tollerabilita' di ogni singolo paziente, con l'ausilio del monitoraggio del livello ematico (per le concentrazioni ematiche di valleraccomandate come target, vedere oltre). Se sono evidenti segni clinici di rigetto, deve essere presa in considerazione una variazione del regime di immunosoppressione. Il tacrolimus puo' essere somministrato per via endovenosa o per via orale. In genere la somministrazione puo'iniziare per via orale, se necessario mediante la sospensione in acquadel contenuto delle capsule, per mezzo di intubazione nasogastrica. Nella fase iniziale del periodo post-operatorio tacrolimus viene normalmente somministrato in associazione con altri medicinali immunosoppressivi. La dose del tacrolimus puo' variare a seconda del regime immunosoppressivo prescelto. Modo di somministrazione: si raccomanda di somministrare la dose orale quotidiana in due dosi separate (per esempio almattino e alla sera). Le capsule devono essere assunte immediatamentedopo la rimozione dal blister. I pazienti devono essere avvertiti dinon ingerire l'essiccante. Le capsule devono essere deglutite con delliquido (preferibilmente acqua). Per ottenere l'assorbimento massimo,in genere le capsule devono essere assunte a stomaco vuoto, o almeno 1prima oppure 2-3 ore dopo un pasto (vedere il paragrafo 5.2). Duratadella terapia: per impedire il rigetto dell'organo trapiantato, si deve mantenere lo stato di immunosoppressione; pertanto non e' possibilestabilire un limite per la durata della terapia orale. Dosaggi raccomandati. Trapianto di fegato. Profilassi del rigetto del trapianto - adulti: la terapia orale con il tacrolimus deve essere iniziata con un dosaggio pari a 0,10-0,20 mg/kg/die somministrato in due dosi separate (per esempio al mattino e alla sera). La somministrazione deve iniziarecirca 12 ore dopo il termine dell'intervento chirurgico. Se a causa delle condizioni cliniche del paziente la dose non puo' essere somministrata per via orale, deve essere istituita una terapia endovenosa con0,01-0,05 mg/kg/die, sotto forma di infusione continua per 24 ore. Profilassi del rigetto del trapianto - bambini: deve essere somministratauna dose orale iniziale di 0,30 mg/kg/die, suddivisa in due dosi separate (per esempio al mattino e alla sera). Se le condizioni cliniche del paziente impediscono la somministrazione per via orale, deve esseresomministrata una dose iniziale di 0,05 mg/kg/die per via endovenosa,sotto forma di infusione continua per 24 ore. Aggiustamenti posologici durante il periodo post-trapianto negli adulti e nei bambini: nel periodo post-trapianto le dosi del tacrolimus vengono generalmente ridotte. In alcuni casi e' possibile sospendere le terapie immunosoppressive concomitanti, adottando quindi il tacrolimus in monoterapia. I miglioramenti clinici del paziente nel periodo post-trapianto possono modificare la farmacocinetica del tacrolimus e determinare in tal modo la necessita' di ulteriori aggiustamenti posologici. Terapia antirigetto -adulti e bambini: per controllare gli episodi di rigetto sono stati utilizzati l'aumento delle dosi del tacrolimus, una terapia supplementare a base di corticosteroidi e l'introduzione di brevi cicli di trattamento con anticorpi mono-/policlonali. Se insorgono segni di tossicita' (per esempio reazioni avverse marcate - vedere il paragrafo 4.8), puo' essere necessario ridurre la dose del tacrolimus. Per la conversione a tacrolimus il trattamento deve essere cominciato con la dose oraleiniziale raccomandata per l'immunosoppressione primaria. Per informazioni sulla conversione da ciclosporina a tacrolimus, vedere piu' avanti al paragrafo "Aggiustamenti posologici in specifiche popolazioni dipazienti". Dosaggi raccomandati. Trapianto di rene. Profilassi del rigetto del trapianto - adulti: la terapia orale con il tacrolimus deve iniziare con un dosaggio pari a 0,20-0,30 mg/kg/die, somministrato in due dosi separate (per esempio al mattino e alla sera). La somministrazione deve iniziare entro 24 ore dal termine dell'intervento chirurgico. Se a causa delle condizioni cliniche del paziente la dose non puo' essere somministrata per via orale, deve essere istituita una terapia endovenosa con 0,05-0,10 mg/kg/die, sotto forma di infusione continua per 24 ore. Profilassi del rigetto del trapianto - bambini: deve esseresomministrata una dose orale iniziale di 0,30 mg/kg/die suddivisa indue dosi separate (per esempio al mattino e alla sera). Se le condizioni cliniche del paziente impediscono la somministrazione per via orale, deve essere somministrata una dose iniziale di 0,075-0,100 mg/kg/dieper via endovenosa, sotto forma di infusione continua per 24 ore. Aggiustamenti posologici durante il periodo post-trapianto negli adulti enei bambini: nel periodo post-trapianto le dosi del tacrolimus sono generalmente ridotte. In alcuni casi e' possibile sospendere le terapieimmunosoppressive concomitanti, adottando quindi una terapia doppia basata sul tacrolimus. I miglioramenti clinici del paziente nel periodopost-trapianto possono modificare la farmacocinetica del tacrolimus edeterminare in tal modo la necessita' di ulteriori aggiustamenti posologici.
PRINCIPI ATTIVI
Ogni capsula rigida contiene 0,5 mg di tacrolimus (come tacrolimus monoidrato). Eccipiente con effetto noto: ogni capsula rigida contiene 46,1 mg di lattosio (come monoidrato). Ogni capsula dura contiene 0,75 mg di tacrolimus (come tacrolimus monoidrato). Eccipiente con effetto noto: ogni capsula rigida contiene 69,1 mg di lattosio (come monoidrato). Ogni capsula dura contiene 1 mg di tacrolimus (come tacrolimus monoidrato). Eccipiente con effetto noto: ogni capsula rigida contiene 45,0 mg di lattosio (come monoidrato). Ogni capsula dura contiene 2 mg ditacrolimus (come tacrolimus monoidrato). Eccipiente con effetto noto:ogni capsula rigida contiene 90,0 mg di lattosio (come monoidrato). Ogni capsula dura contiene 5 mg di tacrolimus (come tacrolimus monoidrato). Eccipiente con effetto noto: ogni capsula rigida contiene 225,1 mg di lattosio (come monoidrato). Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere il paragrafo 6.1.

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