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ACIDO IBANDR MY*1CPR 150MG

ACIDO IBANDR MY*1CPR 150MG

MYLAN SpA
minsan: 040655019
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AVVERTENZE
Ipocalcemia. L'ipocalcemia preesistente deve essere corretta prima di iniziare la terapia con acido ibandronico. Anche gli altri disturbi del metabolismo osseo e minerale devono essere trattati efficacemente. E' importante un'adeguata assunzione di calcio e vitamina D in tutte le pazienti. Irritazione del tratto gastrointestinale. I bisfosfonati somministrati oralmente possono causare irritazioni locali della mucosa del tratto gastrointestinale superiore. A causa di questi possibili effetti irritanti e di un potenziale peggioramento di malattie concomitanti, si deve usare cautela quando l'acido ibandronico e' somministrato a pazienti con problemi in atto al tratto gastrointestinale superiore (ad esempio casi noti di esofago di Barrett, disfagia, altre patologie esofagee, gastriti, duodeniti o ulcere). Reazioni avverse come esofagiti, ulcere esofagee ed erosioni esofagee, in alcuni casi gravi e che hanno richiesto l'ospedalizzazione, raramente con sanguinamento o seguite da stenosi esofagea o perforazione, sono stati riportati in pazienti sottoposti a trattamento con bisfosfonati per via orale. Il rischio di severi eventi avversi esofagei sembra essere maggiore nelle pazienti che non rispettano le istruzioni sul dosaggio e/o che continuano a prendere bisfosfonati per via orale dopo aver sviluppato sintomi che suggeriscono un'irritazione esofagea. Le pazienti devono prestare particolare attenzione alle istruzioni per l'assunzione del medicinale ed essere in grado di seguirle scrupolosamente. I medici devono essere attenti a qualsiasi segno o sintomo indicatore di una possibile reazione esofagea, e le pazienti devono essere informate di sospendere la terapia con questo farmaco e di rivolgersi al medico qualora presentassero disfagia, odinofagia, dolore retrosternale o comparsa o peggioramento didispepsia. Pur non essendo stato osservato alcun aumento del rischio nell'ambito di studi clinici controllati, nel periodo successivo alla commercializzazione vi sono state segnalazioni di ulcere gastriche e duodenali associate all'uso orale di bisfosfonati, alcune gravi e con complicazioni. Dato che i i farmaci anti- infiammatori non steroidei e i bisfosfonati sono entrambi associati alla comparsa di irritazione gastrointestinale, si deve usare cautela durante la somministrazione contemporanea. Osteonecrosi della mandibola. L'osteonecrosi della mandibola (Osteonecrosis of the jaw, ONJ) e' stata riportata come evento molto raro negli studi clinici e nel periodo post-marketing in pazienti in trattamento con acido ibandronico per l'osteoporosi. L'inizio del trattamento o di un nuovo ciclo di trattamento deve essere rimandato in pazienti con lesioni aperte non rimarginate dei tessuti molli del cavo orale. Prima di iniziare il trattamento con questo medicinale in pazienti con fattori di rischio concomitanti, si raccomanda un esame odontoiatrico con le appropriate procedure odontoiatriche preventive ed una valutazione del beneficio-rischio individuale. Durante la valutazione del rischio individuale di sviluppare ONJ devono essere considerati i seguenti fattori di rischio: potenza del medicinale che inibisce il riassorbimento osseo (rischio piu' alto per prodotti con maggiore potenza), via di somministrazione (rischio piu' alto per somministrazioni parenterali) e dose cumulativa della terapia di riassorbimento osseo. Cancro, co-morbidita' (es.: anemia, coaugulopatie, infezioni), fumo. Terapie concomitanti: corticosteroidi, chemioterapia, inibitori dell'angiogenesi, radioterapia al collo e alla testa. Scarsa igiene orale, malattia parodontale, protesi con scarsa aderenza, anamnesi di patologie dentali, procedure dentistiche invasive (es. estrazioni dentali). Tutti i pazienti devono essere incoraggiati a mantenere una buona igiene orale, a sottoporsi a controlli dentari di routine e a segnalare immediatamente qualsiasi sintomo orale come mobilita' dentale, dolore, gonfiore o mancata rimarginazione di piaghe, oppure secrezione durante il trattamento con questo farmaco. Nel corso del trattamento, procedure dentarie invasive devono essere eseguite solo dopo un'attenta considerazione ed evitate in stretta prossimita' della somministrazione di acido ibandronico. Il programma di gestione dei pazienti che sviluppano osteonecrosi della mandibola deve essere stabilito in stretta collaborazione tra il medico curante e un dentista o un chirurgo del cavo orale competente in osteonecrosi della mandibola. Si deve prendere in considerazione l'interruzione temporanea del trattamento con questo medicinale a quando la condizione si risolve e i fattori di rischio concomitanti sono mitigati ove possibile. Osteonecrosi del canale uditivo esterno. E' stata riferita osteonecrosi del canale uditivo esterno in concomitanza con l'uso di bifosfonati, prevalentemente in associazione a terapie a lungo termine. tra i possibili fattori di rischio dell'osteonecrosi del canale uditivo esterno sono inclusi l'uso di steroidi e la chemioterapia e/o fattori di rischio locali, quali infezione o trauma. L'eventualita' di osteonecrosi del canale uditivo esterno deve essere valutata in pazienti assumono trattati con bifosfonati che presentano sintomi a carico dell'orecchio, tra cui infezioni croniche dell'orecchio. Fratture atipiche del femore. Sono state riportate fratture femorali sottotrocanteriche e della diafisi atipiche con terapie di bisfosfonati, principalmente in pazienti sottoposti a trattamento a lungo termine dell'osteoporosi. Queste fratture traverse o leggermente oblique possono verificarsi su tutta la lunghezza del femore da appena sotto il trocantere inferiore ad appena sopra la svasatura sovracondiloidea. Tali fratture si verificano a seguito di traumi minimi o senza trauma ed alcuni pazienti accusano dolori alla coscia o all'inguine, spesso associati a caratteristiche simili alle fratture da stress, settimane o mesi prima che si presentino come una frattura femorale completa. Le fratture sono spesso bilaterali; pertanto nei pazienti trattati con bisfosfonati che hanno subito una frattura della diafisi del femore deve essere esaminato il femore controlaterale. E' stata anche segnalata una guarigione limitata di queste fratture. E' consigliabile l'interruzione della terapia con bisfosfonati nei pazienti in cui si sospetti una frattura femorale atipica, in attesa della valutazione del paziente, sulla base di una stima individuale del rapporto beneficio/rischio. Durante il trattamento con bisfosfonati le pazienti devono essere informate di comunicare qualsiasi dolore alla coscia, all'anca o all'inguine ed ogni paziente che presenta tali sintomi deve essere valutata per una frattura incompleta al femore. Compromissione della funzione renale.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Prodotti medicinali per il trattamento delle malattie delle ossa, bisfosfonat.
CONSERVAZIONE
Questo prodotto medicinale non richiede particolari condizioni di conservazione.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' all'acido ibandronico o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Ipocalcemia. Anormalita' dell'esofago che possono ritardare lo svuotamento esofageo come stenosi o acalasia. Incapacita' a stare o sedere eretti per almeno 60 minuti.
DENOMINAZIONE
ACIDO IBANDRONICO MYLAN 150 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM
ECCIPIENTI
Nucleo della compressa: lattosio monoidrato, povidone, cellulosa microcristallina, crospovidone, silice colloidale anidra, magnesio stearato. Rivestimento della compressa: idrossipropilcellulosa, macrogol 3350, macrogol 400, titanio diossido (E171). Inchiostro: gomma lacca 47.5%, ossido di ferro nero, glicole propilenico.
EFFETTI INDESIDERATI
Riassunto del profilo di sicurezza. Le reazioni avverse segnalate piu' gravi sono reazione anafilattica/shock, fratture atipiche del femore, osteonecrosi mandibolare, irritazione gastrointestinale ed infiammazione oculare. Le reazioni avverse riportate piu' frequentemente sono state artralgia e sintomi simil-influenzali. Questi sintomi si manifestano di norma alla somministrazione della prima dose, sono in genere di breve durata, di lieve o moderata intensita', e di solito si risolvono proseguendo il trattamento senza dover ricorrere a misure correttive. Elenco delle reazioni avverse. Di seguito un elenco completo delle reazioni avversenote. La sicurezza del trattamento orale con 2,5 mg di acido ibandronico al giorno e' stata valutata su 1251 pazienti trattate nel corso di 4 studi clinici controllati verso placebo; la grande maggioranza di queste pazienti proveniva dallo studio principale sulle fratture di tre anni (MF 4411) In uno studio di due anni su donne in post-menopausa affette da osteoporosi (BM 16549) la sicurezza complessiva di 150 mg di acido ibandronico una volta al mese e' risultata simile a quella di 2,5 mg di acido ibandronico al giorno. La percentuale complessiva delle pazienti che hanno riportato una reazione avversa al farmaco e' stata del 22,7% e 25,0% con la somministrazione di 150 mg di acido ibandronico una volta al mese dopo uno e due anni, rispettivamente. Nella maggior parte dei casi non e' stato necessario sospendere il trattamento. Le reazioni avverse sono elencate in accordo alla classificazione sistemica organica MedDRA e alla categoria di frequenza. Le categorie di frequenza sono definite usando le seguenti convenzioni: molto comune (>1/10), comune (>= 1/100 a < 1/10), non comune (>= 1/1.000 a < 1/100), raro (>= 1/10.000 a < 1/1.000), molto raro (< 1/10.000), non noto (non puo' essere valutato dai dati disponibili). All'interno di ciascun gruppo di frequenza, le reazioni avverse sono presentate in ordine decrescente di gravita'. Reazioni avverse al farmaco verificatesi in donne in postmenopausa trattate con 150 mg al mese o 2,5 mg al giorno di acido ibandronico negli studi di fase III BM16549 e MF4411 e nell'esperienza post-marketing. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: esacerbazione dell'asma; rara: reazioni di ipersensibilita'; molto rara: reazione anafilattica/shock. Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea; non comune: capogiri. Patologie dell'occhio. Rara: infiammazione oculare. Patologie gastrointestinali. Comune: esofagite, gastrite, riflusso gastroesofageo, dispepsia, diarrea, dolori addominali, nausea; non comune: esofagiti incluse ulcera esofagea o stenosi e disfagia, vomito, flatulenza; rara: duodenite. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: eruzione cutanea; rara: angioedema, edema facciale, orticaria; molto rara: sindrome di steven johnson, eritema multiforme, dermatite bollosa. Patologie del sistema muscoloscheletrico, del tessuto connettivo e delle ossa. Comune: artralgia, mialgia, dolori muscoloscheletrici, crampi muscolari, rigidita' muscoloscheletrica; non comune: dolore alla schiena; rara: fratture femorali sottotroncateriche e della diafisi atipiche; molto rara: osteonecrosi mandibolare, osteonecrosi del canale uditivo esterno (reazione avversa per la classe dei bifosfonati). Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: malattia similinfluenzale; non comune: affaticamento. Descrizione delle reazioni avverse selezionate. Reazioni avverse gastrointestinali. Pazienti con storia pregressa di malattie gastrointestinali inclusi pazienti con ulcera peptica senza recenti sanguinamenti od ospedalizzazioni, e pazienti con dispepsia o reflusso controllato da medicazioni sono stati inclusi nello studio sul trattamento mensile. Per questi pazienti non c'e' stata differenza nell'incidenza di eventi avversi nel tratto gastrointestinale superiore con il regime mensile da 150 mg rispetto al regime giornaliero da 2,5 mg. Malattia simil-influenzale. La malattia simil-influenzale comprende eventi segnalati come reazioni di fase acuta o sintomi quali mialgia, artralgia, febbre, brividi, affaticamento, nausea, perdita dell'appetito o dolore alle ossa. Osteonecrosi della mandibola. Sono stati segnalati casi di osteonecrosi della mandibola, prevalentemente in pazienti affetti da cancro trattati con medicinali che inibiscono il riassorbimento osseo, come acido ibandronico. Sono stati segnalati casi di osteonecrosi della mandibola nell'esperienza postmarketing con acido ibandronico. Infiammazione oculare. Casi di infiammazione oculare come uveiti, episcleriti e scleriti sono stati segnalati in pazienti trattati con acido ibandronico. In alcuni casi questi eventi non si sono risolti fino a quando e' stato interrotto il trattamento con acido ibandronico. Reazione anafilattica/shock Sono stati segnalati casi di reazione anafilattica/shock, inclusi eventi fatali, in pazienti trattati con acido ibandronico per via endovenosa. Segnalazione di sospetta reazione avversa. E' importante la segnalazione di sospette reazioni avverse dopo che il medicinale e' stato autorizzato. In questo modo e' possibile tenere continuativamente monitorato il rapporto beneficio/rischiodel medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazioni avverse sospetta attraverso il sistema di segnalazione nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-re azione-avversa.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza: questo farmaco deve essere utilizzato solo dalle donne in post-menopausa e non deve essere assunto dalle donne in eta' fertile. Non vi sono dati adeguati sull'uso di acido ibandronico nelle donne in stato di gravidanza. Gli studi effettuati sui ratti hanno mostrato tossicita' riproduttiva. Non si conoscono i potenziali rischi per gli esseri umani. Questo medicinale non deve essere usato durante la gravidanza. Allattamento: non e' noto se l'acido ibandronico viene escreto nel latte materno. Studi condotti su ratti femmine che allattavano hanno mostrato bassi livelli di acido ibandronico nel latte materno dopo somministrazione endovenosa. Questo farmaco non deve essere usato durante l'allattamento al seno. Fertilita': non vi sono dati sugli effetti dell'acido ibandronico nell'uomo. Negli studi di riproduzione condotti nei ratti utilizzando la somministrazione orale, l'acido ibandronico ha ridotto la fertilita'. Negli studi condotti nei ratti utilizzando la somministrazione endovenosa, l'acido ibandronico ha ridotto la fertilita' a dosi giornaliere alte.
INDICAZIONI
Trattamento dell'osteoporosi in donne in post menopausa ad elevato rischio di frattura. E' stata dimostrata una riduzione del rischio di fratture vertebrali; non e' stata stabilita l'efficacia sulle fratture del collo del femore.
INTERAZIONI
Interazione medicinale-cibo. La biodisponibilita' orale dell'acido ibandronico e' generalmente ridotta dalla presenza di cibo. In particolare, i prodotti contenenti calcio tra cui il latte e altri cationi polivalenti (quali alluminio, magnesio e ferro), possono interferire con l'assorbimento di acido ibandronico, il che e' in accordo con quanto rilevato negli studi sull'animale. Le pazienti, percio', devono assumere acido ibandronico dopo un digiuno notturno (almeno 6 ore) e continuare a digiunare per 1 ora dopo l'assunzione di acido ibandronico. Interazione con altri medicinali. Le interazioni metaboliche non sono considerate probabili, dato che l'acido ibandronico non inibisce i principali isoenzimi epatici umani del P450 ed e' stato dimostrato che non induce il sistema dei citocromi epatici P450 nel ratto. L'acido ibandronico e' eliminato solamente con l'escrezione renale e non e' sottoposto ad alcuna biotrasformazione. Integratori di calcio, antiacidi ed alcuni medicinali orali contenenti cationi polivalenti. Gli integratori a base di calcio, gli antiacidi e alcuni medicinali orali contenenti cationi polivalenti (quali alluminio, magnesio e ferro) possono interferire con l'assorbimento di acido ibandronico. Pertanto le pazienti non devono assumere altri medicinali per via orale per almeno 6 ore prima di assumere questo farmaco e per 1 ora dopo l'assunzione di questo farmaco. Acido acetilsalicilico e FANS. Poiche' l'acido acetilsalicilico, i farmaci antinfiammatori steroidei (FANS) e i bifosfonati sono associati ad irritazione gastrointestinale, si deve usare cautela durante la somministrazione concomitante. Bloccanti dei recettori H 2 e inibitori della pompa protonica. Delle oltre 1500 pazienti arruolate nello studio BM 16549, che metteva a confronto un regime posologico mensile con uno giornaliero di acido ibandronico, il 14% e il 18% assumeva bloccanti dei recettori H2 istaminergici o inibitori della pompa protonica, rispettivamente dopo uno e due anni. Tra queste pazienti, l'incidenza di eventi a carico del tratto superiore dell'apparato gastrointestinale in quelle trattate con 150 mg di acido ibandronico una volta al mese e' risultata simile a quella nelle pazienti trattate con 2,5 mg di acido ibandronico al giorno. In volontari maschi sani e donne in postmenopausa, la somministrazione di ranitidina per via endovenosa ha determinato un aumento della biodisponibilita' dell'acido ibandronico del 20% circa, probabilmente come risultato della ridotta acidita' gastrica. Dato che questo aumento, comunque, e' nell'ambito della normale variabilita' della biodisponibilita' dell'acido ibandronico, non sono ritenuti necessari aggiustamenti di dose quando questo medicinale viene somministrato in concomitanza con H2-antagonisti o altre sostanze attive che aumentano il pH gastrico.
POSOLOGIA
Posologia. La dose raccomandata corrisponde a una compressa rivestita con film da 150 mg una volta al mese. E' preferibile assumere la compressa nello stesso giorno di ogni mese. Questo farmaco deve essere assunto dopo un digiuno notturno (di almeno 6 ore) e 1 ora prima dell'assunzione dei primi cibi o bevande (diversi dall'acqua) del giorno o di qualsiasi altro medicinale o integratore orali (compreso il calcio). In caso di dimenticanza di una somministrazione, alle pazienti va indicato di prendere una compressa di questo medicinale da 150 mg il mattino successivo al giorno in cui si sono ricordate, a meno che non manchino meno di 7 giorni alla successiva assunzione programmata. In seguito le pazienti devono continuare ad assumere la compressa 1 volta al mese alla scadenza programmata inizialmente. Nel caso in cui manchino meno di 7 giorni alla successiva assunzione programmata, le pazienti devono attendere fino al giorno della successiva assunzione e quindi continuare ad assumere 1 compressa 1 volta al mese come programmato inizialmente. Le pazienti devono ricevere un'integrazione di calcio e/o vitamina D se l'assunzione con gli alimenti e' inadeguata. La durata ottimale del trattamento dell'osteoporosi con bisfosfonati non e' stata stabilita. La necessita' di continuare il trattamento deve essere rivalutata periodicamente sulla base dei benefici e dei potenziali rischi dell'acido ibandronico per ogni singolo paziente, particolarmente dopo 5 o piu' anni di utilizzo. Popolazioni speciali. Pazienti con compromissione della funzionalita' renale. In conseguenza della limitata esperienza clinica il trattamento con acido ibandronico non e' raccomandato nelle pazienti con una clearance della creatinina minore di 30 ml/min. Nelle pazienti con insufficienza renale da lieve a moderata con clearance della creatinina maggiore o uguale a 30 ml/min non e' necessario alcun aggiustamento della dose. Pazienti con compromissione della funzionalita' epatica. Non e' richiesto alcun aggiustamento della dose. Popolazione anziana (> 65 anni). Non e' richiesto alcun aggiustamento della dose. Popolazione pediatrica. Non esiste alcuna indicazione per l'uso di acido ibandronico nei bambini al di sotto dei 18 anni di eta', e acido ibandronico non e' stato studiato in questa popolazione. Modo di somministrazione. Per uso orale. La compressa deve essere ingoiata intera con un bicchiere di acqua (da 180 a 240 ml) mentre il paziente e' seduto o in piedi in posizione eretta. Non deve essere ingerita acqua con una elevata concentrazione di calcio. Se si teme che l'acqua del rubinetto contenga alti livelli di calcio (acqua dura) si consiglia di usare l'acqua in bottiglia con un basso contenuto di minerali. Il paziente non deve sdraiarsi per 1 ora dopo aver preso questo farmaco. L'acqua e' la sola bevanda che deve essere assunta con questo farmaco. Le pazienti non devono ne' masticare ne' succhiare le compresse per il rischio di ulcerazioni orofaringee.
PRINCIPI ATTIVI
Ogni compressa contiene 150 mg di acido ibandronico (come sodio ibandronato monoidrato).

  • Ritiro in Farmacia Spedizione Gratuita
  • Consegna a Domicilio è prevista una Spesa di € 2,43
    COSTI:
    0-3km standard €2,43
    3-4 km standard + €1,22
    4-5 km standard + €1,83
    5-6 km standard + €2,44
    6-7 km standard + €3,05
    7-8 km standard + €3,66
    8-9 km standard + €4,88
    9-10 km standard + €6,10

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