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ACCOFIL*1SIR 30MU 0,5ML+AGO

ACCOFIL*1SIR 30MU 0,5ML+AGO

ACCORD HEALTHCARE ITALIA Srl
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AVVERTENZE
Tracciabilita': al fine di aumentare la tracciabilita' dei medicinalibiologici, il nome commerciale e il numero di lotto del prodotto somministrato deve essere riportato chiaramente. Avvertenze speciali e precauzioni in tutte le indicazioni. Ipersensibilita': nei pazienti trattati con filgrastim e' stata osservata ipersensibilita', tra cui reazioni anafilattiche, che si verifica durante la terapia iniziale o successiva. La terapia con filgrastim deve essere interrotta permanentementenei pazienti che mostrano un'ipersensibilita' clinicamente significativa. Filgrastim non deve essere somministrato ai pazienti con anamnesidi ipersensibilita' a filgrastim o pegfilgrastim. Reazioni avverse polmonari: in seguito alla somministrazione di G-CSF sono state descrittereazioni avverse polmonari, in particolare malattia polmonare interstiziale. I pazienti con anamnesi recente di infiltrati polmonari o polmonite possono essere maggiormente a rischio. La comparsa di segni polmonari come tosse, febbre e dispnea in associazione a segni radiologicidi infiltrati polmonari e deterioramento della funzionalita' polmonare possono essere segni preliminari della sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS). La somministrazione di filgrastim deve essere interrotta e deve essere avviato un trattamento adeguato. Glomerulonefrite:nei pazienti che ricevono filgrastim o pegfilgrastim sono stati segnalati casi di glomerulonefrite. In genere, gli eventi glomerulonefritici si sono risolti dopo la riduzione della dose o la sospensione di filgrastim o pegfilgrastim. Si raccomanda il monitoraggio tramite analisidelle urine. Sindrome da aumentata permeabilita' capillare: dopo somministrazione di G-CSF e' stata riportata la sindrome da aumentata permeabilita' capillare, che puo' essere fatale se il trattamento e' ritardato, ed e' caratterizzata da ipotensione, ipoalbuminemia, edema e emoconcentrazione. I pazienti che sviluppano i sintomi della sindrome daaumentata permeabilita' capillare devono essere strettamente monitorati e ricevere il trattamento sintomatico standard, che puo' comprenderela necessita' di terapia intensiva (vedere paragrafo 4.8). Splenomegalia e rottura splenica: casi di splenomegalia e casi di rottura splenica generalmente asintomatici sono stati riportati in pazienti e donatori sani dopo somministrazione di filgrastim. Alcuni casi di rottura splenica hanno avuto esito fatale. Pertanto, il volume della milza deveessere controllato con attenzione (ad es. mediante esame fisico, ecografia). Una diagnosi di rottura splenica deve essere presa in considerazione nei donatori e/o nei pazienti che lamentano dolore alla zona addominale superiore sinistra o dolore all'apice della spalla. Nei pazienti con neutropenia cronica si e' osservato il rallentamento o l'arresto dell'ingrossamento della milza in seguito alla riduzione della dosedi filgrastim, e nel 3% dei pazienti e' stata necessaria una splenectomia. Proliferazione di cellule maligne: il fattore stimolante le colonie granulocitarie puo' favorire la proliferazione di cellule mieloidiin vitro ed effetti simili possono essere osservati anche su alcune cellule non mieloidi in vitro. Sindrome mielodisplastica o leucemia mieloide cronica: la sicurezza e l'efficacia della somministrazione di filgrastim in pazienti con sindrome mielodisplastica o leucemia mielogenacronica non sono state stabilite. L'uso di filgrastim non e' indicatoin tali situazioni. Particolare attenzione deve essere posta nella diagnosi differenziale tra trasformazione blastica nella leucemia mieloide cronica e leucemia mieloide acuta. Leucemia mieloide acuta: a causadei dati limitati di sicurezza ed efficacia nei pazienti con LMA secondaria, filgrastim deve essere somministrato con cautela. La sicurezzae l'efficacia della somministrazione di filgrastim in pazienti di eta' < 55 anni con LMA primaria e citogenetica favorevole [t(8; 21), t(15; 17) e inv(16)] non sono state stabilite. Trombocitopenia: trombocitopenia e' stata riportata in pazienti trattati con filgrastim. La contapiastrinica deve essere attentamente monitorata, in particolare durante le prime settimane della terapia con filgrastim. Deve essere considerata l'interruzione temporanea del trattamento o la riduzione della dose di filgrastim in pazienti con neutropenia cronica grave che sviluppano trombocitopenia (conta piastrinica < 100 x 10^9 /L). LeucocitosiIn meno del 5% dei pazienti oncologici trattati con filgrastim a dosisuperiori a 0,3 MU/kg/die (3 mcg/kg/die) e' stata osservata una contaleucocitaria pari o superiore a 100 x 10^9 /L. Non sono stati segnalati effetti indesiderati direttamente attribuibili a tale grado di leucocitosi. Tuttavia, in considerazione dei potenziali rischi associati auna leucocitosi severa, la conta leucocitaria deve essere determinatadurante la terapia con filgrastim a intervalli regolari. Il trattamento con filgrastim deve essere interrotto immediatamente se la conta leucocitaria supera 50 x 10^9 /L dopo il nadir atteso. Quando somministrato per la mobilizzazione delle PBPC, il trattamento deve essere interrotto o la dose deve essere ridotta se la conta leucocitaria supera 70x 10^9 /L. Immunogenicita': come per tutte le proteine terapeutiche, sussiste un potenziale di immunogenicita'. I tassi di generazione di anticorpi a filgrastim sono generalmente bassi. Gli anticorpi leganti sisviluppano come atteso con tutti i farmaci biologici; tuttavia al momento non sono stati associati ad un'azione neutralizzante. Aortite: e'stata segnalata aortite in seguito a somministrazione di G-CSF in soggetti sani e in pazienti oncologici. Tra i sintomi vi sono febbre, dolore addominale, malessere, dolore dorsale e aumento dei marcatori dell'infiammazione (per es., proteina C-reattiva e conta dei leucociti). Nella maggior parte dei casi, l'aortite e' stata diagnosticata con tomografia computerizzata (TC) e si e' generalmente risolta dopo l'interruzione del G-CSF. Vedere anche paragrafo 4.8. Avvertenze speciali e precauzioni correlate alle co-morbidita'. Precauzioni particolari nel tratto falcemico e nell'anemia falciforme: nei pazienti con tratto falcemico o anemia falciforme trattati con filgrastim sono state descritte crisi falciformi, in alcuni casi fatali. Nei pazienti con tratto falcemico o con anemia falciforme il medico deve usare cautela nel prescrivere filgrastim. Osteoporosi: il monitoraggio della densita' ossea puo'essere indicato nei pazienti con sottostante malattia osteoporotica sottoposti a terapia continua con filgrastim per piu' di 6 mesi. Precauzioni particolari nei pazienti oncologici: filgrastim non deve essere utilizzato per aumentare la dose della chemioterapia citotossica oltrei regimi posologici standard.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Immunostimolanti, fattori stimolanti le colonie.
CONSERVAZIONE
Conservare in frigorifero (2 gradi C - 8 gradi C). Non congelare. Unasingola esposizione accidentale a temperatura di congelamento non ha effetti negativi sulla stabilita' di Accofil. Se l'esposizione ha avutouna durata superiore a 48 ore o se e' stato congelato ripetutamente,Accofil non deve essere usato. Entro il periodo di validita' e per l'impiego ambulatoriale, il paziente puo' togliere il medicinale dal frigorifero e conservarlo a temperatura ambiente (non al di sopra di 25 gradi C) per un singolo periodo fino a 15 giorni. Al termine di questo periodo, il medicinale non deve essere rimesso in frigorifero e deve essere eliminato. Tenere la siringa nell'imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. La stabilita' chimica e fisica durante l'uso della soluzione per infusione diluita e' stata dimostrata per 30ore a 25 gradi C +/- 2 gradi C. Dal punto di vista microbiologico, ilmedicinale deve essere usato immediatamente. Se non viene usato immediatamente, l'utilizzatore e' responsabile della durata e delle condizioni di conservazione prima dell'uso; il medicinale puo' essere conservato per un massimo di 30 ore a 25 gradi C +/- 2 gradi C, a meno che ladiluizione non sia stata effettuata in condizioni asettiche controllate e validate.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
DENOMINAZIONE
ACCOFIL 30 MU/0,5 ML SOLUZIONE INIETTABILE/INFUSIONE IN SIRINGA PRERIEMPITA
ECCIPIENTI
Acido acetico glaciale, sodio idrossido, sorbitolo (E420), polisorbato80, acqua per preparazioni iniettabili.
EFFETTI INDESIDERATI
a. Riassunto del profilo di sicurezza. Le reazioni avverse piu' gravidovute al trattamento con filgrastim comprendono: reazione anafilattica, reazioni avverse polmonari gravi (tra cui polmonite interstiziale eARDS), sindrome da perdita capillare, splenomegalia grave/ rottura splenica, trasformazione in sindrome mielodisplastica o leucemia nei pazienti con NCS, GvHD nei pazienti sottoposti a trapianto allogenico dimidollo osseo o trapianto autologo di cellule progenitrici ematiche periferiche e crisi falciformi nei pazienti affetti da anemia a cellulefalciformi. Le reazioni avverse piu' comuni sono piressia, dolore muscoloscheletrico (che comprende dolore osseo, dolore dorsale, artralgia,mialgia, dolore agli arti, dolore muscoloscheletrico, dolore toracicomuscoloscheletrico, cervicalgia), anemia, vomito e nausea. Negli studi clinici, il dolore muscoloscheletrico dei pazienti oncologici era lieve o moderato nel 10% e grave nel 3% dei pazienti. b. Riassunto dellereazioni avverse: i dati riportati di seguito descrivono le reazioniavverse riportate negli studi clinici e segnalazioni spontanee. All'interno di ogni gruppo di frequenza gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravita'. Infezioni e infestazioni. Comune: sepsi, bronchiti, infezione del tratto respiratorio superiore, infezione del tratto urinario. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto comune: trombocitopenia, anemia ^e; comune: splenomegalia, calo dell'emoglobina ^e; non comune: leucocitosi ^a; raro: rottura splenica ^a, anemia falciforme con crisi, ematopoiesi extramidollare. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: ipersensibilita', ipersensibilita'al farmaco ^a, malattia del trapianto verso l'ospite ^b; raro: reazione anafilattica. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: riduzione dell'appetito ^e, aumento della lattato deidrogenasi nel sangue; non comune: iperuricemia, aumento dell'acido urico nel sangue; raro: ipoglicemia, pseudogotta ^a (condrocalcinosi da cristalli di pirofosfato), disturbi del volume idrico. Disturbi psichiatrici. Comune: insonnia. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: cefalea ^a; comune: vertigini, ipoestesia, parestesia. Patologie vascolari. Comune: ipotensione, ipertensione; non comune: malattia veno- occlusiva ^d; raro:sindrome da aumentata permeabilita' capillare ^a, aortite. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: emottisi, dispnea, tosse ^a, dolore orofaringeo ^a,e, epistassi; non comune: sindrome da distress respiratorio acuto ^a, insufficienza respiratoria ^a, edema polmonare ^a, pneumopatia interstiziale ^a, infiltrazione polmonare ^a, emorragia polmonare, ipossia. Patologie gastrointestinali. Molto comune:diarrea ^a,e, vomito ^a,e, nausea ^a; comune: stitichezza ^e, doloreorale; patologie epatobiliari. Comune: aumento della fosfatasi alcalina nel sangue, epatomegalia; non comune: aumento della gammaglutamil transferasi, aumento dell'aspartato amminotransferasi. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune: alopecia ^a; comune: eruzione cutanea ^a, eritema; non comune: rash maculopapulare; raro: sindrome di Sweet (dermatosi acuta febbrile neutrofila), vasculite cutanea^a. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Molto comune: dolore muscoloscheletrico ^c; comune: spasmi muscolari; non comune: osteoporosi; raro: diminuzione della densita' ossea, peggioramento dell'artrite reumatoide. Patologie renali e urinarie. Comune: disuria, ematuria; non comune: proteinuria; raro: anomalia delle urine, glomerulonefrite. Patologie sistemiche e condizioni relative allasede di somministrazione. Molto comune: affaticamento ^a, infiammazione della mucosa ^a, piressia; comune: dolore toracico ^a, astenia ^a,dolore ^a, malessere ^e, edema periferico ^e; non comune: reazione nelsito di iniezione. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura. Comune: reazioni trasfusionali ^e. ^a Vedere sezione c (Descrizione delle reazioni avverse selezionate). ^b Nei pazienti sottoposti atrapianto allogenico di midollo osseo sono stati descritti casi di GvHD e decessi (vedere sezione c). ^c Comprende dolore osseo, dorsalgia,artralgia, mialgia, dolore alle estremita', dolore muscoloscheletrico, dolore muscoloscheletrico toracico, cervicalgia. ^d Sono stati osservati casi nell'esperienza post-marketing in pazienti sottoposti a trapianto di midollo osseo o mobilizzazione delle PBPC. ^e Eventi avversicon maggiore incidenza nei pazienti trattati con filgrastim rispetto aquelli trattati con placebo e associati a postumi di tumore maligno echemioterapia citotossica. c. Descrizione di reazioni avverse selezionate. GvHD: nei pazienti trattati con G-CSF dopo trapianto allogenicodi midollo osseo sono stati descritti casi di GvHD e decessi (vedere paragrafi 4.4 e 5.1). Sindrome da aumentata permeabilita' capillare: sono stati riscontrati casi di sindrome da aumentata permeabilita' capillare associate all'uso di G-CSF. Tali casi si sono verificati generalmente in pazienti affetti da patologie maligne avanzate, sepsi, trattati con piu' farmaci chemioterapici oppure sottoposti ad aferesi (vedereparagrafo 4.4). Sindrome di Sweet: casi di sindrome di Sweet (dermatosi acuta febbrile neutrofila) sono stati riportati in pazienti trattati con filgrastim. Eventi avversi polmonari: negli studi clinici e nell'esperienza post-marketing sono stati segnalati eventi avversi polmonari tra cui la malattia polmonare interstiziale, edema polmonare e l'infiltrazione polmonare, in alcuni casi, con esiti di insufficienza respiratoria o sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS), che possonoessere fatali (vedere paragrafo 4.4). Splenomegalia e rottura splenica: in seguito alla somministrazione di filgrastim sono stati riportaticasi di splenomegalia e rottura splenica. Alcuni casi di rottura splenica hanno avuto esito fatale (vedere paragrafo 4.4). Ipersensibilita': negli studi clinici e nell'esperienza post-marketing sono state segnalate reazioni di tipo ipersensibilita' comprese anafilassi, rash, orticaria, angioedema, dispnea e ipotensione che si sono verificate all'inizio o successivamente al trattamento. Nel complesso, le segnalazionisono state piu' comuni dopo somministrazione e.v. In alcuni casi, i sintomi si sono ripresentati alla ripresa del trattamento, il che suggerisce una relazione causale. Filgrastim deve essere interrotto definitivamente nei pazienti che manifestano una grave reazione allergica. Vasculite cutanea: e' stata riportata vasculite cutanea in pazienti trattati con filgrastim. Non e' noto il meccanismo della vasculite nei pazienti trattati con filgrastim. Nel 2% dei pazienti con NCS e' stata segnalata vasculite cutanea dopo uso protratto.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza: i dati relativi all'uso di filgrastim in donne in gravidanza non ci sono o sono in numero limitato. Gli studi condotti negli animali hanno mostrato tossicita' riproduttiva. Nei conigli si e' osservata una maggiore incidenza di perdita degli embrioni per multipli elevati rispetto all' esposizione clinica e in presenza di tossicita' materna (vedere paragrafo 5.3). Nella letteratura sono descritti casi nei quali e' stato dimostrato il passaggio trans-placentare di filgrastim nelle donne in gravidanza. L'uso di filgrastim durante la gravidanza non e' raccomandato. Allattamento: non e' noto se filgrastim/metabolitivengano escreti nel latte umano. Il rischio per i neonati/lattanti nonpuo' essere escluso. Si dovra' decidere se interrompere l'allattamento o interrompere/astenersi dalla terapia con filgrastim, tenendo in considerazione il beneficio dell'allattamento per il bambino e il beneficio della terapia per la madre. Fertilita': filgrastim non ha influitosulla prestazione riproduttiva osulla fertilita' nei ratti di entrambi i sessi (vedere paragrafo 5.3).
INDICAZIONI
Accofil e' indicato per la riduzione della durata della neutropenia edell'incidenza di neutropenia febbrile in pazienti trattati con chemioterapia citotossica standard per patologie maligne (con l'eccezione della leucemia mieloide cronica e delle sindromi mielodisplastiche) e per la riduzione della durata della neutropenia in pazienti sottoposti aterapia mieloablativa seguita da trapianto di midollo osseo e considerati ad alto rischio di neutropenia severa prolungata. La sicurezza el'efficacia di Accofil sono simili negli adulti e nei bambini trattaticon chemioterapia citotossica. Accofil e' indicato per la mobilizzazione delle cellule progenitrici del sangue periferico (PBPC). Nei pazienti, bambini o adulti, con neutropenia congenita severa, ciclica o idiopatica, con conta assoluta di neutrofili (ANC) di <= 0,5 x 10^9 /L eanamnesi di infezioni severe o ricorrenti, la somministrazione a lungotermine di Accofil e' indicata per incrementare la conta di neutrofili e ridurre l'incidenza e la durata degli eventi correlati alle infezioni. Accofil e' indicato per il trattamento della neutropenia persistente (ANC inferiore o uguale a 1,0 x 109/L) in pazienti con infezione avanzata da virus dell'immunodeficienza umana (HIV), per ridurre il rischio di infezioni batteriche quando altre opzioni per la gestione della neutropenia sono inadeguate.
INTERAZIONI
La sicurezza e l'efficacia di filgrastim somministrato lo stesso giorno della chemioterapia citotossica mielosoppressiva non sono state stabilite in modo definitivo. Dal momento che le cellule mieloidi in rapida divisione sono sensibili alla chemioterapia citotossica mielosoppressiva, l'uso di filgrastim non e' raccomandato nel periodo compreso trele 24 ore precedenti e le 24 ore successive alla chemioterapia. Datipreliminari ottenuti in un piccolo numero di pazienti trattati congiuntamente con filgrastim e 5-fluorouracile indicano che la neutropenia puo' peggiorare. Le possibili interazioni con altri fattori di crescitaemopoietici e citochine non sono ancora state analizzate in studi clinici. Poiche' il litio favorisce il rilascio dei neutrofili, e' probabile che il litio potenzi l'effetto di filgrastim. Sebbene questa interazione non sia stata studiata formalmente, non vi e' alcuna evidenza che sia nociva.
POSOLOGIA
La terapia con Accofil deve essere effettuata unicamente in collaborazione con un centro oncologico con esperienza nel trattamento con il fattore stimolante le colonie granulocitarie (G-CSF) e in campo ematologico, e che disponga delle attrezzature diagnostiche necessarie. Le procedure di mobilizzazione e aferesi devono essere effettuate in collaborazione con un centro di oncologia-ematologia con esperienza adeguatanel campo e presso il quale possa essere correttamente effettuato il monitoraggio delle cellule progenitrici emopoietiche. Posologia. Chemioterapia citotossica standard: la dose raccomandata di filgrastim e' 0,5 MU (5 mcg)/kg/die. La prima dose di Accofil deve essere somministrata almeno 24 ore dopo la chemioterapia citotossica. Negli studi clinicirandomizzati e' stata utilizzata una dose sottocutanea di 230 mcg /m^2/die (da 4,0 a 8,4 mcg /kg/die). La somministrazione giornaliera di filgrastim deve proseguire fino a quando l'atteso nadir dei neutrofilinon sia stato superato e la conta dei neutrofili non sia tornata ad unlivello normale. Dopo chemioterapia standard per tumori solidi, linfomi e leucemia linfoide, si prevede che la durata del trattamento necessario per soddisfare tali criteri ammonti a un massimo di 14 giorni. Dopo terapia di induzione e consolidamento nella leucemia mieloide acuta, la durata del trattamento puo' essere considerevolmente piu' lunga(fino a 38 giorni) in funzione del tipo, della dose e dello schema dichemioterapia citotossica utilizzato. Nei pazienti sottoposti a chemioterapia citotossica si osserva tipicamente un aumento transitorio della conta dei neutrofili 1 - 2 giorni dopo l'inizio della terapia con filgrastim. Tuttavia, per ottenere una risposta terapeutica prolungata,il trattamento con filgrastim non deve essere interrotto fino a quandol'atteso nadir dei neutrofili non sia stato superato e la conta dei neutrofili non sia tornata ad un livello normale. L'interruzione prematura della terapia con filgrastim prima del raggiungimento dell'attesonadir dei neutrofili non e' raccomandata. Pazienti sottoposti a terapia mieloablativa seguita da trapianto di midollo osseo: la dose iniziale raccomandata di filgrastim e' 1,0 MU (10 mcg)/kg/die. La prima dosedi filgrastim deve essere somministrata dopo almeno 24 ore dalla chemioterapia citotossica e dopo almeno 24 ore dall'infusione di midollo osseo. Una volta superato il nadir dei neutrofili, la dose giornaliera di filgrastim deve essere aumentata gradualmente in base alla rispostadei neutrofili come riportato di seguito. Conta dei neutrofili: > 1,0x 10 ^9/l per 3 giorni consecutivi. Aggiustamento posologico di filgrastim: ridurre a 0,5 MU (5 mcg)/kg/die. Quindi, se l'ANC rimane > 1,0 x10 ^9/l per altri 3 giorni consecutivi sospendere il trattamento confilgrastim. Se l'ANC scende a valori < 1,0 x 10 ^9/l durante il trattamento, la dose di filgrastim deve essere ripristinata in modo scalarein base alle indicazioni precedenti. ANC = Conta assoluta dei neutrofili. Per la mobilizzazione delle PBPC nei pazienti sottoposti a terapiamielosoppressiva o mieloablativa seguita da trapianto di PBPC autologhe: la dose raccomandata di filgrastim per la mobilizzazione delle PBPC, quando usato da solo, e' di 1,0 MU (10 mcg)/kg/die per 5-7 giorni consecutivi. Periodo di effettuazione delle leucoaferesi: sono spesso sufficienti 1 o 2 leucoaferesi nei giorni 5 e 6. In altri casi possonoessere necessarie ulteriori leucoaferesi. La somministrazione di filgrastim deve proseguire fino all'ultima leucoaferesi. La dose raccomandata di filgrastim per la mobilizzazione delle PBPC dopo chemioterapia mielosoppressiva e' di 0,5 MU/ (5 mcg/kg/die dal primo giorno dopo il completamento della chemioterapia fino a quando l'atteso nadir dei neutrofili sia stato superato e la conta dei neutrofili sia tornata a un livello normale. La leucoaferesi deve essere effettuata nel periodo incui l'ANC aumenta da < 0,5 x 10^9 /l a > 5,0 x 10^9 /l. Nei pazienti non sottoposti a chemioterapia estensiva, un'unica leucoaferesi e' spesso sufficiente. In altri casi sono raccomandate ulteriori leucoaferesi. Per la mobilizzazione delle PBPC, nei donatori sani prima del trapianto di PBPC allogeniche Per la mobilizzazione delle PBPC nei donatorisani, filgrastim deve essere somministrato a dosi di 1,0 MU (10 mcg)/kg/die per 4 - 5 giorni consecutivi. La leucoaferesi deve iniziare il giorno 5 e proseguire, se necessario, fino al giorno 6, in modo da ottenere 4 x 10^6 cellule CD34^+ /kg di peso corporeo del ricevente. Pazienti con neutropenia cronica severa (NCS). Neutropenia congenita: la dose iniziale raccomandata e' di 1,2 MU (12 mcg)/kg/die in dose singolao suddivisa in piu' dosi. Neutropenia idiopatica o ciclica: la dose iniziale raccomandata e' di 0,5 MU (5 mcg)/kg/die in dose singola o suddivisa in piu' dosi. Modifiche della dose: filgrastim deve essere somministrato giornalmente tramite iniezione sottocutanea fino a quando laconta dei neutrofili abbia raggiunto e possa essere mantenuta a valorisuperiori a 1,5 x 10^9 /L. Quando la risposta e' stata ottenuta, deveessere determinata la dose minima efficace per mantenere tale livello. Per mantenere una conta dei neutrofili idonea e' necessaria la somministrazione giornaliera a lungo termine. Dopo una o due settimane di terapia, la dose iniziale puo' essere raddoppiata o dimezzata a secondadella risposta del paziente. Successivamente, la dose puo' essere adattata individualmente ogni 1 - 2 settimane per mantenere una conta deineutrofili media compresa tra 1,5 x 10^9 /l e 10 x 10^9 /l. Nei pazienti con infezioni severe puo' essere preso in considerazione uno schema piu' rapido di incremento progressivo della dose. Negli studi clinici, il 97% dei pazienti responsivi ha ottenuto una risposta completa adosi <= 24 mcg/kg/die. La sicurezza a lungo termine per la somministrazione di filgrastim a dosi superiori a 24 mcg/kg/die) in pazienti conNCS non e' stata stabilita. Pazienti con infezione da HIV. Recupero della neutropenia: la dose iniziale raccomandata di filgrastim e' 0,1 MU(1 mcg/kg/die con aumenti graduali fino a un massimo di 0,4 MU (4 mcg) /kg/die fino al raggiungimento e al mantenimento di una conta dei neutrofili normale (ANC > 2,0 x 10^9 /L). Negli studi clinici, piu' del90% dei pazienti ha risposto a queste dosi, ottenendo il recupero della neutropenia in un periodo mediano di 2 giorni. In un piccolo numerodi pazienti (<10%), sono state richieste dosi fino a 1,0 (10 mcg/kg/die per ottenere il recupero della neutropenia. Mantenimento della contadei neutrofili normale: quando il recupero della neutropenia e' statoottenuto deve essere determinata la dose minima efficace per mantenere la conta dei neutrofili normale. Si raccomanda una modifica della dose iniziale con somministrazione a giorni alterni di 30 MU (300 mcg/die.
PRINCIPI ATTIVI
Ogni siringa preriempita contiene 30 milioni di unita' (MU)/300 microgrammi (mcg) di filgrastim in 0,5 mL (0,6 mg/ml) di soluzione iniettabile o per infusione. Filgrastim (fattore ricombinante umano metioninicostimolante le colonie granulocitarie) e' prodotto in Escherichia coli(BL21) con tecnologia del DNA ricombinante. Eccipiente con effetti noti: ogni mL di soluzione contiene 50 mg di sorbitolo (E420). Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

  • Ritiro in Farmacia Spedizione Gratuita
  • Consegna a domicilio (costi da €2,43 a €6,10 in base alla distanza) Spedizione Gratuita
    COSTI:
    0-3km standard €2,43
    3-4 km standard + €1,22
    4-5 km standard + €1,83
    5-6 km standard + €2,44
    6-7 km standard + €3,05
    7-8 km standard + €3,66
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    9-10 km standard + €6,10

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